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Il numero di Marzo 2007 - Associazione Nazionale Venezia Giulia e ...

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<strong>Marzo</strong> <strong>2007</strong><br />

DIFESA ADRIATICA<br />

Celebrazioni a Trieste, il commento<br />

Quest’anno, la città designata simbolicamente<br />

ufficiale per la giornata<br />

del Ricordo è stata Trieste e una nostra<br />

delegazione romana vi si è recata per<br />

partecipare alle celebrazioni.<br />

La delegazione era composta da<br />

Oliviero Zoia (segretario nazionale e<br />

presidente provinciale <strong>di</strong> Roma ), Donatella<br />

Schürzel (consigliere nazionale<br />

e vicepresidente provinciale <strong>di</strong><br />

Roma), Maria Ballarin (consigliere provinciale<br />

<strong>di</strong> Roma) con il marito Marco<br />

Salvatori, Giorgio Marsan (consigliere<br />

provinciale <strong>di</strong> Roma) Gianna Zoia (segretario<br />

Comitato <strong>di</strong> Roma) e M. Grazia<br />

Chiappori (socia).<br />

Man mano che ci si avvicinava<br />

dall’aeroporto <strong>di</strong> “Ronchi dei Legionari”<br />

alla città, tutti noi, pur essendo<br />

ancora piuttosto giovani e figli <strong>di</strong> profughi,<br />

non “<strong>di</strong>retti testimoni” delle vicende<br />

storiche ben note, sentivamo<br />

quello che poi ci siamo comunicato<br />

essere uno stato d’animo ricorrente,<br />

ogni qual volta arriviamo a Trieste: il<br />

cuore si emoziona e si respira un’aria...<br />

“<strong>di</strong> casa”.<br />

Sembrerà strano, giacché siamo<br />

nati tutti in altri luoghi, ma, per quanto<br />

ha riguardato la nostra Comunità,<br />

al Quartiere <strong>Giulia</strong>no Dalmata <strong>di</strong><br />

Roma (il «Villaggio»), almeno sino alla<br />

possibile futuro migliore, è stato il Sacrario<br />

<strong>di</strong> Basovizza, Monumento nazionale<br />

che da oggi si affiancherà anche<br />

alla sede <strong>di</strong> un nuovo Centro <strong>di</strong><br />

documentazione, inaugurato la mattina<br />

subito dopo i <strong>di</strong>scorsi ufficiali per<br />

la manifestazione.<br />

Ad aprire la serie <strong>di</strong> interventi è stato<br />

il saluto del Sindaco Roberto<br />

Dipiazza, che per prima cosa ha voluto<br />

ringraziare chi, con il suo lavoro e<br />

la sua volontà, ha potuto far si che il<br />

Monumento sia <strong>di</strong>ventato una realtà<br />

tangibile e solenne, che nel mandato<br />

del primo Citta<strong>di</strong>no rappresenta<br />

«l’opera più importante e fondamentale<br />

fin’ora realizzata».<br />

A parlare subito dopo Dipiazza è<br />

stato il Sottosegretario agli Interni Ettore<br />

Rosato, il quale ha affermato: «In<br />

questo momento che vivo con grande<br />

emozione il mio pensiero va a quegli<br />

ideali <strong>di</strong> libertà e democrazia che hanno<br />

accompagnato chi ha dovuto lasciare<br />

le proprie terre per un sofferto<br />

Esodo al quale si è associato il dolore<br />

dei tanti scomparsi, che oggi riposano<br />

qui dopo anni <strong>di</strong> silenzio. Siamo arrivati<br />

tar<strong>di</strong>, ed è dovere della Repubbli-<br />

nostra generazione, quella più o meno<br />

dei quarantenni, questo senso <strong>di</strong> ideale<br />

legame con la città «irredenta» e <strong>di</strong><br />

senso <strong>di</strong> provenienza e <strong>di</strong> identità, è<br />

trapassato dalle fibre più intime dei<br />

nostri genitori, in noi.<br />

Dunque, sensazioni forti, quelle<br />

avvertite nel trovarsi tutti insieme a<br />

con<strong>di</strong>videre un ritorno, in un’occasione<br />

poi così importante, per la valenza<br />

morale della giornata successiva e per<br />

<strong>di</strong> più amichevolmente e calorosamente<br />

accolti dal presidente del Comitato<br />

<strong>di</strong> Trieste, Renzo Codarin, con<br />

la moglie e dall’assessore alla Cultura<br />

del Comune <strong>di</strong> Trieste, Massimo Greco.<br />

La mattina del 10 febbraio, alle ore<br />

9.30, la nostra delegazione e quella<br />

del Comitato <strong>di</strong> Trieste, è stata ricevuta<br />

