26.04.2017 Views

Ecoideare Gennaio Febbraio N27

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

MOBILITÀ<br />

SOSTENIBILE?<br />

LA BICICLETTA<br />

PRIMA DI TUTTO!<br />

di Nicola Saluzzi<br />

è abbattere gli inquinanti nell’atmosfera!<br />

Ma l’obiettivo -già difficile- si raggiunge se gli accordi<br />

internazionali vengono rispettati. Da pochi giorni si<br />

L’imperativo<br />

è svolta la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti<br />

climatici a Lima (COP 20). Gli scienziati non esultano per<br />

i risultati, ma ammettono che il compromesso tra i 197 Paesi è<br />

il migliore dei risultati ottenibili in preparazione dell’accordo<br />

globale di Parigi nel 2015.<br />

La notizia è successiva all’accordo (ripensamento) Cina-Stati<br />

Uniti d’America sui valori delle emissioni di gas serra. Anche<br />

se l’impegno è stato preso al di fuori della cornice ufficiale dal<br />

Protocollo di Kyoto, questo fa sperare ad un allineamento verso<br />

politiche più concrete di contenimento delle emissioni da parte<br />

dei maggiori responsabili dei gas serra.<br />

Con il crescente fabbisogno mondiale di energia non possiamo<br />

illuderci che si trovi, nel breve come nel lungo periodo, “la soluzione”,<br />

ma servono politiche rigorose a livello mondiale e azioni<br />

diversificate sul piano locale che curino le gravi condizioni di<br />

salute del pianeta e dell’uomo.<br />

Giorgio Nebbia, su <strong>Ecoideare</strong> n.25, ricorda che il consumo di<br />

benzina e gasolio per autoveicoli immette nell’atmosfera gas<br />

serra fino a 30 miliardi di tonnellate; dunque, i trasporti incidono<br />

in modo preponderante sul volume delle emissioni, e, inoltre,<br />

anche senza voler essere catastrofisti, producono terrificanti immagini<br />

dei panorama di ogni continente.<br />

Dal macro al micro, l’uso moderno di un mezzo antico.<br />

Sul piano della mobilità locale, il mezzo alternativo sostenibile<br />

per eccellenza è la BICICLETTA (e anche il tandem, per<br />

più persone). Nei paesi asiatici oltre alla bicicletta tradizionale è<br />

molto utilizzato il risciò, in pratica l’evoluzione della carrozzella<br />

(o lettiga) che era trainata a braccia o da animali, cui è stato<br />

applicato il pedale. Il risciò può trasportare più persone contemporaneamente.<br />

L’evoluzione tecnologica della bicicletta ha prodotto la bicicletta<br />

elettrica o “a pedalata assistita”, dotando cioè la “due ruote”<br />

di una tecnologia che aiuta il conducente, specie se anziano o<br />

con difficoltà, ad affrontare agevolmente percorsi difficili o fare<br />

la partenza senza particolare sforzo. Una soluzione che fa bene<br />

all’ambiente, riduce drasticamente il congestionamento da veicoli<br />

e migliora la vita degli individui che la utilizzano.<br />

L’industria tradizionale della bicicletta, si lega a quella delle<br />

batterie o accumulatori, due settori che in abbinamento stanno<br />

crescendo oltre le previsioni, tanto che sono nate nuove imprese<br />

dedicate.<br />

Lo scambio di merci e la libertà di viaggiare sono fattori imprescindibili<br />

di sviluppo nella storia dell’uomo, ma allo stato attuale<br />

occorre ripensare l’intero sistema dei trasporti sia a livello internazionale<br />

che per singoli stati e comunità, perseguendo politiche<br />

di integrazione tra i diversi vettori, incentivando il trasporto pubblico<br />

e favorendo una mobilità più sostenibile.<br />

Un esempio ci viene da un imprenditore lombardo oggi vice<br />

presidente di Anie Rinnovabili, costola dell’ANIE (associazione<br />

industrie elettriche) di Confindustria, titolare di un’azienda<br />

di produzione di pannelli fotovoltaici e di un’altra che produce<br />

accumulatori, Alessandro Cremonesi, a cui rivolgiamo alcune<br />

domande.<br />

D.: Cosa le fatto decidere di passare da imprenditore di<br />

Energie Rinnovabili alla mobilità elettrica, in particolare nel<br />

campo delle biciclette?<br />

A.C.: Oggi il concetto o meglio l’obiettivo di sostenibilità ambientale<br />

non può che passare attraverso il settore delle rinnovabili<br />

(inteso come maggiore produzione di energia da fonti pulite),<br />

il settore del risparmio energico (un’ottimizzazione e una razionalizzazione<br />

