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CENTRIPETAZIONE CON STIMOLO CINETICO<br />
Premessa<br />
In questa attività evolutiva vogliamo portare il cane<br />
a cercare autonomamente la strategia giusta<br />
per il raggiungimento di un target che, dapprima<br />
in movimento, si ferma davanti a lui a qualche<br />
metro di distanza. Il cane dovrà arrivare a capire<br />
che l’unica modalità per raggiungere il target desiderato,<br />
prevede il coinvolgimento del proprietario<br />
o del conduttore e non l’insistenza nel perseguire<br />
una strategia individuale. L’obiettivo è<br />
che il cane torni a centripetarsi sul P.O., dopo che<br />
la sua attenzione è stata catturata da un target in<br />
movimento, molto appetibile. Questa attività lavora<br />
inoltre in maniera molto efficacie contro la<br />
naturale tendenza del cane ad essere ostinato. Da<br />
un punto di vista evolutivo il cane è stato premiato<br />
proprio da questa sua incredibile caratteristica<br />
quella di rimanere molto a lungo motivato su un<br />
target senza perderlo mai di vista. Pensiamo ai cani<br />
protettori degli armenti che rimangono anche<br />
per diversi giorni in compagnia delle pecore in<br />
assenza del pastore e che non distolgono quasi<br />
mai la loro vista dal gregge svolgendo a perfezione<br />
il loro compito. Lo stesso fanno i conduttori<br />
del gregge che non perdono mai di vista gli armenti<br />
e si prodigano immediatamente a riportare<br />
un membro del gruppo che si allontana, insieme<br />
agli altri. Allo stesso modo possiamo pensare<br />
ai cani da caccia che una volta che hanno fiutato<br />
una traccia la seguono insistentemente e nulla<br />
può distoglierli, fino al raggiungimento dell'obiettivo.<br />
L'intelligenza ostinativa del cane lo<br />
porta a puntare un target e non distogliersi da esso,<br />
a rimuovere gli ostacoli che si frappongono<br />
tra lui e ciò che lo interessa e non ad aggirarli.<br />
Questa attività evolutiva lavora dunque contro<br />
l'ostinazione a favore della flessibilità cognitiva<br />
che gli consentirà di integrarsi meglio all'interno<br />
della complessità dell’ecumene umana. Questa<br />
attività se ben costruita favorirà soprattutto quelli<br />
che chiameremo i processi di detour.<br />
Correttezza<br />
1. Scegliamo un set adeguato privo di eccessivi<br />
stimoli centrifugativi.<br />
2. Chiediamo al cane di disporsi al nostro fianco<br />
usando la gestualità del “dare la direzione”.<br />
3. Accorciamo adeguatamente il guinzaglio per<br />
evitare strappi.<br />
4. Mostriamo al cane un oggetto a lui molto<br />
gradito, preferibilmente del cibo.<br />
Obiettivi<br />
Autocontrolli, permessi, mediazione, riposizionamento.<br />
Obiettivi evolutivi specifici: ridirezionare il cane<br />
verso il P.O. dopo che la sua attenzione è<br />
stata catturata da un target in movimento che<br />
staziona davanti a lui a qualche metro di distanza.<br />
Questo ci consente di creare nel cane<br />
una prima rappresentazione mentale della cooperazione,<br />
per il raggiungimento di un target<br />
desiderato. Con questa attività creiamo uno<br />
scacco molto forte al cane che tende a non<br />
perdere mai di vista il target per poterlo conquistare.<br />
Rivolgersi al conduttore per chiederne il<br />
permesso, aiuta il cane a rafforzare la dimensione<br />
collaborativa e, cognitivamente a, tenere<br />
in mente il target, anche se per qualche secondo<br />
(il tempo di girarsi verso il P.O. e raggiungerlo)<br />
viene perso di vista.<br />
Obiettivi lati o secondari: disciplinare la motivazione<br />
predatoria. Questa attività, infatti, insegna<br />
al cane che non tutto ciò che si muove davanti<br />
a lui può essere raggiunto immediatamente,<br />
ma l’iniziativa va concordata con il P.O.<br />
Attività evolutiva n°1 94