– Lijing "Libro dei riti": una raccolta di regole di comportamento per ogni livello e statosociale;– Chunqiu "Primavera e Autunno": di carattere storico; è la cronaca del Principato diLu, patria di Confucio.Altre opere che vanno ricordate sono i Lunyu "Dialoghi" tra Confucio e i suoi discepoli e ilMengzi "Libro di Mencio". Nella prima sono raccolti, in forma di dialogo, gli insegnamenti diConfucio (551-479 a.C.), nella seconda si trovano gli insegnamenti di Mencio (372-288a.C.), seguace della scuola confuciana.– La vicinanza della confinante e potente Cina è stata molto importante per la Corea, tantoda influenzarne la stessa lingua (che oggi ha circa la metà del vocabolario di derivazionecinese) e da condizionarne ancor più la letteratura. Il coreano e il cinese sono due linguecompletamente diverse e tuttavia, siccome l'invenzione dell'alfabeto coreano risale al 15ºsecolo, fino a quell'epoca chi avesse voluto mettere per iscritto i propri pensieri sarebbestato costretto a usare il cinese. La mancanza di una propria scrittura costrinse i coreani aimparare il cinese e a produrre opere a imitazione di quelle cinesi. Questo ebbe comeconseguenza che, non solo si ebbero opere letterarie che non si distinguevano gran che daquelle cinesi, ma si creò una casta, quella dei letterati, che governava. Le ricche famiglienobili (yangban) potevano permettersi di mandare i figli a studiare in Cina, doveapprendevano quello che allora era considerato il sapere necessario per poter governare,cioè i classici cinesi. Fin da bambini i futuri funzionari statali si sottoponevano a lunghe oredi studio per imparare a memoria i libri dei filosofi cinesi,perché questo sarebbe poi stato l'argomento sul qualesarebbero stati interrogati agli esami che avrebbero dovutosuperare per accedere alle cariche governative nel regno diCorea. Quindi, anche se in Corea si parlava una linguaprofondamente diversa da quella cinese, la corte coreana etutti i funzionari si dovettero "sinizzare" e questo feces<strong>org</strong>ere fra i funzionari governativi un forte spirito di corpoe servì da barriera contro l'intrusione dei non-letterati nelgoverno della nazione. La loro influenza fu così grande cheriuscì a mettere a tacere per secoli l'esigenza popolare diavere un facile metodo di scrittura che permettesse diregistrare i suoni della propria lingua, che consentisse peresempio a una madre di scrivere alla figlia sposata in unalontana regione e di riceverne notizie (le donne comuninormalmente non erano ammesse alle scuole). Per evitareBambini che studianol'opposizione dei letterati, lo stesso re Sejong, il creatore dell'alfabeto coreano (consideratoil miglior alfabeto del mondo), fu costretto a spacciarlo come un sistema utile per facilitarel'apprendimento della pronuncia dei caratteri cinesi (o "ideogrammi").– La forma poetica che più si è distinta come autenticamente coreana è stata il sijo, sortadi poesia breve, spesso improvvisata in speciali occasioni. Il più grande poeta di sijo restaYun Sôn-do (1587-1671). Riportiamo di questo grande poeta un esempio che spiega comespesso le poesie, oltre che un significato palese, avessero anche un significato piùnascosto. Ecco dunque il "canto della pioggia estiva" (hauyo):Il poeta, che era stato allontanato dalla corte ("i campi") a causa delle maldicenze ("lawww.agopuntura.<strong>org</strong> – il portale della formazione continua in Medicina Cinese a cura dell'AMSA
