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Messale Romano

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XXXVI

PRINCIPI E NORME PER L'USO DEL MESSALE ROMANO

La comunione al Sangue di Cristo si può fare o

bevendo direttamente dal calice, o con la cannuccia o

il cucchiaino, o anche per intinzione.

l. _ Se si fa la comunione direttamente al calice, si

può fare in uno di questi modi:

a) il sacerdote celebrante principale prende il calice,

dicendo sottovoce:

vdisca

. ~ ~m~

..::1 .. ) e beve al calice, che consegna poi al

diacono o a un sacerdote concelebrante; quindi distribuisce

la comunione ai fedeli, oppure ritorna alla sede.

I sacerdoti concelebranti, ' uno dopo l'altro, oppure a

due a due, se vi sono due calici, si accostano all'altare,

bevono al calice e ritornano al loro posto. Il diacono o

un sacerdote concelebrante deterge il calice con il purificatoio

dopo la comunione di ognuno dei sacerdoti

concelebranti.

b) Il sacerdote celebrante principale, stando in mezzo

all'altare, fa la comunione al Sangue del Signore nel

modo consueto. I sacerdoti concelebranti possono rimanere

al loro posto, e far la comunione al Sangue

del Signore bevendo al calice che viene loro presentato

dal diacono o da uno dei sacerdoti concelebranti; oppure

anche passandosi il calice l'un l'altro. Il labbro

del calice viene sempre asterso o da chi lo presenta ai

singoli, o da colui che beve. Dopo essersi comunicato,

ognuno ritorna al suo posto.

Se la comunione viene fatta con la cannuccia, si

svolge in questo modo:

Il sacerdote celebrante principale prende la cannuccia,

dicendo: ~

(S... "'l " ....

), beve il Sangue del Signore e immediatamente

purifica la cannuccia sorseggiando un po' d'acqua da

un recipiente a suo tempo collocato sull'altare, e depone

la cannuccia su un'apposita patena. Quindi il diacono,

o uno dei sacerdoti concelebranti, colloca opportunamente

il calice o in mezzo all'altare oppure al

lato destro del medesimo, sopra un altro corporale.

Vicino al calice si pone anche un recipiente con Pacqua

per la purificazione delle cannucce, e una patena

sopra la quale vengono deposte le cannucce.

l sacerdoti concelebranti, uno dopo l'altro, si accostano

all'altare, prendono la cannuccia e bevono il Sangue

del Signore, quindi purificano la cannuccia sorseggiando

un po' d'acqua e depongono la cannuccia sopra

l'apposita patena.

l J Se la comunione al calice viene fatta con un cucchiaino,

si svolge come la comunione con la cannuccia;

si faccia però attenzione a deporre, dopo la comunione,

il cucchiaino io un apposito recipiente con acqua

che, fmita la comunione, l'accol:ito ·porta a una

credenza, per lavarvi e asciugarvi tutti i cucchiaini.

~ 4. Per ultimo viene il diacono. Dopo essersi comunicato

al Sangue del Signore, beve il Sangue rimasto;

porta poi il calice alla credenza, dove lui stesso o l'accolito

compie la purificazione, asterge il calice e lo

riordina come di consueto.

l~ La comunione dei sacerdoti concelebranti può

anche essere ordinata in modo che la comunione al

Corpo e, subito dopo, al Sangue del Signore, venga

fatta dai singoli all'altare.

In questo caso, il sacerdote celebrante principale si comunica

sotto le due specie, come quando celebra la

Messa da solo, attenendosi tuttavia al rito scelto nei

singoli casi per la comunione al calice: rito al quale

devono conformarsi tutti gli altri sacerdoti concelebranti.

Dopo che il sacerdote celebrante principale si ~ comunicato,

il calice viene deposto verso il lato destro dell'altare,

sopra un altro corporale. I sacerdoti concelebranti,

uno dopo l'altro, si portano al centro dell'altare,

genuflettono e si comunicano al Corpo del Signore;

successivamente, al lato destro dell'altare, si comunicano

al Sangue del Signore, secondo il rito adottato

per la comunione al calice, come ~detto sopra. La comunione

del diacono e la purificazione del calice si

svolgono secondo le modalità sopra indicate.

?f' Se la comunione dei sacerdoti concelebranti si fa

per intinzione, il sacerdote celebrante principale si comunica

al Corpo e al Sangue del Signore nel modo

consueto, facendo però attenzione a lasciare nel calice

una quantità sufficiente per la comunione dei sacerdoti

concelebranti. Poi il diacono, oppure uno dei sacerdoti

concelebranti, dispone opportunamente il calice, o in

mezzo all'altare o sul lato destro (sopra un altro corporale)

insieme con la patena che contiene le ostie. I

sacerdoti concelebranti, uno dopo l'altro, si accostano

all'altare, genuflettono, prendono l'ostia, la intingono

nel calice e, tenendo la patena sotto il mento, si comunicano;

ritornano poi al loro posto, come all'inizio

della Messa.

Il diacono riceve la comunione per

sacerdote concelebrante e risponde

sti dice: (.01 ~ di

g ).

intinzione da un

quando que­

(C... r ..

Quindi il diacono, all'altare, beve quanto è rimasto nel

calice, poi lo porta alla credenza dove egli stesso o

l'accolito compie la puriflcaZione, asterge il calice e lo

riordina come di consueto.

Riti di conclusiol'e

107. Il sacerdote celebrante principale compie i riti di

conclusione nel modo consueto, mentre i sacerdoti

concelebranti rimanaono al loro posto.

101 Prima di allontanarsi, i sacerdoti concelebranti

fanno all'altare la debita riverenza. Il sacerdote celebrante

principale bacia l'altare in segno di venerazione.

m. MF.SSA SENZA IL POPOLO

1J9. Si tratta della Messa celebrata dal sacerdote, con

la sola presenza di un ministro, che gli risponde.

.10. Questa Messa segue in aenerale il Rito della Messa

con il popolo; il ministro pronunzia eventualmente

le parti che spettano al popolo.

Non si celebri la Messa senza la partecipazione di

almeno qualche fedele o di un ministro, se non per un

motivo giusto e ragionevole; in questo caso, si tralasciano

tutti i saluti e si omette la benedwone al termine

della Messa.

n Prima della Messa si prepara il calice sopra la

credenza vicino all'altare, oppure sull'altare; il messale

invece viene collocato al lato sinistro dell'altare.

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