in Comune dal sindaco, Roberto<br />

Dipiazza che ha manifestato profonda<br />

sod<strong>di</strong>sfazione per il nuovo monumento<br />

alla foiba <strong>di</strong> Basovizza, pur<br />

avendo questo comportato non pochi<br />

problemi per la sua realizzazione e<br />

richiesto un’abile attività <strong>di</strong>plomatica.<br />

<strong>Il</strong> sindaco, inoltre, ha fatto presente<br />

la sua forte ed attiva partecipazione<br />

e con<strong>di</strong>visione della nostra causa e<br />

l’importante ruolo che l’ANVGD da tanti<br />

anni svolge in questo senso, confer-<br />

continua dalla prima pagina<br />

mandoci il suo sostegno per qualunque<br />

circostanza. È seguito poi uno<br />

scambio <strong>di</strong> doni: una targa da parte<br />

dell’<strong>Associazione</strong> al sindaco ed un<br />

bello stemma con l’alabarda <strong>di</strong> Trieste<br />

alla nostra delegazione. Al termine <strong>di</strong><br />

questo incontro ci siamo recati a<br />

Basovizza.<br />

<strong>Il</strong> luogo è in sé molto significativo.<br />

Uno spiazzo aperto, con al centro il<br />

nuovo monumento, semplicissimo ed<br />

essenziale, realizzato su progetto del<br />

professor L. Schiozzi, rappresentante<br />

un argano, <strong>di</strong> quelli tristemente noti,<br />

per essere stati utilizzati per issare dalle<br />

foibe i quintali <strong>di</strong> “poveri resti”, che<br />

ne sono stati estratti e, sulla sua sommità,<br />

una croce, simbolo sia della Croce<br />

portata da tante persone innocenti,<br />

sia <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> riconciliazione con Dio<br />

e, si spera, con gli uomini. Intorno, un<br />

corollario <strong>di</strong> pini, alle spalle il Carso<br />

con il suo silenzio e l’aria sottile ed<br />

una pioggia, per fortuna piuttosto gentile,<br />

che solo per poco, ha come qualcuno<br />

ha detto nei <strong>di</strong>scorsi ufficiali, rappresentato<br />

il pianto del cielo per questa<br />

circostanza, un pianto contenuto e<br />

<strong>di</strong>gnitoso, così come lo è stato quello<br />

<strong>di</strong> tutti i presenti.<br />

Intorno alle 11.45 è effettivamente<br />

iniziata la cerimonia ufficiale, tra ono-<br />

Foiba <strong>di</strong> Basovizza,<br />

nel Giorno del Ricordo inaugurato a Trieste<br />

il rinnovato monumento<br />

Con<strong>di</strong>videre il dolore del passato per un futuro migliore<br />

<strong>Il</strong> sindaco <strong>di</strong> Trieste, Roberto Dipiazza (al centro), riceve<br />

i rappresentanti dell’ANVGD, il Segretario nazionale Oliviero Zoia<br />

(a sin.) e Giorgio Marsan, del Comitato <strong>di</strong> Roma (a destra).<br />

La delegazione <strong>di</strong> esuli provenienti da Roma e aderenti<br />

all’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia, era guidata<br />

dal Segretario Zoia in rappresentanza del Presidente Lucio Toth –<br />

impegnato a Roma nella contemporanea cerimonia <strong>di</strong> consegna<br />

delle Medaglie alle famiglie degli infoibati,<br />

con il Presidente Napolitano – ed era accompagnata<br />

dal vicepresidente nazionale Renzo Codarin<br />

ca offrire quel risarcimento morale che<br />

si lega ai frutti <strong>di</strong> ogni democrazia<br />

matura. Le Foibe rappresentano ancora<br />

oggi una ferita aperta nel corpo vivo<br />

della Comunità nazionale. Sono quin<strong>di</strong><br />

riconoscente, per questo Monumen-<br />

Basovizza, particolare della folla presente alla cerimonia (foto G. Marsan)<br />

to che simboleggia non solo il dolore,<br />

ma anche il rispetto per le <strong>di</strong>fferenze<br />

che sempre dovranno continuare ad<br />

essere rispettate».<br />

L’accoglienza a queste parole è rimasta<br />

muta fino all’accenno, nel <strong>di</strong>scorso<br />

<strong>di</strong> Rosato, ad un contestatissimo<br />

ringraziamento alla comunità slovena<br />

tra le altre realtà che hanno partecipato,<br />

in solido o moralmente, alla realizzazione<br />

del Sacrario. Si sono levate<br />

proteste <strong>di</strong>ffuse che nelle ultime file<br />

hanno impe<strong>di</strong>to il <strong>di</strong>ffondersi delle ultime<br />

