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Messale Romano

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XXVI

PRINCIPI E NORME PER L'USO DEL MESSALE ROMANO

frazione del pane e l'immixtio, si canta dalla schola o

dal cantore l'invocazione

(Asnus Dei),

alla quale risponde il popolo; oppure la si dice ad alta

voce. Si può ripetere questa invocazione quante volte è

necessario per accompagnare la frazione del pane.

L' ultima invocazione termina con le parole G-Ina a no1

la pao. (d01 s -rt).

f) La preparazjone personale del sacerdote: il celebrante

si prepara con una preghiera silenziosa a ricevere

con frutto il Corpo e il Sangue di Cristo. Lo stesso

fanno i fedeli pregando in silenzio.

g) Quindi il celebrante mostra ai fedeli il pane eucaristico

che sarà ricevuto nella comunione e li invita al

banchetto di Cristo; poi insieme con essi esprime sentimenti

di umiltà, servendosi delle parole del Vangelo.

h) Si desidera vivamente che i fedeli ricevano il Corpo

del Signore con ostie consacrate nella stessa Messa, e

nei casi previsti, facciano la comunione al calice, perché

anche per mezzo dei segni, la comunione appaia

meglio come partecipazione al sacrificio in atto ...

1) Mentre il sacerdote e i fedeli si comunicano, si esegue

il canto. di comunione; esso ha lo scopo di esprimere

mediante l'accordo delle voci l'unione spirituale

di coloro che si comunicano, dimostrare la gioia del

cuore e rendere più fraterna la processione di coloro

che si accostano a ricevere il Corpo di Cristo. D canto

comincia mentre il sacerdote si comunica, e si protrae

per un certo tempo, durante la comunione dei fedeli.

Se però è previsto che dopo la comunione si eseguisca

un inno, il canto di comunione s'interrompa al momento

opportuno.

Come canto di comunione si può utilizzare o l' antifona

del Graduale romanum, con o senza salmo, o l'antifona

col salmo del Graduale simplex, oppure un altro

canto adatto, approvato dalla Conferenza Episcopale.

Può essere cantato o dalla. sola schola, o dalla

schola o dal cantore insieme col popolo.

Se invece non si canta, l'antifona di comunione proposta

dal Messale viene recitata o dai fedeli, o da alcuni

di essi, o dal lettore, se no dallo stesso sacerdote dopo

che questi si è comunicato, prima di distribuire la comunione

ai fedeli. ·

J) Ultimata la distrìbuzione della comuruone il sacerdote

e i fedeli, secondo l'opportunità, pregano per un

po' di tempo in silenzio. Si può anche far cantare da

tutta l'assemblea un inno, un salmo o un altro canto

di Lode.

k) Nell'orazione dopo la comunione, il sacerdote chiede

i frutti del mistero celebrato. Il popolo fa sua l'orazione

con l'acclamazione n.

D) cv

l riti di conclusione comprendono:

a) n saluto e la benedizione del sacerdote, che in alcuni

giorni e in èerte circostanze si può arricchire e sviluppare

con !'«orazione sul popolo» o con un'altra

formula più solenne.

b) n congedo propriamente detto, con il quale si scioglie

l'assemblea, perché ognuno ritorni alle sue occupazioni

lodando e benedicendo il Signore.

u Cfr Coocilio Valicano Il, Decreto sul ministtto e la vita sacerdotale,

Presbytuonlm ordlnls. n.$; Costiruzione suUa sacra Liturgia, S4cro­

SIIIICI11m Condlium, o. 3 3.

•• Cfr Concilio Trideotino, Sessione XXII, cap. l; Paolo VI, Solenne

professione di fede, 30 aiuano 1968, n. 24; A.A.S. 60 (1968) p. 442.

u Cfr Concilio Vaticano Il, Costituzione sulla sacra Lituraia, Sacrosanctum

Conc/1/um, n. 7; Paolo VI, Enciclica Mysteriumfidd, 3 settembre

1965; A.A.S. $7 (1965) p. 764; sacra Conaregazione dei Riti,

lstruziooeEucharlstlcum mysttrlum, 25 mauio 1967, n. 9; A.A.S. 59

(1967) p. 547.

" Cfr Concilio Vaticano Il, Costituzione sulla sacra Liturgia, S4crosanc:tllnl

Concilium, n. $6; Sacra Congreaazione dei Riti, Istruzione

Eucharistic:um Mysttrlum, 2$ mqaio 1967, n. IO; A.A.S. 59 (1967)

p. $47.

11 Cfr Concilio Valicano Il, Costituzione sulla sacra LiturJia, Sacrounctum

Condllum, nn. 48, $1; Costituzione doamatica sulla divina

rivelaziooe,!HI Vtrbum, n. 21; Decreto sul ministero e la vita sacerdotale,

Prtsbyttrorum ordlnis, n. 4.

" Cfr Coocilio Valicano Il, Costituzione sulla sacra Liturgia, Saaounctum

ConcUium, nn. 7, 33, 52.

