31.07.2015 Views

ROCCA mag/giu 2004 - La Rocca - il giornale di Sant'Agata Feltria

ROCCA mag/giu 2004 - La Rocca - il giornale di Sant'Agata Feltria

ROCCA mag/giu 2004 - La Rocca - il giornale di Sant'Agata Feltria

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>La</strong> <strong>Rocca</strong>Settembre/Ottobre <strong>2004</strong>Settembre/Ottobre <strong>2004</strong><strong>La</strong> <strong>Rocca</strong>CRONACARICORDISi parla <strong>di</strong> gatti, fantasmi,castelli e quant’altro...Cristoforo Beni, notaio in S.Agata dal 1775 al 1821, è nel1802 da 16 anni cancelliere deltribunale podestar<strong>il</strong>e dello stessoluogo, “contro le leggi fatte ab immemorab<strong>il</strong>iche li paesani non possino,né debbino servire in detti impieghi”.Pare che egli impe<strong>di</strong>sca con sotterfugie raggiri che <strong>il</strong> podestà amministri con<strong>il</strong> dovuto rigore la <strong>giu</strong>stizia.Una delle ultime mie visite nel santagateseè stata piuttosto insolita e triste:ho sepolto lassù <strong>il</strong> mio gatto! Beh, nonc’è stato da ridere, dopo 17 anni <strong>di</strong>vita assieme, vi <strong>di</strong>rò che è stato moltodoloroso, ma <strong>il</strong> motivo che mi spingea scrivere anche <strong>di</strong> lui, <strong>di</strong> Bir<strong>il</strong>lo, èmolto semplice. Era un gatto speciale,nato in un territorio speciale: natoinfatti nel Montefeltro, esattamentealla confluenza tra <strong>il</strong> Senatello e <strong>il</strong> (ola) Marecchia presso l’antica casa <strong>di</strong>San Floriano, ora casa Carattoni, vicinoal ponte Otto Martiri - <strong>di</strong> cui vi<strong>di</strong>rò. Bir<strong>il</strong>lo era speciale per l’intelligenzae la vivacità, gli occhi ver<strong>di</strong>scint<strong>il</strong>lanti, manto grigio marmorizzato-tigrato<strong>di</strong> un colore bellissimo!Devo <strong>di</strong>re che ho visto vari esemplarisim<strong>il</strong>i, in passato, a Pennab<strong>il</strong>li, aSant’Agata, a Casteldelci, per cuipotrei ipotizzare una “razza sorianomontefeltrino ro<strong>mag</strong>nola” che noncompare in nessun manuale, credo,dei gatti, ma che esiste, eccome!Dove è nato Bir<strong>il</strong>lo era un anticomonastero <strong>di</strong> monaci agostiniani, aquanto sembra, <strong>di</strong>venuto poi coltempo abitazione - osteria - poi casaprivata.In questa casa, <strong>di</strong>versi anni fa, incontrai...l’ammazza pegral (o mazapedaro mazapegul) o forse, no, <strong>il</strong> fantasma<strong>di</strong> un Cavaliere antico! Il fatto, vero,andò così. Quell’inverno 1962-1963venne tantissima neve e, durante <strong>il</strong>periodo natalizio, ero ospite con altriboy-scout, <strong>di</strong> Tonino C. che allora stu<strong>di</strong>avaa Ravenna - io ero <strong>il</strong> suo capo!Quel giorno avevamo fatto una singolareB.A. (Buona Azione che ogniboy-scout deve compiere ogni giorno)cioè <strong>di</strong>stribuire la posta, facendo leveci del postino o portalettere che,guarda caso, era in<strong>di</strong>sposto (teneval’ufficio postale <strong>di</strong> Ponte Messa lamamma <strong>di</strong> Tonino, la mai <strong>di</strong>menticatacarissima Mat<strong>il</strong>de). Causa la neve alta,ci aveva affidato questa Buona Azionefuori dell’or<strong>di</strong>nario. Così, da braviboy-scout, da Ponte Messa a PetrellaGui<strong>di</strong>, a <strong>Rocca</strong> Pratiffi e Pereto e nonso più dove, a pie<strong>di</strong>, sempre con laneve ben alta, <strong>giu</strong>ngemmo alla Torre<strong>di</strong> Capramozza - cui de<strong>di</strong>cherò un’altrastoria! - dove abitava la nonna <strong>di</strong>Tonino. Naturalmente eravamo bagnatifra<strong>di</strong>ci, infreddoliti ed affamati. Ciasciugammo al fuoco scoppiettantedel camino e, rifoc<strong>il</strong>lati, <strong>il</strong> sole stavaormai tramontando, scendemmo aSant’Antimo e vi<strong>di</strong> per prima quellache poi sarebbe <strong>di</strong>ventata la nostracasa montefeltrana. Mi colpì, con leloggette me<strong>di</strong>evali e <strong>il</strong> tetto <strong>di</strong> lastre, e<strong>il</strong> paesaggio innevato, s<strong>il</strong>enzioso,quasi <strong>mag</strong>ico che spaziava daTramonti a Caioletto, daMontevecchio a Monte Rotondo aCasteldelci. Insomma, uno spettacolo.Le prime stelle argentee punteggiavanoun cielo limpi<strong>di</strong>ssimo quando arrivammoa casa. Ci aspettavano tutti, efu una cena... memorab<strong>il</strong>e: