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Christoph Heinrich Kniep - Quaderno 14 - aprile 2021

Ad accompagnare lo scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe nel viaggio di esplorazione del meridione d’Italia alla ricerca della classicità greca ormai perduta, fu il disegnatore di paesaggi suo connazionale, Christoph Heinrich Kniep, autore di numerose vedute caratterizzate dalla leggerezza dei tratti e dall’accuratezza dei dettagli, tipici del suo stile. Prima di avventurarsi in Sicilia si recarono a Paestum, l’antica città dei templi, escursione che il poeta annotò sul suo diario di viaggio con la data 23 marzo 1787 pubblicato circa trent’anni dopo nel capolavoro della letteratura odeporica “Italienische Reise”. “Il rapporto con Kniep s’è ora delineato e rafforzato su un piano pratico. Siamo stati insieme a Paestum, dov’egli ha fornito, come pure nel viaggio di andata e di ritorno, ottime prove quale disegnatore, eseguendo una magnifica serie di bozzetti”. L’artista, che era giunto in Italia nel 1781, non tornò più in Germania ma si fermò a Napoli per il resto della vita, lasciando una notevole quantità di disegni presenti in collezioni private e in numerosi musei italiani e internazionali.

Ad accompagnare lo scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe nel viaggio di esplorazione del meridione d’Italia alla ricerca della classicità greca ormai perduta, fu il disegnatore di paesaggi suo connazionale, Christoph Heinrich Kniep, autore di numerose vedute caratterizzate dalla leggerezza dei tratti e dall’accuratezza dei dettagli, tipici del suo stile.
Prima di avventurarsi in Sicilia si recarono a Paestum, l’antica città dei templi, escursione che il poeta annotò sul suo diario di viaggio con la data 23 marzo 1787 pubblicato circa trent’anni dopo nel capolavoro della letteratura odeporica “Italienische Reise”. “Il rapporto con Kniep s’è ora delineato e rafforzato su un piano pratico. Siamo stati insieme a Paestum, dov’egli ha fornito, come pure nel viaggio di andata e di ritorno, ottime prove quale disegnatore, eseguendo una magnifica serie di bozzetti”.
L’artista, che era giunto in Italia nel 1781, non tornò più in Germania ma si fermò a Napoli per il resto della vita, lasciando una notevole quantità di disegni presenti in collezioni private e in numerosi musei italiani e internazionali.

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C. H. <strong>Kniep</strong><br />

Il viaggio a Paestum con<br />

Johann Wolfgang von<br />

Goethe<br />

I Quaderni


<strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong>. Il viaggio a Paestum con Goethe<br />

