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Vie&Trasporti n. 839 - maggio 2020

RIPARTIAMO - Il settore dell'autotrasporto in realtà non si è mai fermato. Ora però urgono misure di sostegno e linee guida per la tutela della salute

RIPARTIAMO - Il settore dell'autotrasporto in realtà non si è mai fermato. Ora però urgono misure di sostegno e linee guida per la tutela della salute

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Attualità<br />

Attualità<br />

Austria<br />

Bulgaria<br />

Regno Unito<br />

Sudafrica<br />

Il18 marzo le linee aeree austriache interrompono i<br />

voli di linea, a eccezione degli aerei cargo, che<br />

svolgono servizio regolare. L’allarme Covid-19<br />

diventa tangibile il 25 marzo con lunghe code di<br />

camion ai confini, soprattutto fra Austria e Ungheria,<br />

dove si registrano incolonnamenti fino a 10<br />

chilometri. I tempi di attraversamento diffusi dalle<br />

autorità sono sottostimati rispetto alla realtà.<br />

Francia<br />

Il 16 marzo il Governo francese impone il lockdown<br />

a tutto il paese, molto simile a quello adottato in<br />

Italia, per le attività ritenute non essenziali. L’80 per<br />

cento dei voli di linea viene cancellato. Come in altre<br />

nazioni europee, il principale problema per gli autisti<br />

è come trovare un punto di ristoro aperto per i pasti<br />

e per gli altri servizi. Dal 19 marzo in poi, numerose<br />

aziende di trasporto non legate alla grande<br />

distribuzione iniziano a ridurre la propria attività.<br />

Olanda<br />

Il 18 marzo si avvertono i primi segnali di crisi della<br />

catena logistica dei prodotti alimentari, a cusa di<br />

un’anomala domanda di beni. Il 23 marzo chiudono<br />

le fabbriche di Daf e Scania. Il 26 marzo si<br />

segnalano code di camion al confini con il Belgio,<br />

che ha adottato provvedimenti restrittivi differenti.<br />

Lo stato di emergenza proclamato dal Governo<br />

rimane in vigore fino al 13 <strong>maggio</strong>, salvo proroghe,<br />

se la situazione della pandemia non migliora. Già<br />

nella prima metà di aprile, l’Agenzia bulgara per le<br />

infrastrutture stradali pubblica sul proprio sito<br />

informazioni dettagliate sui cosiddetti green corridor<br />

utilizzati per la distribuzione delle merci.<br />

Germania<br />

Già dal 19 marzo, il Ministero dei trasporti sospende<br />

fino a settembre le disposizioni che regolamentano<br />

il cabotaggio. Vengono, inoltre, rinviate le lezioni di<br />

aggiornamento professionale per i conducenti di<br />

mezzi industriali. La logistica tedesca incomincia<br />

a risentire degli effetti della pandemia e del<br />

rallentamento delle attività dal 27 marzo. Molto<br />

si basa, infatti, sui cosiddetti magazzini viaggianti,<br />

cioè sulle merci stivate a bordo dei camion in attesa<br />

di arrivare ai punti di consegna o alle fabbriche.<br />

Irlanda<br />

Il 17 marzo vengono approvate restrizioni sanitarie<br />

per i conducenti di veicoli industriali a bordo dei<br />

traghetti. Le compagnie di navigazione chiedono il<br />

supporto economico del Governo per far fronte<br />

all’impatto economico della pandemia. Il 18 marzo il<br />

Ministero degli esteri attiva un’unità di crisi per<br />

fornire aiuto agli autisti irlandesi all’estero.<br />

Il 20 marzo, il Governo britannico approva un<br />

pacchetto economico a sostegno delle imprese. Il<br />

31 marzo, viene ribadito dal Governo, in un decreto<br />

legge, che le operazioni logistiche rientrano nelle<br />

attività essenziali per il paese. Si tratta di una<br />

precisazione importante, poiché nel giorni<br />

precedenti la pubblicazione del decreto numerosi<br />

addetti ai magazzini e ai servizi di trasporto erano<br />

stati temporaneamente fermati dalle autorità di<br />

controllo per un’interpretazione ambigua delle<br />

disposizioni di legge anti Covid-19.<br />

Ungheria<br />

Il 16 marzo il Governo ungherese approva stringenti<br />

misure di sicurezza per i camion in transito nel<br />

paese. I mezzi industriali diretti in altre nazioni<br />

possono solo percorrere la rete autostradale e fare<br />

rifornimento nelle stazioni di servizio designate<br />

dalle autorità. Meno rigide sono, invece, le<br />

disposizioni per i veicoli provenienti dall’estero<br />

con carichi di merci deperibili, diretti verso i centri<br />

logistici ungheresi.<br />

La pandemia coglie il Sudafrica e i paesi confinanti<br />

completamente impreparati. Già dall’inizio di aprile<br />

è caos totale alle frontiere, dove si formano lunghe<br />

file di camion. In alcuni casi si arriva anche a 90<br />

chilometri di mezzi in attesa, mentre le autorità di<br />

confine sequestrano i passaporti dei conducenti.<br />

Che, spesso, sono posti in quarantena in condizioni<br />

igieniche spaventose. A ciò si aggiungono le fake<br />

news diffuse dalle radio locali.<br />

Svezia<br />

La Svezia affronta l’emergenza Covid-19 con un<br />

approccio molto meno rigido di altri paesi europei.<br />

A fine marzo - quando l’attività delle grandi<br />

fabbriche di Scania e Volvo Trucks è sospesa - le<br />

aziende di trasporto cominciano a risentire degli<br />

effetti economici della pandemia. Il settore meno<br />

colpito dal rallentamento delle attività è quello<br />

dell’industria del legno, molto importante per il<br />

paese scandinavo. L’85 per cento dei conducenti di<br />

camion attivi in questo comparto dichiara in un<br />

sondaggio di non risentire della crisi.<br />

L’impatto sul trasporto del Covid-19<br />

Ognuno per sé<br />

I provvedimenti anti pandemia dei paesi dell’Unione Europea<br />

e delle nazioni extra-Ue che hanno impattato sul comparto del trasporto.<br />

Che ha retto, malgrado il procedere in ordine sparso dei Governi<br />

8 - 05 <strong>2020</strong>

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