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Racconta Koine 2020

Racconta Koiné seconda edizione, anno 2020. La raccolta di racconti scritti dai ragazzi degli Istituti Scolastici di Monterotondo, Mentana e Fonte Nuova che hanno partecipato al progetto “L’Atelier Koiné” sul tema della Memoria. Una insieme di racconti che descrivono la memoria e le mille sfaccettature che questa parola evoca nei giovani scrittori. Il 4 Giugno 2020 si terrà la premiazione in un evento online alla partecipazione di una giuria esterna

Racconta Koiné seconda edizione, anno 2020.


La raccolta di racconti scritti dai ragazzi degli Istituti Scolastici di Monterotondo, Mentana e Fonte Nuova che hanno partecipato al progetto “L’Atelier Koiné” sul tema della Memoria.


Una insieme di racconti che descrivono la memoria e le mille sfaccettature che questa parola evoca nei giovani scrittori. Il 4 Giugno 2020 si terrà la premiazione in un evento online alla partecipazione di una giuria esterna

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SEZIONE 1

La Memoria

La memoria è la funzione psichica di riprodurre nella mente

l’esperienza passata, di riconoscerla come tale e di localizzarla

nello spazio e nel tempo. Questa la definizione della parola

“memoria”, da cui possiamo comprendere che essa è indispensabile

per non dimenticare gli errori commessi in passato,

per fare in modo che non riaccadano nel futuro. Per evitare

che una tragedia si ripeta, oltre a ricordarla è importante

conoscerla in modo approfondito e capirne le conseguenze

prodotte.

Dal 2000 la Repubblica Italiana ha istituito la ricorrenza del 27

gennaio come “Giornata della Memoria”. È stata scelta questa

data in quanto in quel giorno nel 1945 le truppe sovietiche

abbatterono i cancelli di Auschwitz, scoprendo il più grande

campo di concentramento del regime nazista. I regimi dittatoriali

nazi-fascisti decisero, attraverso leggi razziali, di arrestare

tutti gli ebrei e di rinchiuderli nei campi di lavoro riducendoli

in schiavitù, e di sterminio per eliminare la razza ritenuta

inferiore. Lo stesso destino toccò agli zingari, agli slavi,

ai portatori di handicap, ai neri e a tutti coloro che, secondo i

nazisti e i fascisti, non appartenevano alla razza bianca ariana,

considerata pura e superiore alle altre.

Una delle poche superstiti rimasta ancora in vita e che si impegna

molto per far comprendere a tutti questa triste vicenda

è Liliana Segre. Mi hanno colpito molto le sue parole: “La

nostra colpa è che siamo nati” perché non si può pensare

c h e l a n a s c i t a s i a u n a c o l p a .

Il periodo nazista è orribile, in quanto non è corretto essere

giudicati per il colore della pelle oppure per la propria religione.

Credo che sia importante non dimenticare le sofferenze

di allora per evitare nuove sofferenze oggi, ad altri popoli e

ad altre persone, in qualsiasi parte del mondo.

Celebrare ogni anno questa data significa esprimere un atteggiamento

di ribellione nei confronti degli atti di persecuzione

verso chi è considerato "diverso" da noi.

Giulia Fraticelli II D

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