La Plastica Oggi e Domani, n° 2 - Maggio / Giugno 2022
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RIDUCI I CO<br />
AUMENTA LE PE<br />
Pressa orizzontale per termoplastici<br />
Sistema di chiusura Hydrobl<br />
Pressa servo assistita a bas<br />
Riduzione deg<br />
Facilità di accesso alla chiusu
NSUMI,<br />
RFORMANCE<br />
con gruppo chiusura a due piani.<br />
ock sulle quattro colonne.<br />
so consumo energetico.<br />
li ingombri.<br />
ra per attrezzaggio stampi.
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00_00_COVER 02-<strong>2022</strong>.qxp_<strong>La</strong>yout 1 16/06/22 09:58 Pagina I<br />
Appliances<br />
ANNO XI - NUMERO 2 - MAGGIO/GIUGNO <strong>2022</strong><br />
ATTUALITÀ<br />
<strong>La</strong> crescita di un'impresa<br />
parte dall'ESG<br />
AMBIENTE<br />
Trovare le materie prime<br />
grazie all'economia circolare<br />
APPARECCHIATURE<br />
AUSILIARIE<br />
Macchinari evoluti<br />
per una redditività sostenibile<br />
Automotive<br />
Closure<br />
Crates,<br />
Pallets and Bins<br />
Disposable<br />
Cutlery &<br />
Dishes<br />
Houseware<br />
product<br />
Follow us on social media<br />
www.interprogettied.com<br />
Medical and<br />
Pharmaceutical<br />
Industry<br />
Pet preform<br />
Packaging<br />
our history, our strength<br />
Technical<br />
molding<br />
sommario<br />
la plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
POSTE ITALIANE SPA•SPED. IN ABB. POSTALE•70%•LO/MI•COSTO COPIA € 8,00<br />
la<br />
plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
4<br />
Editoriale<br />
Quelle imprese<br />
che fanno la differenza<br />
14<br />
Attualità<br />
<strong>La</strong> crescita di un’azienda<br />
parte dall’ESG<br />
28<br />
Ambiente<br />
Anche il bio inquina?<br />
www.campetella.com<br />
from 1897<br />
6<br />
In primo piano<br />
Capire la plastica<br />
per poterla utilizzare<br />
18<br />
Attualità<br />
30<br />
Riciclo<br />
12<br />
Attualità<br />
75 anni di BASF in Italia<br />
22<br />
Appuntamenti<br />
24<br />
Ambiente<br />
34<br />
Saldatura<br />
Bilanci e previsioni<br />
per Leister<br />
Trovare le materie prime<br />
grazie all’economia circolare<br />
2 <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
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sommario<br />
ANNO XI - N. 2 MAGGIO/GIUGNO <strong>2022</strong><br />
36<br />
Stampaggio a iniezione<br />
Pressa per lo stampaggio<br />
di polimeri riciclati<br />
42<br />
Componenti<br />
Tubi portachiavi<br />
che rispettano l’ambiente<br />
50<br />
Strumentazione<br />
52<br />
Materiali<br />
Un impianto all’avanguardia<br />
per la polimerizzazione<br />
39<br />
Stampa 3D<br />
44<br />
Automazione<br />
40<br />
Apparecchiature ausiliarie<br />
Macchinari evoluti per<br />
una redditività sostenibile<br />
48<br />
Automazione<br />
Un progetto per realizzare<br />
l’azienda del futuro<br />
54<br />
Materiali<br />
56<br />
Elenco inserzionisti<br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> 3<br />
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editoriale<br />
Quelle imprese che fanno<br />
la differenza<br />
Il clima è cambiato, le materie prime sono poche e costose<br />
e la sostenibilità è sempre più una necessità che una<br />
scelta. Persino il bio sembra a rischio, ora che i risultati<br />
di un esperimento condotto dal CNR insieme ad altri organismi<br />
competenti ha rivelato che anche le bioplastiche<br />
hanno tempi di degradazione molto lunghi, comparabili a<br />
quelli di materiali plastici non bio.<br />
Qual è la soluzione? Non ce n’è una sola e se c’è va raggiunta<br />
attraverso un solido lavoro di squadra da parte delle<br />
industrie, soprattuto ora, in un tempo minacciato dalla<br />
guerra e dal Covid, ancora in circolazione.<br />
Tutti i governi hanno approvato i 17 Obiettivi di Sviluppo<br />
Sostenibile (SDGs) ma il loro successo dipende dall’azione<br />
e dalla collaborazione di tutte le parti coinvolte. In questo<br />
senso, le imprese sono attori fondamentali per il ruolo che<br />
svolgono nella vita economico-sociale delle comunità in<br />
cui operano: l’impresa che adotta la logica ESG, infatti, non<br />
solo fornisce un aiuto concreto per il raggiungimento degli<br />
obiettivi SDGs a livello macro, ma avrà dei vantaggi anche<br />
a livello micro e accrescerà le sue performance. Un vantaggio<br />
per tutti dunque che migliora l’immagine aziendale, accresce<br />
l’efficienza operativa, attirando sempre più giovani.<br />
Per fornire alcuni dati: adottare pratiche ESG da parte delle<br />
imprese secondo il 90% delle rilevazioni riduce il costo del<br />
capitale, nell’88% dei casi analizzati migliora la performance<br />
operativa e secondo l’80% degli studi influenza positivamente<br />
l’andamento del prezzo delle azioni.<br />
Per quanto riguarda le materie prime, il discorso è simile.<br />
Molte materie prime mancano e, quando ci sono, i prezzi si<br />
alzano in maniera esponenziale. Tra le cause: l’aumento crescente<br />
della domanda, la crisi climatica, la pandemia – che<br />
ha imposto una lunga battuta d’arresto all’economia globale<br />
– ma anche il tremendo conflitto in Ucraina che ha esasperato<br />
la fragilità energetica dell’Europa. Secondo il Circular<br />
Economy Network l’unico modo per sopperire alla mancanza<br />
di materie prime è passare all’economia circolare.<br />
I dati globali parlano chiaro: tra il 2018 e il 2020 il tasso di<br />
circolarità è sceso dal 9,1% all’8,6%. Negli ultimi cinque<br />
anni i consumi sono cresciuti di oltre l’8% (superando i 100<br />
miliardi di tonnellate di materia prima utilizzata in un anno),<br />
a fronte di un incremento del riutilizzo di appena il 3% (da<br />
8,4 a 8,65 miliardi di tonnellate). In breve, sprechiamo troppi<br />
materiali estratti dagli ecosistemi.<br />
Anche l’Italia è ancora lontana dall’obiettivo ma, nel quadro<br />
delle prime cinque economie europee, si posiziona al<br />
primo posto per gli indicatori più importanti di circolarità,<br />
assieme alla Francia.<br />
Anche in questo caso la soluzione grava sul ruolo delle<br />
industrie. Secondo Roberto Morabito, direttore del dipartimento<br />
sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali ENEA<br />
la simbiosi industriale è uno degli strumenti più potenti che<br />
possiamo utilizzare a supporto della transizione circolare<br />
dei nostri sistemi produttivi con grandi vantaggi ambientali,<br />
economici e sociali. Come avviene in altri Paesi, sarebbe<br />
giusto che anche l’Italia si dotasse di un programma<br />
nazionale per la simbiosi industriale per massimizzarne<br />
le potenzialità e assicurare tracciabilità e contabilità delle<br />
risorse scambiate. Il potenziale vantaggio economico per<br />
lo scambio di risorse in Europa è stimato tra i 7 e i 13 miliardi<br />
di euro, a cui aggiungere oltre 70 miliardi per costi di<br />
discarica evitati. Cifre che non varranno mai quanto i danni<br />
ambientali da noi causati, ma che possono essere un buon<br />
punto di partenza per aiutare le risorse, e quindi l’industria<br />
italiana, a risollevarsi.<br />
Eva De Vecchis<br />
4 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
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petella ad un’espansione nazionale e interstoria<br />
di copertina<br />
Capire la plastica<br />
per poterla utilizzare<br />
Nonostante le difficoltà di reperimento dei componenti e delle<br />
materie prime, Campetella Robotic Center pensa già al futuro e<br />
porta avanti una campagna di sensibilizzazione verso il riciclo della<br />
plastica: un materiale tanto demonizzato quanto indispensabile.<br />
di Eva De Vecchis<br />
Campetella Robotic Center è una<br />
realtà italiana specializzata nella<br />
progettazione e produzione di robot<br />
cartesiani e manipolatori.<br />
<strong>La</strong> sua storia si interseca con l’evoluzione<br />
industriale e coinvolge cinque generazioni.<br />
che, ma anche a software, installazione<br />
degli impianti, vendita e post-vendita del<br />
prodotto robot per l’industria. Il suo core<br />
business è rappresentato da soluzioni robotizzate<br />
per il settore dello stampaggio<br />
delle materie plastiche. Nel tempo, la solida<br />
esperienza maturata ha portato Cam-<br />
<strong>Oggi</strong> Campetella è una realtà che si dedica<br />
a progettazioni e realizzazioni meccaninazionale<br />
nonché a una sempre maggiore<br />
competenza verso tematiche attuali come<br />
l’attenzione all’ambiente e al riciclo. A parlare<br />
della plastica e delle sue molteplici<br />
sfaccettature sono Marco Valmorri e Francesco<br />
Bitocco, rispettivamente Key Account<br />
e Area Manager Spagna e Sud America<br />
in Campetella.<br />
Marco Valmorri e Francesco Bitocco,<br />
come è andato l’ultimo anno e quali sono<br />
le principali sfide del <strong>2022</strong> per Campetella,<br />
alla luce del preoccupante contesto<br />
internazionale?<br />
Francesco Bitocco: Non tutto il mondo ha<br />
reagito nello stesso modo al post-Covid.<br />
6 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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storia<br />
di copertina<br />
Per esempio l’America <strong>La</strong>tina, di cui mi<br />
occupo, è molto in ritardo rispetto ad altri<br />
paesi. Per Campetella però l’ultimo anno<br />
è andato bene come il precedente e non<br />
ci sono stati grossi impedimenti. <strong>La</strong> nostra<br />
azienda infatti si occupa di automazione<br />
destinata all’industria del packaging i cui<br />
consumi sono aumentati, soprattutto nel<br />
periodo di lockdown quando le persone<br />
hanno comprato più prodotti confezionati.<br />
Stessa cosa per il settore farmaceutico: il<br />
gel per le mani, le mascherine sono tutte<br />
abitudini che prima non esistevano. Oltre<br />
a questi settori però, è giusto iniziare a<br />
pensare anche al futuro del mercato automotive<br />
che prima o poi riprenderà la sua<br />
risalita, dopo la discesa del comparto<br />
iniezione.<br />
Marco Valmorri: Il 2021 doveva essere<br />
l’anno di ripresa dopo la pandemia. Lo è<br />
stato sicuramente per i mercati europei<br />
(Italia in primis), mentre non lo è stato per<br />
i mercati dell’America <strong>La</strong>tina, che hanno<br />
subito l’ondata del Covid con circa tre<br />
mesi di ritardo rispetto all’Europa, e per<br />
questo hanno avuto uno strascico più<br />
Da sinistra, Caterina Dezi (CFO), Elia Campetella (CEO), Gaia Campetella (Marketing<br />
Manager) e Carlo Campetella (Chairman)<br />
lungo, aggravato da molte situazioni politiche<br />
difficili.<br />
Per quanto ci riguarda, tra le sfide in atto,<br />
la maggiore è la reperibilità dei componenti<br />
elettronici e delle materie prime. Gli ordinativi<br />
per il packaging ci sono, insieme ad<br />
alcuni investimenti per l’automotive, ma il<br />
vero problema oggi è la difficoltà nel trovare<br />
i componenti elettronici e meccanici per<br />
poter costruire le automazioni. Abbiamo<br />
subito in questo anno un enorme allungamento<br />
dei tempi di consegna dei vari componenti<br />
con incrementi, in alcuni casi, di<br />
6-7 volte rispetto alle normali consegne in<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 7<br />
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storia<br />
di copertina<br />
essere pre-Covid. Per Campetella gli obiettivi<br />
principali per il <strong>2022</strong> sono quasi gli<br />
stessi degli ultimi anni: continuare il processo<br />
di miglioramento interno per rendere<br />
sempre più interessante la proposta verso<br />
i clienti.<br />
Ci sono dei comparti, tra quelli di vostra<br />
competenza, che in questi anni complessi<br />
hanno subito maggiori battute d’arresto?<br />
Quali sono invece i più resistenti?<br />
F.B.: Il comparto dell’automotive è senz’altro<br />
quello che ha subito la battuta di arresto<br />
più forte negli ultimi anni, dovuta soprattutto<br />
all’’incertezza sul futuro di questo settore.<br />
Da una parte ci sono le aziende inAsia<br />
che spingono per una migrazione completa<br />
verso il motore elettrico e, dall’altra, ci<br />
sono quelle europee sostenitrici del motore<br />
termico a basse emissioni. I comparti più<br />
resistenti sono quello del packaging alimentare<br />
e del farmaceutico/medicale che,<br />
dopo la pandemia, si sono nettamente rafforzati<br />
grazie all’aumento di vendite.<br />
Per sensibilizzare sui temi ambientali c’è bisogno<br />
di una forte sensibilizzazione anche a<br />
livello di comunicazione, come sta procedendo<br />
Campetella da questo punto di vista?<br />
M.V.: <strong>La</strong> plastica oggi è sotto un attacco<br />
pesantissimo da parte della maggior parte<br />
dei media, perché si crede che questo materiale<br />
sia la causa principale dell’inquinamento.<br />
Eppure pensare a un paese industrializzato<br />
senza plastica è pressoché<br />
impossibile, non potremmo fare quasi nulla<br />
rispetto alla vita a cui siamo abituati. Una<br />
delle soluzioni è quella di istruire le persone<br />
al riciclo, ma soprattutto pensare e progettare<br />
fin da subito degli oggetti che possano<br />
essere riciclabili.<br />
F.B.: Il dibattito attuale legato alla plastica<br />
nasce da una conoscenza molto approssimativa<br />
dell’argomento. Non conoscendo<br />
la materia si tende a diffidare e, se arriva<br />
una notizia non ben documentata<br />
secondo cui la plastica inquina e fa male<br />
alle persone, la cosa più semplice è crederci<br />
e sconsigliarne l’utilizzo, così come<br />
si vieta ad un bambino di usare qualcosa<br />
senza spiegargli il perché. <strong>La</strong> plastica invece<br />
è un nome generico che raggruppa<br />
un numero molto ampio di polimeri che<br />
hanno caratteristiche chimiche e meccaniche<br />
molto diverse tra loro. In funzione<br />
Francesco Bitocco (Campetella): “I nostri prodotti<br />
sono provvisti di dispositivi speciali per il risparmio di energia<br />
elettrica, per il risparmio di aria compressa, per la conversione<br />
di energia cinetica in energia elettrica, per l’ottimizzazione<br />
dei consumi nelle fasi lavorative meno intense”<br />
Modula X-Series per applicazione IML in stampo a 4 cavità di contenitori in plastica<br />
per formaggio spalmabile<br />
del prodotto da realizzare si sceglie il polimero<br />
più adatto. Secondo me il dibattito<br />
andrebbe spostato su famiglie di prodotti,<br />
per poi parlare del polimero utilizzato e<br />
verificare se e quanto realmente inquina.<br />
Potremmo scoprire che nella maggior<br />
parte dei casi il polimero utilizzato non è<br />
in grado di inquinare.<br />
Quali pratiche suggerite per un corretto utilizzo<br />
e smaltimento di questo materiale?<br />