Costabile Cerone<br />

Da tempo sognava di visitare Roma con le sue antiche<br />

rovine, aveva ascoltato i racconti del padre e vissuto<br />

nella vecchia casa di Francoforte con le incisioni di<br />

Piranesi fissate ai muri, così un bel giorno, stanco del<br />

lavoro e della routine quotidiana, decise di compiere<br />

un viaggio in Italia con la speranza di ritrovare se stesso.<br />

All'insaputa di tutti partì sotto falso nome da<br />

Karlsbad alle tre di mattina del 3 settembre 1786 infilandosi<br />

in una carrozza postale soltanto con un portamantello<br />

e una valigia, identificato sul passaporto,<br />

esibito ai passaggi di frontiera, come il pittore Jean<br />

Philippe Möller. “Parto solo, sotto nome incognito e,<br />

da questa impresa stravolgente, mi riprometto il<br />

meglio possibile”.<br />

Così scriveva Johann Wolfgang von Goethe in una<br />

lettera inviata al duca Carlo Augusto di Weimar, in<br />

cui spiega che varie circostanze lo avevano indotto a<br />

non farsi conoscere e riconoscere, confidando<br />

nell'utilità di un viaggio “ in apparenza stravagante”.<br />

La sua permanenza in Italia doveva durare pochi<br />

mesi, invece si trattenne circa due anni, tornando in<br />

Germania nel giugno 1788, carico di appunti, di<br />

schizzi, disegni e di impressioni indelebili, che solo<br />

molti anni dopo pubblicò nel resoconto del suo<br />

“ Viaggio in Italia”.<br />

Attraversate velocemente alcune città, tra cui Trento,<br />

Verona, Venezia e Firenze, giunse a Roma, dove vi<br />

resterà quasi un anno (fig. 1), visitandola in compagnia<br />

del pittore tedesco Johann <strong>Heinrich</strong> Wilhelm<br />

Tischbein, autore del suo celebre ritratto nella campagna<br />

romana (fig. 2), e con cui si recò a Napoli il 22<br />

febbraio 1787. Il pittore aveva già raccontato a Goethe<br />

di un suo amico artista, loro connazionale, un giovane<br />

di eccezionale talento e grande abilità nel disegno<br />

di paesaggio, <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (fig. 3),<br />

un paesaggista tedesco che si era trasferito a Roma<br />

nel 1781, stabilendosi poi per tutta la vita nella città<br />

partenopea, dove verrà nominato professore al Reale<br />

Istituto di Belle Arti, ma senza ricevere uno stipendio.<br />

Così su suggerimento di Tischbein, <strong>Kniep</strong> accompagnerà<br />

il poeta in visita nelle terre di Sicilia, seguendolo<br />

nei giorni precedenti in alcuni luoghi di Napoli (fig.<br />

4) e dei suoi dintorni, tra cui Caserta, dove fecero<br />

vista al connazionale Jakob Philipp Hackert, il più<br />

famoso paesaggista dell'epoca al servizio del re, poi<br />

2<br />

2


Pompei, Ercolano e Paestum, raggiunta nel mese di<br />

marzo a bordo di un calesse alternandosi nella guida.<br />

Attraversata Cava dei Tirreni, dove <strong>Kniep</strong> si trattenne<br />

per disegnare una veduta della contrada con “il grande<br />

ponte sul quale si va a Pesto” e le alte montagne<br />

sullo sfondo (fig. 5), sostarono a Salerno per la notte,<br />

tornandovi la sera del giorno successivo dopo la visita<br />

all'antica città dei templi. Il poeta visiterà Paestum<br />

per la seconda volta al rientro dalla Sicilia, i cui edifici<br />

sacri ritenne fossero meglio conservati rispetto a<br />

quelli che aveva visto nell'isola.<br />

1<br />

Fig. 1. Johann <strong>Heinrich</strong> Wilhelm Tischbein (1751-<br />

1829)<br />

Goethe alla finestra del suo appartamento a Roma, 1787<br />

Matita, acquarello, gessetto<br />

Freie Deutsche Hochstift, Goethe-Museum, Francoforte<br />

Fig. 2. Johann <strong>Heinrich</strong> Wilhelm Tischbein (1751-<br />

1829)<br />

Goethe nella campagna romana, 1787<br />

Olio su tela (206 x 164 cm)<br />

Collezione Städel Museum, Francoforte<br />

Fig. 3. <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (Hildesheim 1755 -<br />

