Making Life numero 1
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MAKING LIFE | Gennaio 2021
I nuovi paradigmi
per l’informazione scientifica
Etica, integrità, valore dell’eccellenza: i paletti per una
comunicazione corretta riguardano anche il modo di
utilizzare la scienza
Caterina Lucchini
Una volta si parlava del
prodotto, delle sue qualità,
dei punti di forza. Oggi gli
approcci comunicazionali,
in tutti gli ambiti e anche in
quello medico-farmaceutico,
sono stati stravolti. Si tende
a parlare sempre meno
dell’oggetto in sé, che ha perso
la sua centralità nel processo
comunicativo: si racconta
piuttosto una esperienza,
si porta il consumatore ad
abbracciare la percezione
globale dell’azienda, i suoi
valori, la sua integrità,
l’etica che muove le scelte
strategiche. I consumatori
vogliono sapere chi sei, cosa
pensi, guardano alla tua
reputazione, per l’appunto,
prima ancora di capire cosa
hai da offrire. Questo vale
per tutti i settori, e quello
farmaceutico non può fingere
che questi cambiamenti di
espressione non tocchino
anche l’ambito della salute,
a maggior ragione in
questo momento storico.
La pandemia di Covid-19,
infatti, ha probabilmente
accelerato questo processo,
e sta già obbligando le
aziende a fare un passo
indietro per osservare con
umiltà quanto sta accadendo
e avere l’intelligenza di
capire quali passi compiere
per il futuro. La reputation
è sempre più importante in
ambito comunicativo ma non
si costruisce in un giorno.
Ci vuole tempo, costanza,
deve basarsi su un processo
analitico che porti a capire i
bisogni della società senza
avere l’arroganza di credere
di saperli già. Non essere
pronti a osservare, mettersi
in discussione e cambiare
ove opportuno, significherà
probabilmente essere tagliati
fuori. Anche nell’utilizzo
della letteratura scientifica
a sostegno delle proprie
campagne.
SCIENZA ED
ETICA DELLA
COMUNICAZIONE
L’editoria scientifica
rappresenta l’insieme delle
pubblicazioni che raccolgono
i risultati della ricerca
accademica e non solo. Si
tratta, come è stato anche
ricordato sulle colonne del
Sole 24 Ore, di “edizioni
fondamentali per contribuire
allo sviluppo stesso della
ricerca, attraverso il
confronto tra studiosi, ma
che sempre più devono
avere il compito di aprire la
ricerca verso la società”. Chi
si occupa di divulgazione
scientifica avrebbe il compito
di comprendere e digerire
le informazioni presenti
nell’editoria scientifica,
spesso dedicata a persone
esperte del settore, e
renderla comprensibile a
tutti. Attualmente però – si
legge nell’introduzione della
pubblicazione «L’etica della
comunicazione scientifica”,
a firma di Antonio Addis
(membro della Commissione
tecnico-scientifica dell’Agenzia
italiana del farmaco e della
Commissione regionale
del farmaco della Regione
Lazio) e Luca De Fiore
(Direttore generale de Il
Pensiero Scientifico Editore)
- la comunicazione soffre
numerosi problemi sia per
questioni legate alla cattiva
ricerca (la ricerca non
etica, la fabbricazione e la
falsificazione di dati, il conflitto
di interessi, la rendicontazione
incompleta, l’alterazione della
verità e il plagio) sia per i limiti
di un sistema accademico
che non premia la qualità dei
contenuti». Secondo gli autori,
è necessaria un’inversione
di rotta che potrebbe essere
basata su cinque principali
cambiamenti (vedi infografica).
Ai valori quali l’integrità,
la trasparenza e l’etica
spetterebbe pilotare i processi
comunicativi.
La comunicazione in ambito
biomedico e lo studio
delle criticità etiche a essa
collegate dovrebbero avere
un ruolo centrale nel percorso
di formazione e nel lavoro
di chi fa ricerca e chi opera
in medicina a qualsiasi
livello, dai ricercatori nelle
università, agli editori, alle
agenzie di comunicazione
che supportano l’industria,
all’industria stessa, alle
istituzioni, agli operatori
1
STABILIRE
POCHE REGOLE CHE
POSSANO ESSERE
REALMENTE SEGUITE
“Il codice deontologico di
Farmindustria sottolinea
l’importanza della trasparenza
e impegna le imprese a
tutelare la propria credibilità,
non ammettendo affermazioni
esagerate, asserzioni
universali e iperboliche, e
confronti non dimostrabili
e privi di una evidente base
oggettiva. Tuttavia non
mancano sia negli studi sia
nel marketing termini quali
breakthrough, game-changer,
miracle”
sanitari.
Inoltre, suggeriscono gli autori
nelle conclusioni dell’articolo,
sarebbe opportuno far
riaffiorare i principi proposti
da Alessandro Liberati,
medico prematuramente
pioniere delle sintesi delle
evidenze:
una comunicazione
onesta deve rendere
accessibili i risultati
della ricerca a chi deve
prendere decisioni che
riguardano la propria
salute
2
MIGLIORARE LA
QUALITÀ
DELL’INFORMAZIONE
SCIENTIFICA
“Le pubblicazioni sui
periodici editi dai predatory
publisher non dovrebbero
essere considerate utili ai fini
concorsuali e un database
pubblico che indicizzi queste
riviste potrebbe orientare le
istituzioni e i ricercatori”
3
ACCETTARE E
INCENTIVARE UN
CONFRONTO APERTO
“L’invito dovrebbe però
essere interpretato come
un maggior coinvolgimento
delle istituzioni nella
comunicazione”
i ricercatori devono
impegnarsi in studi che
promettano vantaggi
ai cittadini e non siano
unicamente utili alla
propria carriera o
all’industria
prima di aprire nuovi
fronti di ricerca è
opportuno esaurire le
potenzialità delle ricerche
già avviate
4
CONSENTIRE AI
CITTADINI DI POTER
ESPRIMERE E FAR VALERE LE
PROPRIE ESIGENZE
“Cambiare la prospettiva
– dall’informazione
unidirezionale alla
comunicazione
multidirezionale – prevede che
tutti i portatori di interesse
accettino di misurarsi con la
produzione di conoscenze,
diventando co-costruttori
della comunicazione. È
compito delle istituzioni
creare una cultura della
comunicazione nelle
organizzazioni, nei luoghi di
cura, dagli spazi cittadini alle
aree interne meno frequentate
e colpevolmente dimenticate.
Rispettando le differenze,
promuovendo la health
literacy, dando continuità al
dialogo: sperimentando le
opportunità offerte anche alla
comunicazione dal digitale e
dall’intelligenza artificiale”
la definizione delle
priorità della ricerca
dev’essere un processo
trasparente e condiviso
le “migliori evidenze”
(best evidence) sono
quelle ottenute con
metodologie di studio
più rigorose e quelle più
rilevanti per i cittadini e i
malati
5
TRASFORMARE
L’INCERTEZZA DA LIMITE A
VALORE
“Dal dubbio scaturiscono
nuovi interrogativi oggetto di
studio e, volendo coinvolgere
sempre di più i cittadini nella
determinazione dell’agenda,
è indispensabile presentare
la Medicina – salute e
malattia – come un ambito in
costante divenire, oggetto di
un’instancabile riflessione e
di un confronto il più aperto
possibile”
CINQUE PROPOSTE PER
IL CAMBIAMENTO
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