F.B.: Anche per questo argomento non<br />
c’è un modo univoco di utilizzare i prodotti<br />
in plastica, ma esiste un modo di<br />
utilizzare e smaltire famiglie di prodotti.<br />
Per chiarire il concetto, uno pneumatico<br />
per auto non può avere le stesse norme<br />
di smaltimento di una bottiglia per acqua<br />
minerale. In generale il corretto utilizzo e<br />
smaltimento dei prodotti plastici non è<br />
molto diverso da quello che si fa oggi<br />
nella maggior parte delle città italiane. Si<br />
tratta semplicemente di separare i prodotti<br />
in plastica che possono quindi essere<br />
riciclati, ri-pallettizzati e usati per<br />
altri prodotti.<br />
8 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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storia<br />
di copertina<br />
Più che parlare di plastica in modo generico,<br />
dimenticando tutte le famiglie di prodotti<br />
con caratteristiche diverse, bisognerebbe<br />
quindi analizzare i singoli prodotti e<br />
le loro sotto-famiglie. Ciò che davvero inquina<br />
sono le micro-plastiche alle quali ci<br />
esponiamo direttamente o indirettamente.<br />
<strong>La</strong> plastica quindi non è tutta uguale, e per<br />
di più ci sono prodotti plastici che hanno<br />
un’incidenza sull’inquinamento molto minore<br />
rispetto ad altri materiali, come il vetro:<br />
la plafoniera in vetro di un lampione<br />
cittadino ha una possibilità di riciclaggio<br />
inferiore rispetto a un policarbonato iniettato<br />
a temperature nettamente più basse,<br />
con una possibilità di recupero elevata e<br />
resistente al calore.<br />
F.B.: Ci sono vari vantaggi nella tecnologia<br />
IML, tra questi l’aumento della protezione<br />
ai raggi UV (grazie all’etichetta fusa con il<br />
contenitore) quindi maggiore garanzia di<br />
conservazione del prodotto alimentare e<br />
costi di produzione inferiori, poiché il prodotto<br />
viene iniettato ed etichettato con un<br />
solo processo, e non a posteriori.<br />
Inoltre le etichette possono avere un codice<br />
a barre incrementale, grazie al quale si<br />
può identificare la vita del prodotto fino alla<br />
macinatura. Ci sono clienti che utilizzano<br />
l’IML per dare al prodotto un codice a barre<br />
e renderlo reperibile in ogni parte del<br />
Quali sono i vantaggi della plastica di cui la<br />
nostra società non può fare a meno?<br />
F.B.: I vantaggi sono evidenti: costi di produzione<br />
bassi, alta percentuale di riciclaggio,<br />
minori emissioni di CO2 e risparmio energetico<br />
maggiore rispetto alla produzione di vetro,<br />
infine minore impatto ambientale in estrazione<br />
della materia rispetto alla carta.<br />
E quali conseguenze e impatti negativi potrebbe<br />
avere una sua sostituzione con altro<br />
materiale, sia sull’ambiente che sulle nostre<br />
vite?<br />
F.B.: Dipende molto dal materiale sostitutivo.<br />
In caso di legno e carta avremmo un<br />
aumento di abbattimento degli alberi<br />
(dopo aver supportato per anni la lotta al<br />
disboscamento). L’utilizzo del legno e della<br />
carta nel settore alimentare potrebbe incidere<br />
in modo determinante alla trasmissione<br />
di virus e batteri. In caso di sostituzione<br />
con il vetro potremmo avere: aumento del<br />
costo di produzione, aumento del costo di<br />
riciclaggio, aumento di emissioni inquinanti<br />
durante la produzione, rischio di infortuni<br />
proprio per la pericolosità e la fragilità tipiche<br />
di questo materiale.<br />
Mini Modula<br />
X-Series per<br />
applicazione<br />
IML su coppette<br />
di plastica<br />
per gelato<br />
realizzate in<br />
polipropilene<br />
(PP)<br />
Per fare un focus sull’IML (“In-Mold <strong>La</strong>beling”),<br />
tecnica molto interessante, soprattutto<br />
nell’industria alimentare: quali sono i<br />
vantaggi di questo processo? E perché,<br />
grazie all’IML, lo smaltimento risulta più<br />
semplice?<br />
M.V.: Campetella da almeno 15 anni ha attivato<br />
applicazioni legate all’IML, le prime<br />
erano dedicate al settore dei casalinghi,<br />
poi anche la packaging (soprattutto alimentare).<br />
Ad oggi è uno dei settori trainanti<br />
per l’azienda, perché grazie a questa<br />
tecnologia è possibile inserire un’etichetta<br />
dello stesso materiale del contenitore, posizionandola<br />
all’interno dello stampo. Una<br />
volta chiuso lo stampo, il polipropilene viene<br />
iniettato sopra l’etichetta e diventa un<br />
tutt’uno. Questo, oltre a permettere la non<br />
removibilità dell’etichetta, permette anche<br />
di fare delle decorazioni brillanti e di cambiare<br />
grafica senza fermare l’impianto. Il<br />
risultato più importante però è che, trattandosi<br />
dello stesso materiale, il riciclo è facilitato<br />
rispetto ad altri tipi di etichette, come<br />
quelle a fascia o quelle in carta. In questi<br />
casi occorrerebbe separare la carta dal<br />
prodotto plastico prima del riciclaggio.<br />
mondo dove ci sarà un lettore in grado di<br />
decodificarlo: un processo utile per dare<br />
visibilità al proprio prodotto e non perderlo<br />
nel mercato.<br />
Parlando di sostenibilità, come le vostre<br />
soluzioni robotizzate per il settore dello<br />
stampaggio delle materie plastiche possono<br />
andare incontro a questa esigenza?<br />
F.B.: I nostri prodotti, oltre a essere di eccellente<br />
livello tecnologico nel funzionamento<br />
lo sono anche dal punto di vista della<br />
sostenibilità. Sono provvisti di dispositivi<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 9<br />
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storia<br />
di copertina<br />
speciali per il risparmio di energia elettrica,<br />
per il risparmio di aria compressa, per<br />
la conversione di energia cinetica in energia<br />
elettrica, per l’ottimizzazione dei consumi<br />
nelle fasi lavorative meno intense.<br />
Molto importante è anche la salvaguardia<br />
del prodotto stesso alla quale contribuisce<br />
l’IML che permette di verificare, ad esempio,<br />
la presenza di parti troppo sottili o parzialmente<br />
forate. Anche i micro-fori invisibili<br />
ad occhio nudo sono rilevati attraverso<br />
questi sistemi di visione messi a bordo<br />
pressa, capaci di abbassare il rischio di<br />
confezionare un prodotto difettoso che potrebbe<br />
consumarsi prima della data di scadenza.<br />
M.V.: Parlando di packaging alimentare noi<br />
ci distinguiamo per l’efficienza dei nostri<br />
impianti e per il ridotto numero di scarti in<br />
produzione, oltre che per il controllo del<br />
singolo pezzo che viene prodotto. Molti degli<br />
impianti IML sono multi-cavità e permettono<br />
di raggiungere i 4-5 secondi di tempo<br />
ciclo. Riuscire a gestire lo scarto singolo<br />
permette inoltre di non buttare tutta la<br />
stampata ma solo il pezzo che presenta<br />
delle difettosità riducendo lo scarto riciclato<br />
ai minimi termini. Questo fa sì che anche<br />
il consumo energetico sia molto ridotto.<br />
Etichette<br />
prodotte<br />
con la tecnica<br />
IML<br />
Marco Valmorri (Campetella): “<strong>La</strong> fabbrica verrà ampliata<br />
con l’obiettivo di raddoppiare i metri quadri attuali.<br />
Il motivo alla base di questa decisione è l’aumento,<br />
negli ultimi anni, della richiesta di automazione<br />
sia sul mercato del packaging che su altri mercati”<br />
Per il futuro avete in programma progetti o<br />
investimenti importanti?<br />
M.V.: Campetella inizierà a breve l’ampliamento<br />
della fabbrica con l’obiettivo di raddoppiare<br />
i metri quadri attuali. Il motivo alla<br />
base di questa decisione è l’aumento, negli<br />
ultimi anni, della richiesta di automazione<br />
sia sul mercato del packaging che su<br />
altri mercati. L’incremento di questi ordinativi<br />
arriva soprattutto dagli USA, dall’America<br />
<strong>La</strong>tina ma anche dall’Italia e dall’Europa<br />
in generale.<br />
F.B.: L’ampliamento servirà non solo per<br />
aumentare la produzione ma anche per<br />
rivolgersi ad altri settori della plastica<br />
oggi non trattati, a riconferma della differenza<br />
tra materie plastiche. All’interno della<br />
stessa materia plastica e dello stesso<br />
tipo di prodotto esistono infatti industrie<br />
completamente diverse tra loro e specializzate,<br />
che devono saper essere compe-<br />
titive anche a livello di automazione. In<br />
questa nuova fabbrica si cercherà di fare<br />
proprio questo: dividere le aree produttive<br />
per alcuni settori, anche per andare in<br />
contro ad altre branche della plastica nelle<br />
quali siamo già parzialmente presenti,<br />
come l’estrusione dei tubi, che verrà potenziata<br />
in questa nuova area dello stabilimento.<br />
Quale pensate siano le conseguenze delle<br />
agevolazioni per l’industria 4.0?<br />
F.B.: Ultimamente c’è stato un boom delle<br />
vendite soprattutto grazie alla politica della<br />
Industry 4.0, che ha invogliato le aziende a<br />
investire in tecnologia. Le difficoltà però<br />
non sono mancate, soprattutto per quanto<br />
riguarda il reperimento di componenti, materiali<br />
e degli stessi prodotti finiti provenienti<br />
dalla Cina. Questo ha causato una<br />
carenza di container da navi, considerando<br />
che in Italia avevamo molti ordini non<br />
evasi o evasi in modo approssimativo sia in<br />
Europa che in America o America <strong>La</strong>tina.<br />
Per molte aziende la conseguenza è stata<br />
quella di cercare soluzioni interne, ed è<br />
proprio questa tendenza che io vedo ancora<br />
in essere: ci sono molte industrie che<br />
non trovano più tanto conveniente acquistare<br />
dalla Cina.<br />
M.V.: Un buon numero di aziende sta decidendo<br />
di far rientrare produzioni delocalizzate<br />
ormai da anni. Si può dire che da questo<br />
punto di vista la pandemia abbia<br />
accelerato la reindustrializzazione delle<br />
aziende, che si stanno orientando verso<br />
soluzioni tecnologicamente più evolute.<br />
10 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> <strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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TECLAN<br />
abs<br />
TECSTIR<br />
PS<br />
TECSTIL<br />
SAN<br />
TECRAL<br />
ASA<br />
TECLUX<br />
PC<br />
TECLENE<br />
PP<br />
TECBLEND<br />
PC/abs<br />
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attualità<br />
75 anni di BASF in Italia<br />
Quello scorso è stato un anno speciale<br />
per BASF in Italia. Il Gruppo ha<br />
celebrato 75 anni di presenza nel Paese<br />
e, in un periodo ancora segnato dalla<br />
pandemia, ha confermato la strategicità<br />
del nostro mercato, secondo in<br />
Europa per fatturato dopo la Germania,<br />
con vendite generate in Italia pari a<br />
2,288 miliardi di euro, in crescita del<br />
+41,6% rispetto all’anno scorso.<br />
Per la prima volta il giro d’affari ha<br />
superato i due miliardi di euro, un risultato<br />
storico a cui hanno contribuito<br />
tutti i segmenti di business. In particolare,<br />
il segmento Chemicals (quello<br />
che fornisce i prodotti chimici di base),<br />
è cresciuto del 75,4% rispetto al 2020.<br />
Una performance determinata in parte<br />
dagli accresciuti costi delle materie prime,<br />
ma anche da un deciso aumento<br />
dei volumi, guidato soprattutto dal<br />
successo delle soluzioni per l’isolamento<br />
termico degli edifici, segmento<br />
fortemente trainato dagli incentivi governativi<br />
sul settore.<br />
Cresce in modo significativo (+<br />
71.3%) anche il segmento Surface<br />
Technologies, che ha registrato ottime<br />
performance nei settori dei catalizzatori<br />
e dei trattamenti per le superfici<br />
metalliche e quello Materials<br />
(+46,9%) che ha registrato aumenti<br />
importanti nelle vendite di sistemi poliuretanici<br />
per cui l’Italia rappresenta<br />
un mercato particolarmente ricco,<br />
grazie alla vitale industria calzaturiera<br />
e del legno arredo.<br />
“Dopo un 2020 segnato dalla pandemia,<br />
nel 2021 abbiamo vissuto una<br />
ripresa economica che BASF è riuscita<br />
a cavalcare al meglio grazie alle<br />
proprie soluzioni sostenibili, specie<br />
quelle indirizzate a segmenti di mercato<br />
come i sistemi per l’isolamento<br />
edilizio, che, anche grazie al contributo<br />
degli incentivi governativi, hanno<br />
fatto registrare aumenti molto significativi”,<br />
ha spiegato Lorenzo Bottinelli,<br />
amministratore delegato e Vice Presidente<br />
di BASF Italia. “Ma il 2021 è<br />
stato soprattutto l’anno della ripresa<br />
della socialità, ancora limitata ma coltivata<br />
in azienda come un valore, nel<br />
pieno rispetto dei protocolli sanitari.<br />
Riteniamo che questo sia stato il vero<br />
motivo del nostro successo”.<br />
<strong>La</strong> positiva tendenza del 2021 è stata<br />
mantenuta dal Gruppo e in Italia<br />
anche nei primi mesi del <strong>2022</strong>, nonostante<br />
il conflitto in Ucraina abbia<br />
causato rincari dell’energia e difficoltà<br />
di reperimento di materie prime e abbia<br />
indotto l’azienda alla graduale<br />
chiusura di tutte le sue attività commerciali<br />
in Russia e Bielorussia.<br />
IrPlast si aggiudica l’oscar dell’imballaggio <strong>2022</strong><br />
IrPlast accelera verso il futuro e vince l’Oscar dell’Imballaggio<br />
- Best Packaging <strong>2022</strong>, nella categoria Premio Speciale Carta<br />
Etica del Packaging, con l’etichetta Preglued4Cans. Lo<br />
storico premio, promosso dall’Istituto Italiano dell’Imballaggio<br />
che dal 1957 premia i migliori Packaging italiani,<br />
è stato conferito all’Azienda a Milano nel corso di<br />
una cerimonia organizzata nell’ambito della Fiera<br />
“Ipack-Ima”.<br />
Preglued4Cans è un’etichetta roll-fed preadesivizzata<br />
– su supporto in polipropilene cavitato, trasparente o ad<br />
alta retrazione (Lisim Technology) – mediante tecnica<br />
proprietaria, per decorare a 360°, lattine in alluminio, in<br />
banda stagnata o contenitori aerosol.<br />
Ideale per sostituire le etichette in carta e la stampa<br />
sulle lattine. Il film può essere certificato ISCC PLUS,<br />
secondo l’approccio del bilancio di massa e ottenuto da<br />
fonti rinnovabili (oli vegetali), oppure da riciclo chimico<br />
da post consumo.<br />
Questa la motivazione al premio speciale carta etica del packaging:<br />
“L’etichetta Preglued4Cans soddisfa diversi valori: accessibile,<br />
trasparente, informativo, educativo e sostenibile.<br />
Significativa la flessibilità di applicazione su differenti<br />
materiali e forme, che permette la personalizzazione del<br />
contenitore senza sprechi. Inoltre è riciclabile e facilmente<br />
