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Il numero di Marzo 2007 - Associazione Nazionale Venezia Giulia e ...

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8 DIFESA ADRIATICA <strong>Marzo</strong> <strong>2007</strong><br />

continua dalla pagina 7<br />

Celebrazioni a Trieste,<br />

il commento<br />

delegazione romana, ha avuto quin<strong>di</strong> un seguito estremamente particolare. Ci<br />

siamo recati, ironia della sorte, con un tassista istriano che dai quattro agli otto<br />

anni vi ha vissuto, al Campo <strong>di</strong> accoglienza <strong>di</strong> Padriciano. Questa è stata una<br />

visita in forma privata e, del resto, solo così avrebbe potuto essere! <strong>Il</strong> dolore che<br />

abbiamo provato, la tristezza e il senso d’oppressione d’animo che tutti quanti<br />

abbiamo con<strong>di</strong>viso è stato lacerante.<br />

Qui ci è stato chiaro, nel freddo penetrante <strong>di</strong> un inverno tra l’altro incre<strong>di</strong>bilmente<br />

mite, figuriamoci negli inverni dei lontani anni del dopo Esodo, quanto<br />

dolore profondo debbano aver provato i nostri genitori, parenti, amici e tanti<br />

altri sconosciuti che hanno soggiornato chi per poco, chi per tanto, troppo tempo,<br />

in questi campi, che erano sì per la vita, ma dove tanti hanno invece trovato<br />

la morte, per stenti o per il freddo (come ci ha raccontato il nostro tassista <strong>di</strong> un<br />

bimbo <strong>di</strong> quattro anni che non resistette all’inverno carsico!).<br />

Quanta tristezza nel vedere accatastati davanti ai nostri occhi mobili, cassettoni,<br />

tipi <strong>di</strong> arma<strong>di</strong>, se<strong>di</strong>e che ciascuno <strong>di</strong> noi ha “riconosciuto” perché, certamente<br />

ben mantenuti, conserva ancora oggi nelle proprie case, provenienti da<br />

quelle che una volta erano abitazioni o benestanti o perlomeno decenti e <strong>di</strong>gnitose<br />

<strong>di</strong> bisnonni, o nonni, o persone <strong>di</strong> famiglia…<br />

Scoprire dei “buchi” dove le donne, insieme cucinavano, con<strong>di</strong>videndo<br />

quel poco che c’era e scorgere ciò che rimane <strong>di</strong> qualche brandello <strong>di</strong> ten<strong>di</strong>na<br />

<strong>di</strong> pizzo che voleva ingentilire e dare un tono <strong>di</strong> “case” e non <strong>di</strong> “rifugi” a chi<br />

viveva in realtà in delle misere baracche, piene però <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità e <strong>di</strong> sentimenti.<br />

Su una lunga parete tante piccole foto, a testimonianza <strong>di</strong> chi era passato <strong>di</strong><br />

lì e scoprire, con un tuffo al cuore, perché ci ha dato la conferma assoluta, se<br />

ancora ne avessimo avuto bisogno, del realismo del luogo che stavamo visitando,<br />

un volto noto a tutti noi del «Villaggio». Una Signora che ha vissuto sino a<br />

qualche anno fa al quartiere <strong>Giulia</strong>no Dalmata <strong>di</strong> Roma, ci ha fatto toccare con<br />

mano la nuda e cruda verità.<br />

Ho sentito mio sino in fondo lì, il manifesto <strong>di</strong> quest’anno per la giornata del<br />

Ricordo : “Un chiodo nel cuore”! Ed è rimasto testimoniato nei bigliettini che si<br />

possono attaccare ad una parete dopo la visita.<br />

La giornata del 10 febbraio è stata per noi, delegazione <strong>di</strong> Roma, quest’anno,<br />

una sorta <strong>di</strong> “pellegrinaggio” per la sacralità dei valori che ne sono emersi.<br />

Certo, forse noi che siamo “figli <strong>di</strong>…” possiamo ancora essere così toccati; non<br />

si può pensare che possa essere così per tutti, però è importante che tutti gli<br />

italiani ed in particolare i giovani, siano a conoscienza <strong>di</strong> tali fatti e misfatti<br />

storici e che in essi possano in<strong>di</strong>viduare le ra<strong>di</strong>ci del desiderio <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong> identità<br />

e contemporaneamente convivenza pacifica con gli altri.<br />

Va ricordata anche qui, su un muro <strong>di</strong> fronte alla Cattedrale una frase vile ed<br />

ingiuriosa, degna <strong>di</strong> alcuni visci<strong>di</strong> ed anacronistici negazionisti che in <strong>di</strong>verse<br />

città d’Italia hanno manifestato così il loro inutile e stolto intento (come del resto<br />

tentano <strong>di</strong> fare orribilmente coloro che cercano <strong>di</strong> negare o minimizzare la<br />

