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anzio - Il Caffè

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6NETTUNO n. 269 - dal 4 al 17 luglio 2013Risvolti nelle inchieste che devono far luce sul rapporto tra il Sindaco e il dirigente, forse assunto in maniera “illecita”Bilancio falsato, gestionedella sosta a pagamentoe assunzioni clientelariClemente PistilliL’intesa tra il sindaco di Nettuno,Alessio Chiavetta, e il dirigente comunaleGianluca Faraone non convincegli inquirenti. Un elementocardine dell’inchiesta denominata“Resa dei Conti”, relativa a presuntifalsi nel bilancio comunale finalizzatia evitare la dichiarazione di dissestoe nell’ambito della quale il sostitutoprocuratore della Repubblica diVelletri, Giuseppe Travaglini, hachiesto l’arresto dei cinque indagati,tra cui appunto il primo cittadino e ilfunzionario. Nell’informativa trasmessaal magistrato dalla Guardiadi Finanza di Nettuno viene specificatoche nell’ottobre 2009, quandovenne assunto Faraone, era un momentoparticolare per l’amministrazioneChiavetta, insediatasi l’annoprima dopo il lungo periodo di commissariamentodell’ente per infiltrazionimafiose. Vi erano venti milionidi debiti stimati e il collegio dei revisorivoleva dare parere contrario allasalvaguardia degli equilibri fondatasulla vendita di 193 appartamentiQuel ‘patto di sangue’ Chiavetta-FaraoneALESSIO CHIAVETTARiconfermato Sindaco di Nettunodel complesso Divina Provvidenza,nutrendo forti dubbi che tale operazionepotesse andare in porto e risolverei problemi. Con l’arrivo diFaraone, sempre per le FiammeGialle, l’amministrazione sarebbediventata estremamente ferma nelproposito di salvare il bilancio conl’alienazione degli immobili. Essendoi revisori contrari, dopo un incontropresso la Prefettura di Romae il parere richiesto all’economistaMichele Scognamiglio, poi nominatopresidente del collegio dei revisori,venne votato l’equilibrio di bilancio.A quel punto, secondo gli investigatori,Faraone avrebbe avutocarta bianca nella gestione del Comunee, tornato l’ente alla riscossionediretta dei tributi ed essendo inscadenza la concessione per la sostaa pagamento, il dirigente avrebbeampliato le strutture della “Poseidonsrl”, nata per stabilizzare i lavoratorisocialmente utili, seguendo loschema della società Tributi Italia,da cui proveniva. Un’operazioneche, in base all’inchiesta denominata“Araba Fenice”, avrebbe portatoad acquistare senza alcunagara d’appalto parcometrida “Telecom Italia spa”, con unVicende su cui siindaga e per lequali il Sindacosi sta difendendostrenuamentedanno per il Comune stimato in oltre120mila euro, e a fare una seriedi assunzioni definite dalla Guardiadi Finanza in “forte odore clientelare”,relative a persone fortemente legatea Faraone e tutti ex dipendentidi “Tributi Italia”. <strong>Il</strong> dirigente, per leFiamme Gialle, avendo consentitoal sindaco di risolvere la grana delbilancio, avrebbe stretto con Chiavettaun “patto di sangue” (il Sostitutoprocuratore usa proprio questaespressione), ottenendo illecitamentel’incarico di direttore generale,vicenda esaminata nell’inchiesta“Podestà”. Elementi e ipotesi che,tra indagini e processi in corso, sonoancora tutti da chiarire e per iquali il sindaco si è sempre strenuamentedifeso.Bilancio 2009 “falsificati” per evitare il dissestoPerché voglionoarrestare ChiavettaNell’inchiesta sul bilancio2009 del Comune di Nettuno,il sostituto procuratoredella Repubblica di Velletri, GiuseppeTravaglini, ha indagato e chiestol’arresto del sindaco Alessio Chiavetta,del dirigente comunale GianlucaFaraone e dei revisori dei contiMichele Scognamiglio, BarbaraScoppetta ed Ermanno Cicchetti.La misura cautelare è stata negatadal gip Giuseppe Cario e il magistratoinquirente ha fatto appello al Tribunaledel Riesame di Roma, a cuiora spetta la decisione. I cinque sonoaccusati di aver attestato falsamentela veridicità del rendicontodi gestione 2009 dell’ente pubblico,GIANLUCA FARAONEDirettore generale del Comuneinducendo in errore il consigliocomunale, che lo ha approvatoil 23 dicembre 2010.Nel rendiconto, secondoil sostituto Travaglini,sono stati falsamenteriportatiSarebberosparite le duedetermine relativealla vendita all’astadegli appartamentiex DivinaProvvidenzamaggiori residuiattivi, derivantidalla vendita di immobili,per un totaledi oltre quattromilioni e mezzo dieuro, e cancellati residuipassivi, relativi a debitifuori bilancio accertatitra il 2000 e il 2008, per un totaledi 4.659.663 euro. Chiavetta e Faraonesono poi