Napoli 1825)<br />

Auto ritratto, 1780 ca.<br />

Disegno in gesso rosso (23,8 x 32,5 cm)<br />

Roemer and Pelizaeus Museum, Hildesheim, Germania<br />

3<br />

3


Nel suo “ Viaggio in Italia”, con la data 23 marzo<br />

1787, scriverà: “L'indomani, di primo mattino, su<br />

strade pessime e sovente paludose, ci dirigemmo<br />

verso due montagne di bell'aspetto, procedendo tra<br />

rivi e fiumane da cui ci fissavano trucemente gli occhi<br />

sanguigni di bufali simili ad ippopotami. La campagna<br />

si faceva sempre più piatta e solitaria, le rare<br />

case attestavano una misera agricoltura. Finalmente,<br />

incerti se stessimo avanzando tra rupi o macerie,<br />

finimmo col riconoscere in alcune grandi, lunghe<br />

masse quadrangolari che avevamo già avvistate da<br />

lontano, i templi e i monumenti superstiti di<br />

un'antica, fiorente città. <strong>Kniep</strong>, che strada facendo<br />

aveva ritratto le due pittoresche montagne calcaree,<br />

s'affrettò a ricercare un punto donde quel paesaggio<br />

tutt'altro che pittoresco potesse venir colto e raffigurato<br />

nel suo carattere peculiare. (…) E così trascorsi<br />

l'intera giornata, mentre <strong>Kniep</strong> non cessava dal disegnare<br />

profili accuratissimi.”<br />

Un artista lento perché attento e preciso nella rappresentazione<br />

del paesaggio e della natura “non trascura<br />

mai di avvolgere la carta su cui si deve disegnare in<br />

un rettangolo ad angolo retto, affilare le migliori<br />

matite inglesi e affilarle più e più volte, è quasi un<br />

piacere per lui quanto disegnare; in cambio, tuttavia,<br />

i suoi contorni sono ciò che si può desiderare. (…)”<br />

Degli schizzi a matita eseguiti da <strong>Kniep</strong> a Paestum si<br />

è preservata soltanto una veduta di Porta Sirena con<br />

in lontananza il tempio di Poseidone, oggi custodita<br />

al Klassik Stiftung Weimar.<br />

Si conservano invece diversi disegni realizzati in studio<br />

a Napoli dopo la visita all'antica città, tra cui una<br />

veduta da ovest della pianura di Paestum datata 1787<br />

all' Albertina Museum di Vienna, dove in lontananza<br />

sono delineati i due templi di Era, Nettuno e la cosiddetta<br />

Basilica, ed in primo piano una famiglia di contadini<br />

con la donna seduta su di un grande concio in<br />

pietra (fig. 6).<br />

Una replica di questa veduta, dello stesso anno ma<br />

con alcuni dettagli della vegetazione disegnati in<br />

modo diverso, è un acquerello conservato a Düsseldorf<br />

al Goethe Museum (fig. 7). Una terza versione,<br />

datata 1796, è la veduta conservata ad Oxford al<br />

Ashmolean Museum, dove in primo piano, sul lato<br />

sinistro, è presente un pastore e il suo gregge accanto<br />

a resti di colonne doriche, tra cui un capitello e un<br />

rocco scanalato, e sullo sfondo sono invece visibili<br />

tutti e tre i templi (fig. 8).<br />

Nella residenza storica di Blickling Hall a Norwich in<br />

Inghilterra è presente un'altra variante della veduta<br />

dei “ Templi di Paestum”, un disegno firmato e datato<br />

Napoli 1788, dove in primo piano è raffigurato un<br />

gruppo di visitatori in conversazione con un abitante<br />

del luogo (fig. 9).<br />

4<br />

4


La particolarità compositiva di queste quattro vedute,<br />

caratterizzate soltanto con pochi alberi e arbusti, è la<br />

spaziosità della pianura pestana maggiormente<br />

accentuata dal cielo terso che sovrasta le antiche<br />

architetture doriche poste in lontananza.<br />

Dopo la visita a Paestum, il maestoso tempio di Poseidone,<br />