Shoà) con su scritto «Nessuna pietà per i fascisti infoibati».<br />

Vergogna sì, del resto imme<strong>di</strong>atamente cancellata dagli addetti del Comune,<br />

ma anche irrilevante, in quanto marcia, e <strong>di</strong> conseguenza impossibilitata ad<br />

attecchire. Del resto, la storia fa sempre il suo corso, che piaccia oppure no e<br />

ristabilisce ogni verità.<br />

All’uscita da San Giusto lo spirito <strong>di</strong> tutti era sereno e siamo scesi a pie<strong>di</strong> per<br />

le vie della città vecchia fino in centro, sentendo <strong>di</strong> aver fatto qualcosa <strong>di</strong> giusto<br />

in questo 10 febbraio e, concedetecelo, fieri <strong>di</strong> essere giuliano-dalmati.<br />

Donatella Schürzel<br />

L’omaggio<br />

della Camera dei Deputati<br />

Roma. La seduta della Camera dell’8 febbraio si è aperta con l’omaggio<br />

dell’Assemblea presieduta in quella occasione da Pier Luigi Castagnetti. Trascriviamo<br />

il resoconto stenografico fornito.<br />

<strong>Il</strong> presidente (si leva in pie<strong>di</strong> e, con lui, l’intera Assemblea ed i membri del<br />

Governo).<br />

«Onorevoli colleghi, il prossimo sabato 10 febbraio ricorre il «Giorno del<br />

ricordo», istituito dal Parlamento con la legge n. 92 del 2004. Con questa decisione,<br />

la rappresentanza nazionale ha inteso associare solennemente alla memoria<br />

storica del Paese la trage<strong>di</strong>a degli italiani e <strong>di</strong> tutte le vittime delle foibe, il<br />

dramma dell’esodo dalle loro terre degli istriani, dei fiumani e dei dalmati nel<br />

secondo dopoguerra, le vicende dolorose che hanno segnato la storia del nostro<br />

confine orientale.<br />

Rinnovare il ricordo <strong>di</strong> tanti italiani che, in quel tempo terribile, hanno<br />

subito la violenza dell’o<strong>di</strong>o ideologico ed etnico, cui si è aggiunta la ferita <strong>di</strong> un<br />

lungo oblio, rappresenta oggi, per tutta la comunità nazionale, un passaggio<br />

obbligato ed un riferimento in<strong>di</strong>spensabile nell’affermazione dei fattori fondanti<br />

della propria identità e del proprio percorso comune.<br />

<strong>Il</strong> lungo cammino compiuto dalla nostra democrazia, profondamente e saldamente<br />

ra<strong>di</strong>cata nella Costituzione e negli altissimi valori <strong>di</strong> civiltà che essa<br />

custo<strong>di</strong>sce, ci consente e ci obbliga a guardare alla <strong>di</strong>gnità vilipesa <strong>di</strong> quei nostri<br />

concitta<strong>di</strong>ni come ad un patrimonio ideale e vivo, presente, che appartiene a<br />

tutti noi: un fattore <strong>di</strong> unità, e non <strong>di</strong> scontri o <strong>di</strong>visioni; un dato <strong>di</strong> verità da<br />

rispettare e preservare nella sua integrità storica, sottraendolo alla logica delle<br />

riven<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> parte come ai tentativi <strong>di</strong> sminuirne la portata storica e, dunque,<br />

politica e morale.<br />

Oggi la Camera dei deputati, nel rinnovare il ricordo delle tante storie <strong>di</strong><br />

dolore <strong>di</strong> cui si compone la vicenda del nostro confine orientale, si unisce<br />

idealmente ai sentimenti <strong>di</strong> coloro che le hanno vissute <strong>di</strong>rettamente ed al cordoglio<br />

dei familiari <strong>di</strong> coloro che furono barbaramente uccisi, e riba<strong>di</strong>sce, con<br />

forza, l’impegno ad e<strong>di</strong>ficare il futuro della convivenza tra i popoli e le nazioni<br />

del mondo nel segno del reciproco riconoscimento, della solidarietà, della libertà<br />

e della democrazia».<br />

Non solo Ricordo. Si riapre il «tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento»<br />

tra Governo e Federazione delle Associazioni.<br />

L’annuncio dato alla conferenza stampa<br />

convocata a Roma dall’ANVGD<br />

Codarin: « un significativo risultato; auspichiamo che non venga meno nel prossimo periodo»<br />

