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Ap_LASER_n50_SETT_OTT_2015

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tecnologia<br />

2. Immagine<br />

di una<br />

superficie<br />

dopo trattamento<br />

laser: a)<br />

formato natio<br />

dell’immagine.<br />

b) Aspetto<br />

dell’immagine<br />

dopo elaborazione<br />

grafica. Condizioni<br />

di trattamento:<br />

Pp=10 kW, Vs=600<br />

mm/s, Passo=180<br />

micron.<br />

a spruzzo, con uno strato da 20-25 micron di<br />

“Pre Costruction Primer” di tipo commerciale<br />

(CERABOND 2000 E BASE). La scelta di<br />

questo tipo di primer, è stata effettuata considerando<br />

che questo prodotto può essere utilizzato<br />

sia per la realizzazione di rivestimenti<br />

protettivi a breve periodo, sia come fondo per<br />

rivestimenti protettivi a lungo periodo.<br />

In Tabella 1 si riporta la composizione chimica<br />

del primer adottato.<br />

La scelta della sorgente è stata effettuata<br />

considerando la particolare natura del rivestimento<br />

(parte organica e parte inorganica),<br />

gli aspetti funzionali (affidabilità del sistema,<br />

facilità di manutenzione, modalità di trasporto<br />

del fascio …) nonché aspetti energetici<br />

(efficienza della sorgente, consumo energetico).<br />

In particolare, a valle delle suddette<br />

considerazioni, si è deciso di utilizzare un<br />

laser impulsato in fibra (Yb:YAG) ad impulso<br />

corto (50 ns), con potenza nominale di 30 W.<br />

Questa tipologia di laser è spesso adottata per<br />

1. Schema<br />

di massima<br />

del processo<br />

proposto.<br />

za media (30 W) a tutte le frequenze, nonché<br />

per l’alta efficienza e basso consumo energetico<br />

(120 W) rispetto alle tradizionale sorgenti<br />

laseraNd:YAGoaCO 2<br />

. Quest’ultima caratteristica<br />

è molto importante quando si devono<br />

considerare la sostenibilità del processo da<br />

un punto di vista energetico-ambientale. In<br />

Tabella 2 si riportano le caratteristiche principali<br />

del sistema laser adottato.<br />

Per la movimentazione del fascio laser si<br />

è utilizzata una testa a scansione galvanometrica<br />

equipaggiata con una lente piana di<br />

focalizzazione con lunghezza focale di 160<br />

mm. Questa soluzione consentiva di avere un<br />

diametro del fascio al punto focale di circa 80<br />

micron e quindi di raggiungere una densità di<br />

potenza sufficientemente elevata da garantire<br />

la rimozione sia della fase inorganica che di<br />

quella organica presente nel primer.<br />

In Figura 1 si riporta la schematizzazione di<br />

una possibile soluzione per il processo. In<br />

particolare si vede la testa galvanometrica che<br />

muovendosi lungo la zona di giunzione delle<br />

due lamiere, “spazzola” e ripulisce dal primer<br />

i lembi delle due lamiere da giuntare. La soluzione<br />

proposta è particolarmente vantaggiosa<br />

T2.<br />

Caratteristiche<br />

principali<br />

del sistema laser<br />

adottato.<br />

operazioni di marcatura, taglio e microlavorazioni<br />

su materiali metallici e non metallici. Nel<br />

caso in esame è stato scelto per la capacità di<br />

erogare impulsi con potenze di picco fino a 20<br />

kW, la possibilità di fornire la massima potenperché<br />

può essere facilmente integrata negli<br />

attuali sistemi automatici di saldatura, senza<br />

dovere effettuare modifiche sostanziali della<br />

loro architettura.<br />

Le prove sono state realizzate andando a trat-<br />

68 - APPLICAZIONI <strong>LASER</strong> - PubliTec

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