separabile dal contenitore”.<br />
“<strong>La</strong> sostenibilità e l’innovazione sono parte integrante<br />
della nostra strategia industriale”, ha dichiarato Fausto<br />
Cosi, amministratore delegato di IrPlast SpA.<br />
“Siamo orgogliosi e onorati da questo riconoscimento<br />
che premia IrPlast per la sensibilità ai temi della sostenibilità:<br />
abbiamo emesso il primo Report di Sostenibilità<br />
nel 2020, abbiamo valorizzato l’integrazione<br />
verticale e le speciali tecnologie di cui disponiamo (Linea<br />
LISIM per produzione di film in PP), creando film<br />
speciali che consentono la riduzione di materiale plastico<br />
e lo rendono riciclabile”.<br />
12 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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attualità<br />
Il convegno con RadiciGroup e le imprese del territorio ha voluto sottolineare come<br />
un’azienda di successo non debba preoccuparsi solo dei propri bilanci finanziari ma,<br />
prima ancora, di rispettare i valori umani e ambientali.<br />
<strong>La</strong> crescita di un’azienda<br />
parte dall’ESG<br />
Radici Chimica Spa, azienda cuore della<br />
chimica made in Italy di RadiciGroup,<br />
ha ospitato il convegno “L’approccio<br />
ESG come strategia d’impresa”, promosso da<br />
Confindustria Novara Vercelli Valsesia (CNVV)<br />
per fornire alle imprese associate informazioni,<br />
formazione e consulenza sui temi legati agli indicatori<br />
di natura non finanziaria che misurano<br />
l’impatto ambientale (E), il rispetto dei valori sociali<br />
(S) e gli aspetti di buona gestione (G) di una<br />
organizzazione.<br />
“Attenzione alle persone, all’ambiente e alle<br />
comunità locali”, ha commentato Maurizio<br />
Radici, vicepresidente di RadiciGroup che<br />
ha aperto così l’incontro. “Da oltre 80 anni<br />
sono valori presenti nel DNA del nostro<br />
Gruppo, i cosiddetti indicatori di natura non<br />
finanziaria che, per tutte le aziende, sono<br />
sempre più importanti”.<br />
“Chiediamo alle imprese di dimostrarci come<br />
intendono assumersi le proprie responsabilità<br />
nei confronti degli azionisti, anche attraverso<br />
solide pratiche e politiche ambientali,<br />
sociali e di governance”, ha spiegato Gianni<br />
Filippa, presidente di CNVV il quale ha riportato<br />
le parole di <strong>La</strong>rry Fink, Ceo di BlackRock<br />
Inc. citando poi come esempio un passaggio<br />
del Codice etico di RadiciGroup, secondo<br />
cui “formalizzare principi e regole non è un<br />
punto di arrivo o un vincolo, è un punto di<br />
partenza per migliorarci ogni giorno senza<br />
perdere di vista la nostra identità comune, è<br />
uno stimolo ad impegnarci sempre più, individualmente<br />
e collettivamente”.<br />
Tutti i Governi hanno approvato i 17 Obiettivi<br />
di Sviluppo Sostenibile (SDGs) ma il loro<br />
successo dipende fortemente dall’azione e<br />
dalla collaborazione di tutte le parti coinvolte;<br />
tra queste le imprese sono attori fondamentali<br />
per il ruolo che svolgono nella vita<br />
economico-sociale delle comunità in cui<br />
operano”, ha spiegato Eliana Baici, del Dipartimento<br />
per lo Sviluppo sostenibile e la<br />
transizione ecologica dell’Università del Piemonte<br />
orientale. “L’impresa che adotta la<br />
logica ESG non solo contribuisce al raggiungimento<br />
degli obiettivi SDGs a livello macro,<br />
ma avrà dei vantaggi anche a livello micro e<br />
può accrescere le sue performance: stimolando<br />
una produzione innovativa che apra<br />
nuovi segmenti di mercato, migliorando la<br />
14 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> <strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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attualità<br />
propria immagine, accrescendo l’efficienza<br />
operativa e la produttività attraverso un<br />
maggior coinvolgimento del personale e attirando<br />
risorse da parte degli investitori attenti<br />
alla sostenibilità. Adottare pratiche ESG da<br />
parte delle imprese secondo il 90% delle rilevazioni<br />
riduce il costo del capitale, nell’88%<br />
dei casi analizzati migliora la performance<br />
operativa e secondo l’80%<br />
degli studi influenza positivamente<br />
l’andamento del prezzo delle azioni”.<br />
<strong>La</strong> strada da percorrere è tanta, gli<br />
obiettivi sono sfidanti ma le imprese non<br />
sono lasciate da sole”, prosegue Eliana<br />
Baici. “Il primo passo dunque è la consapevolezza<br />
nei confronti del nostro agire, perché<br />
se non conosciamo l’impatto delle nostre<br />
azioni non possiamo procedere in modo sicuro.<br />
Per le imprese è conveniente abbracciare<br />
questa filosofia sostenibile non solo<br />
perché i risultati porteranno a una maggiore<br />
innovazione tecnologica che aprirà nuovi<br />
mercati, ma anche perché i giovani di oggi<br />
sono attratti da questo modo innovativo di<br />
ragionare.<br />
In conclusione, cosa significa per le imprese<br />
abbracciare gli SDGs? Significa gestione dei<br />
rifiuti, dell’inquinamento e delle emissioni,<br />
ma anche un ciclo produttivo circolare, significa<br />
avere un ritorno economico rilevante e<br />
significa, infine, essere consapevoli del fatto<br />
che non c’è un altro pianeta.<br />
Il Global Compact<br />
“Il ruolo del settore privato è fondamentale<br />
per il compimento dell’Agenda 2030 e UN<br />
Global Compact sostiene le imprese con<br />
strumenti dedicati, nel loro percorso verso<br />
la sostenibilità”, ha spiegato Daniela Bernacchi,<br />
segretario generale dell’UN Global<br />
Compact Network Italia, organismo impegnato<br />
nella promozione della Corporate Sustainability<br />
tra imprese e organizzazioni italiane.<br />
“Abbiamo già detto molto per l’agenda<br />
2030 ma non abbiamo detto nulla sul Global<br />
Compact delle Nazioni Unite che parte<br />
dal 1999 quando il segretario generale<br />
dell’epoca ha lanciato un patto di valori e<br />
principi condivisi, un patto con il mondo<br />
delle imprese. I nostri principi sono dieci,<br />
divisi in quattro aree: diritti umani, lavoro,<br />
ambiente e lotta alla corruzione”.<br />
“Per il <strong>2022</strong>– prosegue Daniela Bernacchi – il<br />
Network focalizza il suo programma attività<br />
su tre aree tematiche, che sono la climate<br />
action, il gender e la lotta alle disuguaglianze.<br />
Tutte le aziende, a prescindere dalle dimensioni<br />
e dalla localizzazione geografica, sono<br />
chiamate a giocare un ruolo cruciale al fianco<br />
dei Governi e della società civile: è urgente<br />
incrementare l’impegno di tutti se vogliamo<br />
veramente raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo<br />
sostenibile nei prossimi nove anni”.<br />
“Per quanto riguarda l’ambiente, l’Italia è indietro<br />
sul punto 13, 14 e 15 (lotta contro il<br />
cambiamento climatico, vita sott’acqua e<br />
vita sulla Terra). Siamo in un trend di miglioramento<br />
ma abbiamo dei semafori rossi tra i<br />
quali anche il punto 9 (imprese, innovazione<br />
e infrastrutture). Anche per questo le aziende<br />
che avranno un futuro saranno quelle pronte<br />
a investire in sostenibilità e quelle con una<br />
maggiore capacità di attrarre giovani talenti.<br />
Perché è vero che i ragazzi di oggi fanno fatica<br />
a trovare lavoro, ma anche loro scelgono<br />
e sono molto più attratti dalle aziende che<br />
investono nel sostenibile piuttosto che in<br />
quelle che non lo fanno”.<br />
“Per raggiungere questi nuovi obiettivi noi del<br />
Global Compact Network Italia siamo anche<br />
a disposizione delle imprese per aiutarle a<br />
migliorare. Offriamo possibilità di networking,<br />
apprendimento attraverso piattaforme, talk e<br />
piattaforme action management sugli SDGs<br />
così che le realtà industriali possano capire<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 15<br />
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attualità<br />
I relatori del convegno “L’approccio ESG come strategia d’impresa”<br />
meglio a che punto si trovano sulla scala della<br />
sostenibilità. È importante sapere che il<br />
65% delle nostre imprese sono piccole e<br />
medie, perché tutti, non solo le grandi aziende,<br />
possono evolversi”.<br />
“Abbiamo chiarito quali siano le leve sulle<br />
quali dobbiamo lavorare nei prossimi anni. Io<br />
credo però che il tema della rendicontazione<br />
per le aziende sia fondamentale per riuscire a<br />
far capire come un’impresa si impegna su<br />
determinati argomenti e quali sono i suoi piani,<br />
considerando rispetto ai tempi stretti<br />
dell’agenda 2030”, ha dichiarato Franco<br />
Amelio, sustainabilty leader di Deloitte&Touche<br />
il quale, nel suo intervento, ha presentato<br />
un’anteprima sulla normativa per il futuro<br />
della rendicontazione. “<strong>La</strong> finanza ha definito<br />
a livello di World Economic Forum una linea<br />
chiara secondo la quale la minaccia alla crescita<br />
economica mondiale non è la pandemia,<br />
ma il cambiamento climatico. Il cambiamento<br />
climatico è un elemento su cui si<br />
giocheranno le reali possibilità di sviluppo<br />
delle aziende, in particolare attraverso due<br />
fondamentali elementi. Il primo è il rischio fisico:<br />
in questi anni abbiamo subito minacce<br />
climatiche estreme come spia del cambiamento<br />
climatico; un rischio che sta creando<br />
problemi assicurativi a molte aziende che<br />
non saranno più coperte dai troppi danni<br />
creati dal clima. Se continuiamo così – prosegue<br />
Franco Amelio – i danni alle strutture<br />
produttive e residenziali non saranno più sostenibili.”<br />
Il secondo rischio è quello di transizione, utile<br />
per mitigare il rischio fisico: per ridurre i rischi<br />
fisici, infatti, l’azienda deve saper transitare<br />
da fonti fossili a fonti green o rinnovabili e potrà<br />
farlo solo grazie a una buona capacità di<br />
adattamento. Rischio fisico e di tradizione se<br />
sottoposti a stress test vedono l’Italia al secondo<br />
posto a livello di rischio fisico subito<br />
dopo la Spagna, e al primo posto per rischio<br />
di tradizione in Europa. L’Italia infatti ha un<br />
settore manifatturiero forte con alto rischio di<br />
non riuscire a transitare con la velocità richiesta.<br />
Ma è anche vero che l’Italia avendo<br />
aziende solide nel manifatturiero, se volesse,<br />
avrebbe molte opportunità di uscire dal pericolo<br />
in tempi più veloci. Non solo, perché nel<br />
processo di transizione l’Italia è anche il primo<br />
paese in grado di trasformare un’idea in<br />
un sistema di produzione completo”.<br />
<strong>La</strong> parola a Radici Group<br />
“Da oltre 15 anni ci impegniamo nella rendicontazione<br />
di tutte le nostre attività attraverso<br />
la pubblicazione del Report che, dal<br />
2010, è anche certificato secondo il model-<br />
16 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
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attualità<br />
lo GRI Standards”, ha commentato Stefano<br />
Alini, CEO di Radici Innova che ha presentato<br />
il Bilancio di Sostenibilità 2020 di RadiciGroup.<br />
“Numerose sono le iniziative su cui<br />
stiamo lavorando per offrire soluzioni sempre<br />
più sostenibili e frutto di una grande<br />
operazione di ricerca e innovazione: dal<br />
progetto Ulisse, con il quale abbiamo dimostrato<br />
la possibilità di produrre poliammidi a<br />
partire da materie prime rinnovabili, fino alla<br />
realizzazione di una tuta da sci per lo Sci<br />
Club RadiciGroup prodotta con filati riciclati<br />
e totalmente riciclabile a fine vita. Perché è<br />
importante sottolineare che l’economia circolare<br />
non si fa da soli ma è necessario lavorare<br />
in squadra con la filiera, le istituzioni<br />
e tutti gli stakeholder.”<br />
“Radici è una multinazionale italiana, leader<br />
europea nel settore tessile e plastico. Siamo<br />
circa 3.000 dipendenti nel mondo con un<br />
fatturato superiore al miliardo e con circa 30<br />
tra stabilimenti e uffici commerciali. Siamo<br />
presenti soprattutto in Italia e in Europa ma<br />
anche in America e Asia e siamo strutturati<br />
su 3 aree di business: la Speciality Chemicals,<br />
la High performance polimers e la Advanced<br />
Textiles Solutuions. Abbiamo costituito<br />
all’inizio del 2020 Radici Innova con<br />
l’obiettivo di fare ricerca radicale e trasversale<br />
alle tre aree di business, per portare innovazione<br />
nel gruppo e per mantenere rapporti<br />
istituzionali esterni.<br />
<strong>La</strong> sostenibilità è al centro della nostra attenzione<br />
da molti anni. Dal 1950, quando il<br />
Gruppo recuperava fibre naturali poi, nel<br />
Da sinistra: Maurizio Radici, vicepresidente<br />
di RadiciGroup, con Gianni Filippa, presidente<br />
Confindustria Novara Vercelli Valsesia e Roberta<br />
Lombardi, direttore del Dipartimento per lo Sviluppo<br />
Sostenibile e la Transizione Ecologica<br />
1981, è stato costituito uno stabilimento<br />
per il recupero di scarti post-industrial generati<br />
all’interno dei vari stabilimenti. Nel<br />
2000 abbiamo iniziato a parlare di energia<br />
rinnovabile, e dal 2012 abbiamo adottato il<br />
Global reporting Initiative come standard di<br />
rendicontazione dei nostri impatti.<br />
Abbiamo avviato anche studi di LCA sui nostri<br />
prodotti nel 2012/2013 e siamo stati la<br />
prima realtà qui a Novara ad avere una LCA<br />
asseverata secondo la raccomandazione<br />
europea della Product Envinromental Footprint<br />
e Organisational Environmental Footprint.<br />
Nel 2015 abbiamo avuto certificazioni<br />
EPD per altri settori e nel 2018 abbiamo<br />
avviato il bilancio di sostenibilità.”<br />
“Abbiamo sposato appieno l’agenda 2030 e<br />
cerchiamo di dare al meglio il nostro contributo<br />
a tutti e 17 i punti ESDGs. Abbiamo investito<br />
nell’ultimo anno 49 milioni in sostenibilità<br />
soprattutto di tipo strutturale e con il<br />
fine di adottare le “best availables techniques”<br />
sui nostri impianti. Questi sono numeri<br />
che riguardano 20 siti Radici Group.<br />
Abbiamo investito 3,4 milioni per i costi di<br />
gestione ambientali (gestione dei rifiuti, trattamento<br />
delle acque) e i risultati che abbiamo<br />
ottenuto sono già molto interessanti perché<br />
negli ultimi 10 anni abbiamo ridotto del<br />
17,5% l’utilizzo dell’energia. Abbiamo lavorato<br />
molto sulla CO2 raggiungendo il - 61,5%<br />
e abbiamo ridotto dell’8,6% il consumo di<br />
acqua (valore medio dei nostri gruppi). Su<br />
tutti i prodotti Radici stiamo cercando di incrementare<br />
la quantità di materiale riciclato<br />
utilizzando non solo maggiore energia rinnovabile,<br />