pioggia") di certi suoi nemici, si sprona a frenare il proprio desiderio di tornare nellacapitale dedicandosi invece ai propri studi ("lustra l'aratro e gli altri attrezzi") fino a chel'atmosfera nel palazzo non si sia rasserenata ("quando vedrai che volge al bello").Hong Kil-tong jǒn un romanzo avventuroso che, a differenza delle opere di quel periodo(fine del '500 - inizi del '600) che venivanoscritte in cinese, fu pubblicato direttamente inalfabeto coreano (hangǔ l). Questo ne permiseun'ampia diffusione fra la gente comune che nonaveva studiato il cinese. La facilità di lettura daparte di tutti, oltre al contenuto (ambiente tra ilfantastico e il reale, avventure tipo Robin Hood,con un'aperta critica del comportamento dellacorte), lo rese famoso, specialmente fra le classimeno abbienti. L'autore, H ǒ Kyun (1569-1618),figlio di uno studioso confuciano e fratello di unanota poetessa, Hô Nan-sol hôn, era un nobile edLa prima pagina originale del romanzoebbe incarichi molto importanti presso la corte,ma erano tempi difficili (invasione giapponese del 1592, forte corruzione nella corte,popolazione comune ridotta in miseria). Basti dire che, forse proprio a causa delle suecritiche al governo, nel decimo anno del re Kwanghae H ǒ Kyun venne giustiziato.(Kwanghae fu un re malvagio, tanto che i coreani in seguito non gli attribuirono il titolopostumo di re). Il tema principale del libro è quello di un figlio illegittimo del re, diconseguenza senza alcuna opportunità di fare una carriera governativa, che tuttavia arrivaa essere nominato a una posizione importante, come se fosse un figlio legittimo. Un temasubordinato è quello della corruzione nel governo, mentre un terzo tema è quello del sognodi un paese perfetto, l'idea di fondare un regno su un'isola, in pace e in armonia sotto ilgoverno del figlio illegittimo, ma ancora fedele al re di Corea.– Nel linguaggio comune il termine "manicheismo" designa un modo di agire in cui due modidi pensare sono contrapposti in modo assoluto. Un pregiudizio clericale che immaginavadue dèi, uno del Bene l'altro del Male fronteggiarsi sin dall'eternità è alla base di questaconcezione: così, affabulando il diteismo, gli eresiologi antichi descrivevano la "Religionedella Luce" fondata da Mani. Ma chi era costui? Colui che nelle fonti latine è nominato comeManichaios, contrazione del siriaco Mani hayya cioé "Mani il vivente", nacque nelle landebabilonesi dell'impero persiano il 14 aprile del 216 dell'era volgare. Suo padre, un certoPattek, di stirpe regale, fu preso da manie religiose ed ad un certo punto della sua vitadecise di entrare a far parte di una setta gnostico-giudaica allora in voga in terramesopotamica, gli Elchasaiti. Il nome di questa setta che predicava l'astensionismosessuale ed alimentare, ed impartiva continui battesimi derivava dal fondatore, un certoElchasai, un personaggio che secoli prima di Maometto diceva di aver ricevuto dal cielo ilLibro della Rivelazione. Prima di abbandonare la comunità religiosa del padre, Maniricevette due messaggi celesti, uno all'età di 12 anni, l'altro all'età di 24 anni: il "gemello",in greco syzygos gli rivelò i misteri della Luce e delle Tenebre su cui è fondato il cosmo. Ildualismo che contrappone Luce e Tenebre, Vita e Non-Vita, Verità e Menzogna è il fulcro delcredo manicheo. All'inizio esistono due Regni: uno a Nord, governato dal Padre dellaGrandezza, Abba d-Rabbuta nelle fonti siriache, Zurwan in quelle iraniche, l'altro a Sud,l'universo della Hyle, la Materia, su cui domina il Princeps tenebrarum, Ahriman. Il Padredella Grandezza è composto da Cinque Elementi di Luce, cinque "splendori", in siriacoziwane, ed è circondato dai Dodici Eoni adamantini che abitano il Regno di Luce. Mentre perla Dodecade luminosa il pensiero corre alle dodici costellazioni dello zodiaco, la pentade èuna cifra ricorrente nella mitologia manichea: cinque sono gli elementi di Luce, ma cinquesono anche gli elementi di Tenebra contrapposti simmetricamente al Regno del Padre dellaGrandezza. Quando il Regno delle Tenebre attacca quello della Luce, il Padre dellaGrandezza decide di combattere evocando, "chiamando" (dal siriaco qra) dalla propriaessenza il protos anthropos, l'Uomo primigenio: cinque, anche per lui, sono gli Elementi diLuce che formano la sua fulgida "corazza", la sua Anima. L'Uomo primigenio derivadall'essenza dello splendore s<strong>org</strong>ivo attraverso la Madre dei viventi, Madar i zindagan nellewww.agopuntura.<strong>org</strong> – il portale della formazione continua in Medicina Cinese a cura dell'AMSA