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NUTSPAPER castagna

• Castagna: Delizioso frutto autunnale da gustare tutto l’anno. • Incidenza del sale sulla salute: Benefici e rischi di uno degli elementi naturali più famosi al mondo. • Euro Company: il nuovo logo è un atto di coraggio. • IPA: Idrocarburi policiclici aromatici. • IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione: Ad aprile 2018. • Nei dintorni: mangiare e bere. • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana: Quattro piatti da gustare e collezionare.

• Castagna: Delizioso frutto autunnale da gustare tutto l’anno. • Incidenza del sale sulla salute: Benefici e rischi di uno degli elementi naturali più famosi al mondo. • Euro Company: il nuovo logo è un atto di coraggio. • IPA: Idrocarburi policiclici aromatici. • IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione: Ad aprile 2018. • Nei dintorni: mangiare e bere. • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana: Quattro piatti da gustare e collezionare.

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VARIETÀ E CLASSIFICAZIONE<br />

Il Castagno appartiene alla famiglia delle Fagaceae, che include<br />

anche i generi Fagus e Quercus. L’attuale classificazione tassonomica<br />

del genere Castanea si basa sullo studio effettuato da<br />

Richard A. Jaynes nel 1975, in cui si ipotizza che la pianta sia<br />

originaria della Cina. Da questo antenato si sarebbero poi sviluppate<br />

due vie di migrazione: una verso l’Europa, che avrebbe dato<br />

origine all’attuale specie Castanea sativa, ed una verso l’America,<br />

da cui deriverebbero le specie asiatiche. Tra queste si annoverano<br />

la Castanea crenata e la Castanea mollissima coltivate in Cina,<br />

Giappone e Corea, oltre alla Castanea dentata coltivata in America.<br />

La particolare importanza attribuita alla Castanea sativa e alle<br />

specie asiatiche si deve alla loro resistenza al mal dell’inchiostro<br />

e al cancro corticale.<br />

Il castagno raggruppa tredici specie native delle zone<br />

temperate dell’Asia Minore, Europa Mediterranea e Stati Uniti<br />

dell’Est. Il suo nome deriva dal greco kàstanon, in latino castanea.<br />

La scelta della varietà deve tener presente le esigenze del<br />

mercato, dove in genere si considerano quattro gruppi varietali<br />

ben distinti: Marroni, Castagne, Ibridi Eurogiapponesi,<br />

Giapponesi.<br />

• Marroni<br />

Sono così considerati i frutti di castagno che presentano, all’interno<br />

della buccia, i frutti interi, non settati, dove l’episperma non<br />

penetra la polpa e si rimuove facilmente durante le operazioni di<br />

pelatura. Sono destinati alla trasformazione industriale e al consumo<br />

fresco; sono particolarmente ricercati sul mercato dove<br />

si vendono a prezzi elevati. La pezzatura dei frutti delle diverse<br />

varietà, che derivano tutte dal castagno europeo, si può considerare<br />

medio-grossa, che si attesta dai 55 ai 70 frutti per kg. Le<br />

piante sono di buon vigore con portamento assurgente. L’entrata<br />

in produzione avviene dopo il 5°-6° anno dall’impianto o dall’innesto.<br />

Quelle più diffuse e consigliate sono le seguenti: Marrone<br />

Fiorentino, Marrone di Caprese Michelangelo, Marrone di Viterbo,<br />

Marrone di Marradi, Marrone di Castel del Rio, Marrone di<br />

Susa, Marrone di S. Mauro di Saline, Marrone di Chiusa Pesio,<br />

Marrone di Antrodoco, Marrone Comballe (Francia), Marrone<br />

Bouche Rouge (Francia), Marrone Goujounac (Francia), Marrone<br />

Belle Epine (Francia). La maturazione dei frutti di questo gruppo<br />

varietale si può considerare medio-tardivo e inizia verso la fine di<br />

settembre.<br />

• Castagne<br />

Questo gruppo comprende numerosissime varietà di derivazione<br />

dal castagno europeo, diffuse nelle diverse zone castanicole italiane.<br />

I frutti definiti commercialmente con il nome di “<strong>castagna</strong>”<br />

