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syndicom rivista N.27

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

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14<br />

Dossier<br />

ATS, al servizio della democrazia<br />

L’agenzia di stampa svizzera svolge un ruolo<br />

fondamentale per la coesione del Paese e per<br />

la formazione dell’opinione pubblica. Per questo<br />

va sostenuta ancor di più, in tempi di crisi<br />

e di disinformazione.<br />

Testo: Federico Franchini<br />

Mi occupo spesso di cronaca giudiziaria federale per la<br />

newsletter romanda Gotham City. Abitando in Ticino ho<br />

la fortuna di essere vicino al Tribunale penale federale,<br />

istituito a Bellinzona nel 2004 in ragione di una ripartizione<br />

federalista della giustizia. La decisione non ha fatto<br />

tutti contenti. Soprattutto chi deve scendere in Ticino per<br />

un processo: imputati, avvocati, procuratori. E giornalisti.<br />

A parte i casi di grande interesse mediatico, la sala stampa<br />

del Tribunale è spesso desolatamente vuota. Vi è però<br />

un’eccezione: l’Agenzia telegrafica svizzera (ATS), sempre<br />

presente ai dibattimenti. Processi lunghi, a volte noiosi,<br />

ma anche ricchi di spunti e colpi di scena. Seguirli è imperativo:<br />

la giustizia necessita di trasparenza. Tuttavia, se<br />

non ci fosse l’ATS, processi per riciclaggio o corruzione sarebbero<br />

una sorta di rituale per le parti svolto nell’ombra.<br />

Il servizio pubblico dell’informazione<br />

Questo è solo un esempio per mostrare l’importanza del<br />

lavoro delle colleghe e dei colleghi dell’ATS. Un lavoro costante,<br />

fatto 24 ore su 24, 365 giorni all’anno e nelle tre lingue<br />

nazionali, da una squadra di professionisti di cui<br />

nemmeno si conosce la firma. Sui quotidiani, infatti, i<br />

nomi dei redattori non appaiono: i loro articoli portano in<br />

calce la semplice sigla dell’agenzia nata nel 1895 e nota<br />

per la sua correttezza e imparzialità. Insomma, l’ATS svolge<br />

un ruolo essenziale di servizio pubblico ed è necessaria<br />

alla democrazia federale proprio per la copertura di eventi<br />

politici, giudiziari, economici, sportivi e culturali che altrimenti<br />

sfuggirebbero al quarto potere.<br />

Farsi pagare dai giganti della tecnologia<br />

In questi anni, Keystone-ATS è stata sostenuta dalla Confederazione.<br />

Nel 2021 il contributo è passato a 4 milioni di<br />

franchi. A questi aiuti potrebbe aggiungersi anche una<br />

parte dei contributi stanziati dalla Confederazione tramite<br />

il pacchetto di aiuti ai media su cui si voterà il prossimo<br />

13 febbraio. Si tratta dei 23 milioni che andrebbero “a beneficio<br />

dell’intera piazza mediatica svizzera” attraverso il<br />

finanziamento anche delle agenzie stampa. Contributi indispensabili,<br />

ma dietro cui non si può nascondere un altro<br />

problema: il calo della pubblicità. O meglio, il fatto che<br />

questa s’incanala sempre più verso multinazionali come<br />

Google e Facebook. In Svizzera, il mercato pubblicitario<br />

cede circa un miliardo e 400 milioni di franchi all’anno ai<br />

giganti di Internet. Una riduzione che ha portato a tagli,<br />

chiusure, concentrazioni e pressioni sul lavoro delle redazioni.<br />

Ciò che, di controcanto, si ripercuote anche su Keystone-ATS.<br />

Proprio per contrastare questa tendenza, in<br />

Francia, l’AFP (ovvero, l’agenzia di stampa nazionale) e<br />

Google hanno firmato un accordo quinquennale con il<br />

quale il gigante americano s’impegna a pagare l’uso del<br />

suo contenuto. Un esempio da cui prendere spunto anche<br />

in Svizzera?<br />

Un ruolo messo a rischio dalla logica del profitto<br />

Ma in questi ultimi anni l’ATS soffre sempre più. Nell’inverno<br />

2018 è andato in scena qualcosa d’impensabile in<br />

Svizzera: uno sciopero. Un conflitto causato dall’annuncio<br />

della soppressione di una quarantina di posti di lavoro<br />

sullo sfondo della fusione con Keystone. Una fusione poi<br />

avallata dagli azionisti tant’è che oggi si parla di Keystone-ATS,<br />

i cui principali azionisti sono l’agenzia austriaca<br />

APA (30%), seguita da TX Group (24,4%). Una fusione che<br />

ha suscitato diverse perplessità, anche perché la nuova entità<br />

è ormai una società per azioni privata che risponde<br />

solo ai suoi azionisti. L’impatto si è già fatto sentire: dal<br />

2018 al 2020 i posti a tempo pieno sono scesi da 216 a 174<br />

mentre la cifra d’affari è passata da 43 a 37 milioni di franchi.<br />

Un calo dovuto a vari fattori tra i quali il fatto che gli<br />

stessi azionisti – che sono gli editori – hanno spinto per<br />

una riduzione delle tariffe o disdetto gli abbonamenti.<br />

Fotoreportage<br />

Fotografo diplomato all’École de Photographie di Vevey,<br />

Léonard Rossi vive e lavora a Losanna. Appassionato di<br />

fotografia documentaria e concettuale, il suo approccio<br />

ruota intorno a questioni sociali e ambientali, oltre che<br />

sul potenziale narrativo dell’immagine.<br />

Per questo dossier, Léonard ha scelto di parlare della<br />

pluralità e della qualità dei media attraverso immagini forti,<br />

che rappresentanto diverse forme e luoghi di consumo delle<br />

informazioni giornalistiche.<br />

Léonard lavora anche come tecnico al Musée Suisse de<br />

l’appareil photographique a Vevey e come mediatore culturale<br />

a La Ferme des Tilleuls a Renens.<br />

www.leonardrossi.ch

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