divenne per <strong>Kniep</strong> uno degli elementi caratteristici<br />

delle sue composizioni paesaggistiche di<br />

invenzione spesso ornate con antiche scene mitologiche,<br />

che per distinguerle dalle vedute realistiche, lo<br />

stesso artista le definiva “composizioni eroiche”;<br />

vedute di paesaggi ideali ambientati in un luogo idilliaco,<br />

in un antica Arcadia, il mitico luogo dove uomini<br />

e natura dimoravano in perfetta armonia. Graziose<br />

e limpide composizioni eseguite con elegante delicatezza<br />

che l'artista sviluppò dopo la visita alle antiche<br />

vestigia della Magna Grecia e di Sicilia, dove rimase<br />

affascinato dalla particolare luminosità e atmosfera<br />

dei paesaggi naturali.<br />

Di questa produzione è particolarmente rappresentativo<br />

un disegno proveniente da una collezione privata<br />

francese, il “Paesaggio ideale con il tempio di Nettuno”,<br />

che al contrario delle precedenti vedute di Paestum<br />

si presenta ricco di vegetazione. Un gruppo di<br />

giovani donne, tra cui una ragazza con la ghirlanda<br />

sulla testa che suona la lira, segnano il primo piano<br />

del tranquillo paesaggio inquadrato tra due grandi<br />

alberi, mentre sulla destra è riconoscibile il tempio di<br />

Paestum immerso nel verde in prossimità di un'ansa<br />

del fiume che attraversa l'intera composizione (fig.<br />

10).<br />

Un replica del disegno, donata da Ludwig Rinn al<br />

Klassik Stiftung Weimar è conservata al Goethe<br />

National Museum, distinguendosi dal resto della collezione<br />

presente nel museo proprio per la delicatezza<br />

del tratto e la fragrante luminosità.<br />

La caratteristica ricorrente in questi disegni, tipica<br />

delle vedute di <strong>Kniep</strong>, è l'accurata rappresentazione<br />

della vegetazione alla quale dedicò anche una serie di<br />

studi molto dettagliati pubblicati nel 1811 con la collaborazione<br />

dell'incisore Ludwig Friedrich Kaiser, in<br />

una raccolta dal titolo " Elementi di Paesaggio",<br />

sul<br />

Fig. 4. <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (1755-1825)<br />

La baia di Napoli da Posillipo, sullo sfondo il Vesuvio,<br />

1798 ca.<br />

Grafite, inchiostro bruno e acquarello marrone (88,5 x<br />

64,5 cm)<br />

Collezione privata, Francia<br />

Fig. 5. <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (1755-1825)<br />

Veduta di Cava dei Tirreni, 1788 ca.<br />

Penna e pennello con inchiostro marrone (85 x 60 cm)<br />

Collezione privata, Roma<br />

5<br />

5


modello dell'amico Hackert che aveva pubblicato<br />

una serie di incisioni per imparare a disegnare vedute<br />

paesaggistiche.<br />

Il “ Paesaggio arcadico” con un tempio dorico è illustrato<br />

in diverse altre composizioni, tra cui il disegno<br />

datato 1790 conservato a Washington alla National<br />

Art Gallery (fig. 11), quello del 1797 di una collezione<br />

privata svizzera dal titolo “Diana e Endimione sul<br />

monte Latmos” (fig. 12), e in un successivo disegno di<br />

una collezione londinese, “ Il sogno di Endimione”,<br />

dove al centro della composizione è raffigurato sullo<br />

sfondo il tempio di Poseidone a Paestum, presente<br />

inoltre in un album di studio del 1816 conservato a<br />

Hildesheim nel Roemer-Museum.<br />

Alla sua morte, avvenuta a Napoli l'11 luglio 1825,<br />

sul necrologio di Haller pubblicato sulla rivista<br />

Kunstblatt, che si rivela un importante scritto per ricostruire<br />

la biografia e l'opera di <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong><br />

<strong>Kniep</strong>, veniva messo in evidenza proprio questo particolare<br />