<strong>di</strong>chiarazioni del Sottosegretario,<br />

contribuendo ad un’atmosfera <strong>di</strong> tensione<br />

scioltasi al secondo intervento<br />

del Sindaco Dipiazza, molto apprezzato<br />

invece per la sobrietà e per le<br />

espressioni scelte per celebrare questa<br />

giornata.<br />

A questo punto è stata la volta dell’onorevole<br />

Roberto Menia, che ha<br />

esor<strong>di</strong>to: «Questo Monumento è qualcosa<br />

per cui vale la pena vivere. Ci<br />

sono atti e parole che restano, in quella<br />

preziosa <strong>di</strong>gnità che ricorda quella<br />

‘corrispondenza degli amorosi sensi’<br />

<strong>di</strong> cui parlava il Foscolo».<br />

ri delle armi ai Caduti, i labari della<br />

città <strong>di</strong> Trieste, medaglia d’oro, e della<br />

città <strong>di</strong> Muggia, medaglia d’argento,<br />

che sono sfilati, mentre in sottofondo<br />

echeggiavano le note del Piave.<br />

All’intonazione dell’Inno <strong>di</strong> Mameli,<br />

cantato da tutti i presenti, molti<br />

occhi erano luci<strong>di</strong>; noi, non riuscivamo<br />

nenche a guardarci, perché troppo<br />

forte era l’emozione e quel nodo<br />

alla gola che ci strigeva per la consapevolezza<br />

<strong>di</strong> capire ciò che l’inno nazionale<br />

veramente rappresenta e, soprattutto,<br />

ha rappresentato per tutti i<br />

massacrati istriani, fiumani e dalmati,<br />

oltre che per coloro che hanno subito<br />

e affrontato l’esodo, si poteva sciogliere<br />

da un momento all’altro.<br />

Sono seguiti poi <strong>di</strong>versi interventi<br />

ufficiali tra cui molto applau<strong>di</strong>to ed<br />

apprezzato quello del sindaco Dipiazza,<br />

che ha ricordato l’orrore delle persecuzioni,<br />

la negazione della libertà<br />

per le popolazioni giuliano-dalmate e<br />

della possibilità <strong>di</strong> optare “tutelata” dal<br />

<strong>di</strong>ritto internazionale, le responsabilità<br />

politiche, la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> ogni cosa,<br />

bene, affetti, persino dei morti, ed infine<br />

nel momento doloroso dell’esilio il<br />

silenzio vile e l’oblio, squallido,<br />

vergonoso e non casuale. Ha concluso<br />

il sindaco con un: «W Trieste, W la<br />

Patria, W l’Italia!».<br />

Ha preso successivamente la parola,<br />

l’on. Menia, applau<strong>di</strong>tissimo per<br />

il suo <strong>di</strong>scorso, non politicizzato, nel<br />

quale ha esaltato il valore del silenzio,<br />

rispetto a tante parole, spesso solo formali,<br />

e ha ricordato la «corrispondenza<br />

<strong>di</strong> amorosi sensi» <strong>di</strong> foscoliana<br />

memoria, per ciò che il monumento<br />

da se stesso evoca e ha concluso sot-<br />

Quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> nuovo Roberto Dipiazza,<br />

