Fermi tutti sono incinta!

“Da dove vengono le storie che raccontiamo, dove
vanno?, si chiede Silvio Orlando nell’incipit di Dopo
mezzanotte di Davide Ferrario.
In risposta a questo delizioso interrogativo, potrei
affermare che l’idea di Cinema e gravidanza è nata in
ragione del mio trentennale lavoro clinico come psichiatra
dell’Università “Federico II” di Napoli e consulente
della Clinica Ostetrica e Ginecologica della stessa
Facoltà.
In tutti questi anni, infatti, ho incontrato centinaia di
donne che avevano bisogno di un sostegno psichiatrico,
vuoi perché dovevano interrompere la gravidanza
per una malformazione fetale, perché affette da
“depressione post-partum” o perché preoccupate e in
ansia per l’imminente travaglio.
Nei numerosi convegni dove sono stato invitato dai
colleghi ginecologi, ho mostrato sempre dei frammenti
di film che affrontavano i temi della gravidanza, del
parto, dell’aborto, della sterilità e/o della frigidità femminile
e della figura del ginecologo. Tra i miei preferiti
alcuni classici del cinema americano (Un posto al
sole, Femmina folle), il discusso Marnie, l’impareggiabile
Rosemary’s Baby - Nastro rosso a New York, il
gelido Affare di donne, il dolente Family Life, il toccante
Inseparabili, il graffiante The Snapper, il poetico
Sesso, bugie e videotape, il sentimentale Il dottor T e le
donne, l’anticonformista Juno, i divertenti Pane, amore
e fantasia e Alfredo Alfredo, il provocatorio La donna
scimmia, il gustoso Aprile ed i recenti Molto incinta,
Baby Mama, Piacere, sono un po’ incinta e Provetta
d’amore.
Nel corso del tempo la mia curiosità cinefilica mi
ha spinto a costeggiare tutti i generi cinematografici;
dal drammatico alla commedia, dall’horror alla fantascienza,
dal noir al teen-movie. E se è vero che un
volume è un viaggio alla ricerca di qualcosa, questo
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