aspetto dell'artista: “Egli si intendeva della<br />

teoria dell'arte, dell'alta architettura e delle regole<br />

della prospettiva: i templi venerandi di Paestum<br />

erano nella loro forma il suo modello sublime, e li<br />

inseriva con piacere nei suoi paesaggi, sempre al<br />

posto giusto”.<br />

I templi li rappresenterà anche in vedute realistiche,<br />

come l'acquerello del tempio di Poseidone conservato<br />

in Germania nella collezione grafica del Klassik<br />

Stiftung Weimar (fig. 13), e la veduta datata 1810<br />

proveniente dalla collezione di Walter Bareiss, attribuita<br />

all'artista, con i due templi di Hera visti da ovest<br />

(fig. <strong>14</strong>).<br />

Dopo il viaggio in compagnia di Goethe, qualche<br />

anno dopo <strong>Kniep</strong> ritornerà di nuovo a Paestum, ricordando<br />

con entusiasmo la memorabile notte trascorsa<br />

tra le rovine illuminate dalla luna in compagnia di Bertel<br />

Thorvaldsen (1770-1844) (fig. 15), lo scultore<br />

danese tra i massimi esponenti del Neoclassicismo e<br />

il maggiore rivale di Antonio Canova, che nella primavera<br />

del 1804 era di soggiorno a Napoli. In quello<br />

stesso anno <strong>Kniep</strong> lo accompagnerà anche in visita a<br />

Pompei, dove eseguirà un disegno ritraendo lo scultore<br />

mentre partecipa ad uno scavo archeologico.<br />

Nella collezione di antichità di Thorvaldsen, oggi conservata<br />

a Copenaghen nel museo a lui dedicato, è presente<br />

un gruppo di statuette in terracotta provenienti<br />

da Paestum, tra cui una statuetta votiva del V-IV secolo<br />

a.C., raffigurante un giovane che con una mano<br />

tiene sospeso un maialino per le zampe posteriori e<br />

con l'altra una ciotola di frutta (fig. 16), entrambi tipici<br />

sacrifici a Demetra. Non è noto se Thorvaldsen<br />

l'acquistò a Paestum in occasione della sua visita, o<br />

successivamente a Napoli o a Roma, dove un gran<br />

numero di queste statuette, spesso ritrovate dalla<br />

popolazione locale, venivano vendute ai visitatori e<br />

ai mercanti d'arte di tutta Europa.<br />

6<br />

6


Fig. 6. <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (1755-1825)<br />

Piana di Paestum con il Tempio di Poseidone e la<br />

cosiddetta basilica, 1787<br />

Inchiostro nero, pennello in marrone (73,8 x 52,8 cm)<br />

Firmato "C. H. <strong>Kniep</strong>. Fec. 1787. Napoli:"<br />

Albertina Museum, Vienna<br />

7


7<br />

8


Fig. 7. <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (1755-1825)<br />

I Templi di Paestum, 1787<br />

Acquerello<br />

Goethe Museum, Düsseldorf<br />

8<br />

In basso articolare del dipinto<br />

Fig. 8. <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (1755-1825)<br />

Le Rovine di Paestum, 1796<br />

Penna e inchiostro bruno con macchie marroni su carta<br />

lucida (82,4 x 52,3 cm)<br />

Ashmolean Museum, University of Oxford<br />

Fig. 9. <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (1755-1825)<br />

I Templi di Paestum, 1788<br />

Lavaggio seppia su carta (72,5 x 51,5 cm)<br />

Firmato “C. <strong>Kniep</strong>, Napoli 1788”<br />

Collezione Blickling Hall, Norfolk, Regno Unito<br />

9<br />

In basso particolare del dipinto<br />

9


10<br />

10


Fig. 10. <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (1755-1825)<br />

Paesaggio ideale con il Tempio di Paestum<br />

Inchiostro, grafite, acquerello grigio e marrone<br />

(95 x 63,4 cm)<br />

Firmato: C. <strong>Kniep</strong> inv. / Et del. Napoli<br />

Collezione privata francese<br />

11


11<br />

12 12


Fig. 11. <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> ( 1755-1825)<br />

Paesaggio arcadico con un tempio dorico, 1790<br />

Penna, grafite, inchiostro bruno e acquarello marrone<br />

(56,5 x 39,2 cm)<br />

National Art Gallery, Washington<br />

13 13


12<br />

<strong>14</strong>


Fig. 12. <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (1755-1825)<br />

Paesaggio arcadico con Diana e Endimione (sul monte<br />

Latmos), Napoli, 1797<br />

Penna, grafite, inchiostro bruno e acquarello marrone<br />

(86,5 x 61 cm)<br />

Collezione privata Koller, Zurigo<br />

(Provenienza: Castello di Derneburg, Germania)<br />

15


13<br />

Fig. 13. <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (1755-1825)<br />

Tempio di Poseidone a Paestum, XVIII sec.<br />

Acquerello<br />

Klassik Stiftung Weimar, Bestand Museen, Germania<br />

16


17


<strong>14</strong><br />

15 16<br />

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17<br />

Fig. <strong>14</strong>. <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (1755-1825)<br />

