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Capitolo 7 L'applicazione dell'ISPM-15 in Italia - ConLegno

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<strong>15</strong>8 PALLET ED IMBALLAGGI DI LEGNO. ISPM-<strong>15</strong>: LO STANDARD IPPC/FAO PER LE MISURE FITOSANITARIE SUGLI IMBALLAGGI DI LEGNO7.3 Modifiche dell’applicazionedell’ISPM-<strong>15</strong> <strong>in</strong>trodottedal Decreto m<strong>in</strong>isterialedel 4 marzo 2011Ai cambiamenti legati alla revisione dell’ISPM-<strong>15</strong> occorreaggiungere quelli <strong>in</strong>trodotti dal nuovo Decreto 4 marzo 2011del M<strong>in</strong>istero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestalipubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 giugno 2011 “Modificadel Decreto m<strong>in</strong>isteriale 2 luglio 2004, relativo alla def<strong>in</strong>izionedei requisiti necessari al riconoscimento di soggettigestori per l’utilizzo di un marchio specifico da apporre sugliimballaggi di legno”.Bisogna tenere presente che, se da una parte tocca all’IPPC,tramite la revisione degli standard fitosanitari, dettare i requisitim<strong>in</strong>imi da applicare, dall’altra sono i s<strong>in</strong>goli Stati chedevono recepire nella propria legislazione gli ambiti di applicazionedegli standard. Il Decreto m<strong>in</strong>isteriale <strong>in</strong>troduce unconcetto fondamentale sulle corresponsabilità di chi, nellafiliera degli imballaggi di legno, viene a gestire imballaggi amarchio IPPC/FAO sia nuovi che usati. Esso <strong>in</strong>fatti evidenziache tutti gli operatori devono evitare che ci siano immissionid’imballaggi a marchio IPPC/FAO non conformi sul mercatoe che questi possano essere utilizzati, anche <strong>in</strong> buona fede,dagli utilizzatori e successivamente, <strong>in</strong>correre <strong>in</strong> blocco dellemerci presso i porti stranieri.Nello stesso tempo per le aziende che non vogliono aderire,il Decreto prevede che queste possano da una partenon adempiere alle diverse prescrizioni fitosanitarie, maper fare ciò debbano smarchiare tutti gli imballaggi aMarchio IPPC/FAO. Tale operazione è fondamentale perevitare l’immissione di imballaggi a marchio IPPC/FAOnon conformi allo standard ISPM-<strong>15</strong>. Si pensi per esempioalla riparazione di imballaggi a Marchio IPPC/FAO conmateriale non conforme (per esempio non trattato) a cuiviene lasciato il Marchio IPPC/FAO già presente: si trattaa tutti gli effetti di un imballaggio a Marchio IPPC/FAOnon conforme all’ISPM-<strong>15</strong>. Il Decreto del 4 marzo 2011 èfondamentale per co<strong>in</strong>volgere tutti i soggetti legati all’I-SPM-<strong>15</strong> e tracciare così tutta la filiera dell’imballaggiodi legno, per dare il massimo della sicurezza al sistemaISPM-<strong>15</strong> italiano e garantire la sicurezza dell’esportazionedei prodotti “Made <strong>in</strong> Italy” a livello <strong>in</strong>ternazionale. Inoltreil Decreto rafforza lo stesso schema di certificazionelegato all’ISPM-<strong>15</strong> e lo rende più forte davanti ad eventualicontrasti fitosanitari “fra Stati”.Le pr<strong>in</strong>cipali modifiche riguardano le figure professionali(cioè le tipologie di imprese) co<strong>in</strong>volte obbligatoriamentenella filiera degli imballaggi di legno come:• Impresa che commercializza materia prima (semilavoratitrattati secondo lo standard ISPM-<strong>15</strong>) trattata da soggettiterzi autorizzati sia italiani che esteri• Impresa che effettua la sola commercializzazione di imballaggif<strong>in</strong>iti a marchio IPPC/FAO, prodotti e/o trattati dasoggetti terzi autorizzati sia italiani che stranieri• Impresa che raccoglie e/o riceve e/o seleziona e/o riparae/o riutilizza e/o rilavora e/o distribuisce imballaggi<strong>in</strong> legno usati (generalmente pallet). Si occupa della gestionedei pallet non più riparabili, può <strong>in</strong>oltre assicurareservizi complementari, <strong>in</strong>clusa la gestione del flusso logisticoe può avere o meno strutture per il trattamentofitosanitario• Impresa che fornisce il servizio di stivaggio o “caricatori”(carica conta<strong>in</strong>er, navi o altri mezzi di trasporto), acquistandomateriale da imballaggio di legno semilavorato e/o semif<strong>in</strong>itotrattato secondo lo standard ISPM-<strong>15</strong> e ne completa lalavorazione con il servizio di imballaggio, ai f<strong>in</strong>i della spedizionedi prodotti di terziDi notevole importanza è l’articolo 3 del “Decreto m<strong>in</strong>isteriale”dove si specifica che:• “Gli operatori che concorrono alla predisposizione, costruzione,distribuzione, importazione, commercializzazionee fornitura di imballaggi <strong>in</strong> legno, nuovi e usati, recanti ilmarchio IPPC/FAO sono tenuti ad aderire ad uno dei soggettigestori”• “Gli operatori che concorrono alla predisposizione, costruzione,distribuzione, importazione, commercializzazionee fornitura di imballaggi <strong>in</strong> legno, nuovi e usati, recanti ilmarchio IPPC/FAO che non <strong>in</strong>tendono aderire ad uno deisoggetti gestori di cui al primo comma sono tenuti allacancellazione del marchio IPPC/FAO tramite la fresaturao verniciatura da ogni s<strong>in</strong>golo imballaggio presente nelleproprie aree di lavorazione”.

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