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TRAKS MAGAZINE #19

Nuovo numero per TRAKS MAGAZINE: in copertina Johnny Casini, poi spazio per MAC, Progetto Panico, Francesco Mascio, Umberto Ti., Frances P, Mico Argirò, Canecapovolto, Fab, Zuin, Elena Sanchi e molti altri

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MICO ARGIRO’<br />

Con un rimando diretto a Fabrizio De André, il cantautore lancia “Un altro<br />

giugno 73”, singolo “stand-alone” dalla storia molto significativa<br />

Ho letto che questa canzone è<br />

nata in modo diverso dalle altre<br />

tue: puoi raccontarne la genesi?<br />

Questa canzone è nata come uno<br />

di quei tanti fogli vuoti sui quali<br />

appunti una strofa e non sai andare<br />

avanti, quelli che scrivono mi<br />

capiranno meglio… la strofa parlava<br />

di questo istante di bellezza<br />

e del mio non volere, con questa<br />

ragazza, Un altro Giugno ’73 (che<br />

è un pezzo di De André che parla<br />

di due che si lasciano). Poi, un<br />

annetto dopo, ho scritto un’altra<br />

strofa, nel frattempo erano cambiate<br />

cose, luoghi… e quando,<br />

dopo anni, la storia era finita ho<br />

capito che su quel foglio mancava<br />

proprio la strofa di chiusura.<br />

Io, in genere, scrivo le canzoni<br />

abbastanza di getto, poi le rivedo<br />

per lunghi periodi, ma la fase<br />

di scrittura vera e propria dura<br />

poco, questa è diversa perché è un<br />

sincero “in progress”; l’ho scritta<br />

mentre le cose nascevano, mentre<br />

cambiavano e quando erano finite.<br />

Ci puoi raccontare del video?<br />

Il video, regia di Ciro Rusciano,<br />

sviluppa una mia idea abbastanza<br />

simbolica dove la fase bella del<br />

rapporto vede due bambini in<br />

scena, la fase più matura vede il<br />

bambino diventare adulto e la fase<br />

finale si tinge di assenza e sospensione.<br />

Il luogo anche è un simbolo:<br />

una stazione dei treni abbandonata,<br />

che si ricollega a Saltare,<br />

canzone del mio precedente album.<br />

È stato bello girare questo<br />

video con dei ragazzini (Emilio e<br />

Cristina Marrocco), tra l’altro bravissimi,<br />

e, come sempre, farlo in<br />

terra cilentana.<br />

Il tuo ultimo lavoro Vorrei che<br />

morissi d’arte ha qualche mese…<br />

Stai già lavorando a un disco<br />

nuovo?<br />

Sto lavorando a tante cose nuove,<br />

molto varie e diverse, ma non ho<br />

in progetto un album nell’immediato.<br />

Ci tenevo a far uscire questa<br />

canzone da sola, perché racconta<br />

una storia personale e perché ha<br />

una funzione catartica per me e la<br />

mia vita, che in questi anni ne ha<br />

viste tante.<br />

Nel 2017 hai composto le musiche<br />

per lo spettacolo su Peppino<br />

Impastato: che tipo di esperienza<br />

è stata? Pensi che ne rifarai di<br />

simili in futuro?<br />

Da tanto tempo ormai mi occupo<br />

di musiche per il teatro e ho<br />

avuto il piacere di partecipare a<br />

spettacoli molto diversi ai quali<br />

ho dovuto adattare la mia musica<br />

e le mie sperimentazioni.<br />

“Io non mi rassegno – Un storia<br />

d’amore” è un’esperienza molto<br />

bella, che ha avuto già un grande<br />

riscontro e che continuerà a<br />

fare la sua strada nei prossimi<br />

tempi; nasce dalla penna e dalla<br />

capacità attoriale di Salvatore<br />

Riggi, attore siciliano dell’Accademia<br />

Internazionale di teatro<br />

di Roma, e racconta di una<br />

figura importante della nostra<br />

contemporaneità. Io ho composto<br />

una serie di musiche che ben<br />

si adattavano al testo e sottolineavano<br />

l’idea centrale di una<br />

Bellezza che può salvare dalla<br />

rassegnazione. Con me c’erano<br />

due grandi musicisti, Letizia<br />

Bavoso al flauto e Giampietro<br />

Marra alle percussioni (che fanno<br />

parte anche della squadra di<br />

Un altro Giugno 73) e con i quali<br />

abbiamo diviso bei momenti<br />

su e giù per l’Italia.<br />

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