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Ecoideare Gennaio Febbraio N27

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BIOCOSMESI:<br />

A CHE PUNTO<br />

SIAMO?<br />

Al<br />

fine di dare un contributo alla comprensione di un tema da tempo dibattuto<br />

su queste pagine, la redazione sceglie di riportare la versione integrale<br />

dell’intervista rilasciata dal nostro collaboratore Alessandro Pulga al<br />

giornalista di Report Emanuele Bellano il cui servizio è andato in onda su<br />

RAI 3 il 14 dicembre 2014. Alessandro Pulga è anche autore dell’articolo “Il falso Bio”, in<br />

questo stesso numero.<br />

Cos’è un ente certificatore di cosmetici<br />

biologici e cosa fa?<br />

L’attività di un organismo di certificazione di prodotto come il<br />

nostro, consiste nel verificare che i prodotti messi in commercio<br />

dalle imprese certificate siano conformi a norme e disciplinari<br />

che garantiscano requisiti migliorativi rispetto ai requisiti<br />

minimi di legge o alla qualità media dei prodotti presenti sul<br />

mercato. Nel nostro caso i requisiti valorizzanti sono correlati<br />

alla sostenibilità ambientale e sociale dei processi produttivi. I<br />

controlli vengono eseguiti con personale esperto e prevedono<br />

ispezioni presso i siti produttivi, analisi, controlli contabili e<br />

amministrativi al fine di verificare l’effettivo impiego dei prodotti<br />

biologici e delle altre sostanze ammesse dal disciplinare.<br />

Qual è la normativa europea e italiana in tema<br />

di cosmetici.<br />

Esiste una normativa che regolamenta la cosmesi<br />

biologica, naturale, vegetale ecologica?<br />

Dal 2009 è in vigore il Regolamento CE n. 1223/09 che ha armonizzato<br />

a livello europeo i requisiti minimi obbligatori per<br />

l’immissione in commercio dei cosmetici in tutti i Paesi membri.<br />

Purtroppo non esiste ancora nessuna legge europea o nazionale<br />

che regola e tutela nello specifico la produzione di cosmetici definiti<br />

biologici, naturali o ecologici.<br />

Il settore agroalimentare biologico è più o<br />

meno regolato del settore cosmetico biologico?<br />

Quali sono le differenze in tema di regolamentazione?<br />

La differenza è appunto che il biologico alimentare già da circa<br />

13 anni è regolato dall’Unione Europea, prima grazie al Reg.<br />

CE 2092/91 e oggi dal Reg. CE 834/07 che stabilisce precise<br />

regole per la produzione, il controllo e l’etichettatura dei prodotti<br />

provenienti da agricoltura biologica. Una norma europea,<br />

quindi, che tutela il mercato e il consumatore rispetto al corretto<br />

impiego dei termini bio, eco, organic, ecc. Legge che, invece,<br />

ancora manca nel settore cosmetico dove -così come accade in<br />

altri settori non food- i termini BIO, ECO o NATURALE sono<br />

diffusamente impiegati senza precisi vincoli normativi e per le<br />

più svariate ragioni. Del resto ricordo fin da quando ero bambino<br />

la pubblicità di un detersivo, il cui nome inizia per BIO, che<br />

certo non ha nulla a che fare con l’agricoltura biologica ma che<br />

ancora oggi è perfettamente in regola con la legge.<br />

STILI DI VITA<br />

Quando per legge un cosmetico può essere<br />

definito biologico, quando naturale e quando<br />

vegetale? Quando un produttore può inserire<br />

la parola “bio” nel nome del suo prodotto?<br />

Esistono delle regole o su questo tema siamo<br />

in assenza di regole?<br />

Idem per la parola “naturale” o “vegetale”.<br />

Purtroppo come ho già anticipato non esiste un sistema di controllo<br />

regolamentato come quello del biologico alimentare che<br />

definisce in modo chiaro cosa è un prodotto cosmetico, ecologico<br />

o biologico e/o impone un sistema di controllo e certificazione<br />

a tutela del consumatore. Lo stesso vale per il termine<br />

naturale o vegetale. Dal 2013 esiste però il Regolamento CE n.<br />

655/2013 che stabilisce i criteri comuni per la giustificazione dei<br />

claims utilizzati nei prodotti cosmetici.<br />

Questo regolamento stabilisce sei principi base cui si deve attenere<br />

ogni azienda che intende valorizzare le peculiarità dei suoi<br />

prodotti: 1. Conformità alle norme; 2. Veridicità; 3. Supporto<br />

probatorio; 4. Onestà; 5. Correttezza; 6. Decisioni informate (a<br />

favore del consumatore).Si è iniziato a regolare l’uso di frasi<br />

come “dermatologicamente testato”, “clinicamente testato”, si<br />

sta lavorando per entrare nel merito degli ormai innumerevoli<br />

claims “free/libero/ da…”, “senza….”, ecc. Commissione sembra<br />

inoltre intenzionata a lavorare anche sull’uso dei termini<br />

BIO e naturale. In ambito ISO, l’ente mondiale di normazione,<br />

da diversi anni è attivo un gruppo di lavoro che si sta confrontan-<br />

20 ecoIDEARE - Settembre / Ottobre 2014<br />

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