Giallorosso dicembre 2020 - gennaio 2021

L’ANALISI
Eugenio Corini, 50 anni, nuovo allenatore del Lecce
richieste, non ultima quella di un aumento
dello stipendio annuale.
Niente. Liverani stava tirando
troppo la corda e alla fine la società
ha deciso di dargli il benservito
senza troppi giri di parole e senza
ulteriore perdite di tempo.
MAGO LEO - Mandato via Meluso è
arrivato un grande del passato: Pantaleo
Corvino, un personaggio con
la "P" maiuscola, capace di ridare
vitalità ad una società che lo aveva
accolto con grande affetto e profondo
rispetto. Ed è così che, dal
cappello a cilindro del grande Pantaleo
Corvino, è spuntata la scelta di
Eugenio Corini, un tecnico di eccelse
qualità umane e tecniche.
SIMPATIA - Composto e rispettoso
con tutti, uomo di poche parole ma
di molti fatti, Corini si è subito ritagliato
una larghissima fetta di simpatia
e stima, diventando in poco
tempo un idolo di larghissima parte
della tifoseria leccese.
LINEA TATTICA - Un Corini diverso da
Liverani anche nel sistema di gioco.
Partito con un iniziale 4-3-3 (lo
stesso applicato nel Brescia) dopo le
prime infruttuose gare ha compreso
che la linea tattica da adottare nel
Lecce era quella del 4-3-1-2. Una
formula che ha dato subito ottimi risultati,
tanto da far inserire la squadra
leccese nel novero delle
formazioni cadette papabili per la
conquista del primato e, ovviamente,
della scalata in A.
Mentre scriviamo questo servizio,
sono state giocate poche partite e
quindi non tali per stilare un primo
concreto rapporto di rendimento fra
il Lecce di Liverani ed il Lecce di
Corini.
Una differenza sostanziale, comunque
, è stata possibile individuarla
subito ed ha riguardato il comportamento
del reparto difensivo. Proteso
a macinare un gioco spensierato e
brillante e a tutto campo, il Lecce di
Liverani finiva inesorabilmente in
ogni gara a subire gol a grappoli. E
alla fine, le 85 reti al passivo sono
state il devastante risultato di una
stagione che, a nostro modesto parere
– lo ripetiamo – con un pizzico
di prudenza tattica in più si sarebbe
potuta concludere in maniera positiva.
Il Lecce di Corini qualche gol
in meno, rispetto a quelli subiti dal
Lecce della scorsa stagione, lo sta incassando.
DA MIGLIORARE - Ma anche il buon
Corini dovrà applicarsi con particolare
cura a far cancellare dalla mente
di alcuni elementi del reparto difensivo
certe sbavature che, purtroppo,
si sono manifestate negative per la
conquista di alcuni risultati pieni.
Secondo noi, queste distrazioni e
amnesie difensive evidenziate dal
Lecce di oggi sono il frutto di vecchi
ricordi del passato che, se non
saranno cancellati, potrebbero risultare
dannosi per la conquista di un
primato e di una promozione in A
attesi da tutti con fiducia e grande
entusiasmo. (Umberto Verri)
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