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Il numero di Marzo 2007 - Associazione Nazionale Venezia Giulia e ...

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<strong>Marzo</strong> <strong>2007</strong><br />

<strong>Il</strong> Consiglio Comunale e il Consiglio<br />

Provinciale <strong>di</strong> Firenze hanno commemorato<br />

il Giorno del Ricordo nel<br />

corso <strong>di</strong> due sedute solennie alla quali<br />

hanno preso parte Lucio Toth, presidente<br />

dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia, e Roberto<br />

Spazzali, storico.<br />

Alle 15.00 si è riunito il Consiglio<br />

Comunale, alle 16.30 il Consiglio provinciale.<br />

«Era il 10 febbraio <strong>di</strong> sessant’anni<br />

fa quando al Quai d’Orsay venne firmato<br />

il Trattato <strong>di</strong> pace tra l’Italia e le<br />

potenze alleate che sottrasse al nostro<br />

Paese territori consistenti al confine<br />

orientale. Proprio per tale ragione è<br />

stata scelta questa data per commemorare<br />

la Giornata del ricordo delle<br />

vittime delle foibe – ha ricordato il presidente<br />

del Consiglio provinciale Massimo<br />

Mattei in apertura della seduta –<br />

e questa data serve, <strong>di</strong> anno in anno,<br />

per rinnovare il ricordo delle migliaia<br />

e migliaia <strong>di</strong> uomini, donne, anziani e<br />

bambini, lasciati morire nel buio <strong>di</strong> una<br />

foiba, seppelliti vivi tra i morti. Per ricordare<br />

maestri, preti, soldati, operai,<br />

studenti seviziati e uccisi dalle milizie<br />

iugoslave nelle scuole, in strada, in<br />

DIFESA ADRIATICA<br />

Firenze, il Consiglio Comunale<br />

e Provinciale nel Giorno del Ricordo<br />

chiesa, in casa propria. Per ricordare<br />

quei carnefici ancora impuniti, prosciolti<br />

dall’accusa <strong>di</strong> sterminio per aver<br />

operato in territorio “extranazionale”<br />

o mai neanche processati. È il ricordo<br />

della <strong>di</strong>sperazione dei 350 mila esuli<br />

italiani <strong>di</strong> Fiume, dell’Istria, della<br />

Dalmazia, costretti ad abbandonare le<br />

loro case, le loro terre, i loro ricor<strong>di</strong><br />

ra<strong>di</strong>cati nei secoli. Italiani che, rifugiandosi<br />

in patria, non trovarono sempre<br />

una patria ad accoglierli ed ebbero i<br />

loro <strong>di</strong>ritti ridotti. È il ricordo delle migliaia<br />

<strong>di</strong> persone scomparse nel nulla<br />

che l’Italia, l’Europa ed il mondo hanno<br />

fatto finta <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticare. In questi<br />

