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Per gli stranieri tedeschi si pensa sempre al loro Fondaco ma vi<br />
erano in città molte altre realtà tra cui quella dei lavoranti ciabattai,<br />
scuola fondata nel 1383, che avevano una mariegola bilingue in latino<br />
e tedesco. Il Fondaco dei Tedeschi, fondato attorno al 1225, con un<br />
edificio gotico distrutto poi in un incendio del 1505 ma ricostruito in<br />
soli tre anni, tra il 1505 e il 1508, era una realtà di primo piano nella<br />
città-stato.<br />
Tuttavia bisogna ricordare che non è mai stato “dei tedeschi” ma è<br />
sempre appartenuto alla Repubblica, al Demanio, come si evince dal<br />
leone di S. Marco apposto all’entrata di terra. Veniva invece affittato<br />
ai tedeschi per circa 1200 ducati l’anno e produceva un giro di affari<br />
stimato attorno a un milione di ducati l’anno e contribuiva all’erario<br />
con quasi 100 ducati al giorno lavorativo in dazi (per un totale di<br />
20-23.000 ducati l’anno). Di straordinaria rilevanza storica e artistica,<br />
il Fondaco conserva tracce della vita dei mercanti e dei loro servitori,<br />
rinchiusi di notte, annoiati, che incidevano con coltelli di buon acciaio<br />
tedesco i loro marchi commerciali, i loro giochi come la tria: tutti<br />
elementi che il recente “restauro” ha occultato.<br />
Anche i fiorentini avevano una scuola: l’esistenza di una loro scuola<br />
è attestata all’inizio del ‘400 ma diventa una realtà stabile solo nel<br />
1435 con la Scuola di S. Giovanni Battista con sede presso la chiesa<br />
dei Frari. I fiorentini chiesero l’aiuto del banchiere Cosimo de’ Medici,<br />
che da poco aveva lasciato Venezia dopo avervi trascorso un anno<br />
d’esilio da Firenze, e forse la statua lignea del Battista di Donatello che<br />
vi collocarono (datata 1438) fu fatta e trasportata grazie ai buoni uffici<br />
del banchiere.<br />
La scuola ricevette nuova linfa, dopo un periodo di decadenza, nel<br />
‘500 con l’attività del cambio e dell’assicurazione marittima da parte<br />
di agenti fiorentini e dei loro sensali.<br />
Non faccio menzione degli albanesi, trattati in questo contesto da<br />
Lucia Nadin, e passo ai dalmati e alla loro Scuola di S. Giorgio degli<br />
Schiavoni, fondata nel 1451. Si trattava di immigrati di livello sociale<br />
inferiore rispetto ai setaioli lucchesi o ai mercanti e banchieri fioren-<br />
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