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Stranieri barbari migranti Storia

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tini: erano marinai o facevano servizio domestico; spesso arrestati per<br />

furto o altro reato, veniva in loro soccorso la scuola dei compaesani<br />

che si preoccupavano di dar loro da mangiare in carcere e di tirarli<br />

fuori.<br />

Notissimo è il ciclo pittorico del Carpaccio all’interno dell’edificio<br />

della loro scuola, l’unica funzionante ancora oggi.<br />

Da questa realtà composita e assai ricca di corporazioni medievali<br />

degli stranieri emerge quanto le scuole nazionali costituirono un cospicuo<br />

investimento, senz’altro per “la salute delle anime e dei corpi”, ma<br />

anche per fornire degli strumenti in grado di agevolare un processo di<br />

consapevolezza del costo dello sradicamento personale dalle proprie<br />

terre d’origine, promuovendo al tempo stesso però il desiderio di radicamento<br />

nel nuovo contesto urbano, con la duplice missione pertanto<br />

di conservare la propria identità pur cercando l’integrazione in una<br />

società in cui comunque si rimaneva sempre foresti.<br />

Per saperne di più:<br />

La banca dati CIVES: privilegi di cittadinanza veneziana, dalle origini all’anno 1500 è<br />

consultabile on line: http://www.civesveneciarum.net/<br />

Reinhold C. Mueller, Immigrazione e cittadinanza nella Venezia medievale, Roma 2010<br />

Luca Molà - Reinhold C. Mueller, Essere straniero a Venezia nel tardo Medioevo: accoglienza<br />

e rifiuto nei privilegi di cittadinanza e nelle sentenze criminali, in Le migrazioni in<br />

Europa secc. XIII – XVIII, a cura di Simonetta Cavaciocchi, Firenze 1994<br />

Francesca Ortalli, “Per salute delle anime e delli corpi”. Scuole piccole a Venezia nel tardo<br />

Medioevo, Venezia 2001<br />

Matteo Ceriana, Reinhold C. Mueller, Radicamento delle comunità straniere a Venezia<br />

nel Medioevo: “scuole” di devozione nella storia e nell’arte, in Cittadinanza e mestieri:<br />

radicamento urbano e integrazione nelle città bassomedievali (secc. XIII-XVI), a cura di<br />

Beatrice Del Bo, Roma 2014<br />

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