ultimi anni qualcosa si è mosso ma<br />

ancora c’è tanto da fare. Recentemente,<br />

a Firenze, è stato trovato in frantumi<br />

la targa, vicino alla Fortezza da<br />

Basso, che in<strong>di</strong>cava il Largo Martiri<br />

delle Foibe. E sabato si sono avuti vergognosi<br />

scontri che sono culminati nel<br />

ferimento <strong>di</strong> un agente colpevole soltanto<br />

<strong>di</strong> aver in<strong>di</strong>viduato chi aveva lanciato<br />

una bottiglia contro persone che<br />

tornavano da una manifestazione autorizzata<br />

e che si era mantenuta all’interno<br />

del normale <strong>di</strong>battito politico. [...]<br />

Le trage<strong>di</strong>e dell’uomo non hanno con-<br />

fini né colore politico. Sono in<strong>di</strong>stinte<br />

e inqualificabili manifestazioni dell’o<strong>di</strong>o<br />

e della barbarie, il cui ricordo<br />

non deve essere cancellato, ma al contrario<br />

deve sempre essere vivo affinché<br />

tali nefandezze non abbiano a ripetersi».<br />

Nella sede della Prefettura,<br />

sono stati consegnati i riconoscimenti<br />

conferiti dal Presidente della Repubblica<br />

ai congiunti delle vittime delle<br />

Foibe. Alla cerimonia sono intervenuti,<br />

oltre al Prefetto <strong>di</strong> Firenze Andrea<br />

de Martino, il vicepresidente della regione<br />

Toscana, Federico Gelli, alti rappresentanti<br />

delle istituzioni e autorità<br />

militari.<br />

Sabato 10 febbraio, alle 10.00, è<br />

stata anche deposta una corona al Cippo<br />

sito nel cimitero comunale <strong>di</strong><br />

Trespiano, a cura dell’ANVGD e del<br />

Comune <strong>di</strong> Firenze.<br />

Martedì 13 febbraio, nell’Aula<br />

Magna dell’Istituto “Leonardo da Vinci”,<br />

conferenza dal titolo <strong>Il</strong> grande Esodo<br />

da Istria, <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia<br />

60 anni dopo, organizzato nell’ambito<br />

del progetto «I confini orientali dell’Italia<br />

dalla nascita degli irredentismi<br />

alla formazione dell’Unione Europea».<br />

D.A.<br />

Firenze, vandali <strong>di</strong>struggono le targhe<br />

<strong>di</strong> Largo Martiri delle Foibe<br />

Dura condanna dall’ANVGD e dalla Federazione delle Associazioni<br />

<strong>Il</strong> Comune toscano ripara il danno in tempo utile per il 10 Febbraio<br />

Firenze. Un atto vandalico<br />

o<strong>di</strong>oso, frutto dell’ignoranza e<br />

dell’ideologismo più ottuso e colpevole.<br />

Ignoti hanno <strong>di</strong>velto e <strong>di</strong>strutto<br />

le targhe <strong>di</strong> Largo Martiri<br />

delle Foibe nelle vicinanze della<br />

Fortezza da Basso. La delegata provinciale<br />

dell’ANVGD Miriam Andreatini<br />

Sfilli ha sporto imme<strong>di</strong>ata<br />

denuncia alle autorità <strong>di</strong> polizia,<br />

che hanno avviato un’indagine, ed<br />

ha chiesto formalmente al Consiglio<br />

Comunale <strong>di</strong> provvedere al ripristino<br />

delle tabelle in tempo utile<br />

per il 10 Febbraio. Impegno che<br />

Palazzo Vecchio si è assunto.<br />

Sull’accaduto pesa il sospetto <strong>di</strong><br />

vandalismo politico a seguito ad<br />

una polemica scaturita tra Azione<br />

Giovani (organizzazione <strong>di</strong> AN) e<br />

una sezione fiorentina dell’ANPI,<br />

quella <strong>di</strong> Oltrarno, che ha protestato<br />

sul quoti<strong>di</strong>ano “La Nazione”<br />

del 24 gennaio scorso per un’iniziativa<br />

del centro-destra legata alla<br />

commemorazione del Giorno del<br />

Ricordo. In un comunicato la sezione<br />

Oltrarno dell’ANPI (l’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> Partigiani), presieduta<br />

