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PINOLO

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• Possibilità di ammortamento dell’investimento iniziale per un<br />

periodo di nove anni.<br />

• Superare in rendimento altri tipi di imboschimento di superfici<br />

agricole.<br />

• Superare del 20% le coltivazioni tradizionali (come ad esempio<br />

l’orzo).<br />

Queste tecniche, se confermate, aprono nuove aspettative per lo<br />

sviluppo di coltivazioni private di pini domestici, in particolare nelle<br />

proprietà terriere e terreni marginali in cui è sempre più difficile<br />

trovare colture tradizionali redditizie.<br />

VARIETÀ E CLASSIFICAZIONE<br />

In commercio si possono trovare diverse varietà di pinoli con<br />

prezzi e qualità diverse. Solo una di queste appartiene al Pinus<br />

Pinea e si tratta dei pinoli mediterranei, famosi soprattutto per<br />

il loro utilizzo in cucina, in particolare nella realizzazione del pesto.<br />

Le varietà più significative sono:<br />

Pinus Korainesis: Sono pinoli di origine cinese e costituiscono<br />

la maggior parte della fornitura mondiale. Hanno una forma triangolare<br />

o a goccia e, a dispetto del nome, provengono da un’area<br />

molto più vasta che include il nord-est della Cina, il sud-est della<br />

Russia, la Corea peninsulare e il Giappone.<br />

Pinus Pinea: Sono pinoli di origine europea, tipici della cucina<br />

mediterranea (Spagna, Italia, Sud della Francia, Grecia, Medio<br />

Oriente, Turchia e nord Africa). In Europea sono molto ricercati e<br />

per questo si trovano a prezzi significativamente più alti. A volte<br />

possono essere trovati anche in altre regioni, in piccoli pacchetti<br />

venduti a prezzi elevati. Questa varietà è più lunga e più a forma di<br />

siluro di quella cinese.<br />

Pinus Sibirica: È una specie diffusa nella Siberia centro-meridionale<br />

e nell’estremo est della Russia. Sono pinoli piuttosto piccoli<br />

e rotondeggianti, ma vengono considerati tra i siberiani come<br />

un alimento di alto rango e salutare.<br />

Pinus Gerardiana: Sono pinoli himalayani o di Chilgoza sono<br />

un po’ più lunghi e sottili di quelli delle altre specie. Vengono raccolti<br />

dalle foreste in Afghanistan, Pakistan e parte del nord dell’India<br />

e vengono usati localmente, anche se talvolta è possibile trovarli<br />

anche nei mercati europei e in altre parti del mondo.<br />

Pinus edulis, Pinus monophylla e altri: Detti anche pinoli<br />

piñon o pinyon sono un alimento storicamente importante sia da<br />

un punto di vista culturale ed economico per le tribù native americane<br />

del sud-ovest (Colorado, New Mexico e il nord del Messico).<br />

Il Pinus edulis viene anche riconosciuto come l’albero ufficiale nel<br />

New Mexico.<br />

Pinus Cembra: Sono i pinoli svizzeri che si trovano tra le montagne<br />

del centro Europa. Presentano delle bellissime pigne violacee<br />

con brillanti pinoli marroncini. Il guscio viene spesso utilizzato dagli<br />

italiani per dar sapore e colore alla grappa.<br />

Pinus Armandi: Sono i pinoli del pino di San. David, una specie<br />

di grande valore nel sud-ovest della Cina, che produce pinoli piccoli<br />

e dalla forma rotondeggiante.<br />

PROCESSO PRODUTTIVO<br />

RACCOLTA E LAVORAZIONE<br />

La raccolta delle pigne (che inizia a ottobre-novembre di ogni anno<br />

e termina a maggio-giugno) avviene ancora oggi principalmente in<br />

maniera tradizionale, anche se sistemi di raccolta più automatizzati<br />

con attrezzature agricole si stanno facendo sempre più spazio,<br />

specialmente nelle foreste a bassa densità dove è possibile il passaggio<br />

di machine, chiamate “scuotitori”, riducendo così i rischi<br />

per gli operatori.<br />

Raccolta tradizionale<br />

La raccolta delle pigne viene fatta in inverno fino alla primavera<br />

da lavoratori specializzati che salgono sugli alberi con<br />

l’aiuto di ramponi o scale raggiungendo i 15-20 metri<br />

di altezza e poi, dopo essersi legati con corde di sicurezza, pro-<br />

Pinus Korainesis<br />

Pinus Pinea<br />

Pinus edulis<br />

N/20

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