Firenze al cinema definitivo
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Prefazione
Ci sono due categorie di registi: i registi che “questa fa troppo cartolina”
e i registi “facciamo una cartolina”.
Venire a girare a Firenze frega i registi della prima categoria; sì perché
Firenze è tutta cartolina. E per cartolina intendo un acquarello, una
china, un olio che come lo metti lo metti, è un quadro perfetto e ci sta
sempre bene.
E poi a Firenze c’è l’aria che va nel film: la senti in ogni inquadratura
e se stai parecchio, ma parecchio attento, ci senti anche l’eco dei passi di
Botticelli, e lo smadonnare del Brunelleschi.
Insomma, lo sapete perché la lista dei film girati a Firenze è lunga
assai? Perché girare a Firenze è un valore aggiunto.
Mi spiego meglio: se al montaggio ti accorgi che il dialogo in quel
momento è un po’ debole? Monti l’inquadratura larga e se lo spettatore
si assopisce un po’, si tira su a guardare Firenze, magari dall’alto. I
dialoghi che anche in fase di sceneggiatura non mi convincevano tanto
li ho tutti girati al Piazzale Michelangelo proprio per questo motivo, mi
paravo i’… sì, insomma, ci siamo capiti. C’è da aggiungere anche che
se poi il film è bello, allora si raddoppia la bellezza se Firenze gli fa da
scenografia. È come vestire elegante una bella donna!
Nel primo montaggio del Principe e il Pirata, su di una sequenza musicale,
con una coppia che passeggia per Firenze dopo che si è ritrovata
dopo un po’ di tempo, sotto ci misi la canzone di Pino Daniele, Napule è.
Credo che sia la canzone più bella dedicata ad una città ed io sostenevo
che Firenze, che reputo la città più bella del mondo, la potesse reggere
sotto senza esserne cannibalizzata!
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