4/11 gagar<strong>in</strong> n. 4 musica arte gusto teatro libri shopp<strong>in</strong>g bimbi c<strong>in</strong>ema 22 Se Io do Una CoSa a te Il ritorno al baratto come eco-soluzione al futile che ci circonda. A Ravenna la fiera organizzata da Villaggio Globale dà pari dignità a qualunque oggetto, che sia una tv al plasma o un soprammobile kitsch. Al motto di «Valore 1» di Marco Band<strong>in</strong>i grEEN prOjECTs
Quando i nostri progenitori qualche migliaio di anni fa com<strong>in</strong>ciarono a scambiarsi fra loro i primi oggetti, si trattava soprattutto di beni di prima necessità, strettamente <strong>in</strong>dispensabili alla vita quotidiana. Nel nuovo millennio, affogato <strong>in</strong> un mare di cose e beni che cessano di diventare <strong>in</strong>dispensabili non appena arrivano tra le nostre mani, di impresc<strong>in</strong>dibile c’è poco o nulla e di futile tanto, se non troppo. Case che diventano monumenti contemporanei ai tradimenti di giornate di shopp<strong>in</strong>g compulsivo, agli addii ad <strong>in</strong>fatuazioni di <strong>in</strong>teri mesi di risparmi, a doni mai amati o da togliere dalla vista per non riaprire vecchie ferite. Ripostigli nei quali si ha perf<strong>in</strong>o paura ad addentrarsi perché «se si sposta quella scatola, chissà cosa viene giù...». Armadi che sfornano ad ogni cambio di stagione quel capo di abbigliamento. che ti fa capire che le mode tornano ciclicamente ma le taglie no. E poi solai stipati come granai, garage dove l’auto manco riesce più a addentrarsi, angoli di cortili modello robivecchi. Può bastare così. I tecnocrati risolvono il problema mettendo <strong>in</strong> vendita onl<strong>in</strong>e gli oggetti ancora appetibili o di valore. Per gli altri una possibile via di fuga arriva proprio dal passato, dal caro e vecchio baratto dei tempi che furono, cioè riuscire a scambiare con altre persone i nostri prodotti, oggetti <strong>in</strong>utilizzati o <strong>in</strong>servibili, a presc<strong>in</strong>dere dal loro valore. Facile a dirsi, ma dove e quando riunire sotto lo stesso tetto questa variegata umanità con il suo carico di materiale da conferire e scambiare? A questo ci Immag<strong>in</strong>i dalle precedenti edizioni della Fiera del Baratto e del Riuso ha pensato la cooperativa Villaggio Globale di Ravenna che già da un anno organizza negli spazi di Citt@attiva e sotto i portici dei giard<strong>in</strong>i Speyer la Fiera del Baratto e del Riuso e che ritorna il prossimo 1° maggio. La filosofia di fondo che ha mosso gli organizzatori e che ha sancito il successo della manifestazione è semplice quanto banale: «se <strong>in</strong> casa ho una cosa che non uso e non mi serve e che per me non ha valore, la metto a disposizione d’altri perché possano valorizzarla e ridarle vita». Tutto il progetto si basa sulla formula dello scambio perché durante la fiera non è permesso utilizzare il vil denaro. Si arriva, si porta il proprio oggetto che è selezionato e allestito nella rispettiva bottega (abbigliamento, oggettistica casal<strong>in</strong>ga, utensileria, giocattoli, scarpe) e si riceve un gettone di legno riciclato, perché qui il valore non è quello dato dal mercato, ma è sempre 1, sia che si tratti di un televisore che di una piccola bomboniera. «Tutto si compra e si vende sempre e solo con un gettone, perché non è un mercat<strong>in</strong>o» spiega Stefania Pelloni della Cooperativa Villaggio Globale. «La scommessa più grande, della quale all’<strong>in</strong>izio eravamo un po’ preoccupati è stata proprio quella del valore dato agli oggetti <strong>in</strong> vendita. Avevamo paura di dover perdere tanto tempo a conv<strong>in</strong>cere le persone della nostra idea <strong>in</strong>vece non abbiamo ricevuto nessuna lamentela. Tutti hanno capito il senso della scelta e ci hanno aiutato nella sensibilizzazione, non abbiamo mai dovuto spiegare noi direttamente che ogni oggetto sia <strong>in</strong> entrata che <strong>in</strong> uscita ha valore 1». All’<strong>in</strong>terno del