che ha portato il messaggio dell’ex presidente<br />

del Consiglio Silvio Berlusconi,<br />

che faceva riferimento ad una sua prossima<br />

visita a Basovizza per celebrare<br />

«l’importanza storica e morale <strong>di</strong> questo<br />

luogo della Memoria».<br />

<strong>Il</strong> Sindaco Dipiazza:<br />

«la pulizia etnica ha fatto<br />

scomparire un’intera regione italiana»<br />

Nel suo <strong>di</strong>scorso de<strong>di</strong>cato a<br />

Norma Cossetto e ai Martiri delle<br />

Foibe, il Sindaco ha ricordato: «È ora<br />

<strong>di</strong> iniziare un cammino <strong>di</strong> perdono e<br />

riconciliazione, evitando macabre<br />

compensazioni storiche e ricordando<br />

la pulizia etnica che ha fatto scomparire<br />

un’intera regione italiana. Non<br />

possiamo accettare che si utilizzino<br />

espressioni come gli ‘optanti’ per definire<br />

gli Esuli, perché nella nostra lingua<br />

‘optare’ significa poter scegliere,<br />

e così non è stato. <strong>Il</strong> futuro comunque<br />

è dei giovani, che, anche grazie ad<br />

opere come questa, potranno godere<br />

<strong>di</strong> un benessere e <strong>di</strong> una sicurezza per<br />

le generazioni che verranno e che sapranno<br />

giu<strong>di</strong>care le derive estremisti-<br />

segue a pagina 8<br />

7<br />

tolineando che sono queste «l’urne<br />

de’forti».<br />

Spesso invece e contrariamente a<br />

quanto dallo stesso affermato, interrotto<br />

da fischi qua e là il <strong>di</strong>scorso del sottosegretario<br />

all’Interno Ettore Rosato,<br />

in rappresentanza del governo italiano,<br />

fischi che sono <strong>di</strong>ventati un vero<br />

coro quando il suddetto, che pure è<br />

triestino e dunque conosce tanti precari<br />

equilibri della sua città, ha<br />

rigraziato in maniera impropria la locale<br />

comunità slovena per aver permesso<br />

la realizzazione del monumento.<br />

Verrebbe da pensare che la frase<br />

non fosse pronunciata del tutto casualmente,<br />

che fosse invece voluta, sapendo<br />

che avrebbe provocato delle reazioni.<br />

E allora? Si voleva che il giorno<br />

dopo sui giornali si scrivesse che il rappresentante<br />

del governo era stato fischiato<br />

a Trieste, come se ciò potesse<br />

in<strong>di</strong>care magari poco senso democratico<br />

dei presenti? Errore. <strong>Il</strong> senso democratico<br />

sta proprio lì: se un’opinione<br />

non è con<strong>di</strong>visa e per <strong>di</strong> più è provocatoria,<br />

è decisamente democratico<br />

manifestare <strong>di</strong>ssenso! Inoltre, c’era<br />

poco da provocare: la comunità<br />

slovena ha dato il suo”comodato” e<br />

questo le fa onore e ci fa piacere, ma<br />

su un territorio che è italiano!<br />

• • •<br />

Ha concluso, infine gli interventi<br />

Monsignor Ravignani, Vescovo <strong>di</strong> Trieste<br />

che ha invitato alla pace e al rasserenamento<br />

nella <strong>di</strong>gnità del Ricordo.<br />

È stata poi letta la preghiera per gli<br />

infoibati <strong>di</strong> Monsignor Santin, che ha<br />

concluso la solenne cerimonia.<br />

La giornata della nostra piccola<br />

che del passato».<br />

Penultimo fra gli interventi della<br />

mattinata, il <strong>di</strong>scorso del presidente del<br />

Comitato per i Martiri delle Foibe, Paolo<br />

Sardos Albertini che ha letto la motivazione<br />

per la medaglia d’oro al valore<br />

militare ricevuta dalla città <strong>di</strong> Trieste<br />

per ricordare le sue lotte storiche<br />

contro le dominazioni che l’hanno<br />

osteggiata a partire dall’Ottocento fino<br />

al 1954.<br />

Infine il Vescovo <strong>di</strong> Trieste ,<br />

monsignor Eugenio Ravignani, ha<br />

espresso il suo messaggio <strong>di</strong> pace e<br />

riconciliazione riprendendo la figura<br />

dello scomparso vescovo Santin, e ha<br />

sottolineato come «la vendetta non<br />

nasce da un dolore ormai purificato,<br />

nonostante la sete <strong>di</strong> verità e giustizia».<br />

Dopo l’inaugurazione dell’annesso<br />

Centro <strong>di</strong> documentazione, la delegazione<br />

istituzionale e parte del pubblico<br />

si sono recati alla Prefettura per<br />

la cerimonia della consegna delle<br />

medaglie alla Memoria per le famiglie<br />

degli Esuli e degli infoibati giuliani,<br />

istriani e dalmati.<br />

Emanuela Masseria<br />

www.arcipelagoadriatico.it<br />

Basovizza, i rappresentanti dell’A NVGD<br />

<strong>di</strong>spiegano la ban<strong>di</strong>era associativa. Si riconoscono, da destra,<br />

il consigliere nazionale Donatella Schürzel,<br />

il segretario nazionale Oliviero Zoia e Giorgio Marsan

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