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BIOCOSMESI:<br />
A CHE PUNTO<br />
SIAMO?<br />
Al<br />
fine di dare un contributo alla comprensione di un tema da tempo dibattuto<br />
su queste pagine, la redazione sceglie di riportare la versione integrale<br />
dell’intervista rilasciata dal nostro collaboratore Alessandro Pulga al<br />
giornalista di Report Emanuele Bellano il cui servizio è andato in onda su<br />
RAI 3 il 14 dicembre 2014. Alessandro Pulga è anche autore dell’articolo “Il falso Bio”, in<br />
questo stesso numero.<br />
Cos’è un ente certificatore di cosmetici<br />
biologici e cosa fa?<br />
L’attività di un organismo di certificazione di prodotto come il<br />
nostro, consiste nel verificare che i prodotti messi in commercio<br />
dalle imprese certificate siano conformi a norme e disciplinari<br />
che garantiscano requisiti migliorativi rispetto ai requisiti<br />
minimi di legge o alla qualità media dei prodotti presenti sul<br />
mercato. Nel nostro caso i requisiti valorizzanti sono correlati<br />
alla sostenibilità ambientale e sociale dei processi produttivi. I<br />
controlli vengono eseguiti con personale esperto e prevedono<br />
ispezioni presso i siti produttivi, analisi, controlli contabili e<br />
amministrativi al fine di verificare l’effettivo impiego dei prodotti<br />
biologici e delle altre sostanze ammesse dal disciplinare.<br />
Qual è la normativa europea e italiana in tema<br />
di cosmetici.<br />
Esiste una normativa che regolamenta la cosmesi<br />
biologica, naturale, vegetale ecologica?<br />
Dal 2009 è in vigore il Regolamento CE n. 1223/09 che ha armonizzato<br />
a livello europeo i requisiti minimi obbligatori per<br />
l’immissione in commercio dei cosmetici in tutti i Paesi membri.<br />
Purtroppo non esiste ancora nessuna legge europea o nazionale<br />
che regola e tutela nello specifico la produzione di cosmetici definiti<br />
biologici, naturali o ecologici.<br />
Il settore agroalimentare biologico è più o<br />
meno regolato del settore cosmetico biologico?<br />
Quali sono le differenze in tema di regolamentazione?<br />
La differenza è appunto che il biologico alimentare già da circa<br />
13 anni è regolato dall’Unione Europea, prima grazie al Reg.<br />
CE 2092/91 e oggi dal Reg. CE 834/07 che stabilisce precise<br />
regole per la produzione, il controllo e l’etichettatura dei prodotti<br />
provenienti da agricoltura biologica. Una norma europea,<br />
quindi, che tutela il mercato e il consumatore rispetto al corretto<br />
impiego dei termini bio, eco, organic, ecc. Legge che, invece,<br />
ancora manca nel settore cosmetico dove -così come accade in<br />
altri settori non food- i termini BIO, ECO o NATURALE sono<br />
diffusamente impiegati senza precisi vincoli normativi e per le<br />
più svariate ragioni. Del resto ricordo fin da quando ero bambino<br />
la pubblicità di un detersivo, il cui nome inizia per BIO, che<br />
certo non ha nulla a che fare con l’agricoltura biologica ma che<br />
ancora oggi è perfettamente in regola con la legge.<br />
STILI DI VITA<br />
Quando per legge un cosmetico può essere<br />
definito biologico, quando naturale e quando<br />
vegetale? Quando un produttore può inserire<br />
la parola “bio” nel nome del suo prodotto?<br />
Esistono delle regole o su questo tema siamo<br />
in assenza di regole?<br />
Idem per la parola “naturale” o “vegetale”.<br />
Purtroppo come ho già anticipato non esiste un sistema di controllo<br />
regolamentato come quello del biologico alimentare che<br />
definisce in modo chiaro cosa è un prodotto cosmetico, ecologico<br />
o biologico e/o impone un sistema di controllo e certificazione<br />
a tutela del consumatore. Lo stesso vale per il termine<br />
naturale o vegetale. Dal 2013 esiste però il Regolamento CE n.<br />
655/2013 che stabilisce i criteri comuni per la giustificazione dei<br />
claims utilizzati nei prodotti cosmetici.<br />
Questo regolamento stabilisce sei principi base cui si deve attenere<br />
ogni azienda che intende valorizzare le peculiarità dei suoi<br />
prodotti: 1. Conformità alle norme; 2. Veridicità; 3. Supporto<br />
probatorio; 4. Onestà; 5. Correttezza; 6. Decisioni informate (a<br />
favore del consumatore).Si è iniziato a regolare l’uso di frasi<br />
come “dermatologicamente testato”, “clinicamente testato”, si<br />
sta lavorando per entrare nel merito degli ormai innumerevoli<br />
claims “free/libero/ da…”, “senza….”, ecc. Commissione sembra<br />
inoltre intenzionata a lavorare anche sull’uso dei termini<br />
BIO e naturale. In ambito ISO, l’ente mondiale di normazione,<br />
da diversi anni è attivo un gruppo di lavoro che si sta confrontan-<br />
20 ecoIDEARE - Settembre / Ottobre 2014<br />
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