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Capitolo 7 L'applicazione dell'ISPM-15 in Italia - ConLegno

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PALLET ED IMBALLAGGI DI LEGNO. ISPM-<strong>15</strong>: LO STANDARD IPPC/FAO PER LE MISURE FITOSANITARIE SUGLI IMBALLAGGI DI LEGNO163gestione dell’ISPM-<strong>15</strong> <strong>in</strong> quanto permette alla NPPO nazionaledi rispondere appieno al paragrafo 4.3 dell’ISPM-<strong>15</strong> del 2009“Requisiti per il trattamento e la marcatura del materiale daimballaggio <strong>in</strong> legno riutilizzato, riparato o rilavorato” ove sisottol<strong>in</strong>ea che le NPPO dei Paesi <strong>in</strong> cui il materiale da imballaggio<strong>in</strong> legno “recante il marchio descritto nell’Allegato 2 èriparato o rilavorato” “hanno la responsabilità di garantire everificare che i sistemi collegati all’esportazione del suddettomateriale siano pienamente conformi alla presente norma”.È <strong>in</strong>oltre importante evidenziare che il Decreto del 4 marzo2011 <strong>in</strong>troduce nel campo degli imballaggi usati i seguenti concettitecnici che devono essere presenti nel Regolamento delsoggetto gestore:• La def<strong>in</strong>izione delle procedure per la corretta selezione,tracciabilità e re-immissione sul mercato dell’imballaggiousato a marchio IPPC/FAO, sia esso riutilizzato, riparato orilavorato• Le procedure di rimozione dei marchi (cancellazione delmarchio IPPC/FAO tramite fresatura o verniciatura) per tuttii prodotti a marchio non conformi, comprese quelle per gliimballaggi di legno a marchio IPPC/FAO riutilizzati o riparatio rilavorati• La verifica di conformità delle operazioni effettuate pergarantire le re-immissione sul mercato degli imballaggiusati a marchio IPPC/FAO (presenza di corteccia, leggibilitàmarchio, numero di marchi diversi, presenza di <strong>in</strong>festazioniattive, segni evidenti di riparazione ecc..).Il concetto di selezione è <strong>in</strong>trodotto per la prima volta dalRegolamento per l’Utilizzo del Marchio Fitosanitario VolontarioFITOK, proprio per ottemperare <strong>in</strong> modo più att<strong>in</strong>entepossibile ai requisiti previsti dallo standard stesso.Senza una procedura preventiva di selezione dell’imballaggiousato a marchio IPPC/FAO non sarebbe possibile rilevare“dubbi sul fatto che i componenti, tutti o <strong>in</strong> parte, nonsiano stati trattati conformemente alla presente norma” onon sarebbe possibile <strong>in</strong>dividuare “i casi <strong>in</strong> cui sia difficilestabilirne l’orig<strong>in</strong>e o sia difficile stabilire l’orig<strong>in</strong>e dei componenti”e, <strong>in</strong> sostanza, quali imballaggi non possano esserericonosciuti conformi allo standard e qu<strong>in</strong>di “debbano esseresottoposti nuovamente a trattamento o distrutti” o a qualidebba essere “impedita la movimentazione nel commercio<strong>in</strong>ternazionale come materiale da imballaggio <strong>in</strong> legno conformealla presente norma”.Ci sono poi altre due <strong>in</strong>dicazioni importanti relative al fattoche il materiale semilavorato recuperato da vecchi imballaggidi legno a marchio IPPC/FAO non può essere riutilizzatocome conforme all’ISPM-<strong>15</strong>, ma deve essere sottoposto anuovo trattamento HT.In particolare si evidenzia l’<strong>in</strong>troduzione da parte del MIPAAFdell’obbligo di aderire ad un soggetto gestore e l’obbligo dellatracciabilità anche nelle attività di solo riutilizzo di imballaggiusati a Marchio IPPC/FAO.É qu<strong>in</strong>di importante evidenziare che, sia per gli imballaggi dilegno riutilizzabili tal quali sia per quelli da riparare, occorreattuare una “selezione” preventiva, per stabilirne con sicurezzal’orig<strong>in</strong>e e la conformità (per quanto ad oggi tecnicamentefattibile) all’ISPM-<strong>15</strong> e successivamente “tracciaretale operazione”, <strong>in</strong> particolare per gli imballaggi a MarchioIPPC/FAO dest<strong>in</strong>ati all’esportazione extra UE.

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