ma anche prodotti che derivano da<br />
fonti rinnovabili. Stiamo quindi cercando di<br />
portare, su materiali che devono avere prestazioni<br />
elevate, un concetto di degradazione<br />
accelerata.<br />
Un punto su cui stiamo investendo molto è<br />
anche la circolarità: quindi il riciclo infinito del<br />
materiale che da vergine viene trasformato in<br />
un filato, o progettato per compuond, e poi<br />
riselezionato per entrambi i settori”.<br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 17<br />
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attualità<br />
Versalis e Novamont: la partnership nella chimica verde si rafforza<br />
Versalis e Novamont rafforzano la<br />
partnership per rinsaldare le sinergie in<br />
un settore chiave per la transizione ecologica<br />
come quello della chimica verde,<br />
facendo leva su quanto costruito fino ad<br />
ora per massimizzarne le ricadute e cogliere<br />
nuove opportunità.<br />
Viene riconfermato l’impegno su Matrìca<br />
– la jv costituita nel 2011 tra Versalis<br />
e Novamont a Porto Torres e specializzata<br />
nella produzione di bioprodotti da<br />
fonti rinnovabili – con l’obiettivo di valorizzarne<br />
tecnologie e asset produttivi per<br />
il pieno sviluppo dei prodotti, anche in<br />
filiere integrate con le due società, nei<br />
mercati di riferimento, puntando sul loro<br />
sviluppo e crescita.<br />
In questo contesto sono anche stati<br />
ridefiniti gli accordi tra gli azionisti: Versalis<br />
aumenterà la sua partecipazione in<br />
Novamont dal 25% al 35%. Al termine di<br />
questo riassetto la compagine Novamont<br />
è così configurata: Mater-Bi (detenuta<br />
da NB Renaissance, Investitori Associati<br />
e altri investitori privati) 65%,<br />
Versalis 35%.<br />
“Lo sviluppo della chimica da fonti<br />
rinnovabili, di cui la jv Matrìca rappresenta<br />
un importante esempio, è uno dei<br />
pilastri della strategia di Versalis, in linea<br />
con il percorso di transizione energetica<br />
che sta portando avanti Eni”, ha commentato<br />
Adriano Alfani, amministratore<br />
delegato Versalis. “Questo accordo con<br />
Novamont parte dall’idea che l’Italia, nel<br />
campo della chimica da fonti rinnovabili<br />
e della bioeconomia circolare, possa<br />
giocare un ruolo chiave a livello internazionale”.<br />
“Novamont è pioniere ed esperto nel<br />
settore dei biochemical e delle bioplastiche<br />
avendo contribuito a costruire la<br />
piattaforma italiana di bioeconomia circolare<br />
e una serie di tecnologie integrate<br />
alla base dei suoi impianti nei territori”,<br />
ha spiegato Catia Bastioli, amministratore<br />
delegato di Novamont. “Questo accordo<br />
rafforza le sinergie tra Novamont<br />
e Versalis nel la chimica verde, facendo<br />
leva su quanto realizzato fino ad ora per<br />
massimizzarne le opportunità. <strong>La</strong> jv Matrìca<br />
rappresenta oggi una piattaforma<br />
di chimica da fonti rinnovabili a livello<br />
industriale, con impianti e prodotti unici<br />
nel loro genere sui quali si può ulteriormente<br />
costruire in termini di tecnologie,<br />
prodotti e progettualità che guardano<br />
anche ai settori dell’agricoltura, dell’energia<br />
e dei bioprodotti”.<br />
Un accordo per connettere università e aziende del territorio<br />
Un accordo orientato a creare sinergie tra Università e aziende del<br />
territorio, favorendo gli studi di ricerca da un lato e l’innovazione<br />
dall’altro. A dare vita a un nuovo protocollo di intesa sono state Unimore<br />
e le associazioni confindustriali di categoria Acimac (Associazione<br />
Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica),<br />
Amaplast (Associazione Nazionale Costruttori di Macchine e Stampi<br />
per Materie Plastiche e Gomma) e Ucima (Unione Costruttori Italiani<br />
Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio). Le<br />
tre associazioni settoriali coinvolgono quasi 400 aziende produttrici<br />
di beni strumentali dislocate soprattutto tra Emilia-Romagna, Piemonte,<br />
Lombardia e Veneto. Lo scopo è di creare spazi operativi e di<br />
studio tra il mondo accademico e le imprese, conciliandone i rispettivi<br />
obiettivi. A guidare il percorso sarà la trasversalità, con la realizzazione<br />
di interventi su più fronti che porteranno a sviluppare collaborazioni<br />
ad ampio raggio.<br />
L’accordo darà così vita a svariate opportunità, dalla compartecipazione<br />
in progetti specifici a incarichi di ricerca fino ad arrivare a<br />
percorsi di stage degli studenti presso le aziende associate. Ad essere<br />
coinvolti saranno, sempre secondo una logica multidisciplinare, i<br />
dipartimenti tecnico-scientifici e i corsi di studio economici e dell’organizzazione<br />
gestionale. Le prime iniziative figlie dell’accordo partiranno<br />
questa primavera. Il protocollo di intesa avrà una durata di tre<br />
anni e si rinnoverà tacitamente, una volta completato il primo ciclo,<br />
per ulteriori tre. Cinque, approssimativamente, i campi di intervento:<br />
attività di ricerca, attività di formazione, dottorati di ricerca, attività di<br />
supporto di Startup innovative e iniziative di sensibilizzazione all’auto-imprenditorialità<br />
degli studenti e qualsiasi altra attività ritenuta di<br />
reciproco interesse.<br />
18 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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attualità<br />
Cresce del 48% il mercato italiano del serramento in PVC<br />
Il Gruppo Serramenti e Avvolgibili di PVC Forum<br />
Italia presenta i risultati dell’annuale ricerca<br />
di mercato sul serramento in PVC realizzata in<br />
collaborazione con 10 aziende associate (Alphacan,<br />
Aluplast, Deceuninck, Finstral, QI Sistemi/Gealan,<br />
Profine, Rehau, Salamander,<br />
Schüco e QI Sistemi/Veka) che insieme coprono<br />
la maggior parte del mercato degli infissi in<br />
PVC. Nel 2021 le 10 aziende hanno complessivamente<br />
immesso nel mercato italiano oltre<br />
14,2 milioni di metri lineari di telaio per finestre<br />
in PVC con un forte incremento del 48% rispetto<br />
all’anno precedente. Un dato che ha diverse<br />
chiavi di lettura. <strong>La</strong> prima è legata al confronto<br />
con il 2020, un anno che ha subito più dello<br />
scorso le conseguenze economiche della pandemia<br />
da Covid 19. Il secondo aspetto riguarda<br />
l’effetto positivo sul settore conseguente agli<br />
incentivi fiscali sia in termini di Bonus Infissi al<br />
50% che di Ecobonus 110%. Ma va anche sottolineata<br />
la scelta d’acquisto degli utenti che ha<br />
premiato il serramento in PVC per le sue caratteristiche<br />
tecniche, di ottimale rapporto costo/<br />
prestazione e anche ambientali. Considerando<br />
circa 6 metri di profilo telaio per ogni finestra<br />
campione, le unità serramento in PVC prodotte<br />
nel 2021 dalle aziende associate sono oltre 2,3<br />
milioni quasi equamente suddivise tra profili<br />
bianchi e pellicolati, precisando che sono<br />
esclusi dal calcolo i profili persiana mentre<br />
sono compresi quelli per finestre scorrevoli.<br />
Quantità equivalenti a circa 42.660 tonnellate<br />
sulla base di un peso medio di 18 Kg per unità<br />
serramento. Aggiungendo anche le unità finestra<br />
importate dall’estero, quantificabili in circa<br />
900.000 in aumento rispetto al 2020, si arriva<br />
ad una rappresentatività totale del PVC con circa<br />
3,2 milioni di unità. Il mercato italiano 2021<br />
del serramento, considerando tutti i materiali<br />
alternativi, è stimato in circa 6,3 milioni di unità<br />
serramento per impiego residenziale e in applicazioni<br />
equiparabili per tipologia di utilizzo. Il<br />
PVC rappresenta quindi circa il 52% del mercato<br />
totale. Un dato che testimonia la costante<br />
crescita di un comparto che nel 2000 non arrivava<br />
al 15%.<br />
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<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 19<br />
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attualità<br />
Massimiliano Fenili nuovo<br />
responsabile tecnico di Bausano<br />
Bausano, leading player<br />
internazionale nella progettazione<br />
e produzione di<br />
linee di estrusione personalizzate<br />
per la trasformazione<br />
delle materie plastiche,<br />
incarica Massimiliano<br />
Fenili, in qualità di responsabile<br />
tecnico per<br />
sovraintendere la progettazione<br />
di impianti per le<br />
diverse aree applicative:<br />
granuli, tubi, profili, WPC,<br />
settore medicale e per il<br />
riciclo. <strong>La</strong> nomina di Fenili<br />
rientra all’interno di un<br />
progetto di più ampio respiro<br />
che vede Bausano<br />
impegnata nel potenziare il proprio<br />
Team. L’elevata expertise del Manager<br />
nella tecnologia di estrusione per tubi è<br />
in linea con la strategia aziendale di essere<br />
tra i principali player del mercato<br />
per tali soluzioni.<br />
Massimiliano Fenili, quali gli ambiti<br />
applicativi che vedono un impiego<br />
sempre più diffuso di tubi in materie<br />
plastiche?<br />
“<strong>La</strong> domanda si stia orientando verso<br />
soluzioni a più alta efficienza. Questo si<br />
traduce in un incremento della richiesta<br />
di tubi in polietilene (PE), un materiale<br />
che garantisce importanti benefici in<br />
termini di riduzione dei tempi di posa e<br />
di costi, anche fino al 50%, grazie alla<br />
sua flessibilità, facilità di installazione<br />
ed alla possibilità di posa senza scavo<br />
con tecnologia trenchless o senza letto<br />
di sabbia. Oltre al polietilene sono in<br />
forte espansione i tubi multistrato in<br />
polipropilene (PP), che coniugano massima<br />
flessibilità e resistenza a diverse<br />
condizioni climatiche in grado di assolvere<br />
diverse funzioni”.<br />
Su quali innovazioni tecnologiche si<br />
concentrerà il potenziamento della divisione<br />
tubi di Bausano?<br />
“In primo luogo l’Area R&D sarà impegnata<br />
nell’ampliamento della gamma<br />
di linee di estrusione per tubi con un<br />
diametro fino a 1200 mm. Lo scopo<br />
principale è di supportare i Clienti nel<br />
raggiungere i loro obiettivi, mediante la<br />
definizione del corretto setup delle macchine<br />
con la conseguente raccolta di<br />
dati e la relativa definizione di KPI di<br />
produzione. In quest’ottica, giocano un<br />
ruolo fondamentale la digitalizzazione e<br />
l’Industria 4.0. C’è poi il tema della sostenibilità,<br />
espresso bene dallo Smart<br />
Energy System, il sistema di riscaldamento<br />
del cilindro a induzione, grazie a<br />
cui è possibile limitare l’usura del macchinario<br />
e raggiungere un risparmio<br />
energetico del 35%. Inoltre, la riduzione<br />
degli scarti di produzione è un ulteriore<br />
aspetto su cui l’azienda investe”.<br />
Quali sono gli obiettivi di Bausano a<br />
lungo termine?<br />
“Il Team in cui entro a far parte è eterogeneo,<br />
dinamico e connotato da consolidate<br />
esperienze e competenze trasversali.<br />
Un aspetto fondamentale per<br />
garantire una forte integrazione tra i diversi<br />
dipartimenti e favorire l’innovazione<br />
di prodotto e di processo. Allo stesso<br />
tempo, ciò permette di offrire ai<br />
Clienti una consulenza pre e post vendita<br />
di altissimo livello. Infine, Il Team<br />
avrà l’incarico di coordinare le attività<br />
dell’R&D, in accordo con le linee strategiche<br />
Bausano di sviluppo e crescita in<br />
nuovi mercati, come gli Stati Uniti”.<br />
Oltre 20 mila visitatori<br />
per la prima edizione<br />
di Greenplast<br />
È stato un esordio vincente quello di Greenplast,<br />
la fiera organizzata da Promaplast srl<br />
che si è svolta a Fiera Milano Rho-Pero dal 3<br />
al 6 maggio <strong>2022</strong>. <strong>La</strong> manifestazione ha ospitato,<br />
su 6.000 mq netti espositivi, 170 espositori<br />
che hanno proposto le soluzioni più avanzate<br />
a livello di materiali, processi produttivi,<br />
macchinari e servizi per un’industria della<br />
plastica e della gomma più sostenibile e votata<br />
all’economia circolare. A partecipare alla<br />
prima edizione della manifestazione sono stati<br />
oltre 20mila visitatori provenienti da 55 Paesi.<br />
Numeri di gran lunga superiori alle attese,<br />
che hanno contato anche sulla presenza di<br />
un elevato livello qualitativo dei buyer con un<br />
evidente interesse a confrontarsi sulle innovazioni<br />
offerte.<br />
<strong>La</strong> mostra ha inoltre arricchito la sua offerta<br />
ospitando alcuni eventi della terza edizione<br />
di Packaging Speaks Green, il forum<br />
internazionale dedicato allo sviluppo della<br />
cultura della sostenibilità e dell’economia<br />
circolare nel settore dell’imballaggio e della<br />
plastica. Oltre 400 gli operatori che hanno<br />
preso parte alle varie sessioni dell’evento:<br />
pharma, beauty & chemicals, plastics and<br />
recycling, save food, food & beverage. L’evento<br />
era sponsorizzato da Amaplast e da<br />
Ucima, le associazioni che rappresentano i<br />
costruttori italiani di macchine per plastica e<br />
gomma e per confezionamento e imballaggio,<br />
rispettivamente.<br />
20 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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attualità<br />
Oldrati Group si muove verso un futuro<br />
sostenibile proseguendo con il suo nuovo<br />
Piano di Sviluppo industriale: all’interno<br />
del Polo Oldrati di Adro, in provincia di<br />
Brescia, prenderà il via la costruzione di<br />
un nuovo stabile di 11.000 m² dedicato<br />
alla produzione di polimeri ad alto contenuto<br />
tecnologico.<br />
Si tratta di un passaggio significativo, ma<br />
intermedio, del piano di espansione avviato<br />
nel 2018 e che ha l’obiettivo strategico di<br />
esprimere la funzionalità del Gruppo in tutte<br />
Oldrati: un nuovo stabilimento per<br />
polimeri ad alto contenuto tecnologico<br />
le sue forme, nell’ottica di soddisfare le crescenti<br />
esigenze dei clienti e offrire le soluzioni<br />
innovative che rendono il Gruppo Oldrati<br />
leader di mercato.<br />
Localizzato nel cuore della Franciacorta,<br />
questo investimento è stato progettato tenendo<br />
bene in mente i principi dell’ecosostenibilità,<br />
rispetta le best practices per ottimizzare<br />
l’impatto energetico e ridurre il<br />
consumo di risorse naturali, per un nuovo<br />
stabile innovativo che a cuore l’ambiente e il<br />
territorio circostante.<br />
Sul tetto sarà installato un impianto per la<br />
produzione di energia green di origine solare<br />
della capacità massima di circa 1.000.000<br />
kWh l’anno.<br />
Non solo, questa novità esprime l’eccellenza<br />