da Ennio Sardelli, definiva la<br />

manifestazione promossa da Azione<br />

Giovani «una provocazione e<br />

ciò potrebbe provocare una grande<br />

turbativa all’or<strong>di</strong>ne e alla sicurezza<br />

pubblica»: un’affermazione<br />

gravissima, che fingeva <strong>di</strong> ignorare<br />

la rilevanza nazionale e istituzionale<br />

del Giorno del Ricordo (che è<br />

legge dello Stato), non legato a<br />

commemorazioni <strong>di</strong> parte ma celebrato<br />

nelle più alte se<strong>di</strong>, dal<br />

Quirinale alle Prefetture, dalle<br />

amministrazioni locali alle scuole<br />

<strong>di</strong> ogni or<strong>di</strong>ne e grado.<br />

Ebbene, pochi giorni dopo la<br />

presa <strong>di</strong> posizione dell’ANPI, in ore<br />

notturne ignoti hanno demolito,<br />

frantumato ed anche asportato le<br />

targhe collocate nella piazza <strong>di</strong> Firenze.<br />

Imme<strong>di</strong>ata anche la reazione<br />

della Federazione delle Associazio-<br />

ni degli Esuli, che in un comunicato<br />

firmato dal presidente Renzo<br />

Codarin definisce l’atto «inaccettabile»<br />

ed esprime solidarietà agli<br />

Esuli <strong>di</strong> Firenze per l’offesa subita.<br />

«Voglio ricordare che il Giorno del<br />

Ricordo è frutto <strong>di</strong> una legge<br />

bipartisan e che non tollera<br />

strumentalizzazioni <strong>di</strong> parte. Si tratta<br />

<strong>di</strong> una ricorrenza che intende riscattare<br />

tanti decenni <strong>di</strong> silenzio<br />

nei confronti delle vicende <strong>di</strong> un<br />

popolo che ha sofferto e che oggi<br />

pretende <strong>di</strong> poter parlare della propria<br />

storia con la serenità e l’intelligenza<br />

e la lungimiranza della società<br />

civile. Profondamente offesi<br />

da questi atteggiamenti, confi<strong>di</strong>amo<br />

- così nella nota del presidente<br />

della Federazione - nell’impegno<br />

delle autorità preposte affinché i<br />

responsabili vengano puniti. Non<br />

possiamo tollerare atti <strong>di</strong> questo<br />

genere nei confronti <strong>di</strong> una comunità<br />

che ha <strong>di</strong>mostrato, in tutti questi<br />

anni e ovunque nel mondo, <strong>di</strong><br />

essere esempio <strong>di</strong> civiltà e soggetto<br />

<strong>di</strong> massimo rispetto.<br />

La tensione che si tenta <strong>di</strong> creare<br />

in vista del Giorno del Ricordo<br />

è inaccettabile. Dal 2004 ad oggi<br />

abbiamo sentita vicina tutta la Nazione<br />

- prosegue Codarin -: le cerimonie<br />

in questa giornata si sono<br />

svolte in centinaia <strong>di</strong> città italiane.<br />

Episo<strong>di</strong> negativi come quello <strong>di</strong><br />

Firenze non possono inficiare tutto<br />

il paziente lavoro avviato da tante<br />

persone impegnate a far conoscere<br />

la nostra storia e la nostra<br />

realtà, chie<strong>di</strong>amo per tanto a tutti<br />

<strong>di</strong> vigilare affinché ciò non abbia a<br />

ripetersi».<br />

E la Delegata per Firenze dell’ANVGD,<br />

Miriam Andreatini Sfilli,<br />

che da anni cura i complessi rapporti<br />

con le istituzioni fiorentine e<br />

toscane, ha emesso un comunicato<br />

ripreso dalle testate regionali,<br />

con il quale respinge fermamente<br />

ogni strumentalizzazione, <strong>di</strong> qualunque<br />

segno, delle vicende. Ecco<br />

il testo della nota <strong>di</strong>ffusa il 7 febbraio:<br />

Firenze, l’ANVGD<br />

contro ogni strumentalizzazione<br />

«Dopo le recenti <strong>di</strong>chiarazioni<br />

stampa con cui viene commentato<br />

il comunicato congiunto <strong>di</strong> severa<br />

condanna del gesto <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione<br />

delle targhe sul luogo de<strong>di</strong>cato a<br />

Firenze alla memoria delle vittime<br />

delle Foibe, sottoscritto dall’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong><br />

e Dalmazia e dall’ANPI Oltrarno,<br />

l’<strong>Associazione</strong> stessa <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong><br />

respingere con sdegno e con fasti<strong>di</strong>o<br />

ogni strumentalizzazione e<br />

contro-strumentalizzazione <strong>di</strong> parte<br />

che tragga spunto da una vicenda<br />

collettiva – come quella degli<br />

Esuli – segnata da sofferenza ed<br />

emarginazione pluridecennali.<br />

In quanto <strong>Associazione</strong> trasversale<br />

e in<strong>di</strong>pendente, l’ANVGD non<br />

con<strong>di</strong>vide e non apprezza il clima<br />

<strong>di</strong> scontro del quale sembra volersi<br />

nutrire certa politica locale e<br />

prende le <strong>di</strong>stanze da qualsiasi tentativo<br />

<strong>di</strong> uso improprio del patrimonio<br />

<strong>di</strong> valori che l’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>di</strong>fende.<br />

Miriam Andreatini Sfilli<br />

Delegazione ANVGD Firenze<br />

• • •<br />

Le celebrazioni per il Giorno<br />

del Ricordo sono state funestate in<br />

Toscana da incidenti e attimi <strong>di</strong> tensione.<br />

L’episo<strong>di</strong>o più grave è avvenuto<br />

a Carrara, dove un <strong>di</strong>rigente<br />

provinciale <strong>di</strong> AN e due poliziotti<br />

sono rimasti feriti ad opera <strong>di</strong> alcuni<br />

appartenenti a gruppi <strong>di</strong> sinistra<br />

ra<strong>di</strong>cale.<br />

A Firenze, nel corso <strong>di</strong> una manifestazione<br />

pubblica per il 10 Febbraio,<br />

un poliziotto è stato investito<br />

e ferito da un’auto da cui era stata<br />

lanciata una bottiglia. L’auto è<br />

stata bloccata dalla polizia dopo<br />

una breve fuga.<br />

Perché<br />

il Giorno del Ricordo<br />

La politica si confronta con la memoria<br />

dell’Esodo e delle Foibe<br />

La conferenza stampa<br />

convocata dall’ANVGD<br />

Roma. La politica italiana, <strong>di</strong> maggioranza e <strong>di</strong> opposizione, si confronta<br />