accusati di averfatto sparire due determinerelative all’asta perla vendita degli appartamentiex DivinaProvvidenza,mentre Faraone eScognamiglio sonoaccusati diaver attestato falsamentela veridicitàdei dati contenutinel verbale deirevisori dei conti del21 gennaio 2012, inducendoin errore il consigliocomunale, che lo scorso annoriapprovava, come chiesto dallaCorte dei Conti, il rendiconto 2009,essendo però stati reinscritti soltantooltre due milioni e mezzo di eurodi residui passivi, dopo che ne eranostati cancellati illecitamente duemilioni in più. <strong>Il</strong> Gip ha negato gli arrestidomiciliari chiesti per i cinqueindagati, sostenendo che vi sonogravi indizi di colpevolezza, ma nessunrischio di reiterazione del reato.Facendo appello al Riesame, il sostitutoTravaglini ha invece insistitoper le misure cautelari, specificandoche a suo avviso, visti i ruoli ricopertidagli indagati all’internodella pubblica amministrazione, glistessi potrebbero reiterare le condotteloro contestate.Chiavetta ne è certo: “Questa vicenda si rivelerà l’ennesima bolla di sapone. E se la notizia fosse uscita in campagna elettorale?”<strong>Il</strong> Sindaco si difende: “Nessuno di noi ha rubato un centesimo”dovere innanzitutto sottolineareil massimo rispetto verso l’attività di«Èmiomagistratura e forze dell’ordine -spiega il Sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta -anche se questa vicenda ipotizza un reato di falsoin bilancio che lascia esterrefatti per moltiaspetti: innanzitutto devo rispondere alla grandefiducia che i cittadini di Nettuno hanno ripostonel sottoscritto, e veder buttata in pasto all’opinionepubblica la mia immagine accostata allaparola arresto, è un meccanismo che suscita piùdi una perplessità sull’operato del PM procedente.Dico innanzitutto che nessuno ha rubato unsolo centesimo: e questo deve essere chiaro. Icittadini devono sapere che il reato, di cui siparla, è riconducibile ad un una tesi accusatoriasui conti di bilancio riguardo l’applicazioneassunta come sbagliata di criteri di redazionedi bilancio. Criteri che, sottolineo mille volte,ci sono stati indicati dalla Sezione di Controllodella Corte dei Conti stessa.Tutti devono sapere che questa vicenda si riveleràl’ennesima bolla di sapone di una magistraturache a volte è rappresentata da esponentiche producono atti che portano personecome me ad essere sbattute sulle pagine deigiornali sconcertando i cittadini e l’opinionepubblica. E torno a dire che inorridisco se solopenso che c’era la possibilità che tali notiziesarebbero potute uscire in piena campagnaelettorale. Cosa sarebbe accaduto? Che avreiprobabilmente perso la mia corsa a sindacoper cosa? Per un ipotetico reato su criteri che,ripeto, ci sono stati dettati dalla stessa Cortedei Conti? So bene qual è il loro obiettivo: unirele parole Chiavetta alla parola Arresto. Maqui la gente sappia che nessuno ha rubato unsolo centesimo. Si parla di errori di applicazionedi criteri. Punto.Ènoto che da tempo la Guardia di Finanzadi Nettuno ha acquisito una serie di atti che riguardavanoil bilancio e abbiamo sempre ritenutoche ciò avvenisse per una normale attivitàdi controllo: e invece si scopre che tuttoquesto serviva a mettere in piedi un reato difalso ideologico. È evidente che c’è serenitàassoluta da parte del sottoscritto e di tutti, sicuridi aver operato con onestà e serietà, soprattuttoa fronte del fatto che su tali questionila Procura della Corte dei Conti non ha osservatomai nulla, ritenendo anzi la regolarità diquesto bilancio. Domanda: come mai è invecela Procura penale ad ipotizzare un reato?Tutto l’operato posto in essere dalla mia amministrazioneè stato portato avanti sempre inpiena sintonia con i dettami indicatici dallaCorte dei Conti, avendo come unico interesseil risanamento economico dell’Ente.Si sarebbe alterato un bilancio? Sinceramenteresto perplesso apprendendo che sarebbero statichiesti degli arresti anche su illustri e specchiatefigure istituzionali indicate all’ente Comunedi Nettuno da alti funzionari di Stato. E restoancor più inorridito sul fatto che tali richiestecautelari sono state sollecitate con una tempisticaspaventosa: a ridosso delle votazioni.Tutto questo mi fa luce su molti punti dubbie rimasti oscuri a lungo, col mio impegno chiaroe forte di andare a fondo su questa vicendae su tutte le vicende giudiziarie che ormai daqualche anno travolgono l’ente e sono trattatedalle stesse figure, negli stessi luoghi e modi».

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