del Gruppo in tutte le sue forme, sia a<br />
livello di sviluppo di know-how che di aumento<br />
della forza lavoro nel nostro territorio,<br />
con l’obiettivo di potenziare la capacità<br />
produttiva e lo sviluppo di innovazioni e<br />
tecnologie nel mondo dei polimeri.<br />
Caratterizzato da un’estetica pulita e funzionale,<br />
il nuovo Building dedicato alla produzione<br />
di High-Tech Polymers è caratterizzato<br />
da materiali innovativi e impianti<br />
all’avanguardia, inserendosi in modo armonioso<br />
nel contesto circostante senza rinunciare<br />
a funzionalità ed efficienza energetica.<br />
Con un passaporto energetico ai massimi<br />
livelli e una logica di sicurezza al 100%, il<br />
nuovo plant Oldrati garantisce una miglior<br />
condizione di aerazione ed illuminazione,<br />
evitando pericolosi abbagliamenti sui macchinari<br />
e nuove aree spogliatoio, centralizzate<br />
per tutto il sito, che senz’altro permetteranno<br />
un miglioramento in termini di<br />
massima igiene e protezione per ciascun<br />
dipendente.<br />
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<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 21<br />
18_21_NEWS ATTUALITA.indd 21 16/06/22 10:55
appuntamenti<br />
A K <strong>2022</strong> i cambiamenti dell’industria della plastica<br />
Le aziende leader nell’industria delle materie<br />
plastiche e della gomma saranno presenti<br />
all’edizione <strong>2022</strong> della fiera K che si terrà a<br />
Düsseldorf dal 19 al 26 ottobre <strong>2022</strong>.<br />
All’ inizio dell’anno fieristico della K gli<br />
esperti della plastica e della gomma sono di<br />
nuovo d’accordo sul fatto che questo evento<br />
sia il luogo d’incontro più importante al mondo<br />
per l’intero settore. I circa 3.000 espositori<br />
provenienti da 61 paesi occuperanno l’intero<br />
comprensorio fieristico di Düsseldorf. È<br />
possibile accedere alla banca dati degli espositori<br />
della K <strong>2022</strong> all’indirizzo www.k-online.<br />
com/2410.<br />
Clima, economia circolare e digitalizzazione<br />
sono i tre temi chiave della K <strong>2022</strong>.<br />
Lo scambio aperto ed il dialogo su innovazioni<br />
orientate alle soluzioni e agli sviluppi<br />
sostenibili, oltre i confini nazionali e continentali,<br />
saranno anch’essi al centro della K di<br />
quest’anno.<br />
L’agenda<br />
Interplas Thailand<br />
22 - 25 giugno<strong>2022</strong><br />
Dortmund, Germany<br />
interplasthailand.com<br />
Plastic Recycling Show Europe<br />
22 - 23 giugno <strong>2022</strong><br />
Amsterdam, Paesi Bassi<br />
prseventeurope.com/prse<strong>2022</strong>/en/page/<br />
home<br />
mcTER Cogenerazione<br />
23 giugno <strong>2022</strong><br />
Milano<br />
mcter.com<br />
Composites Europe<br />
26 - 30 giugno <strong>2022</strong><br />
Losanna Svizzera<br />
www.nfiere.com<br />
MedPharmPlast Europe<br />
27 - 28 giugno <strong>2022</strong><br />
Amburgo, Germania<br />
medpharmplast-europe.prezly.com/<br />
medpharmplast-europe-summerconference-<strong>2022</strong>-save-the-date<br />
DKT<br />
27 - 30 giugno <strong>2022</strong><br />
Norimberga, Germania<br />
dkt2021.de<br />
Colombiaplast<br />
26 - 30 settembre <strong>2022</strong><br />
Bogotà, Colombia<br />
colombiaplast.org<br />
K<br />
19 - 26 ottobre <strong>2022</strong><br />
Düsseldorf, Germania<br />
k-online.de<br />
Plastec<br />
2 - 3 novembre <strong>2022</strong><br />
Minneapolis, Stati Uniti<br />
advancedmanufacturingminneapolis.com/<br />
en/show-brands/plastec-minneapolis.html<br />
Printplastpack<br />
22 - 24 novembre <strong>2022</strong><br />
Erbil, Iraq<br />
ppp-iraq.com/<br />
In particolare quest’anno saranno rappresentati<br />
anche i fornitori provenienti dall’Europa,<br />
soprattutto da Germania, Italia, Austria,<br />
Turchia, Paesi Bassi, Svizzera e Francia, ma<br />
anche dagli Stati Uniti. Allo stesso tempo, la K<br />
riflette i cambiamenti del mercato mondiale: il<br />
numero e l’area di presentazione delle aziende<br />
asiatiche si trovano da diversi anni un livello<br />
costantemente alto. Per la loro forte partecipazione,<br />
colpiscono l’attenzione la Cina, Taiwan,<br />
la Corea del Sud ed il Giappone.<br />
Con il suo K-Talk, la K <strong>2022</strong> presenta già<br />
ora un concentrato di know-how da parte di<br />
esperti. Una volta al mese, questo digitale live<br />
talk in lingua inglese, offre emozionanti round<br />
di discussioni con l’alternarsi di partecipanti<br />
internazionali, su diversi argomenti, tenendo<br />
sempre al centro i tre temi principali della K<br />
<strong>2022</strong>. <strong>La</strong> rivista online K-MAG lanciata nell’aprile<br />
dello scorso anno, si rivolge a tutti i settori<br />
collegati alla fiera K e fornisce tutto l’anno<br />
in lingua tedesca ed inglese, fatti, notizie,<br />
storie e tendenze dell’industria internazionale<br />
della plastica e della gomma.<br />
Una novità dell’edizione K <strong>2022</strong> è la Start-up<br />
zone presso il padiglione 8b. Le giovani imprese<br />
possono ancora iscriversi salvo alcuni requisiti<br />
fondamentali quali: età dell’impresa inferiore ai<br />
10 anni, numero dei dipendenti inferiore a 100,<br />
fatturato annuo inferiore a 10 milioni di euro.<br />
Mecspe<br />
30 marzo - 1 aprile 2023<br />
Bologna<br />
mecspe.it<br />
JEC Composites Europe Show<br />
25 - 27 aprile 2023<br />
Parigi, Francia<br />
jeccomposites.com<br />
Interpack<br />
4 - 10 maggio 2023<br />
Düsseldorf, Germania<br />
interpack.de<br />
PIAE<br />
21 - 22 giugno 2023<br />
Mannheim, Germania<br />
www.vdiconference.com/piae/<br />
Plast<br />
5 - 8 settembre 2023<br />
Milano<br />
plastonline.org<br />
Feiplastics<br />
13 - 16 settembre <strong>2022</strong><br />
San Paolo, Brasile<br />
www.feiplastic.com.br<br />
22 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> <strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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ambiente<br />
DuPont Sustainable Solutions diventa dss +<br />
DuPont Sustainable Solutions, società di consulenza per il miglioramento<br />
delle operations a livello globale, ha annunciato che opererà<br />
sotto un nuovo nome commerciale: dss + (pronuncia ‘di es es<br />
plus’). Dopo lo scorporo da DuPont nel 2019, DuPont Sustainable<br />
Solutions si è affermata come società di consulenza indipendente,<br />
evolvendo e rafforzando le proprie competenze, in modo organico<br />
e attraverso l’acquisizione di tre organizzazioni, migliorando l’ampiezza<br />
e la profondità in fatto di eccellenza operativa, sostenibilità e<br />
performance in ambito ESG (Environmental, Social & Governance).<br />
“Sono felice di annunciare il nuovo nome commerciale che indica<br />
la nostra capacità esponenziale di aiutare le aziende a operare in<br />
modo più sicuro ed efficiente, con determinazione ed incisività”, ha<br />
dichiarato Davide Vassallo, CEO di dss + . “Questo obiettivo è fondamentale<br />
in tutto ciò che facciamo in dss + e riflette il nostro impegno<br />
continuo a salvare vite umane e ad assicurare un futuro sostenibile<br />
e incidere in maniera positiva a favore delle generazioni future”.<br />
L’obiettivo e l’impegno di dss + di proteggere le persone rimangono<br />
centrali per il marchio. Allo scopo di soddisfare le sempre maggiori<br />
esigenze dei clienti, dss + ha ampliato l’offerta delle soluzioni<br />
volte a sostenere le aziende operanti in una varietà di settori per<br />
proteggere, trasformare e sostenere le loro attività. L’ampliamento<br />
delle soluzioni consentirà a dss + di aiutare i propri clienti a dotarsi di<br />
capacità organizzative e umane, gestire i rischi, ottimizzare le operazioni,<br />
raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e operare in modo<br />
più responsabile.<br />
Premio Impresa per la decarbonizzazione<br />
Nato dalla riconversione di un sito<br />
abbandonato, con un investimento di<br />
oltre 100 milioni di euro, ed entrato in<br />
attività nell’ottobre 2016, l’impianto<br />
Mater-Biotech Novamont di Bottrighe,<br />
in provincia di Rovigo, ha una capacità<br />
produttiva di oltre 30.000 tonnellate/<br />
anno di butandiolo a basso impatto<br />
(biobutandiolo), con un risparmio di<br />
oltre il 50% di emissioni di CO 2<br />
rispetto<br />
al butandiolo da fonte fossile attraverso<br />
processi tradizionali. Il profilo di<br />
sostenibilità dell’impianto di Bottrighe<br />
è completato dall’efficienza energetica<br />
ottenuta tramite una centrale co-generativa<br />
e il riutilizzo dei sottoprodotti<br />
della lavorazione e dall’ottimizzazione<br />
complessiva del ciclo di vita dell’intero<br />
processo.<br />
Il premio Impresa Ambiente per la<br />
categoria “Miglior processo/tecnologia<br />
per lo sviluppo sostenibile” – istituito<br />
dalla Camera di Commercio di Venezia<br />
Rovigo con la collaborazione di Unioncamere<br />
e il patrocinio del Ministero<br />
della Transizione Ecologica – è riservato<br />
alle aziende che hanno sviluppato<br />
e applicato una nuova tecnologia<br />
di produzione in grado di apportare<br />
un contributo concreto allo sviluppo<br />
sostenibile e alla protezione dell’ambiente.<br />
Secondo la motivazione del<br />
premio: “Novamont ha attuato un processo<br />
innovativo per la produzione di<br />
1,4 Butandiolo, ottenuto da risorse rinnovabili<br />
tramite fermentazione e non<br />
più da un processo a base di petrolio”.<br />
Composto chimico derivato dal butano,<br />
il butandiolo (1,4 BDO) è un intermedio<br />
chimico ottenuto da fonti fossili<br />
e usato sia come solvente che per la<br />
produzione di plastiche, fibre elastiche<br />
e poliuretani, che nel 2021 ha generato<br />
un mercato del valore di oltre 6.5 miliardi<br />
di euro. A Bottrighe, il Gruppo<br />
Novamont, partendo da una tecnologia<br />
sviluppata da Genomatica – società<br />
californiana esperta nel settore della<br />
bioingegneria – ha messo a punto una<br />
piattaforma biotecnologica che partendo<br />
da zuccheri attraverso l’azione di<br />
batteri di tipo escherichia-coli (e.coli)<br />
opportunamente ingegnerizzati, li trasforma<br />
in biobutandiolo.<br />
L’utilizzo di 1,4 BDO da fonti rinnovabili<br />
realizzato a Mater-Biotech consente<br />
di diminuire il Global Warming<br />
Potential netto “Cradle to gate” da 5<br />
a 2 kg CO 2<br />
e/kg, con un risparmio del<br />
60%.”Questo premio è un importantissimo<br />
riconoscimento all’impegno<br />
del Gruppo Novamont in direzione<br />
della decarbonizzazione dell’economia<br />
attraverso processi produttivi<br />
altamente integrati, l’efficientamento<br />
energetico, il supporto delle fonti<br />
energetiche rinnovabili, la messa a<br />
punto di prodotti e soluzioni in grado<br />
di risolvere problemi ambientali concreti”,<br />
ha dichiarato Stefano Dessì, direttore<br />
di stabilimento Mater-Biotech<br />
del Gruppo Novamont.<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 23<br />
23_23_NEWS AMBIENTE.indd 23 16/06/22 14:23
ambiente<br />
Secondo il Circular Economy<br />
Network l’unico modo per<br />
sopperire alla mancanza<br />
di materie prime è passare<br />
all’economia circolare.<br />
Un obiettivo ancora lontano<br />
ma che vede l’Italia fra le prime<br />
cinque economie europee<br />
per gli indicatori più importanti<br />
di circolarità.<br />
Trovare le materie prime<br />
grazie all’economia circolare<br />
Molte materie prime mancano e,<br />
quando si trovano, i prezzi vanno<br />
alle stelle. Le responsabilità<br />
sono varie: l’aumento della domanda, che<br />
è crescente; la crisi climatica, che diminuisce<br />
la capacità degli ecosistemi di offrire<br />
risorse e aumenta alcuni bisogni; la pandemia,<br />
che ha imposto una lunga battuta<br />
d’arresto all’economia globale; il conflitto in<br />
Ucraina, che ha esasperato la fragilità<br />
energetica dell’Europa. <strong>La</strong> soluzione esiste<br />
e si chiama economia circolare. Ma ancora<br />
non decolla.<br />
I dati globali, sotto questo profilo, parlano<br />
chiaro: tra il 2018 e il 2020 il tasso di circolarità<br />
è sceso dal 9,1% all’8,6%. Negli ultimi<br />
cinque anni i consumi sono cresciuti di<br />
oltre l’8% (superando i 100 miliardi di tonnellate<br />
di materia prima utilizzata in un<br />
anno), a fronte di un incremento del riutilizzo<br />
di appena il 3% (da 8,4 a 8,65 miliardi di<br />
tonnellate): sprechiamo ancora una gran<br />
parte dei materiali estratti dagli ecosistemi.<br />
Anche l’Italia non ha centrato l’obiettivo del<br />
disaccoppiamento tra crescita economica<br />
e uso delle risorse. Ciò significa che Pil e<br />
consumo di materiali viaggiano in parallelo:<br />
la ripresa del 2021 mostra come i due valori<br />
si stiano riportando sugli stessi livelli precedenti<br />
alla pandemia. Eppure l’Italia è uno<br />
dei Paesi che “tiene”: nel quadro delle prime<br />
cinque economie europee si posiziona<br />
al primo posto per gli indicatori più importanti<br />
di circolarità, assieme alla Francia.<br />
È quanto emerge dal Rapporto nazionale<br />
sull’economia circolare in Italia <strong>2022</strong>, giunto<br />
alla sua quarta edizione. Lo studio è realizzato<br />
dal CEN (Circular Economy Network),<br />
la rete promossa dalla Fondazione per lo<br />
sviluppo sostenibile assieme a un gruppo di<br />
aziende e associazioni di impresa, in collaborazione<br />
con Enea, ed è stato presentato<br />
24 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
24_26_ART_ENEA.indd 24 20/06/22 11:30
Transizione Ecologica, Giacomo Vigna, diambiente<br />
Secondo i dati globali tra il 2018<br />
e il 2020 il tasso di circolarità è sceso<br />
dal 9,1% all’8,6%<br />
dal presidente CEN Edo Ronchi e dal direttore<br />
del dipartimento sostenibilità dei sistemi<br />
produttivi e territoriali ENEA Roberto Morabito,<br />
alla presenza do Andrea Orlando,<br />
ministro del lavoro e delle politiche sociali e<br />
di Paola Migliorini, vice capo unità economia<br />
circolare, DG Ambiente, Commissione<br />
europea.<br />
“<strong>La</strong> crisi climatica e gli eventi drammatici<br />
degli ultimi due anni, con l’impennata dei<br />
prezzi di molte materie prime, dimostrano<br />
che il tempo dell’attesa è finito. È arrivato il<br />
momento di far decollare senza ulteriori incertezze<br />
le politiche europee a sostegno<br />
dell’economia circolare”, ha dichiarato Edo<br />
Ronchi. “Le nostre economie sono fragili<br />
perché per aspetti strategici dipendono da<br />
materie prime localizzate in larga parte in<br />
un ristretto gruppo di Paesi. È un nodo che<br />
rischia non solo di soffocare la ripresa ma di<br />
