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Il numero di Marzo 2007 - Associazione Nazionale Venezia Giulia e ...

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<strong>Marzo</strong> <strong>2007</strong><br />

Eso<strong>di</strong> e genoci<strong>di</strong>,<br />

il caso armeno<br />

La «morte <strong>di</strong> una nazione»: il giu<strong>di</strong>zio espresso dall’allora ambasciatore<br />

statunitense a Costantinopoli Henry Morgenthau rende, nella sua nuda crudezza,<br />

l’immagine <strong>di</strong> quello che fu, a partire dal 1915, il sistematico annientamento<br />

del popolo armeno da parte dell’impero ottomano.<br />

Soltanto inizialmente, e a un osservatore superficiale, le misure adottate<br />

contro la popolazione armena poterono apparire come una semplice ripresa,<br />

magari su più ampia scala, dei massacri compiuti nell’ultimo decennio dell’Ottocento<br />

contro coloro che la propaganda ufficiale definiva «terroristi armeni».<br />

Mancò, è vero, nel 1915, almeno nelle primissime fasi, un piano organizzativo<br />

neppur lontanamente paragonabile alla tragica “efficienza” <strong>di</strong>mostrata dalla<br />

persecuzione nazista contro gli ebrei durante il secondo conflitto mon<strong>di</strong>ale. Ma<br />

è altrettanto vero che quell’impressione <strong>di</strong> carenze logistiche e organizzative, <strong>di</strong><br />

mancata correlazione fra burocrazia politica e militare, fra mandanti ed esecutori<br />

(che, in un’ottica giustificazionista, porterebbero a escludere pianificazione<br />

e intenzionalità), verrà <strong>di</strong> fatto a cadere e ad essere smentita nella maniera più<br />

ufficiale possibile, attraverso due <strong>di</strong>stinte ma collegate iniziative legislative.<br />

Con la prima, la «legge temporanea <strong>di</strong> deportazione» del 27 maggio 1915,<br />

si tiravano in ballo motivazioni <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne militare per giustificare<br />

la rimozione forzata della popolazione; la seconda, la «legge temporanea <strong>di</strong><br />

espropriazione e confisca» del 10 giugno successivo, prevedeva il sequestro e<br />

la ven<strong>di</strong>ta dei beni dei deportati. Una clausola - definita «una comme<strong>di</strong>a» dallo<br />

stesso plenipotenziario dell’Austria-Ungheria a Costantinopoli Joseph<br />

Pomiankowski, e duramente criticata anche da parte tedesca - prometteva la<br />

restituzione ai legittimi proprietari dei beni sequestrati, per il momento protetti e<br />

custo<strong>di</strong>ti, al termine della guerra. Quanto quella promessa fosse in realtà falsa lo<br />

si sarebbe visto nell’arco dello stesso giugno 1915, quando le proprietà forzatamente<br />

abbandonate dagli armeni furono assegnate a rifugiati musulmani o vendute<br />

all’asta, con il ricavato incamerato dallo Stato.<br />

Sono proprio quelle due leggi - la prima approvata per decreto governativo,<br />

l’altra a lungo <strong>di</strong>scussa e contestata dal Parlamento turco, soprattutto da parte<br />

dell’ala liberale e moderata dei “Giovani Turchi” - o che, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> una quantomai<br />

illusoria “temporaneità”, faranno cadere qualsiasi ipotesi giustificazionista <strong>di</strong><br />

ieri e <strong>di</strong> oggi, e daranno a quello perpetrato contro gli armeni i caratteri della<br />

pianificazione e dell’intenzionalità tipici <strong>di</strong> ogni genoci<strong>di</strong>o.<br />

È su questa <strong>di</strong>rettrice che si muove il saggio <strong>di</strong> Marcello Flores, il primo<br />

stu<strong>di</strong>oso italiano a occuparsi <strong>di</strong>rettamente del genoci<strong>di</strong>o armeno, troppo spesso<br />

rimosso dalle coscienze dei popoli e dei governi (in Turchia, ieri e in buona<br />

parte oggi, ma anche nell’Occidente) e, per paradossale che possa apparire, <strong>di</strong><br />

molti armeni superstiti..<br />

Uno stu<strong>di</strong>o, quello <strong>di</strong> Flores, che si affianca a quelli recenti <strong>di</strong> Yves Ternon<br />

(Gli Armeni. 1915-1916: il genoci<strong>di</strong>o <strong>di</strong>menticato) e soprattutto <strong>di</strong> Taner Akcan<br />

(Nazionalismo turco e genoci<strong>di</strong>o armeno) o, su un piano più generale, a <strong>Il</strong><br />

secolo dei genoci<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bernard Bruneteau. Attenta, la ricostruzione <strong>di</strong> Flores, a<br />

cogliere, tra fine Ottocento e primo conflitto mon<strong>di</strong>ale, il ra<strong>di</strong>calizzarsi nell’Impero<br />

Ottomano <strong>di</strong> tendenze nazionaliste che cercano i responsabili della crisi<br />

non nel <strong>di</strong>sfacimento della società, ma in un “nemico” e in un “tra<strong>di</strong>tore” interno,<br />

o almeno ritenuto tale; nonché a collegare il problema storico, sempre più<br />

attentamente vagliato negli ultimi anni, a quello più propriamente politico e<br />

attuale <strong>di</strong> una Turchia avviata in un lungo, <strong>di</strong>fficile ma irreversibile cammino<br />

verso l’integrazione europea e chiamata, pertanto, a fare i conti con la propria<br />

storia, anche la più imbarazzante.<br />

Guglielmo Salotti<br />

Marcello Flores, <strong>Il</strong> genoci<strong>di</strong>o degli armeni,<br />