delle risorse in uso è necessaria per ridurre i consumi<br />

nocivi dell’utilizzo delle fonti fossili) e attraverso il settore<br />

della mobilità elettrica che, in contrapposizione alla mobilità a<br />

trazione fossile, che è responsabile per i ⅔ del totale emissioni di<br />

CO² nell’atmosfera. Un’impresa che opera con occhi strategici<br />

oggi nel settore delle rinnovabili non può prescindere dal trattare<br />

tutti e tre i temi come un unicum.<br />

D.: Conferma che il settore delle biciclette elettriche è in crescita?<br />

E quanto?<br />

A.C.: La risposta è si, e la crescita è distribuita tra tutti i paesi<br />

europei ed extraeuropei. I dati sono elaborati da ANCMA (l’associazione<br />

dei produttori di biciclette associati in Confindustria)<br />

e delle due rappresentanze industriali di settore europee (Colibi<br />

e Coliped). Il percorso di crescita delle biciclette elettriche è di<br />

una crescita fino al 2020 del 14-18% annuo. Pensi, in Germania<br />

con oltre 500.000 pezzi venduti nel 2013, le biciclette elettriche<br />

hanno ormai raggiunto la percentuale di ⅓ di tutto il parco biciclette<br />

circolanti. In Italia siamo al 10%, ma i trend di crescita si<br />

stanno consolidando; viviamo del solito ritardo di cinque anni<br />

dalla Germania, e, anche in questo caso il fotovoltaico docet!<br />

D.: Lei pensa che la bicicletta elettrica sia una moda temporanea<br />

che presto andrà a sgonfiarsi oppure che rappresenterà<br />

un trend strutturale anche per l’Italia?<br />

A.C.: La densità abitativa dei centri urbani sta aumentando enormemente,<br />

con essa il traffico, lo smog e lo stress da ingorgo. Le<br />

politiche sempre più sostenibili dal punto di vista ambientale si<br />

orientano sempre più verso la chiusura a tempo dei centri storici,<br />

le creazioni di ZTL e di aree pedonali. In questo la mobilità<br />

elettrica, inclusa quella delle biciclette elettriche a pedalata assistita,<br />

può diventare a breve un reale modalità di locomozione<br />

alternativa ai mezzi tradizionali. Pensi che dati ANCMA hanno<br />

confermato di recente che il 6,9% degli abitanti di Roma, oramai<br />

si recano abitualmente al lavoro facendo uso della bicicletta tradizionale<br />

e della bicicletta elettrica.<br />

D.: Ma quale pensa sia il valore oggi dello spostamento cittadino<br />

con un mezzo elettrico come la bicicletta?<br />

A.C.: Oltre a quanto detto, gli effetti “crisi” degli ultimi anni, individuano<br />

nella bicicletta elettrica - che tuttavia può raggiungere<br />

la velocità di 25 km/h - un significativo abbattimento dei costi<br />

di esercizio, non dovendo assogettarsi ad onerosi adempimenti<br />

quali assicurazione, bollo, patente e soprattutto benzina e manutenzione<br />

del mezzo; il costo di ricarica completa di una bici<br />

elettrica per un motore di 250 Watt e batteria 36 V è di circa 50<br />

centesimi di Euro.<br />

D.: Cosa si può fare in più per promuovere l’utilizzo della<br />

bicicletta e di quella elettrica nella nostra normale vita quotidiana?<br />

A.C.: Si dovrebbe incentivare l’acquisto di mezzi ad emissione<br />

zero, ridisegnare la viabilità cittadina per renderla più<br />

cyclo-friendly, investire in piste ciclabili per la sicurezza dei ciclisti,<br />

costruire stagioni di ricarica elettrica, auspicabili con alimentazione<br />

da fonti rinnovabili e accoppiati con sistemi di accumulo<br />

che li rendano totalmente indipendenti dalla rete elettrica.<br />

Tutti provvedimenti già attuati e in esercizio da anni nei Paesi<br />

del Nord Europa e che, in Italia, trovano ancora qualche resistenza<br />

dovuta alla mancanza di un piano strategico di ripensamento<br />

della mobilità urbana dei grandi centri cittadini.<br />

Ma sono fiducioso.■<br />

37<br />

AMBIENTE E TERRITORIO

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!