destabilizzare l’intera economia con una<br />
spirale inflattiva. Ed è qui che l’economia<br />
circolare può fare la differenza trovando<br />
all’interno del Paese le risorse che è sempre<br />
più costoso importare. L’obiettivo che l’Italia<br />
si deve porre è raggiungere il disaccoppiamento<br />
tra crescita e consumo di risorse”.<br />
“<strong>La</strong> simbiosi industriale è uno degli strumenti<br />
più potenti che possiamo utilizzare a<br />
supporto della transizione circolare dei nostri<br />
sistemi produttivi con grandi vantaggi<br />
ambientali, economici e sociali”, ha sottolineato<br />
Roberto Morabito. “Come avviene in<br />
altri Paesi, sarebbe quanto mai opportuno<br />
che anche l’Italia si dotasse di un programma<br />
nazionale per la simbiosi industriale<br />
per massimizzarne le potenzialità e assicurare<br />
tracciabilità e contabilità delle risorse<br />
scambiate. Il potenziale vantaggio economico<br />
per lo scambio di risorse in Europa è<br />
stimato tra i 7 e i 13 miliardi di euro, a cui<br />
aggiungere oltre 70 miliardi per costi di discarica<br />
evitati. ENEA dal 2010 ha sviluppato<br />
una piattaforma e una metodologia di<br />
lavoro che hanno permesso di realizzare<br />
progetti con oltre 240 aziende e individuare<br />
circa duemila potenziali trasferimenti di<br />
risorse tra loro”.<br />
Sulle politiche e le misure messe in campo<br />
dal Governo ci sono stati gli interventi<br />
di Andrea Orlando, ministro del <strong>La</strong>voro e<br />
delle Politiche sociali, <strong>La</strong>ura D’Aprile, capo<br />
dipartimento per la transizione ecologica e<br />
gli investimenti verdi del Ministero della<br />
visione economia circolare del Ministero<br />
dello Sviluppo Economico. Hanno inoltre<br />
partecipato al panel del dibattito dedicato<br />
a “Uno sguardo sull’Europa” Paola Migliorini<br />
per la Commissione europea e Claudia<br />
Alessio del Circle economy.<br />
I numeri dei consumi<br />
In media in Europa nel 2020 sono state<br />
consumate circa 13 tonnellate pro capite<br />
di materiali. Ma tra le cinque maggiori economie<br />
al centro dell’analisi di questo Rapporto<br />
(Italia, Francia, Germania, Polonia,<br />
Spagna) le differenze sono consistenti: si<br />
va dalle 7,4 tonnellate per abitante dell’Italia<br />
alle 17,5 della Polonia. <strong>La</strong> Germania è a<br />
quota 13,4 tonnellate, la Francia a 8,1, la<br />
Spagna a 10,3.<br />
Nel 2020 per nessuno dei cinque Paesi europei<br />
esaminati si è registrato un incremento<br />
nella produttività delle risorse. In Europa<br />
nel 2020, a parità di potere d’acquisto, per<br />
ogni kg di risorse consumate sono stati generati<br />
2,1 euro di PIL. L’Italia è arrivata a<br />
3,5 euro di PIL (il 60% in più rispetto alla<br />
media UE).<br />
Materie prime vergini risparmiate e emissioni evitate in Italia grazie al riciclo<br />
degli imballaggi, 2020<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 25<br />
24_26_ART_ENEA.indd 25 16/06/22 11:31
ambiente<br />
Il tasso di utilizzo di materia proveniente<br />
dal riciclo misura il contributo dei materiali<br />
riciclati alla domanda complessiva di materia.<br />
Nel 2020, ultimo anno di dati disponibile,<br />
il tasso di utilizzo di materia proveniente<br />
dal riciclo nell’UE è stato pari al<br />
12,8%. In Italia, sempre nello stesso anno,<br />
il valore ha raggiunto il 21,6%, secondo solamente<br />
a quello della Francia (22,2%) e di<br />
oltre 8 punti percentuali superiore a quello<br />
della Germania (13,4%). Spagna (11,2%)<br />
2025, del 60% al 2030 e del 65% al 2035.<br />
Nel 2020 nell’UE 27 è stato riciclato il<br />
47,8% dei rifiuti urbani; in Italia il 54,4%.<br />
Sempre nel 2020 i rifiuti urbani avviati in discarica<br />
in tutta l’UE sono stati il 22,8%.<br />
Dopo la Germania, le migliori prestazioni<br />
sono quelle di Francia (18%) e Italia<br />
(20,1%).<br />
Ci sono invece settori in cui l’Italia è in netta<br />
difficoltà. Uno è il consumo di suolo: nel<br />
2018 nella UE a 27 Paesi risultava coperto<br />
da superficie artificiale il 4,2% del territorio.<br />
<strong>La</strong> Polonia era al 3,6%, la Spagna al 3,7%,<br />
la Francia al 5,6%, l’Italia al 7,1%, la Germania<br />
al 7,6 %. Anche per l’eco-innovazione<br />
siamo agli ultimi posti: nel 2021 dal punto<br />
di vista degli investimenti in questo<br />
settore l’Italia appare al 13° posto nell’UE<br />
con un indice di 79. <strong>La</strong> Germania è a 154.<br />
Infine la riparazione dei beni: in Italia nel<br />
2019 oltre 23.000 aziende lavoravano alla<br />
riparazione di beni elettronici e di altri beni<br />
personali (vestiario, calzature, orologi, gioielli,<br />
mobilia, ecc.). Siamo dietro alla Francia<br />
(oltre 33.700 imprese) e alla Spagna<br />
(poco più di 28.300). In questo settore abbiamo<br />
perso quasi 5.000 aziende (circa il<br />
20%) rispetto al 2010.<br />
Facendo le somme risulta che l’Italia e la<br />
Francia sono i Paesi che fanno registrare le<br />
migliori performance di circolarità, totalizzando<br />
19 punti ciascuno. In seconda posizione,<br />
staccata di tre punti, si attesta la<br />
Spagna con 16 punti. Decisamente più<br />
contenuto è l’indice di performance di circolarità<br />
della Polonia e della Germania che<br />
ottengono, rispettivamente 12 e 11 punti.<br />
e Polonia (9,9%) occupano rispettivamente<br />
la quarta e la quinta posizione.<br />
Notizie positive per l’Italia anche sul fronte<br />
rifiuti. In Italia la percentuale di riciclo di tutti<br />
i rifiuti ha raggiunto quasi il 68%: è il dato<br />
più elevato dell’Unione europea. Tra le cinque<br />
economie osservate, l’Italia è quella<br />
che al 2018 ha avviato a riciclo la quota<br />
maggiore di rifiuti speciali (quelli provenienti<br />
da industrie e aziende): circa il 75%.<br />
Per quanto riguarda i rifiuti urbani (il 10%<br />
dei rifiuti totali generati nell’Unione europea)<br />
l’obiettivo di riciclaggio è del 55% al<br />
Il PNRR e il quadro europeo<br />
e normativo<br />
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza<br />
(PNRR) indica due obiettivi di carattere<br />
generale per quanto attiene all’economia<br />
circolare: rendere performante la filiera<br />
del riciclo con interventi volti a consentire<br />
il recupero delle materie prime seconde;<br />
implementare il paradigma dell’economia<br />
circolare, riducendo l’uso di materie prime<br />
di cui il Paese è carente e sostituendole<br />
progressivamente con materie prime<br />
seconde.<br />
Il 4° Rapporto del CEN ha inoltre monitorato<br />
l’andamento dell’economia circolare attraverso<br />
l’applicazione di indicatori basati<br />
sulla Carta di Bellagio. Tale misurazione<br />
contribuisce agli obiettivi del Nuovo piano<br />
d’azione europeo per l’economia circolare<br />
che richiede precise valutazioni degli<br />
avanzamenti della circular economy. Nel<br />
<strong>2022</strong>, inoltre, entrerà in vigore la Strategia<br />
nazionale sull’economia circolare e questo<br />
Rapporto si propone come uno strumento<br />
per contribuire al dibattito sul tema, ponendo<br />
particolare attenzione all’andamento<br />
del 2021 che, da un lato, si è caratterizzato<br />
per un rimbalzo dell’economia più positivo<br />
delle aspettative, ma, dall’altro, ha evidenziato<br />
una crescita consistente del consumo<br />
di risorse.<br />
26 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
24_26_ART_ENEA.indd 26 16/06/22 11:31
ambiente<br />
Secondo una ricerca di CNR, INGV e DLTM,<br />
i materiali biopolimerici sottoposti<br />
a un processo di degradazione in mare e sabbia<br />
hanno tempi di degradazione comparabili<br />
a quelli non bio. Ma Assobioplastiche ritiene<br />
che lo studio abbia almeno tre punti deboli.<br />
Anche il bio<br />
inquina?<br />
Se disperse nell’ambiente anziché conferite<br />
correttamente nel compost, anche<br />
le bioplastiche hanno tempi di<br />
degradazione molto lunghi, comparabili a<br />
quelli di materiali plastici non bio. Lo dimostrano<br />
i risultati di un esperimento condotto congiuntamente<br />
da Consiglio nazionale delle ricerche,<br />
coinvolto con l’Istituto dei processi<br />
chimico-fisici (Cnr-Ipcf) e l’Istituto di scienze<br />
marine (Cnr-Ismar), Istituto nazionale di geofisica<br />
e vulcanologia (Ingv) e Distretto ligure<br />
per le tecnologie marine (Dltm), con il supporto<br />
di Polizia di Stato-Centro Nautico e Sommozzatori<br />
<strong>La</strong> Spezia (CNeS).<br />
Lo studio, pubblicato sulla rivista open access<br />
Polymers, ha riguardato il comportamento<br />
a lungo termine di differenti tipologie di<br />
a cura di Eva De Vecchis<br />
granuli di plastica vergine (resin pellet) utilizzati<br />
per realizzare oggetti di uso comune.<br />
Sono stati comparati due polimeri tra i più<br />
impiegati negli oggetti di plastica, HDPE e<br />
PP, e due polimeri di plastica biodegradabile,<br />
PLA e PBAT, verificandone il grado di invecchiamento<br />
e degradazione rispettivamente<br />
in acqua di mare e sabbia: in<br />
entrambi gli ambienti, nell’arco di sei mesi di<br />
osservazione, né i polimeri tradizionali né<br />
quelli bio hanno mostrato una degradazione<br />
significativa. L’osservazione dei campioni,<br />
unitamente all’esito di analisi chimiche, spettroscopiche<br />
e termiche condotte presso il<br />
laboratorio pisano del Cnr-Ipfc, coordinato<br />
dalla ricercatrice Simona Bronco, mostra<br />
che nell’ambiente naturale le bioplastiche<br />
hanno tempi di degradazione molto più lunghi<br />
rispetto a quelli che si verificano in condizioni<br />
di compostaggio industriale.<br />
“Data l’altissima diffusione di questi materiali,<br />
è importante essere consapevoli dei rischi<br />
ambientali che l’utilizzo della bioplastica<br />
pone, se dispersa o non opportunamente<br />
conferita per lo smaltimento: è necessario informare<br />
correttamente”, spiega la ricercatrice<br />
Silvia Merlino del Cnr-Ismar di Lerici (<strong>La</strong> Spezia),<br />
coordinatrice del progetto.<br />
“Questo studio mette in luce l’importanza di<br />
una corretta informazione riguardo alla plastica<br />
biodegradabile, soprattutto dopo lo stop<br />
alla plastica usa e getta in vigore in Italia dal<br />
gennaio 2021 in attuazione della direttiva europea<br />
‘Single use plastic’, che ha portato alla<br />
progressiva commercializzazione di prodotti<br />
monouso in plastica biodegradabile, come i<br />
polimeri presi in esame”, aggiunge Marina<br />
Locritani, ricercatrice dell’Ingv e co-coordinatrice<br />
dello studio.<br />
L’esperimento, ad oggi il primo di questo tipo<br />
28 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
28_29_ART_BIOPLASTICHE.indd 28 16/06/22 11:52
ambiente<br />
I ricercatori hanno<br />
comparato due polimeri<br />
tra i più impiegati<br />
negli oggetti di plastica,<br />
HDPE e PP, e due<br />
polimeri di plastica<br />
biodegradabile,<br />
PLA e PBAT,<br />
verificandone il grado<br />
di invecchiamento<br />
e degradazione<br />
rispettivamente<br />
in acqua di mare<br />
e sabbia<br />
realizzato interamente in situ, ha utilizzato per<br />
il set up sperimentale la piattaforma multiparametrica<br />
di monitoraggio ambientale “Stazione<br />
Costiera del <strong>La</strong>b Mare” posta a 10 metri di<br />
profondità nella Baia di Santa Teresa nel Golfo<br />
della Spezia, realizzata nell’ambito del progetto<br />
<strong>La</strong>boratorio Mare del Distretto ligure per le<br />
tecnologie marine (cofinanziamento Regione<br />
Liguria, risorse PAR-FSC 2007-2013 “Fondo<br />
per lo sviluppo e la coesione”), alla quale collaborano<br />
anche l’Istituto Idrografico della Marina<br />
e l’Enea. Qui, grazie anche al supporto<br />
del Centro nautico e sommozzatori di <strong>La</strong> Spezia<br />
e della Cooperativa mitilicoltori spezzini,<br />
sono state alloggiate particolari “gabbie” progettate<br />
per contenere i campioni di plastica; è<br />
stata inoltre predisposta una vasca contenente<br />
sabbia, esposta agli agenti atmosferici per<br />
simulare la superficie di una spiaggia. L’esperimento<br />
si concluderà nel 2023.<br />
Ulteriori esperimenti riguarderanno lo studio<br />
dei processi di degradazione in condizioni di<br />
maggiore profondità, grazie all’installazione<br />
di gabbie contenenti plastiche e bioplastiche<br />
ca 400 metri di profondità, sempre in acque<br />
liguri. Inoltre, in collaborazione con l’Istituto<br />
zooprofilattico sperimentale del Piemonte,<br />
Liguria e Valle d’Aosta (Izto), è già in corso<br />
un ulteriore studio che prevede l’analisi comparata<br />
dello stato di degradazione dei resin<br />
pellet in mare e della presenza di sostanze<br />
chimiche (IPA, PCB, pesticidi) ivi disciolti e<br />
da essi assorbiti, nonché il confronto con i<br />
processi di ritenzione di contaminanti da parte<br />
dei mitili, storicamente ritenuti le “sentinelle”<br />
dell’inquinamento.<br />
Cosa ne pensa Assobioplastiche<br />
Secondo Assobioplastiche – Associazione<br />
Italiana delle Bioplastiche e dei Materiali Biodegradabili<br />
e Compostabili – attraverso il Comunicato<br />
stampa diffuso dal CNR il 10 maggio<br />
<strong>2022</strong> “Anche le bioplastiche si degradano<br />
lentamente nell’ambiente”, vengono non solo<br />
attaccate alcune categorie di bioplastiche,<br />
ma viene gettata un’ombra sull’intero settore e<br />
rileva tre singolarità.<br />
<strong>La</strong> prima è che i risultati dello studio siano stati<br />
diffusi in maniera prematura ossia sulla base<br />
L’esperimento ha utilizzato per il set up sperimentale la<br />
piattaforma multiparametrica di monitoraggio ambientale<br />
“Stazione Costiera del <strong>La</strong>b Mare” posta a 10 metri di profondità<br />
nella Baia di Santa Teresa nel Golfo della Spezia<br />
L’osservazione dei campioni mostra che<br />
nell’ambiente naturale le bioplastiche<br />
hanno tempi di degradazione molto più<br />
lunghi, rispetto a quelli che si verificano<br />
in condizioni di compostaggio industriale<br />
nella “Stazione profonda del <strong>La</strong>b Mare” a cirdel<br />
primo campionamento, effettuato dopo<br />
sei mesi in un esperimento che dura tre anni.<br />
<strong>La</strong> seconda singolarità è che pur trattandosi<br />
di uno studio sui tempi di degradazione<br />
questi tempi non vengono effettivamente<br />
misurati. Più specificamente, nello schema<br />
sperimentale della prova manca un elemento<br />
fondamentale, a detta dell’associazione,<br />
per contestualizzare i risultati e dare un senso<br />
al termine “significativo” riferito a degradazione,<br />
“lungo” riferito a tempo: si tratta<br />
del pellet di materiale lignocellulosico, ossia<br />
