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loro importante magazzino-base: il Fontego dei Turchi.<br />
Si è di proposito lasciato alla fine la figura di Scanderbeg, perché<br />
in qualche modo è rappresentativa dei secolari rapporti tra Venezia e<br />
Albania che si sono sin qui tracciati.<br />
Già all’indomani della sua morte, Scanderbeg venne assunto<br />
nell’orizzonte mitico veneziano e diventò icona dell’Albania e in una<br />
rilettura, certo di parte, esaltato come il co-difensore dell’Adriatico,<br />
il golfo di Venezia. Scanderbeg era stato anche il Miles Christi per<br />
l’Europa: Scanderbeg aveva infatti svolto un ruolo di stratega militare e<br />
soprattutto di politico, di cui Venezia era ben consapevole.<br />
Nel 1606, in una fase di scontro con il Papato, a Venezia, con<br />
mossa diplomatica, venne alloggiata una statua di Scanderbeg sulla imbarcazione<br />
simbolo della città-stato: il preziosissimo “Bucintoro”. Per<br />
oltre un secolo la grande statua del “Gigante”, correntemente chiamato<br />
Scanderbeg, restò in posizione dominante nella zona di prua, con<br />
corredo di piastre d’argento e lunga asta, quasi a simboleggiare una sua<br />
azione di controllo sul mare, congiunto a quello veneziano.<br />
La statua fu poi smantellata verso il 1720, insieme all’imbarcazione<br />
demolita per vecchiaia: un nuovo “Bucintoro” venne costruito e varato<br />
nel 1728, e in questo una statua raffigurante il dio Marte sostituiva<br />
quella di Scanderbeg.<br />
Venezia con la pace di Passarovitz nel 1718 aveva chiuso per sempre<br />
la stagione del suo Stato da Mar, una fine che coinvolgeva anche<br />
antiche diplomatiche alleanze, tali da evocare forme mitiche.<br />
A Scanderbeg, proprio negli anni venti del Settecento, Antonio<br />
Vivaldi aveva dedicato un’opera in musica e a Scanderbeg il teatro<br />
veneto riservò varie pièces: da una commedia dell’arte intitolata Le<br />
glorie di Scanderbeg, le cui recite ancora a metà Settecento sottraevano<br />
pubblico alle commedie del grande Carlo Goldoni, sino alla tragedia<br />
Scanderbegh che Trifone Smecchia, nobiluomo della dalmata<br />
cittadina di Perasto e fedelissimo suddito veneziano, compose negli<br />
anni 1781-1783.<br />
E ancora nell’Ottocento la figura di Scanderbeg sarà assunta in<br />
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