Giallorosso dicembre 2020 - gennaio 2021
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I COLORI DEL CALCIO<br />
RITROVIAMO L’OLFATTO<br />
C’É PROFUMO DI SERIE A<br />
di TOTI CARPENTIERI<br />
Erieccoci, cari amici di<br />
carta, a scrivere di calcio<br />
o, meglio, dei colori del<br />
calcio, e quindi di quel<br />
giallo e di quel rosso che<br />
ci rimandano a Rothko, ma che parlano<br />
di Lecce e della sua squadra di<br />
football, nella speranza che si possa<br />
ritrovare quanto prima quella normalità/normale<br />
che gran parte di noi non<br />
ha saputo apprezzare nel più immediato<br />
e trascorso passato. D’altra<br />
parte ci si rende conto di quanto abbiamo<br />
solo nel momento in cui lo<br />
stesso ci è tolto. Rammentando altresì<br />
l’umana capacità salvifica di saperci<br />
adeguare ai mutamenti, a prescindere<br />
da quanto gli stessi ci pesino o meno.<br />
Un tempo eravamo disponibili a sacrificare<br />
persino il pranzo di Natale e<br />
di Pasqua pur di essere sugli spalti del<br />
“Carlo Pranzo” per incitare Anselmo<br />
Bislenghi, poi il tempo è cambiato e<br />
nel nome del profitto (altrui, ovviamente...)<br />
abbiamo frantumato le giornate<br />
del calendario calcistico occupando<br />
l’intera settimana o quasi, e dislocando<br />
le partite dal mezzogiorno a<br />
sera inoltrata. Vi ricordate la ritualità<br />
dell’andare allo stadio? La preparazione,<br />
il ritrovarsi in gruppo con gli<br />
amici di sempre, il portarsi appresso<br />
oggetti scaramantici e il discutere, a<br />
partita finita, della vittoria, del pareggio<br />
deludente e finanche della sconfitta.<br />
E ci andava bene anche così.<br />
Ma, poi, è venuto lui, il Covid-19 a<br />
complicarci la vita.<br />
Da quel momento tutto è cambiato e,<br />
facciamo fatica ad abituarci alle<br />
nuove “norme”.<br />
Le chiamano così esplicitandole nei<br />
tanti Dpcm sfornati sovente in piena<br />
notte, quasi fossero rosette, coccodrilli,<br />
tartarughe o conchiglie di<br />
grano, tenero o duro che sia.<br />
Ma il calcio continua anche se a<br />
porte chiuse o semichiuse, con il<br />
Lecce, rinnovato nei ranghi e nella<br />
conduzione, presente non più nella<br />
massima divisione, ma nella serie cadetta,<br />
rincorrendo un immediato ritorno<br />
tra le grandi del campionato<br />
più bello del mondo.<br />
E, a quanto pare, il ritorno di Pantaleo<br />
Corvino e l’arrivo di Eugenio Corini<br />
quale mister, oltre che i nuovi<br />
della rosa ampliata e ricostruita,<br />
stanno dando i primi risultati facendoci<br />
avvertire un lontano e non del<br />
tutto percepibile profumo di A. Dopo<br />
dieci gare, e qualche risultato deludente<br />
(anche il pareggio casalingo col<br />
Venezia), abbiamo perduto la testa e<br />
siamo al terzo posto in classifica, con<br />
l’attacco più prolifico e Massimo<br />
Coda capolista dei realizzatori con<br />
otto reti. Non è molto, ma abbastanza.<br />
Ed ora? In questo clima prefestivo da<br />
liberi tutti o quasi, cerchiamo di essere<br />
più severi delle “norme”. Solo<br />
così sarà possibile archiviare il<br />
Covid-19, e ritrovare l’olfatto e quel<br />
profumo di Serie A che ci piace più del<br />
“Terre d’Hermès”.<br />
LECCE CLUB CENTRO DI COORDINAMENTO<br />
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