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Diffusione della luce e dei raggi X in silice amorfa - La Sapienza

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CAPITOLO 6. Presentazione <strong>dei</strong> risultati 89lorenziana (<strong>in</strong>cognita) che ben descrive, nel range Brillou<strong>in</strong>, la forma di rigadelle eccitazioni. In figura 6.2 è riportato un esempio di fit fatto sulla rigaAS dello spettro a temperatura ambiente. Il parametro Γ è def<strong>in</strong>ito <strong>in</strong> mododa rappresentare la HWHM <strong>della</strong> lorenziana.Il pacchetto ”MINUIT” è una rout<strong>in</strong>e di m<strong>in</strong>imizzazione che viene richiamatamediante un programma fortran. I parametri di uscita del fit, relativialla lorenziana che descrive la forma dell’eccitazione, sono• Fondo dovuto ai conteggi di buio del fototubo e ad eventuali contributidi <strong>in</strong>tensità trascurabile rispetto a quella delle eccitazioni acustiche (”coda”del boson peak)• Posizione di riga che determ<strong>in</strong>a la frequenza dell’eccitazione• <strong>La</strong>rghezza di riga associata alla presenza di effetti d<strong>in</strong>amico/strutturaliIl fondo è tipicamente contenuto entro i 30 conteggi/sec per gli spettri a 180 0 .Questa procedura è stata applicata a tutti gli spettri acquisiti <strong>in</strong> backscatter<strong>in</strong>g,al variare delle temperature. Per gli spettri a 90 0 ho utilizzato <strong>in</strong>vece<strong>dei</strong> fit gaussiani mediante il programma ORIGIN per W<strong>in</strong>dows, estraendocosì le posizioni di riga. Le temperature di lavoro sono state selezionateattraverso i parametri volt-amperometrici di un alimentatore stabilizzato escelte <strong>in</strong> modo da coprire l’<strong>in</strong>tervallo esplorato <strong>in</strong> maniera circa equispaziata.L’errore sulla lettura del pirometro è di ±5 K. Nelle figure 6.3 e 6.4 sonoriportati gli andamenti <strong>della</strong> riga AS per le varie temperature. Lo zero deglispettri è scelto come valore medio delle posizioni SS/AS fittate secondo laprocedura precedentemente descritta.Si può osservare che lo spostamento <strong>in</strong> temperatura delle frequenze dipicco, <strong>in</strong> entrambe le configurazioni, è più pronunciato per il modo longitud<strong>in</strong>ale.In figura 6.5 è poi riportato l’andamento delle posizioni e larghezze diriga <strong>in</strong> funzione <strong>della</strong> temperatura, ottenuto attraverso la procedura di fitprecedentemente descritta.Ai valori di q caratteristici <strong>della</strong> diffusione di <strong>luce</strong> visibile (≤ 0.036 nm −1 )è pratica comune considerare i solidi amorfi come un cont<strong>in</strong>uo elastico cheammette propagazione di onde acustiche con legge di dispersione l<strong>in</strong>eare. Rimandandola discussione di tale approssimazione al prossimo capitolo, riportiamo<strong>in</strong> figura 6.6 la velocità del suono nel v−SiO 2 dedotta dal rapporto trafrequenza di picco e momento scambiato (corretto per la dipendenza n(T )).acquisiti. Infatti il segnale elastico ha larghezza <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca ”nulla” (di fatto la larghezza<strong>della</strong> riga laser) e dunque la convoluzione <strong>dei</strong> due co<strong>in</strong>cide proprio con quest’ultima.89

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