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Jolly Roger Magazine - numero VI anno I - luglio/agosto 2018

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ecensioni<br />

Recensioni<br />

i punti cardinali<br />

di chanche edizioni<br />

Il racconto breve come archetipo narrativo<br />

per un florilegio sull’introspezione<br />

Scrivere un racconto breve<br />

non è impresa da sottovalutare,<br />

anzi, al contrario di un romanzo,<br />

risulta essere un po’ più difficoltoso<br />

per via dello spazio ristretto<br />

in cui l’autore è costretto<br />

a narrare; proprio in questo<br />

spazio s’intuisce l’abilità di un<br />

autore, poiché egli deve costruire<br />

uno o più personaggi e farli<br />

muovere in condizioni limitate<br />

per delineare un’ambientazione<br />

che riesca a suscitare la giusta<br />

coerenza.<br />

Per di più caratterizzare un personaggio<br />

non è facile nemmeno<br />

nell’arco di un intero romanzo,<br />

figuriamoci in un paio di pagine.<br />

Questo è uno dei motivi che<br />

dovrebbe spingere ogni autore<br />

a tentare la stesura di un racconto,<br />

per mettersi alla prova<br />

a capire quanto stile esista nel<br />

suo animo.<br />

Perché l’arte è di tutti, ma lo<br />

stile va forgiato come una spada<br />

che fende l’aria e la trapassa<br />

come se non esistesse nemmeno.<br />

L’autore da cui ho tratto ispirazione<br />

per dei consigli e insegnamenti<br />

è Edgar Allan Poe.<br />

di Sharon Vescio<br />

In un precedente articolo avevo<br />

trattato questo argomento<br />

in modo approfondito: “Come<br />

scrivere un racconto secondo<br />

Edgar Allan Poe”.<br />

Questa piccola introduzione<br />

serve per chiarire cosa andrò ad<br />

analizzare nella recensione di<br />

questa raccolta intitolata “Punti<br />

cardinali”, edita dalla casa editrice<br />

Chance Edizioni.<br />

L’intera raccolta ha, come filo<br />

conduttore, l’introspezione intesa<br />

come emozione unica e<br />

universale.<br />

Ogni autore ha regalato un pezzo<br />

di se stesso alla propria storia,<br />

per poi condividerla con il<br />

lettore.<br />

Da questo punto fondamentale<br />

possiamo intuire la vastità<br />

di sentimenti presenti in questi<br />

quindici racconti: ognuno<br />

a modo suo è speciale, per un<br />

motivo o per l’altro.<br />

Il mio racconto intitolato “Il<br />

manicomio delle ombre”, selezionato<br />

e inserito all’interno<br />

della suddetta raccolta, non riceverà<br />

nessuna analisi, almeno<br />

non da parte mia.<br />

Perciò iniziamo con ordine, ma<br />

prima di passare alla parte tecnica<br />

vorrei inserire qui l’introduzione<br />

di questa raccolta presente<br />

come incipit del libro:<br />

Nessun fiume è grande e ricco<br />

di per sé, ma è il fatto di ricevere<br />

e convogliare in sé tanti<br />

affluenti a renderlo tale.<br />

Ciò vale anche per ogni grandezza<br />

dello spirito.<br />

Importa solo questo: che uno<br />

imprima la direzione che poi<br />

tanti affluenti dovranno seguire,<br />

e non che uno possieda sin<br />

dall’inizio capacità grandi o<br />

piccole.<br />

- F. Nietzsche -<br />

LA FINESTRA<br />

DI LUCIA SOSCIA<br />

Questo racconto inizia in medias<br />

res, cioè nel vivo degli<br />

eventi, narrato in seconda persona<br />

cattura la mente e trascina<br />

senza volontà in un turbine di<br />

parole compatte.<br />

Parole che fanno riflettere, parole<br />

che fanno paura, parole che<br />

mettono agitazione e quest’insieme<br />

di emozioni cozzano<br />

l’una contro l’altra in un susseguirsi<br />

di pensieri e domande.<br />

La seconda persona è un metodo<br />

di narrazione particolare<br />

perché a differenza della prima<br />

persona in cui è il lettore a guardare<br />

il mondo con gli occhi del<br />

protagonista, nella seconda invece<br />

è proprio il contrario, sarà<br />

il lettore a dover usare la vista<br />

interiore per connettersi con il<br />

personaggio e quindi capirete<br />

che non è affatto facile scrivere<br />

in questa maniera.<br />

La fabula è creata ad arte e con<br />

la logica di chi sia dove condurre<br />

le danze per un finale che<br />

non può che sorprendere, mentre<br />

l’intreccio viene oscurato<br />

Titolo: Punti Cardinali<br />

Autore: Autori Vari<br />

ISBN: 97888943528<strong>01</strong><br />

Pagine: 152<br />

Anno di Pubblicazione: 2<strong>01</strong>8<br />

Formato: Cartaceo<br />

Prezzo di Copertina: € 12,00<br />

Chance Edizioni<br />

dalla storia stessa.<br />

La protagonista possiede un IO<br />

interiore che oscura l’ambientazione<br />

intorno alla sua figura,<br />

che pare essere irreale e astratta.<br />

Sebbene quest’ultima non appaia<br />

fuori luogo e nemmeno<br />

scostante della realtà.<br />

Una storia con un’introspezione<br />

forte e d’impatto, che oscura<br />

e illumina, ma allo stesso modo<br />

in cui il sole e la luna danno<br />

vita al mondo, questo racconto<br />

fa chiarezza in una mente tormentata.<br />

Uno stile fresco capace di in<br />

una miriade di metafore di congiungere<br />

il lettore con il proprio<br />

sub-inconscio.<br />

Essendo un racconto narrato in<br />

medias res ci si ritrova catapultati<br />

in un universo che non ci<br />

appartiene e timidamente ci si<br />

accosta al pensiero della protagonista,<br />

che riesce a prenderci<br />

per mano e a condurci fino alla<br />

fine.<br />

Inoltre questa storia mi ha portato<br />

alla mente un vecchio episodio.<br />

Un ricordo di anime morte riflesse<br />

in occhi apatici.<br />

Una sensazione che mi aveva<br />

folgorata seduta in un bar a osservare<br />

la gente che mi passava<br />

accanto.<br />

ANNO I • NUMERO VI • luglio/agosto 2<strong>01</strong>8 www.jollyrogerflag.it • facebook.com/gojollyroger<br />

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