<strong>Il</strong> Mulino, Bologna 2006<br />

pp. 295, euro 22,00<br />

In alto: strada per Ig<strong>di</strong>r, una fila <strong>di</strong> profughi armeni in fuga<br />

(foto Armenian National Istitute, Washigton)<br />

In basso: deportati armeni cercano nel deserto ra<strong>di</strong>ci commestibili per sfamarsi<br />

(foto Armenian National Istitute, Washigton)<br />

DIFESA ADRIATICA<br />

LE BANDIERE DI ISTRIA, FIUME E DALMAZIA<br />

a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> coloro che vorranno<br />

acquistarle presso l’ANVGD<br />

Negli scorsi mesi abbiamo<br />

ricevuto <strong>numero</strong>se<br />

richieste da soci e lettori<br />

per avere le ban<strong>di</strong>ere <strong>di</strong><br />

Istria, Fiume e Dalmazia.<br />

Oggi sono finalmente<br />

<strong>di</strong>sponibili per tutti.<br />

Le tre ban<strong>di</strong>ere <strong>di</strong> Istria,<br />

Fiume e Dalmazia, così<br />

come qui riprodotte, sono<br />

in tessuto nautico ad alta<br />

resistenza (quin<strong>di</strong> utilizzabili<br />

anche all’esterno),<br />

complete <strong>di</strong> doppia orlatura<br />

e stampate in <strong>di</strong>gitale<br />

ad alta risoluzione.<br />

La versione grande <strong>di</strong><br />

cm. 100x150 ha un costo<br />

<strong>di</strong> 45 euro, la versione<br />

me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> cm. 70x100 costa<br />

30 euro, la versione piccola<br />

cm. 30x45 costa 20<br />

euro.<br />

La versione grande ha<br />

tre fiocchetti par annodamento<br />

all’asta, le versioni<br />

me<strong>di</strong>a e piccola hanno<br />

il tubolare ad uso asta.<br />

• • •<br />

Chi volesse riceverle<br />

può chiamare la Sede nazionale<br />

allo 06.58 16 852<br />

nei giorni feriali dalle<br />

10.00 alle 13.00 o inviare<br />

un fax allo stesso <strong>numero</strong>,<br />

oppure mandare una mail<br />

a: info@anvgd.it.<br />

Insieme alla ban<strong>di</strong>era<br />

riceverete il bollettino<br />

precompilato per effettuare<br />

il pagamento al più vicino<br />

ufficio postale. Al costo<br />

della ban<strong>di</strong>era viene aggiunto<br />

un piccolo contributo<br />

per le spese <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione.<br />

Erano passate solo poche settimane<br />

dal rinnovamento del sito web<br />

della Sede nazionale dell’<strong>Associazione</strong>,<br />

che il Giorno del Ricordo premeva<br />

alle porte e con esso l’interesse<br />

dei navigatori internet verso la<br />

nostra storia.<br />

<strong>Il</strong> nostro sito www.anvgd.it in<br />

quei giorni è letteralmente “esploso”,<br />

provocando talvolta un rallentamento<br />

del servizio proprio per l’alto <strong>numero</strong><br />

<strong>di</strong> accessi.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista e<strong>di</strong>toriale lo<br />

consideriamo un successo, anche<br />

grazie ad una serie <strong>di</strong> servizi che oggi<br />

ANCHE SU INTERNET<br />

L’ANVGD S’IMPONE<br />

lo rendono assolutamente <strong>di</strong> primo<br />

piano nel mondo del nostro associazionismo.<br />

Siamo arrivati fino a 7 news giornaliere<br />

in tempo reale, ovvero una<br />

vera agenzia <strong>di</strong> stampa degli Esuli:<br />

erano <strong>di</strong>sponibili nel nostro sito foto<br />

e notizie sul Giorno del Ricordo appena<br />

2 ore dopo il verificarsi degli<br />

eventi. <strong>Il</strong> calendario delle manifestazioni<br />

del Giorno del Ricordo veniva<br />

aggiornata 2 o 3 volte al giorno.<br />

La newsletter settimanale veniva<br />

(e viene) inviata a centinaia <strong>di</strong> utenti,<br />

in continua espansione. I report ci<br />

13<br />

segnalano la visita al nostro sito dalle<br />

più <strong>di</strong>verse località italiane e da<br />

tutti i continenti. Un segno dei tempi,<br />

quello <strong>di</strong> internet, che ci consente<br />

<strong>di</strong> avere il polso dell’interesse soprattutto<br />

da parte delle seconde e<br />

terze generazioni degli Esuli.<br />

Un servizio, quello che offriamo,<br />

che sarà sempre più implementato con<br />

nuove funzionalità. Un invito, quello<br />

che vi facciamo, a visitarci e scoprire<br />

tanti interessanti notizie e servizi. Allora,<br />

per chi non l’avesse ancora fatto, vi<br />

aspettiamo su www.anvgd.it!<br />

F.R.

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