mercat<strong>in</strong>o, lavorano a pieno regime volontari di tutte le nazionalità che prestano il loro tempo per allestire gli spazi e smistare gli oggetti, trasformando un semplice evento <strong>in</strong> un momento aggregativo e sociale molto significativo. «È davvero strabiliante la partecipazione legata a questo evento - spiega entusiasticamente Stefania - Abbiamo <strong>in</strong>izialmente co<strong>in</strong>volto le scuole con le quali avevamo relazioni su altri progetti, poi il tam tam si è esteso e ora partecipano al nostro concorso La scuola più riciclosa quasi tutti gli istituti di Ravenna, dalle scuole dell’<strong>in</strong>fanzia alle superiori. Tutte sono impegnate nella raccolta preventiva e nello stoccaggio dei materiali da dest<strong>in</strong>are alla Fiera e nella sensibilizzazione delle famiglie». A lato dell’evento, <strong>in</strong>oltre, si <strong>in</strong>serisce l’Università del Riuso, uno spazio aperto anche ad altre associazioni, che mette <strong>in</strong> mostra e propone laboratori creativi con materiale Per ogni oggetto portato si riceve un gettone di legno che può essere scambiato con qualunque altro articolo <strong>in</strong> mostra di recupero. Qui si <strong>in</strong>segna ai partecipanti come costruire borse con vecchi quotidiani, come fare la carta riciclando fogli dest<strong>in</strong>ati al macero, cucire e assemblare vecchi avanzi di stoffa per dare vita a pupazzi, cusc<strong>in</strong>i, tovaglie e altro, addirittura come recuperare re<strong>in</strong>ventando vecchi mobili ormai dal triste aspetto. Tra le botteghe della fiera non è però la ricerca dell’affare a tutti i costi che sp<strong>in</strong>ge cent<strong>in</strong>aia di persone a depositare chili di materiale <strong>in</strong>desiderato, quanto la vo- glia di contribuire al progetto e, perché no, la curiosità di portarsi a casa qualcosa di <strong>in</strong>solito. «Un episodio accaduto <strong>in</strong> una scorsa edizione - prosegue Stefania - fotografa <strong>in</strong> pieno il senso del baratto. Un signore ha depositato un tv nuovo a schermo piatto di 32 pollici con l’unico problema che dopo un’ora e mezza di accensione si spegneva. Stupiti gli abbiamo ricordato che avrebbe ricevuto un solo gettone per l’oggetto, ma secondo lui era anche troppo un gettone rispetto allo stress e all’antipatia maturata per quella tv. Intanto <strong>in</strong> fila alla cassa tra gli occhi stupiti, subito una richiesta di prenotazione tra i presenti: Appena ho riscosso i gettoni delle mie scarpe, la posso comprare io, non ho mai provato questa sensazione di stress. Male che vada la prossima fiera lo riporto! E se l’è aggiudicato». Info: cittattivaravenna.it l’orto In aprile, recita il proverbio, germoglia anche il manico del badile. Mentre scegliete che cosa piantare, date il giusto spazio alle piante aromatiche, buone <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a, utili consociazioni nell’orto, e spesso adatte anche alla coltivazione <strong>in</strong> vaso. La santoreggia, ad esempio, si offre <strong>in</strong> diverse specie <strong>in</strong>teressanti: Satureja hortensis e S. calam<strong>in</strong>tha (detta anche nepetella) sono annuali, mentre S. montana è perenne; tutte si consumano fresche o essiccate, hanno proprietà stimolanti, antispasmodiche, digestive (secondo gli antichi perf<strong>in</strong>o afrodisiache), e sono «buone vic<strong>in</strong>e» dei fagioli. Ai più <strong>in</strong>esperti consiglio di provare l’erba cipoll<strong>in</strong>a (Allium schaenoprasum), una pianta perenne e persistente che richiede poche cure e si propaga facilmente da sola, oppure per divisione dei cespi ogni due-tre anni. Santoreggia ed erba cipoll<strong>in</strong>a, tritate f<strong>in</strong>emente <strong>in</strong>sieme a prezzemolo e basilico e spruzzate di olio, sale e succo di limone, sono un condimento irresistibile che va su tutto. Buon appetito. (Aran) 4/11 gagar<strong>in</strong> n. 4 musica arte gusto teatro libri shopp<strong>in</strong>g bimbi c<strong>in</strong>ema 23