Racconta Koine 2020
Racconta Koiné seconda edizione, anno 2020. La raccolta di racconti scritti dai ragazzi degli Istituti Scolastici di Monterotondo, Mentana e Fonte Nuova che hanno partecipato al progetto “L’Atelier Koiné” sul tema della Memoria. Una insieme di racconti che descrivono la memoria e le mille sfaccettature che questa parola evoca nei giovani scrittori. Il 4 Giugno 2020 si terrà la premiazione in un evento online alla partecipazione di una giuria esterna
Racconta Koiné seconda edizione, anno 2020.
La raccolta di racconti scritti dai ragazzi degli Istituti Scolastici di Monterotondo, Mentana e Fonte Nuova che hanno partecipato al progetto “L’Atelier Koiné” sul tema della Memoria.
Una insieme di racconti che descrivono la memoria e le mille sfaccettature che questa parola evoca nei giovani scrittori. Il 4 Giugno 2020 si terrà la premiazione in un evento online alla partecipazione di una giuria esterna
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SEZIONE 3
Il mondo senza Anna
Entrando sembra di essere in una discoteca: tavoli su tavoli
dove i ragazzi si ammassano per bere, discutere, ascoltare la
musica ad un volume assordante. Come fanno a trascorrere lì
dentro tutte quelle ore senza impazzire?
Lì ho incontrato i miei amici riuniti. Stavano parlando di Anna.
Non sai chi è Anna? Si parla solo di lei ormai. È la ragazza
che si è suicidata nel bagno del suo appartamento con un coltello.
Era una mia grande amica e io la amavo, ma ormai non c’è
più tempo per dichiararmi. Ormai è morta. Per sempre. E un
pezzo del mio cuore si è frantumato come una lastra di vetro.
24 maggio 2015
Caro diario,
sono ancora io, Bryan. In questo anno stanno accadendo cose
spaventose, orribili. Questa è la mia ultima pagina di diario.
Vuoi sapere perché? Aspetta, ci arriveremo.
Voglio scrivere per lasciare una traccia della mia vita e della
mia sofferenza. Un diario è la memoria di chi è ormai lontano
dagli eventi che ha vissuto, è la memoria di chi ormai non è
più su questa Terra.
Oggi mi sono svegliato tardi e come se non bastasse i biscotti
sono finiti, quindi ho indossato i primi abiti che ho trovato
sulla sedia e sono andato al bar “Monet”. È il bar preferito da
tutti gli studenti. Ha una facciata imponente con la scritta
“Monet bar” illuminata di blu, ma qualche lettera si è staccata
dall’insegna ed ora ha perso la sua luce.
Il suicidio è avvenuto circa un mese fa; ha lasciato delle cassette
dove indicava le persone che l’hanno spinta a quel terribile
gesto. Non sopportavo di portare avanti una discussione
su quell’argomento, così sono andato a scuola.
A ricreazione, nel corridoio, mi hanno abbassato i pantaloni.
È stato Mirko Walker, il bulletto della scuola, il riccone della
scuola che organizza feste ogni sera.
Per fortuna il preside ha assistito alla scena e lo ha convocato
nel suo ufficio.
Alla quarta ora sono andato in batrovato
Mirko e il suo amico Brice.
hanno sbattuto contro il lavandino,
mi hanno picchiato e mi
hanno infilato la testa ripetutamente
nel gabinetto. Lo-
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