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5. Cerchiamo di nuovo di portare il bocconcino<br />
verso terra e, se il cane si muove, riportiamolo<br />
verso di noi come al punto 3.<br />
6. Lodiamo di nuovo il cane se torna seduto e<br />
scendiamo con il bocconcino verso terra.<br />
7. Se il cane rimane fermo, continuiamo a scendere,<br />
cercando di appoggiare il boccone a<br />
terra, altrimenti risaliamo portando la risorsa<br />
verso di noi.<br />
8. Se riusciamo ad appoggiare il bocconcino a<br />
terra senza che il cane si muova, guardiamolo<br />
e lasciamo la mano leggermente sollevata<br />
da terra a protezione della risorsa alimentare.<br />
Se il cane è molto insistente e veloce nel<br />
volersi conquistare la risorsa sarà possibile<br />
frapporre tra lui ed essa la gamba che rimane<br />
esposta al lato dove si trova il cane come a<br />
formare una piccola barriera di accesso.<br />
9. Solleviamoci molto lentamente, guardando<br />
il cane.<br />
10. Se il cane continua a guardarci, mentre torniamo<br />
in posizione eretta, aspettiamo qualche<br />
secondo e diamogli l’“OK” allontanandoci<br />
dal bocconcino.<br />
11. Se sollevandoci in posizione eretta il cane<br />
non ci guarda e si indirizza verso il cibo, torniamo<br />
a metterci una mano o un piede sopra.<br />
12. Continuiamo fino ad arrivare all’obiettivo<br />
come descritto al punto 10.<br />
Parametri di adeguatezza<br />
• La variante 1 è adeguata per cani che tentano<br />
di strappare il cibo dalle mani del P.O.<br />
• La variante 2 è adeguata per soggetti che tentano<br />
di rubare il cibo se lasciato incustodito<br />
dal P.O.<br />
Propedeuticità<br />
L’“Hand” è l’ultimo di una serie di esercizi riguardanti<br />
i permessi. È l’ultimo perché, realizzandosi<br />
con la mano del P.O. che contiene la risorsa,<br />
è bene che il cane abbia già delle rappresentazioni<br />
di autocontrollo, onde evitare il<br />
verificarsi di incidenti, soprattutto nel caso di<br />
soggetti con un <strong>livello</strong> di attivazione emozionale<br />
molto alto e particolarmente motivati sulla risorsa.<br />
Il cane dovrebbe già sapere che qualsiasi<br />
interazione, anche mediata da oggetti, può<br />
partire solo da uno stato di calma.<br />
1. Lavoro sulla calma sia in ambiente domestico<br />
che all’esterno.<br />
2. Gestione delle attenzioni.<br />
3. Doggy Zen.<br />
4. La soglia.<br />
5. Ciotola.<br />
• Entrambe le varianti servono ad aumentare<br />
gli autocontrolli sul cibo e a rafforzare la dinamica<br />
dei permessi all’interno del binomio.<br />
• Quando il cane si indirizza verso il bocconcino<br />
contenuto tra le nostre mani, senza chiedere<br />
il permesso attraverso lo sguardo, chi<br />
sta realizzando l’attività deve portare il bocconcino<br />
verso di sé, con un movimento repentino,<br />
soprattutto se si tratta di soggetti<br />
molto veloci e con un <strong>livello</strong> di attivazione<br />
emozionale molto alto. In questo caso potrebbe<br />
essere utile nell’evoluzione dell’attività<br />
evolutiva ripetere le sessioni premiando il<br />
cane con l’altra mano e non con quella che<br />
contiene la risorsa alimentare e con cui abbiamo<br />
svolto l’esercizio.<br />
• Al contrario, se si tratta di soggetti timidi e<br />
insicuri, il movimento di riportare la mano<br />
Attività evolutiva n°1 88