Il tempio di Nettuno a Paestum, 1810<br />

Acquerello (30 x 21,5 cm)<br />

Collezione privata, Monaco<br />

(Provenienza: Collezione Walter Bareiss)<br />

Fig. 15. Vincenzo Camuccini (1771-1844)<br />

Ritratto di Bertel Thorvaldsen, 1808 ca.<br />

Olio su tela (80 x 100 cm)<br />

Collezione privata, Roma<br />

Fig. 16. Statuetta di un uomo con maialino e<br />

fruttiera, V-IV sec. a.C.<br />

Colonia greca di Paestum<br />

Terracotta (H 26,9 cm)<br />

Museo Thorvaldsen, Copenaghen<br />

Fig. 17. Johann <strong>Heinrich</strong> Wilhelm Tischbein (1751-<br />

1829)<br />

Paesaggio ideale con Tempio dorico<br />

Inchiostro, acquerello e matita su carta (99 x 61,5 cm)<br />

Roma, Museo Casa di Goethe<br />

Fotografia: Bibliotheca Hertziana - Max-Planck-Institut<br />

für Kunstgeschichte (Enrico Fontolan)<br />

Riferimenti bibliografici:<br />

Johann Wolfgang von Goethe, Viaggio in Italia (Italienische<br />

Reise), traduzione di Emilio Castellani, Oscar Mondadori, 2006<br />

Patrick Kragelund, Mogens Nykjaer (a cura di), Thorvaldsen.<br />

L'ambiente, l'influsso, il mito, L'Erma di Bretschneider, Roma,<br />

1991<br />

Lucio Fino, La costa d'Amalfi e il Golfo di Salerno (da Scafati a<br />

Cava da Amalfi a Vietri da Salerno a Paestum). Disegni<br />

acquerelli stampe e ricordi di viaggio di tre secoli, Grimaldi,<br />

Napoli, 1995<br />

Georg Striehl, Der Zeichner <strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (1755-<br />

1825), Landschaftsauffassung und Antikenrezeption, Olms,<br />

Hildesheim, 1998<br />

Yvette Deseyve, Viaggio in Italia di Goethe, Artisti a Roma:<br />

<strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong>, Goethezeitportal, 2006<br />

Claudia Nordhoff (catalogo di), Paesaggi italiani dell'epoca di<br />

Goethe. Disegni e serie di acqueforti della Casa di Goethe,<br />

Roma, 2007<br />

The Thorvaldsens Museum Archives<br />

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Ad accompagnare lo scrittore tedesco Johann Wolfgang<br />

von Goethe nel viaggio di esplorazione del<br />

meridione d'Italia alla ricerca della classicità greca<br />

ormai perduta, fu il disegnatore di paesaggi suo connazionale,<br />

<strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong>, autore di<br />

numerose vedute caratterizzate dalla leggerezza dei<br />

tratti e dall'accuratezza dei dettagli, tipici del suo stile.<br />

Prima di avventurarsi in Sicilia si recarono a Paestum,<br />

l'antica città dei templi, escursione che il poeta<br />

annotò sul suo diario di viaggio con la data 23 marzo<br />

1787 pubblicato circa trent'anni dopo nel capolavoro<br />

della letteratura odeporica “Italienische Reise”.<br />

“Il rapporto con <strong>Kniep</strong> s'è ora delineato e rafforzato<br />

su un piano pratico. Siamo stati insieme a Paestum,<br />

dov'egli ha fornito, come pure nel viaggio di andata e<br />

di ritorno, ottime prove quale disegnatore, eseguendo<br />

una magnifica serie di bozzetti”.<br />

L'artista, che era giunto in Italia nel 1781, non tornò<br />

più in Germania ma si fermò a Napoli per il resto<br />

della vita, lasciando una notevole quantità di disegni<br />

presenti in collezioni private e in numerosi musei italiani<br />

e internazionali.<br />

Immagine di copertina<br />

<strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong> (Hildesheim 1755 - Napoli 1825)<br />

Piana di Paestum con il Tempio di Poseidone e la cosiddetta basilica, 1787<br />

Inchiostro nero, pennello in marrone (73,8 x 52,8 cm)<br />

Albertina Museum, Vienna<br />

collana<br />

I Quaderni dell’Arte<br />

a cura di Costabile Cerone<br />

<strong>Quaderno</strong> <strong>14</strong> - <strong>aprile</strong> <strong>2021</strong><br />

<strong>Christoph</strong> <strong>Heinrich</strong> <strong>Kniep</strong><br />

Il viaggio a Paestum con Johann Wolfgang von Goethe<br />

Copyright: © <strong>2021</strong> PAESTUMinARTE<br />

Questo è un articolo ad accesso aperto distribuito secondo i termini della Creative Commons<br />

Licenza 3.0 Italia (CC BY-NC-ND 3.0 IT)

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