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Presunte anomalie tecnologiche - Paolo Attivissimo

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18 – Luna? Sì, ci siamo andati!<br />

Il secondo stadio, denominato S-II, usa idrogeno e<br />

ossigeno liquidi per alimentare i suoi cinque motori<br />

J-2 e proseguire la corsa verso lo spazio, raggiungendo<br />

una velocità di quasi 25.000 chilometri l'ora<br />

e una quota di circa 182 chilometri nove minuti<br />

dopo il decollo, per poi essere sganciato come lo<br />

stadio precedente. Da soli, questi due stadi rappresentano<br />

i nove decimi del peso complessivo del<br />

Saturn V.<br />

Per raggiungere la velocità di 28.000 km/h necessaria<br />

per orbitare intorno alla Terra a 188 km di<br />

quota occorre anche la spinta del terzo stadio, l'S-<br />

IVB, il cui unico motore J-2, a differenza dei precedenti,<br />

è riavviabile a comando.<br />

Poco meno di dodici minuti dopo il lancio, gli<br />

astronauti sono in orbita di “parcheggio” terrestre,<br />

dove effettuano vari controlli dell'efficienza dei sistemi<br />

di bordo. Dopo un'orbita e mezza, a due<br />

ore e 44 minuti dalla partenza dalla Florida, viene<br />

riavviato per quasi sei minuti il motore del terzo<br />

stadio, che accelera il veicolo fino a 39.000 km/h<br />

in direzione della Luna, lontana in quel momento<br />

403.000 chilometri (la distanza Terra-Luna varia<br />

periodicamente da 363.100 a 405.700 km da centro<br />

a centro).<br />

Il veicolo a questo punto ha la configurazione<br />

mostrata in Figura 17 e procede per inerzia, a motori<br />

spenti, verso la propria destinazione, rallentando<br />

progressivamente per via dell'attrazione<br />

gravitazionale della Terra per poi riaccelerare avvicinandosi<br />

alla Luna. Durante i tre giorni di viaggio<br />

gli astronauti, assistiti dai computer di bordo<br />

e dalle osservazioni e misurazioni effettuate da<br />

Terra, compiono lievi correzioni di traiettoria e<br />

una manovra estremamente delicata di sgancio,<br />

rotazione e riaggancio per predisporre il veicolo<br />

Apollo alla missione lunare e abbandonare il terzo<br />

stadio del Saturn V. Figura 16. Un Saturn V.

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