con i <strong>di</strong>versi ministeri preposti alla gestione dei problemi<br />

degli esuli giuliano-dalmati, in<strong>di</strong>cati dal documento dei<br />

«Nove punti» elaborato dalla Federazione stessa. <strong>Il</strong> 7 febbraio,<br />

l’on. Violante ha inserito il tema del «tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento»<br />

nel «Question time» al ministro per le Riforme<br />

istituzionali Vannino Chiti, alla Camera: e Palazzo Chigi ha<br />

annunciato per il 20 febbraio il primo incontro tra Esecutivo<br />

e Federazione degli Esuli per riprendere il confronto.<br />

<strong>Il</strong> presidente della Federazione, Renzo Codarin, ha<br />

espresso sod<strong>di</strong>sfazione: «È un segnale importante che il<br />

Governo ci dà nel Giorno del Ricordo dell’Esodo e delle<br />

Foibe per cercare <strong>di</strong> risolvere dopo sessant’anni tanti problemi.<br />

Sicuramente ci sarà un serrato e <strong>di</strong>fficile lavoro parlamentare<br />

e tecnico». «Oggi – ha proseguito Codarin – l’attenzione<br />

nell’occasione del 10 febbraio, Giorno del Ricordo,<br />

ha portato un significativo risultato; auspichiamo che<br />

non venga meno nel prossimo periodo».<br />

Chiti per il Governo:<br />

<strong>di</strong> «centrale importanza»<br />

la soluzione dei problemi irrisolti<br />

<strong>Il</strong> ministro Chiti, rispondendo al «Question time», ha<br />

assicurato che il governo attribuisce «una centrale importanza»<br />

alla soluzione dei problemi irrisolti per gli esuli, e<br />

per questo il Consiglio dei Ministri ha deciso la «riapertura<br />

del tavolo per le questioni ancora aperte, con la partecipa-<br />

Riprende il tavolo <strong>di</strong> lavoro Governo-Esuli.<br />

Dopo alcune ore <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo,<br />

la sensazione è che l’atteggiamento nei<br />

confronti delle tematiche dei giulianodalmati<br />

poste mille volte sul tappeto,<br />

sia finalmente cambiato. Si avverte<br />

volontà <strong>di</strong> collaborazione, l’intenzione<br />

è quella <strong>di</strong> trovare le giuste strade<br />

per portare ad una soluzione <strong>di</strong> problemi<br />

che gravano sulla realtà del<br />

mondo degli Esuli da sessant’anni.<br />

Quando esce da palazzo Chigi, il<br />

Presidente della Federazione degli Esuli,<br />

Renzo Codarin esprime “sod<strong>di</strong>sfazione”.<br />

Era quello che si aspettava, Presidente?<br />

“Era ciò che auspicavo. Tutti e nove<br />

i punti del promemoria della Federazione<br />

sono stati analizzati a fondo cercando<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le modalità e gli<br />

strumenti più adatti per trovare una<br />

giusta e veloce soluzione”.<br />

Per i rappresentanti <strong>di</strong> Governo si<br />

tratta <strong>di</strong> tematiche nuove oppure no?<br />

“Ci siamo confrontati con persone<br />

che conoscono la nostra situazione<br />

e che sono quin<strong>di</strong> in grado <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

insieme a noi le strade da percorrere”.<br />

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continua dalla prima pagina<br />