" Cfr ibidem, a. 33.

lO Cfr sacra Congrqazione per il Culto divino, Lettera circolare sulle

Prqhltte euc:aristicbe, 27 aprile 1973, n. 14; A.A.S. 65 (1973) p. 346.

11 Cfr sacra Coogrepzione dei Riti, Istruzione Musictlm socram, S mat·

z.o 1967, o. 14; A.A.S. $9 (1967) p. 304.

u Cfr Concilio Vaticano Il, Costituzione sulla sacra Lituraia, Sacrosanctum

Condlium, nn. 26, 27: Sacra Congreaazione dei Riti, Istruzione

Eucharisticum Mysttrlum, 25 maggio 1967, n. 3d; A.A.S. 59

(1967) p. 542.

u Cfr Coocilio Vaticano Il, Costituzione sulla sacra Liturgia, Saaosanctum

CoiiCI/hlm, o. 30.

1• Cfr sacra Congrqazione dei Riti, lsùuzione Musictlm SDCTam, $ marz.o

1967, n. 16a; A..A.S. 59(1967) p. 305.

u Sermo336,l;PL38,1472.

16 Cfr sacra Congreaazione dei Riti, lstruzioncMusicam sacram, 5 marz.o

1967, no.7, 16; A.A.S. 59 (1967) pp. 302, 305; cfr Mlssa/e Romanum,

Ordo cantus Miuae, cdltio typica 1972, Praeootanda.

17 Cfr Concilio Vaticano Il, Coltituzione sulla sacra Lituraia, Saaosanctum

Concilium, n. 54; sacra Conareaazionc dei Riti, Istruzione

fnttr Ot!c:umenicl, 26 settembre 1964, n. 59; A.A.S. (1964) p. 891;

Istruzione Musicam uaam, 5 rnarz.o 1967. n. 47; A.A.S. 59 (1967)

p. 314.

11 Cfr Concilio Vaticano Il, Costituzione sulla sacra Liturgia, Sac:rosonctum

Conc/1/um, n. 30.

l9 Cfr ibidem, n. 39.

Jo Cfr Concilio Vaticano Il, Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosonctum

Condlium, n. 30; Sacra Conareaazione dei Riti, Istruzione

Musicam socram, 5 marz.o 1967, n. 17; A.A.S. 59 (1967) p. 30$.

li Cfr Concilio Vaticano Il, Costituzione sulla sacra LìturJia, Sacrosonc:tum

Condllum, n. 33.

u Cfr Ibidem, n. 7.

n Cfr Ibidem, n. SI.

H Cfr sacra Congregazione del Riti, Istruzione fnter Otcumenlcl, 26 settembre

1964, n. SO; A.A.S. 56(1964) p. 889.

u Cfr Concilio Vaticano Il, Costituzione sulla sacra UturJia, S4aosonc:tum

Condlium, n. 52.

u Cfr sacra Con&repziooe dei Ritl, Istruzione lnttr Otcumtnicl, 26 set·

tembre 1964, D. 54; A.A.S. 56(1964) p. 890.

n Cfr ibldtm, o. 53.

n Cfr Coocilio Vaticano Il, Cosdtuziooe sulla sacra Liturgia, Sacromnctum

Condlium, n. $3.

u Cfr Sacra Congrqazione dei Riti, lllruzione lnter Otcumtnicl, 26

settembre 1964, n. 56; A.A.S. 56(1964) p. 890.

•o Cfr Concilio Vaticano U, Costituzione sulla sacra UtufiÌI, Socrosonctum

CoiiCI/ium, D. 47; Sacra Congrqaziooe dei Riti, lstruziooe

EucharlstlaJm Mysttrlum, 2S rnap 1967, n. 3 a, b; A.A.S. $9

(1967) pp. $4()..$4] .

"CfrsacraCoogrepziooedei Riti,lstruziooelnttrO«umtnici, 26settembre

1964, n. 91; A..A.S. $6 (1964) p. 898; Istruzione Eucharlstl·

cwmMysterlum, 2Smauio 1967, n. 24; A.A.S. S9(1967)p. S$4.

H Cfr Concilio Valicano Il, Costituzione sulla sacra Lituraia, S4crosanctum

Concilium, n. 48; Decreto sul ministero c la vita saettdotale,

Prtsbyterorum ordinis, n. S; sacra Conareaazione dei Riti, Istruzione

Eucharlstlcum Mysterium, 25 magalo 1967, n. 12; A.A.S. 59 (1967)

pp. 548·549.

•s Cfr sacra Conarcgazione dei Riti, Istruzione Euc:haristlc:um Mysterfum,

2$ maa&IO 1967, no. 12, 33 a; A.A.S. $9 (1967) pp. 549, 559.

•• Cfr ibldtm, no. 31, 32; A.A.S. $9 (1967) pp. 558-559; suUa facohl di

comunicarsi due volte nello stesso aiomo: cfr Codice di Diritto Canonko,can.

917.

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