un composito polimerico naturale che è necessario,<br />
come il metronomo con la musica,<br />
per dare significato alla durata, per calibrare<br />
l’esperimento e capire cosa significa “veloce”<br />
e “lento” in natura, al di là delle aspettative<br />
soggettive degli sperimentatori. <strong>La</strong><br />
terza e ultima difformità secondo Assobioplastiche<br />
sono i “rischi ambientali che l’utilizzo<br />
della bioplastica pone, se dispersa o<br />
non opportunamente conferita per lo smaltimento”<br />
di cui si parla nell’articolo pubblicato<br />
in Polymers che però non affronta il tema<br />
della valutazione del rischio che invece prevede<br />
la determinazione del pericolo e della<br />
concentrazione prevista in ambiente.<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 29<br />
28_29_ART_BIOPLASTICHE.indd 29 16/06/22 11:52
iciclo<br />
Reload: un nuovo concetto di recupero<br />
e riutilizzo della plastica<br />
I prodotti Aliplast sono una materia<br />
prima seconda affidabile e offrono<br />
performance in linea con la plastica<br />
vergine in termini di shelf life e protezione<br />
del prodotto, minimizzando<br />
il loro impatto sull’ambiente. Tanto i<br />
film in LDPE quanto le lastre in rPET<br />
risultano indicate per il confezionamento<br />
di beni di largo consumo,<br />
soprattutto in ambiti quali il Food<br />
and Beverage. Settori a cui si rivolge<br />
l’offerta di Ipack-IMA, a cui Aliplast ha<br />
partecipato come parte di una strategia<br />
di sostegno agli eventi specializzati,<br />
ai fini di un rilancio del comparto<br />
e di un confronto diretto con clienti e<br />
operatori del settore.<br />
<strong>La</strong> fiera di Milano ha visto la premiere<br />
di “Reload”, marchio che va a<br />
contraddistinguere i polimeri e i film<br />
realizzati con un’elevata percentuale<br />
di materiale di recupero.<br />
Tutte e tre le linee di prodotti realizzate<br />
da Aliplast potranno fregiarsi del<br />
marchio Reload; dai polimeri riciclati,<br />
in granuli o scaglie, ai film flessibili<br />
e rigidi, a condizione di essere composti<br />
per almeno il 90% di materiale<br />
riciclato. I prodotti della linea Reload<br />
non sacrificheranno nulla in termini di<br />
qualità e performance, mantenendo<br />
invariate caratteristiche quali l’elevata<br />
resistenza meccanica e la flessibilità<br />
di utilizzo, contribuendo al contempo<br />
ad una concreta riduzione del carbon<br />
footprint.<br />
Oltre all’ambito del packaging alimentare,<br />
i prodotti Reload saranno<br />
quindi impiegabili in vari settori tra<br />
cui l’automotive, l’arredamento, la ceramica,<br />
il cosmetico e il chimico.<br />
Reload è il coronamento della politica<br />
che l’azienda ha perseguito negli<br />
ultimi anni. Fin dalla sua fondazione,<br />
Aliplast ha puntato a ridurre i consumi<br />
e a risparmiare in termini di consumi<br />
energetici e materiali. Al contempo,<br />
l’azienda ha sposato il tema della sostenibilità,<br />
investendo sulla modernizzazione<br />
degli impianti e sulle tecnologie<br />
“green”. I polimeri e i film a<br />
marchio Reload, così come le altre famiglie<br />
di prodotti Aliplast, sono frutto<br />
di processi completamente “circolari”:<br />
un modello che prevede il ritiro del<br />
rifiuto direttamente presso l’azienda e<br />
la riconsegna del medesimo prodotto<br />
rigenerato.<br />
“Il nostro contributo all’economia<br />
circolare è totale”, ha commentato<br />
Carlo Andriolo, amministratore delegato.<br />
“<strong>La</strong> quasi totalità di ciò che<br />
rigeneriamo deriva da plastiche da<br />
post-consumo, dunque rifiuti veri e<br />
propri e non semplici sfridi di produzione.<br />
Sono materiali che necessitano<br />
di lavorazioni più complesse,<br />
per ritornare ad un livello di qualità<br />
eccellente, ma in questo modo operiamo<br />
in piena in coerenza con gli<br />
obiettivi di riciclaggio indicati dall’Unione<br />
Europea, che richiedono di riciclare<br />
sempre di più proprio questi<br />
‘rifiuti difficili’ per riportare a nuova<br />
vita materiali oggi lasciati tra i rifiuti<br />
indifferenziati e quindi inceneriti o<br />
mandati a discarica”.<br />
Testare la riciclabilità degli imballaggi in polistirene<br />
RecyClass pubblica un nuovo protocollo<br />
di valutazione della riciclabilità<br />
dei contenitori in polistirene (PS)<br />
destinato alle aziende che vogliono<br />
valutare se i loro imballaggi rigidi in<br />
PS, come i vasetti destinati allo yogurt<br />
e ad altri tipi di prodotti alimentari<br />
e bevande, sono compatibili con<br />
lo stato dell’arte del riciclo post-consumo<br />
in Europa.<br />
“Garantire la riciclabilità degli imballaggi<br />
in PS, oltre ad aumentarne<br />
la raccolta, è indispensabile per migliorare<br />
la gestione del fine vita e per<br />
sbloccare un nuovo mercato per i<br />
materiali riciclati”, ha dichiarato David<br />
Eslava, amministratore delegato<br />
di Eslava Plasticos e presidente del<br />
Comitato Tecnico RecyClass PS.<br />
Il protocollo delinea una metodologia<br />
completa che consente di testare<br />
su scala di laboratorio gli imballaggi<br />
innovativi e i loro effetti sul PS riciclato.”Il<br />
documento mira a rappresentare<br />
nel modo più accurato possibile<br />
il funzionamento del processo<br />
di riciclaggio del PS su scala industriale<br />
per consentire il riciclaggio<br />
dei contenitori in PS in applicazioni<br />
di alto valore”, ha dichiarato Fabian<br />
Lüth, Technical Sales di Vogt e rappresentante<br />
del Comitato Tecnico<br />
RecyClass PS.<br />
30 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> <strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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iciclo<br />
Soluzione tray-to-tray per promuovere la<br />
circolarità delle vaschette<br />
Nell’ambito della strategia globale<br />
a favore della sostenibilità AMB ha di<br />
recente lanciato il progetto Tray Revive,<br />
utilizzando materiale proveniente<br />
dal riciclo delle vaschette post consumo<br />
con l’obiettivo di riprodurne di<br />
nuove.<br />
Le previsioni dell’industria delle<br />
bottiglie prevedono un incremento di<br />
utilizzo di rPET dal riciclo delle bottiglie<br />
post consumo pari ad almeno 0,5<br />
milioni di tonnellate. Questa maggiore<br />
domanda porterebbe inevitabilmente<br />
ad una minore disponibilità di rPET<br />
da poter riutilizzare nella produzione<br />
di film per vaschette. Da questa premessa<br />
e grazie alla sua pluriennale<br />
esperienza e conoscenze acquisite<br />
nell’utilizzo di materiali riciclati, in<br />
collaborazione con un’azienda italiana<br />
specializzata nel riciclo, AMB ha<br />
lanciato un’iniziativa per raccogliere<br />
materiale da vaschette post-consumo,<br />
con l’obiettivo di promuovere la<br />
circolarità delle vaschette alimentari<br />
in PET.<br />
Questo materiale viene scomposto<br />
in scaglie che vengono successivamente<br />
utilizzate per realizzare prodotti<br />
tray-to-tray. Il costante aumento della<br />
domanda di scaglie in rPET emerge<br />
anche dal fatto che si vanno sviluppando<br />
le linee guida europee per la<br />
progettazione del riciclo per vaschette<br />
trasparenti multistrato PET/PE che,<br />
insieme alle già esistenti linee guida<br />
per la progettazione delle vaschette in<br />
mono materiale, rappresenteranno un<br />
importante passo verso la riciclabilità<br />
delle vaschette in PET.<br />
Per garantire la qualità delle vaschette<br />
finali, la materia prima deriva<br />
per il 95% da vaschette alimentari e<br />
viene sottoposta a rigorosi controlli. Il<br />
materiale delle vaschette da post consumo<br />
viene appositamente trattato<br />
per evitare possibili contaminazioni,<br />
garantire la qualità della materia prima,<br />
le prestazioni meccaniche, l’aspetto<br />
estetico e la qualità del film. I<br />
clienti di AMB possono contare sulla<br />
qualità delle vaschette finali, garantendo<br />
le performance che rimangono<br />
invariate durante le operazioni di termoformatura<br />
sulle esistenti linee.<br />
Bonus straordinario alla filiera dei beni in polietilene<br />
Il caro energia non deve fermare il<br />
processo di economia circolare. Ne<br />
è convinto il consorzio Ecopolietilene,<br />
realtà impegnata nella gestione<br />
dei beni in polietilene, che ha deciso<br />
di sostenere le imprese che trattano<br />
e riciclano questi rifiuti riconoscendo<br />
loro un bonus aggiuntivo una<br />
tantum sul contributo per i processi<br />
di recupero. L’iniziativa, che è stata<br />
avviata nelle scorse settimane dal<br />
consorzio nazionale, vuole essere<br />
un concreto sostegno alla propria<br />
filiera.<br />
“Per il primo trimestre <strong>2022</strong><br />
abbiamo deciso di destinare agli<br />
impianti un bonus straordinario<br />
pari al 20% del contributo di gestione”,<br />
annuncia Giancarlo Dezio,<br />
direttore generale del consorzio<br />
Ecopolietilene. “È stata una scelta<br />
necessaria per non interrompere il<br />
flusso circolare di questi rifiuti, ma<br />
è stato anche un segnale, doveroso<br />
e concreto, per non vanificare<br />
gli sforzi fatti. A fronte dei rincari<br />
energetici che hanno interessato<br />
carburanti, gas ed elettricità, il<br />
consorzio Ecopolietilene pone una<br />
questione di priorità. Abbiamo monitorato<br />
il pesante impatto che la<br />
dinamica dei prezzi dell’energia e<br />
dei carburanti sta avendo sull’intera<br />
filiera del recupero di beni in<br />
polietilene”, prosegue Dezio. “Così,<br />
per andare incontro alle difficoltà<br />
crescenti che si sono manifestate<br />
e per non vanificare il lavoro fatto<br />
per creare una reale economia circolare,<br />
Ecopolietilene ha voluto riconoscere<br />
un importo una tantum a<br />
copertura parziale dell’incremento<br />
di costi sostenuti in conseguenza<br />
degli straordinari avvenimenti che<br />
stanno caratterizzando il mercato.<br />
Tutto questo, senza gravare sulle<br />
imprese consorziate: è infatti rimasto<br />
invariato l’ecocontributo che i<br />
produttori ci riconoscono per la gestione<br />
dei beni in polietilene”.<br />
Gli impianti che beneficeranno<br />
del bonus deciso da Ecopolietielene<br />
sono complessivamente 18: di questi,<br />
16 si occupano della selezione<br />
dei rifiuti e due della trasformazione<br />
dei beni in polietilene, opportunamente<br />
trattati, in granulato, ovvero<br />
la materia prima seconda che può<br />
essere impiegata nei processi produttivi<br />
di nuovi prodotti.<br />
32 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
30_33_News RICICLO.indd 32 16/06/22 11:47
iciclo<br />
Riciclo chimico di PET e poliestere da tessuti<br />
NextChem, società di Maire Tecnimont<br />
per le tecnologie per la transizione<br />
energetica, ha ultimato la realizzazione<br />
del primo impianto dimostrativo in Italia<br />
di riciclo chimico di PET e poliestere da<br />
tessuti nell’ambito del progetto Demeto.<br />
L’impianto è installato a Chieti, nel Parco<br />
Tecnologico d’Abruzzo. <strong>La</strong> tecnologia di<br />
depolimerizzazione adottata, basata sulla<br />
reazione di idrolisi alcalina con utilizzo<br />
delle microonde, permette di riciclare chimicamente<br />
il PET e il poliestere delle fibre<br />
tessili di scarto e ottenere monomeri puri<br />
da utilizzare nei processi industriali per<br />
produrre nuovi polimeri.<br />
Il progetto Demeto è stato cofinanziato<br />
dall’Unione Europea nell’ambito del programma<br />
Horizon 2020 con NextChem<br />
come coordinatore di un consorzio di<br />
14 partner, che copre l’intera value chain<br />
(NextChem, 3V Tech, Spindox UK, Technical<br />
University of Denmark, The European<br />
Outdoor Group, EuPC, The Fricke and<br />
Mallah GmbH, gr3n, H&M Group, Neogroup,<br />
Recuprenda, Pectia, SUPSI, Synesis).<br />
NextChem ha il ruolo di sviluppatore<br />
e co-licensor della tecnologia di depolimerizzazione,<br />
di cui è titolare la start-up svizzera<br />
gr3n, oltre a quello di progettista e realizzatore<br />
dell’impianto. Diverse tipologie<br />
di materiali, incluse le fibre tessili a base<br />
poliestere, saranno testate nell’impianto,<br />
in grado di riciclare quasi il 100% del materiale<br />
in entrata, pari a un milione di kg/<br />
anno.<br />
Il progetto è stato affiancato da un Industrial<br />
Advisory Board, di cui fanno parte<br />
aziende come Unilever, Coca-Cola, Oviesse,<br />
Danone, Henkel e diverse altre. Questa<br />
tecnologia innovativa potrebbe contribuire<br />
anche alla soluzione di alcuni problemi<br />
ancora irrisolti nel riciclo dei rifiuti tessili,<br />
quale quello relativo alle fibre accoppiate.<br />
Solo in Italia, nel 2019 i rifiuti tessili tracciati<br />
erano pari a 157,7 Kt, di cui il 47%<br />
costituito da fibre sintetiche accoppiate e<br />
non. In Italia il 5,7% dei rifiuti indifferenziati<br />
è composto da rifiuti tessili per un<br />
totale stimato di circa 663 kta. In Europa<br />
ogni abitante utilizza ogni anno 26 kg di<br />
materiale tessile e ne smaltisce 11, con<br />
una produzione totale di rifiuti tessili stimata<br />
in circa 5 Mt/a.<br />
“Siamo orgogliosi di aver realizzato<br />
questo impianto, primo nel suo genere in<br />
Italia e tra i primi in Europa, in particolare<br />
in un momento in cui si stanno iniziando<br />
a creare, in Italia come negli altri Paesi europei,<br />
sistemi nazionali di raccolta e riciclo<br />
dei rifiuti tessili, in attuazione della normativa”,<br />
ha spiegato Pierroberto Folgiero,<br />
amministratore delegato del Gruppo Maire<br />
Tecnimont e di NextChem.<br />
Recupero in linea degli scarti di produzione<br />
CMG Granulators introduce una serie<br />
di granulatori di nuova concezione<br />
per il riciclo in linea degli scarti di produzione,<br />
specifica per la macinazione<br />
di lastre, scheletrato e pezzi scarto.<br />
<strong>La</strong> nuova serie GT comprende<br />
quattro modelli, adatti a piccole e medie<br />
capacità, per coprire applicazioni<br />
che vanno da 200 a 1.000 kg/h.<br />
<strong>La</strong> caratteristica distintiva della<br />
serie GT di CMG Granulators è il design<br />
delle lame: le lame del rotore<br />
sono posizionate ad un alto grado di<br />
inclinazione, 50°, rispetto alla lama<br />
fissa, in modo da garantire la migliore<br />
precisione di taglio, la massima<br />
omogeneità dimensionale del rimacinato,<br />
bassissime emissioni sonore e<br />
assenza di polvere.<br />
<strong>La</strong> camera di taglio è assemblata a<br />
“spine & bulloni”, non utilizza componenti<br />
fusi o saldati e tutte le parti<br />
sono lavorate a CNC per ottenere la<br />
massima precisione di assemblaggio<br />