con l’ere<strong>di</strong>tà della storia e con i no<strong>di</strong> insoluti che ancora si riverberano<br />

dopo 60 anni sulle comunità degli esuli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla<br />

Dalmazia. L’imminente Giorno del Ricordo – istituito con la Legge 30 marzo<br />

2004, n. 92 – offre all’<strong>Associazione</strong> <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong> e Dalmazia, che l’ha<br />

fortemente voluto, l’occasione <strong>di</strong> interrogare le forze politiche e governative<br />

sui contenuti <strong>di</strong> quella legge bipartisan e <strong>di</strong> fare il punto sulle richieste<br />

non ancora accolte in materia <strong>di</strong> indennizzi, <strong>di</strong> anagrafe, <strong>di</strong> riscatto agevolato.<br />

La conferenza stampa convocata a Roma dall’ANVGD il 6 febbraio,<br />

nella sede della Regione Autonoma Friuli <strong>Venezia</strong> <strong>Giulia</strong>, ha permesso <strong>di</strong><br />

riunire intorno al medesimo tavolo esponenti al più alto livello della politica:<br />

vi hanno preso parte infatti l’on. Gianfranco Fini (presidente <strong>di</strong> AN, già<br />

vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri), l’on. Carlo Giovanar<strong>di</strong><br />

(presidente della Giunta per le Autorizzazioni della Camera dei Deputati),<br />

l’on Flavio Pertol<strong>di</strong> in rappresentanza del vicepresidente del Consiglio e<br />

ministro per i Beni Culturali Francesco Rutelli, e l’on Luciano Violante (presidente<br />

della Commissione Affari Costituzionali della Camera).<br />

<strong>Il</strong> senso <strong>di</strong> questa iniziativa, e più in generale dello stesso Giorno del<br />

Ricordo, è stato illustrato da Lucio Toth, presidente dell’ANVGD, che ha voluto<br />

sottolineare il valore della memoria con<strong>di</strong>visa e della riven<strong>di</strong>cazione<br />

dell’identità nazionale: che non comportano, ha rimarcato, revisionismi<br />

ideologici improponibili, ma il <strong>di</strong>ritto alla verità. In questo <strong>di</strong>ritto alla verità<br />

rientra, tra l’altro, la consapevolezza che gli ecci<strong>di</strong> delle Foibe – perpetrati<br />

in un territorio che era ancora italiano – ebbero lo scopo sistematico <strong>di</strong><br />

intimi<strong>di</strong>re e indurre la popolazione italiana autoctona all’esodo, che si verificò<br />

tra il 1945 e il 1954 e talvolta oltre.<br />

Un princìpio, quello della verità storica, raccolto e fatto proprio da Fini,<br />

che nel suo intervento ha sottolineato il senso profondo della legge sul<br />

Giorno del Ricordo, <strong>di</strong> colmare una lacuna, un vuoto nella coscienza pubblica<br />

nazionale, condotta nei decenni ad ignorare quanto era accaduto al<br />

volgere della Seconda guerra mon<strong>di</strong>ale ai confini orientali. Le future generazioni,<br />

ha proseguito il presidente <strong>di</strong> AN, devono ricevere in ere<strong>di</strong>tà la<br />

conoscenza della storia; e d’altro canto il Parlamento ha votato pressoché<br />

unanimemente quella legge per «sventare il pericolo, il rischio» <strong>di</strong> vedere<br />

perduta quella memoria <strong>di</strong> sofferenze e <strong>di</strong> sacrificio che gli esuli italiani<br />

hanno conservato in sé, per sventare insomma quella «congiura del silenzio»<br />

che rischiava concretamente <strong>di</strong> cancellare il ricordo <strong>di</strong> quanto patito<br />

dai profughi istriani, fiumani e dalmati costretti ad abbandonare terre e<br />

case dal <strong>di</strong>segno nazionalista e totalitario della Jugoslavia <strong>di</strong> Tito.<br />

