Capitolo 7 L'applicazione dell'ISPM-15 in Italia - ConLegno
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PALLET ED IMBALLAGGI DI LEGNO. ISPM-<strong>15</strong>: LO STANDARD IPPC/FAO PER LE MISURE FITOSANITARIE SUGLI IMBALLAGGI DI LEGNO1617.4 Imballaggi usatie ISPM-<strong>15</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>Lo standard del 2002/2003 non aveva def<strong>in</strong>ito <strong>in</strong> alcunmodo i requisiti e le procedure per gli “imballaggi di legno“usati”. In pratica prima del 2009 non sussistevano le condizioniper l’utilizzo <strong>in</strong> sicurezza fitosanitaria degli “imballaggiusati a marchio IPPC/FAO”, sia per l’assenza totale di regolee def<strong>in</strong>izioni, sia per la mancata attribuzione delle responsabilità.In questo contesto, caratterizzato da una carenza eraassai probabile imbattersi <strong>in</strong> contestazioni <strong>in</strong>ternazionali.Per questo motivo il M<strong>in</strong>istero delle Politiche Agricole, Alimentarie Forestali con il Prot. 30882 del 16 febbraio 2006 “notatecnica per l’attuazione del sistema nazionale di controllo evigilanza dell’uso del marchio IPPC/FAO per gli imballaggi<strong>in</strong> legno” <strong>in</strong>dicava al soggetto gestore la seguente modalitàdi azione:“Tutti gli imballaggi usati, movimentati dalle imprese di riparazionee commercio di imballaggi usati, devono subirela cancellazione del marchio precedente, devono esseresottoposti a nuovo trattamento e rimarchiati <strong>in</strong> conformitàall’ISPM-<strong>15</strong>”.In quel contesto di vuoto normativo a livello <strong>in</strong>ternazionale, ilM<strong>in</strong>istero ha scelto di adottare un sistema di garanzia per gliimballaggi di legno trattati e prodotti <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> utilizzati perl’esportazione. Una posizione diversa da quella descritta, sultema degli imballaggi usati, non poteva essere presa prima delnuovo standard del 2009, <strong>in</strong> quanto non sussistevano requisitie procedure sufficientemente valide, supportate dalla normastessa.Per questo la posizione di precauzione, ovvero di massimagaranzia scelta <strong>in</strong>izialmente dal M<strong>in</strong>istero, resta encomiabile.Grazie alla revisione del 2009, per la prima volta dal 2002,lo standard <strong>in</strong>troduce il concetto che se un imballaggio dilegno usato a Marchio IPPC/FAO è <strong>in</strong>tegro e non ha subito alterazionidi altra natura non deve essere sottoposto a nuovotrattamento ISPM-<strong>15</strong> e, <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tesi, responsabilizza le NPPO adoccuparsi, nei propri schemi di certificazione, degli imballaggidi legno usati sulla base dei pr<strong>in</strong>cipi esplicitati nell’ISPM-<strong>15</strong> del2009.Nel caso di un imballaggio di legno riparato , <strong>in</strong>vece, deve esseregarantito che:1) gli elementi utilizzati per la sostituzione siano rappresentatiesclusivamente da legname sottoposto a trattamentotermico “HT” (o esente da ISPM-<strong>15</strong> come ad esempio l’OSBo il pannello truciolare)2) se per le riparazioni si utilizza legname trattato, ogni componenteaggiunto deve essere marchiato s<strong>in</strong>golarmente econformemente al marchio IPPC/FAO.Questo pone subito alcune criticità dovute ad esempio allapresenza di imballaggi di legno con più marchi di soggettiautorizzati diversi. Questa situazione può comportare problemi<strong>in</strong> merito all’orig<strong>in</strong>e dell’imballaggio stesso e <strong>in</strong> caso dicontestazioni, nell’attribuzione delle responsabilità. Tali criticitàsono peraltro evidenziate anche all’<strong>in</strong>terno dello stessostandard.Tra le raccomandazioni che la norma fornisce alle NPPO deiPaesi <strong>in</strong> cui il materiale da imballaggio <strong>in</strong> legno viene riparato,c’è appunto quella di limitare il numero di marchi diversi chepossono comparire sulle s<strong>in</strong>gole unità di materiale da imballaggio<strong>in</strong> legno.Tale <strong>in</strong>dicazione è stata accolta dall’<strong>Italia</strong>, nel recepimentodella revisione dello standard, con l’<strong>in</strong>troduzione del limitedi <strong>in</strong>tervento ad un solo riparatore autorizzato ai sensidell’ISPM-<strong>15</strong> (è qu<strong>in</strong>di ammessa la presenza del marchio delproduttore dell’imballaggio di legno e del marchio del riparatoreche <strong>in</strong>terviene nella riparazione conforme all’ISPM-<strong>15</strong>).In questo contesto, il Decreto m<strong>in</strong>isteriale del 4 marzo 2011ha apportato modifiche riguardo le figure professionali co<strong>in</strong>voltenella filiera degli imballaggi di legno, tra cui è compresal’impresa che raccoglie e/o riceve e/o seleziona e/o riparae/o riutilizza e/o rilavora e/o distribuisce imballaggi <strong>in</strong> legnousati (generalmente pallet).Tale figura viene identificata a tutti gli effetti nel sistemadi certificazione ISPM-<strong>15</strong> italiano ed è stata <strong>in</strong>serita nel Regolamentoper l’utilizzo del Marchio fitosanitario volontarioFITOK e, qu<strong>in</strong>di, è tenuta ad applicare la regolamentazioneprevista dalla normativa ISPM-<strong>15</strong>.Di notevole importanza è l’identificazione delle imprese delsettore degli imballaggi usati che sono co<strong>in</strong>volte nella corretta