polenta,braciole, intingoli vari, dolci, masoprattutto le piè, o piade, o pia<strong>di</strong>necotte... e <strong>di</strong>vorate! Insomma, per farlabreve, io che sono tuttora un “pia<strong>di</strong>naro”sfegatato, non finivo più <strong>di</strong>mangiare. E <strong>il</strong> tutto annaffiato <strong>di</strong> buonsangiovese. Infine si andò a dormire...cioè, loro dormirono!Io non prendevo sonno, mi giravo erigiravo nel letto con alcuni presagi,sudavo e fremevo e mi <strong>di</strong>battevoinsonnolito ma vig<strong>il</strong>e quando, verso <strong>il</strong>mattino, vi<strong>di</strong> un’enorme figura conarmatura, elmo, celata, corazza, spadone,che avanza dall’angolo <strong>di</strong> frontea me e mi veniva addosso minacciosa...due occhi rossi fiammeggianti...un peso enorme si abbatté su <strong>di</strong>me <strong>di</strong> colpo... Urlai come un pazzo,urlai a squarciagola a tal punto chetutti si svegliarono, tutti corsero concandele accese, si accesero altre luci...Naturalmente nessuno credeva allamia “visione”: “hai mangiato troppapia<strong>di</strong>na... eri troppo stanco... haisognato... non hai <strong>di</strong>gerito”. Beh, lovolete sapere come andò a finire? Almattino dopo che soprag<strong>giu</strong>nse velocissimodato <strong>il</strong> terrore notturno! <strong>La</strong>nonna Deperii <strong>di</strong> Fracassi Pratiffi (questo <strong>il</strong> nome... che è un cognome:della Fenice! Le fu dato perché <strong>il</strong>padre proprietario della <strong>Rocca</strong> Pratiff<strong>il</strong>’aveva trovato inciso in una “segreta”della <strong>Rocca</strong> stessa e gli era tanto piaciutoche l’aveva imposto alla bimbaappena nata). <strong>La</strong> nonna, dunque -ripren<strong>di</strong>amo <strong>il</strong> lungo f<strong>il</strong>o del <strong>di</strong>scorso- sorda e tranqu<strong>il</strong>lissima, ignara <strong>di</strong>tutto <strong>il</strong> trambusto notturno, alle miedomande sull’origine della casa eccecc, rispose serenamente che nelrestaurare le stanze ove eravamo temporaneamentealloggiati quella notte,tanti anni prima erano stati rinvenutisotto le lastre del pavimento armi antiche,pugnali, spade, armature arrugginitee resti, ahimé! umani, risalenti,chissà, al me<strong>di</strong>oevo. Allora, che <strong>di</strong>re?Un fantasma, l’amazapegul... o che?L’enigma rimane, ma <strong>il</strong> sottoscritto èconvinto che fu un cavaliere a farglivisita quella notte! E tanto per staretranqu<strong>il</strong>li feci <strong>di</strong>re una messa per quell’anima<strong>di</strong>menticata, ma in quellacamera non entrai più!Bruno BaroncelliCome e quanto sottoscrivere?Or<strong>di</strong>nario 13 EuroSostenitore 15 EuroBenemerito 25 EuroLe sottoscrizioni possono essere inviatealla redazione della <strong>Rocca</strong>, CasellaPostale 26, 61019 S. Agata <strong>Feltria</strong>(Pesaro), oppure possono essere consegnateai vari collaboratori che <strong>di</strong>stribuiscono(volontariamente) <strong>il</strong> <strong>giornale</strong>a S. Agata, Novafeltria e nei paesi vicini.Se siete alla ricerca <strong>di</strong> un numero arretratodella <strong>Rocca</strong> potete rivolgervi adArrigo Bonci, o a Paola Boldrini, neirispettivi negozi in piazza Garibal<strong>di</strong> a S.Agata.A teatroneglianni 60Mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>rea cura <strong>di</strong> Maria Belloni1) Quant’è sona l’Ave Maria chi è atchesa at chielt chi vaga via.2) Dal zoc ui scapa i stlunc.3) Dei larmirt.4) E’ mel cus vò un è mai trop.5) Chi va in te mulin us si infarena.6) Galena chè l’an becca segn cla giàbichet.7) Chi va con è zop e impera a zopè.8) Dem sa chi trat e me at <strong>di</strong>rò chit’chè.9) L’arcobaleno ad sereta e <strong>di</strong>c acquatermineta.10) Agli ori dla matena a gli ha l’or inbocca.11) Se lè ad bon acquest e torna.12) L’uccel in gabia o che chenta peramor o per rabia.13) Ros ad sera bon temp u si spera.14) E ciel a pecurel acqua a catinel.15) E seren fat ad nota e dura comeuna mela cota.16) L’acqua cheta la romp i pont.17) Una lengua muta lan straca cent.18) Le mei avè un ov og che una galenaad men.Una gitaa Pesarodatata 26<strong>mag</strong>gio 1957Da sinistra:Adua Sartini, MirellaOpran<strong>di</strong>, GabriellaFlenghi, AssuntinaMagnani, WandaAstorri, Adua Mariani,Paola Ramberti, AnnieOpran<strong>di</strong>, Gina Bossari,Maria Belloni, AnnaValli, Rita Giuliani.1011

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!