I contenuti del Giorno del Ricordo, ha proseguito Fini, devono al<br />

contempo suggerire ai Paesi che si avvicinano all’Unione Europea (il riferimento<br />

è alla Croazia, e più in generale agli Stati del sud est europeo) i<br />

princìpi della convivenza e dell’uguaglianza tra nazioni: perché vanno<br />

abbattute le barriere e<strong>di</strong>ficate su malintesi nazionalismi e va acquisita la<br />

cognizione del reciproco rispetto come regola fondamentale della democrazia.<br />

La memoria con<strong>di</strong>visa, ha esor<strong>di</strong>to Carlo Giovanar<strong>di</strong>, è possibile soltanto<br />

se vi è effettiva conoscenza, sulla quale è possibile pensare <strong>di</strong> costruire il<br />

futuro: perché è nel futuro che si devono proiettare le vicende del passato<br />

affinché non <strong>di</strong>ventino «archeologia». Giovanar<strong>di</strong> ha fatto quin<strong>di</strong> riferimento<br />

alla Medaglia d’Oro a Zara, che nel 2001 suscitò molte polemiche in<br />

Croazia, ed ha proposto che venga assegnata, come sarebbe doveroso, alla<br />

popolazione zaratina profuga, che pur esule in Italia e nel mondo costituisce<br />

ancora oggi la Zara storica, la città originaria quale fu sino al momento<br />

dei terribili bombardamenti (ne subì 54 che la <strong>di</strong>strussero per grande parte)<br />

e della fuga dei suoi abitanti.<br />

Alle parole <strong>di</strong> Fini e <strong>di</strong> Toth si è richiamato Flavio Pertol<strong>di</strong>, componente<br />

della Commissione Finanze della Camera, il quale con<strong>di</strong>vide l’auspicio <strong>di</strong><br />

rendere «trasversale» il Giorno del Ricordo: un intento, ha voluto rimarcare,<br />

confermato dall’impegno dell’attuale Esecutivo sulla Finanziaria, perché<br />

la memoria passa anche attraverso atti concreti che trovino soluzione<br />

ai problemi ancora aperti, alle tante attese.<br />

Violante ha voluto ricordare i travagli degli esuli e il loro stato d’animo<br />

quando furono accolti in Italia, non sempre bene accolti da quei settori<br />

della sinistra che maggiore responsabilità, ha riconosciuto esplicitamente,<br />

hanno avuto nell’emarginazione e nella sofferenza dei giuliani e dei dalmati:<br />

rifugiandosi in patria, ha detto l’esponente politico, non trovarono sempre<br />

una patria, ed ebbero i loro <strong>di</strong>ritti ridotti. <strong>Il</strong> Giorno del Ricordo, ha proseguito,<br />

deve servire a superare la «separatezza» della storia dei confini orientali<br />

da quella dell’Italia: perché la vicenda dell’Istria, <strong>di</strong> Fiume e della<br />

Dalmazia è storia d’Italia a pieno titolo, benché sia stato interesse <strong>di</strong> molti<br />

negli anni ridurla all’oblio. Violante si pronuncia in questa sede favorevolmente<br />

rispetto al «tavolo <strong>di</strong> concertazione» da lungo tempo chiesto al governo<br />

dalla Federazione delle Associazioni per affrontare le più importanti<br />

questioni ancora irrisolte: dagli indennizzi per i «beni abbandonati» alle<br />

restituzioni, dall’anagrafe al riscatto degli alloggi costruiti espressamente<br />

per i profughi giuliano-dalmati, alle provvidenze <strong>di</strong> carattere sociale. Per<br />

risanare, ha concluso, quanto è possibile.<br />

Su questi punti hanno posto l’accento il segretario nazionale dell’ANVGD,<br />

Oliviero Zoia, e il vicepresidente nazionale Fulvio Aquilante, intervenuti a<br />

conclusione dell’incontro con la stampa. A Toth il compito <strong>di</strong> chiudere,<br />

rammentando agli esponenti politici presenti la funzione centrale della<br />

Federazione delle Associazioni nella <strong>di</strong>scussione, così come in relazione<br />

alla «riconciliazione» tra Italia, Slovenia e Croazia, che dev’essere costruita<br />

con attenzione e con sincerità d’intenti.<br />

9<br />

P.C.H.

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