Gli echi del <strong>di</strong>scorso del Presidente<br />

Napolitano hanno pesato su l’incontro?<br />

“Per quanto ci riguarda, devo <strong>di</strong>re<br />

che il <strong>di</strong>scorso del Presidente della<br />

Repubblica, affida a noi Esuli una grande<br />

responsabilità, ovvero <strong>di</strong> affrontare<br />

con serietà e maturità le nostre questioni.<br />

Mai come ora abbiamo avuto<br />

gli occhi del Paese puntati su <strong>di</strong> noi,<br />

mai come ora abbiamo avvertito la<br />

solidarietà della Nazione e la voglia<br />

<strong>di</strong> conoscere a fondo le nostre questioni,<br />

sia si tratti della storia che delle<br />

nostre tra<strong>di</strong>zioni, la provenienza, i riti<br />

della nostra civiltà arcaica conta<strong>di</strong>na<br />

e marinara ma anche urbana”.<br />

Ci sono stati dei punti sui quali è<br />

stata posta maggiore attenzione?<br />

“Naturalmente sappiamo che restituzione<br />

ed indennizzi sono il nodo<br />

centrale delle nostre richieste. Sappiamo<br />

che ci impegneranno moltissimo<br />

ma la cosa non ci scoraggia, si tratta <strong>di</strong><br />

questioni spinose che abbiamo affrontato<br />

senza minimizzare e che continueremo<br />

a riba<strong>di</strong>re con la necessità <strong>di</strong><br />

risolvere definitivamente un contenzioso<br />

che ci portiamo <strong>di</strong>etro da troppo<br />

tempo. Ai vari punti presentati dalla<br />

Federazione ne è stato aggiunto un<br />

decimo che riguarda il rapporto con<br />

la scuola e che scaturisce proprio dal<br />

Giorno del Ricordo. Non si tratta comunque<br />

<strong>di</strong> una novità, a segnalarlo è<br />

stato l’on. Renzo de’Vidovich che non<br />

è nuovo a questi incontri. Devo sottolineare<br />

il fatto che all’appuntamento<br />

erano presenti ben quattro presidenti<br />

della Federazione, oltre a me e a<br />

de’Vidovich, sedevano al tavolo anche<br />

Toth e Brazzoduro a dare continuità<br />

ad un impegno che non nasce ora, ma<br />

che si trova senz’altro a una svolta”.<br />

I toni del <strong>di</strong>battito?<br />

“Molto pacati, costruttivi, <strong>di</strong>rei generosi<br />

nelle proposte, sono stati già<br />

<strong>di</strong>stribuiti dei compiti precisi che i rappresentanti<br />

del Governo e loro funzionari<br />

sono chiamati a portare a termine<br />

in tempi brevi”.<br />

In uno dei punti si parla anche <strong>di</strong><br />

collaborazione con la Comunità Italiana…<br />

zione delle associazioni degli esuli e delle amministrazioni<br />

regionali e locali interessate». «La rinnovata attenzione dell’<br />

Italia per cercare una soluzione equa della questione degli<br />

esuli ha consentito per la prima volta nel 2001 l’apertura <strong>di</strong><br />

uno specifico tavolo negoziale con la Croazia». «La posizione<br />

del governo italiano – ha sottolineato il rappresentante<br />

del Governo – è chiara: è necessaria la piena applicazione<br />

da parte croata del principio <strong>di</strong> non <strong>di</strong>scriminazione<br />

sulla base della nazionalità», viste le «solo parziali aperture<br />

della Croazia sulla denazionalizzazione dei beni; inoltre,<br />

esistono categorie <strong>di</strong> potenziali beneficiari tra gli esuli, mai<br />

contemplate negli accor<strong>di</strong> internazionali».<br />

Indennizzi dei «beni abbandonati»:<br />

restano da evadere 1.800 pratiche<br />

Quanto agli indennizzi previsti dalla legge 137/2001,<br />

ha informato ancora Chiti, la Direzione generale del <strong>di</strong>partimento<br />

del Tesoro ha fino ad oggi liquidate 9.800 pratiche;<br />

ne restano da evadere 1800.<br />

Alla riunione del 20, la prima dopo una prolungata fase<br />

<strong>di</strong> stallo durante la quale la Federazione non ha mai smesso<br />

<strong>di</strong> sollecitare l’Esecutivo, sono previste le presenze <strong>di</strong><br />

funzionari <strong>di</strong> quattro Ministeri, probabilmente Interni, Finanze,<br />

Tesoro, Esteri e forse degli Affari Comunitari, nocnhé<br />

rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni.<br />

Red.<br />

Tavolo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, intervista<br />

al presidente della Federazione Codarin<br />

“È stato affrontato nel capitolo riguardante<br />

la legge 193/2004 nella<br />

quale sono previste delle sinergie su<br />

progetti culturali con gli Italiani<br />

dell’Istria, Fiume e Dalmazia. Si tratta<br />

<strong>di</strong> un impegno che inten<strong>di</strong>amo concretizzare<br />

per dare un senso ed un futuro<br />

alla memoria ed alle ra<strong>di</strong>ci delle<br />

giovani generazioni che nelle nostre<br />

terre possono ancora trovare testimonianza<br />

viva <strong>di</strong> una realtà che parla dei<br />

loro padri, attraverso il linguaggio dell’arte<br />

e dell’architettura, ma anche delle<br />

tra<strong>di</strong>zioni e della parlata dei residenti”.<br />

Rosanna Turcinovich Giuricin<br />

www.arcipelagoadriatico.it<br />

Perio<strong>di</strong>co mensile dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia<br />

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DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Patrizia C. Hansen<br />

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Finito <strong>di</strong> stampare il 2 marzo <strong>2007</strong>

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