sono di pezzatura diversa, che varia dai 45 ai 110 frutti in 1 Kg,<br />

e sono caratterizzati da un episperma che penetra in profondità<br />

nell’interno della polpa, in qualche caso fino a dividerla dando<br />

origine ai frutti settati. Hanno una duplice destinazione: consumo<br />

fresco e trasformazione in castagne bianche secche e, per<br />

alcune varietà, confettate. Spuntano sui mercati all’origine dei<br />

prezzi sensibilmente inferiori rispetto ai marroni e agli ibridi. Pur<br />

presentando nella stessa pianta sia fiori maschili che femminili,<br />

tutte le varietà necessitano di impollinazione incrociata. Le castagne<br />

più diffuse sono le seguenti: Castagna della Madonna di Canale<br />

d’Alba (a maturazione precoce), Bracalla (a frutto di grosse<br />

dimensioni), Garrone rosso (pregiata per il sapore della polpa e la<br />

pezzatura), Pistoiese, Reggiolana, Castagna di Montella (ottima<br />

per le castagne secche), N’zerta, Riggiola e Gabbiana.<br />

• Eurogiapponesi<br />

Derivano da incrocio naturale o guidato tra il castagno europeo<br />

(Castanea sativa) ed il castagno giapponese (Castanea crenata);<br />

sono stati introdotti in Italia verso la metà degli anni ‘70. Le principali<br />

caratteristiche sono: spiccata resistenza di alcune varietà<br />

al cancro della corteccia, minore sensibilità nei confronti del mal<br />

dell’inchiostro, sviluppo contenuto che consente di realizzare impianti<br />

con sesti più ridotti, spiccata precocità nell’entrata in produzione,<br />

elevata pezzatura dei frutti che presentano, per la quasi<br />

totalità delle varietà, le caratteristiche del marrone, precocità nella<br />

maturazione e nella raccolta che inizia a settembre, cioè prima<br />

dei marroni e delle castagne, e, infine, impollinazione reciproca.<br />

Nel Nord Italia non devono essere posti a dimora ad un’altitudine<br />

superiore ai 700 m. Le varietà Eurogiapponesi più note sono: Primato,<br />

Precoce Migoule, Bournette, Bouche De Betizac, Marsol.<br />

• Giapponesi<br />

Le più importanti varietà di Castanea crenata sono la Tanzawa e<br />

la Ginyose, caratterizzate da piante dallo sviluppo ridotto e che<br />

necessitano di una razionale irrigazione e di una potatura annuale<br />

in grado di consentire il continuo rinnovo della chioma al fine di<br />

evitare alternanza di produzione. Le due varietà si impollinano reciprocamente<br />

e entrano in produzione al terzo anno dall’impianto.<br />

La raccolta inizia a partire da fine agosto-primi di settembre. Pezzatura<br />

media: 60-65 frutti per 1 Kg.<br />

Il castagno si può riprodurre per seme e si moltiplica per innesto,<br />

per margotta di ceppaia e, attraverso il ricorso tecniche particolari,<br />

per talea semilegnosa.<br />

Le varietà di castagno coltivate in Italia sono numerosissime, ogni<br />

zona di coltivazione vanta diversi tipi, denominati secondo la località<br />

di produzione, che presentano caratteristiche quasi identiche<br />

ai frutti prodotti in altri ambiti. Si tratta probabilmente di ecotipi,<br />

varietà selezionate in base alle caratteristiche ambientali di<br />

coltivazione, provenienti in origine da poche specie leggermente<br />

differenziatesi per l’influenza delle condizioni del terreno e del clima<br />

delle diverse zone di coltivazione.<br />

N/22

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