al 100° di millimetro.<br />
20 Wh/kg è la piccola quantità di<br />
energia utilizzata da un granulatore<br />
CMG, rispetto a oltre 40 Wh/kg consumata<br />
dalle unità convenzionali.<br />
Tutti i modelli GT sono ribassati e<br />
insonorizzati, in modo da essere posizionati<br />
sotto il nastro trasportatore<br />
del prodotto finito e mantenere l’ambiente<br />
di produzione il più silenzioso<br />
possibile.<br />
<strong>La</strong> posizione della griglia è precisamente<br />
al di sotto della camera di<br />
taglio e offre le massime prestazioni<br />
di scarico, per garantire il minimo<br />
tempo di permanenza del rimacinato<br />
nella camera di taglio e la massima<br />
produttività.<br />
L’evacuazione dell’unità avviene tramite<br />
un sistema di trasporto pneumatico<br />
in vuoto, che oltre a preservare<br />
l’integrità del rimacinato convogliandolo<br />
in depressione in tubazioni di<br />
grande diametro, elimina ogni possibile<br />
generazione di polvere e inquinamento.<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 33<br />
30_33_News RICICLO.indd 33 16/06/22 11:47
saldatura<br />
Groover LP500<br />
Paolo Possa, General Manager di Leister<br />
Technologies Italia Srl, spiega quali siano le<br />
dinamiche più interessanti nei segmenti della<br />
saldatura della plastica e del calore di processo<br />
e quali scenari si prospettano.<br />
Bilanci e previsioni<br />
per Leister<br />
Lo scorso anno è stato un anno particolare,<br />
segnato dalla ripresa di molti settori industriali:<br />
com’è andata per Leister?<br />
Il 2021 è stato un anno positivo per Leister, ci<br />
voleva dopo le difficoltà del 2020 causate non<br />
da rallentamento dell’economia ma dal fermo<br />
forzato del paese per lockdown. <strong>La</strong> nostra<br />
azienda opera principalmente in due settori<br />
dell’economia, il mondo dell’edilizia a cui forniamo<br />
saldatrici manuali ed automatiche per la saldatura<br />
di materiali termo-plastici ed il mondo<br />
della costruzione di macchinari ed impianti a cui<br />
forniamo riscaldatori industriali e campi solari ad<br />
infrarossi. Il lockdown di marzo-aprile 2020 aveva<br />
fermato la cantieristica di fatto quasi azzerando<br />
le vendite in ambito edilizia per almeno due<br />
mesi. Dalla riapertura di maggio fino a fine anno<br />
avevamo poi lavorato molto bene in entrambi i<br />
settori, a conferma che l’economia stava girando<br />
bene, ma non era stato possibile recuperare<br />
favorevoli si sono andati ad aggiungere gli incenil<br />
gap di fatturato creatosi con lo stop a inizio<br />
pandemia. Nel 2021 la macro-economia in entrambi<br />
i settori è stata positiva nonostante il permanere<br />
della minaccia pandemica, e questo ha<br />
creato condizioni favorevoli allo sviluppo del business<br />
come mai sperimentato in anni precedenti.<br />
L’effetto combinato del recupero di questi<br />
mercati e degli investimenti fatti dalla nostra<br />
casa madre sia sull’innovazione di prodotto che<br />
sul rafforzamento dell’organizzazione italiana<br />
hanno consentito di chiudere il 2021 con una<br />
crescita a doppia cifra ed in termini assoluti con<br />
il miglior risultato di sempre, dalla nostra partenza<br />
nel gennaio 2014.<br />
L’edilizia ha conosciuto uno sviluppo notevole,<br />
anche grazie agli incentivi: ci sono stati<br />
riflessi positivi per il segmento plastic welding?<br />
Il mondo dell’edilizia dopo un periodo molto lun-<br />
Paolo Possa, General Manager<br />
di Leister Technologies Italia Srl<br />
go di contrazione iniziato nel 2008 sta finalmente<br />
vivendo un nuovo momento favorevole. Sono<br />
in atto trend importanti tra i quali il più significativo<br />
è la accresciuta attenzione sia di privati che<br />
delle aziende verso il consumo energetico degli<br />
immobili, che stanno determinando investimenti<br />
molto significativi in quest’ambito. A questi trend<br />
34 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
34_35_Articolo LEISTER OK.indd 34 20/06/22 11:34
tivi come il superbonus 110% per ristrutturazioni Per quanto riguarda il segmento<br />
e interventi sull’involucro edilizio, e questi hanno<br />
process heat,<br />
funzionato da “booster”, fornendo un’ulteriore<br />
spinta ad un comparto che è trainante per l’economia<br />
italiana e che aveva bisogno di ritrovare<br />
slancio.<br />
quali sono stati i settori<br />
merceologici che vi hanno<br />
dato maggiori soddisfazioni?<br />
In ambito edilizia sono tante le applicazioni in cui In ambito industriale<br />
vengono utilizzati prodotti Leister; l’impermeabilizzazione<br />
di coperture commerciali ed industriali<br />
per esempio, o l’impermeabilizzazione di opere<br />
civili come la realizzazione di gallerie e opere<br />
interrate, o ancora la saldatura di pavimenti alto-resilienti<br />
tipici di scuole ed ospedali. In tutti<br />
questi ambiti abbiamo beneficiato del momento<br />
positivo vissuto dal settore, ma non dobbiamo<br />
dimenticare il contributo alla crescita dei volumi<br />
di vendita dato dall’innovazione di prodotto. Nel<br />
2021 abbiamo lanciato sul mercato saldatrici<br />
automatiche, come UNIROOF 700 LQS o<br />
come COMET 300/700, che velocizzano ulteriormente<br />
sono numerose le applicazioni<br />
di riscaldatori ad aria calda o di impianti<br />
ad infrarossi per fornire al processo il calore<br />
nella forma più intelligente ed efficiente. Preriscaldo<br />
materiali, asciugatura, saldatura di materiali<br />
plastici, termo-retrazione,<br />
attivazione di colle, l’elenco è lungo<br />
e a volte molto curioso. Il calore<br />
viene usato anche per “migliorare” il<br />
look ad un rossetto, per tostare nocciole<br />
o chicchi di caffè, per mantenere il<br />
cioccolato alla giusta temperatura per<br />
decorare al meglio torte o merendine.<br />
il processo di saldatura e contri-<br />
buiscono significativamente ad operare in<br />
qualità. Abbiamo messo sul mercato attrezzature<br />
a batteria come GROOVER<br />
LP500 che hanno una grande praticità<br />
d’uso e consentono al posatore di<br />
ridurre i tempi di intervento, a beneficio<br />
quindi della produttività<br />
della sua azienda.<br />
Nel 2021 è stato lanciato il sito leistershop.it:<br />
come è stato accolto?<br />
Da diversi anni il mercato ci cercava su<br />
Internet con l’aspettativa di trovare un canale<br />
comodo e pratico per conoscere<br />
ed acquistare i nostri prodotti. Da marzo<br />
2021 possiamo offrire ai clienti anche<br />
una vetrina “virtuale” aperta 24<br />
ore al giorno, 7 giorni su 7, dove<br />
informarsi sulle soluzioni tecniche<br />
Leister e trovare le ultime novità<br />
di prodotto ma anche conoscere<br />
le iniziative di marketing<br />
come fiere o webinar, o ancora<br />
cogliere opportunità di acquisto<br />
Uniroof 700 LQS<br />
legate a promoziosaldatura<br />
“Il mondo dell’edilizia sta vivendo un nuovo momento<br />
favorevole. Sono in atto trend importanti tra i quali il più<br />
significativo è una maggiore attenzione sia<br />
di privati che delle aziende verso il consumo<br />
energetico degli immobili”<br />
Comet 300/700<br />
ni a prezzi particolarmente vantaggiosi.<br />
Da subito abbiamo registrato un traffico significativo,<br />
segno di interesse da parte dei<br />
clienti, e un volume importante di richieste di<br />
informazioni all’azienda, richieste a cui cerchiamo<br />
di rispondere nel più breve tempo<br />
possibile.<br />
I volumi di vendita sono cresciuti mese dopo<br />
mese, segno anche questo di un progetto<br />
che è stato accolto bene dal mercato.<br />
Quali novità sono previste per il futuro?<br />
Guardando all’anno in corso sono tante le<br />
iniziative su cui stiamo lavorando. Da un lato,<br />
confidando su uno scenario progressivamente<br />
più favorevole alle attività in presenza,<br />
parteciperemo a vari eventi fieristici cercando<br />
di essere presenti nei nostri principali ambiti<br />
di mercato. Oltre ai già passati Forum<br />
Piscine, MECSPE, IPACK-IMA e SIFERR in<br />
autunno concluderemo con Piscina 22 ed<br />
Ecomondo, fiera dove presenteremo le soluzioni<br />
Leister per chi opera in ambito opere<br />
interrate e discariche.<br />
Per quanto riguarda i prodotti lanceremo due<br />
nuovi modelli di estrusori, studiati per chi realizza<br />
carpenterie e manufatti in plastica, e<br />
una saldatrice automatica per il settore dei<br />
telonai e produttori di banner pubblicitari.<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 35<br />
34_35_Articolo LEISTER OK.indd 35 20/06/22 11:34
stampaggio<br />
a iniezione<br />
Pressa per lo stampaggio di polimeri riciclati<br />
Fanuc presenta la pressa a iniezione<br />
Roboshot, impegnata nello stampaggio<br />
di pezzi con polimeri riciclati. Si<br />
tratta della soluzione 100% elettrica,<br />
sostenibile ed efficiente dal punto di<br />
vista energetico per lo stampaggio a<br />
iniezione. Coniuga la precisione del<br />
CNC più affidabile del mercato con<br />
l’innovazione di funzionalità di AI per<br />
ottimizzare il processo di stampaggio<br />
e un utilizzo intelligente dell’energia,<br />
con l’obiettivo di contenere l’impatto<br />
ambientale e ridurre l’impronta di<br />
consumi della pressa.<br />
Risparmio energetico e utilizzo intelligente<br />
dell’energia sono tra i principi<br />
che guidano da sempre la filosofia<br />
di Fanuc. L’azienda giapponese<br />
investe da decenni in tecnologie che<br />
consentono di consumare energia in<br />
modo sostenibile. <strong>La</strong> nuova gamma di<br />
presse Roboshot ALPHA-SiB si caratterizza<br />
per la facilità di utilizzo, grazie<br />
alla presenza dell’interfaccia utente<br />
ad alte prestazioni Fanuc PANEL iH<br />
Pro che dispone di un ampio display<br />
touch da 21,5” con risoluzione Full<br />
HD, migliorando così di 2,6 volte la<br />
risoluzione precedente. Migliorate anche<br />
le funzionalità del software. Sono<br />
state aggiunte funzioni che includono<br />
la sequenza di autospegnimento, una<br />
funzione di controllo preventivo della<br />
contropressione, la possibilità di modificare<br />
in modo automatico i parametri<br />
di avvio, la modalità di gestione<br />
dell’operatore (opzione con accesso<br />
RFID) e un sistema di valutazione<br />
della qualità (quando Linki2 è installato).<br />
Con la comunicazione OPC-UA<br />
integrata sono disponibili interfacce<br />
per Euromap 77 e 63 per consentire<br />
lo scambio di dati con sistemi ERP o<br />
MES. Roboshot è poi conforme alla<br />
norma ISO 20430, lo standard internazionale<br />
di sicurezza per le macchine<br />
per lo stampaggio a iniezione.<br />
Un’altra utile ottimizzazione del<br />
software riguarda la manutenzione<br />
preventiva tramite apprendimento automatico<br />
(estensione delle funzionalità<br />
AI). L’automazione dei processi di<br />
carico e scarico della pressa avviene<br />
senza soluzione di continuità con l’integrazione<br />
di un robot FANUC (cartesiano,<br />
collaborativo o antropomorfo),<br />
che si installa in modalità plug and<br />
play in pochi istanti sfruttando la piattaforma<br />
di controllo comune.<br />
Pannelli compositi termoplastici con fibra di carbonio riciclata<br />
Cannon Ergos società del gruppo<br />
Cannon esperta nelle tecnologie, nelle<br />
attrezzature di lavorazione e nella<br />
produzione di stampi per il settore dei<br />
compositi, sta lavorando con Boeing su<br />
prove di stampaggio per valutare la fattibilità<br />
dell’utilizzo della fibra di carbonio<br />
riciclata (rCF) nella fabbricazione di pannelli<br />
laterali interni per cabine di aerei.<br />
Il recupero e riutilizzo degli scarti di<br />
fibra di carbonio durante i processi di<br />
produzione e le applicazioni a fine vita,<br />
come l’automotive e l’aeronautica, si<br />
è dimostrato economicamente valido.<br />
Questo favorisce l’attuazione della direttiva<br />
quadro UE sui rifiuti (2008/98/<br />
CE) finalizzata a ridurre notevolmente<br />
lo smaltimento in discarica, essenziale<br />
dal punto di vista ambientale, oltre che<br />
in linea con gli obiettivi fissati dal pacchetto<br />
UE sull’economia circolare per<br />
le pratiche di produzione sostenibile.<br />
“Da diversi anni, insieme alle consociate<br />
Cannon Afros e Cannon Tipos,<br />
abbiamo intrapreso con successo numerosi<br />
progetti per dare nuova vita<br />
alla fibra di carbonio riciclata”, ha<br />
dichiarato Mattia Andolfatto, Project<br />
Manager R&D di Cannon Ergos.<br />
“Combinando diverse tecnologie e<br />
processi di produzione su misura per<br />
ogni applicazione, siamo stati in grado<br />
di lavorare efficacemente la fibra di<br />
carbonio riciclata, sia impregnata con<br />
diverse resine, sia già integrata in una<br />
matrice termoplastica”.<br />
L’ultima fase del progetto coinvolge<br />
Mitsubishi Chemical Advanced Materials<br />
(MCAM), un fornitore globale di<br />
polimeri rinforzati ad alte prestazioni<br />
per il quale Cannon Ergos ha progettato,<br />
prodotto e installato un’unità di termocompressione<br />
personalizzata e completamente<br />
attrezzata. Questa attrezzatura<br />
è stata utilizzata per produrre prototipi<br />
di pannelli laterali con il nuovo materiale<br />
Kyrontex®. Le matrici di resina tipiche<br />
utilizzate per le applicazioni aeronautiche<br />
dei compositi termoplastici Kyrontex<br />
comprendono la poliammide (PA), il<br />
polieterimmide (PEI), il solfuro di polifenilene<br />
(PPS), il polieteretereterchetone<br />
(PEEK) e il poliarileterchetone (PAEK).<br />
36 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> <strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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stampaggio<br />
a iniezione<br />
Dispositivi di commutazione wireless<br />
per stampaggio a iniezione bicomponente<br />
Wireless, senza cavo: secondo questo<br />
principio, gli interruttori e i sensori<br />
wireless di Steute garantiscono una<br />
trasmissione del segnale sicura, affidabile<br />
e senza cavo in un’ampia gamma<br />
di applicazioni. Un’area interessante per<br />
questa soluzione è lo stampaggio a iniezione<br />
di materie plastiche, in particolare i<br />
processi multicomponente, in cui spesso<br />
vengono utilizzate macchine a piastre rotanti.<br />
Le piastre consentono di stampare<br />
prima la parte principale dell’elemento<br />
costruttivo e poi – dopo una rotazione<br />
della piastra di 90 o 180° – di iniettare<br />
la seconda parte, evitando distorsioni ed<br />
accelerando il processo produttivo.<br />
Una sfida qui è il monitoraggio delle<br />
posizioni della slitta e quindi la corretta<br />
chiusura dell’utensile di stampaggio a<br />
iniezione. Se le slitte non sono nella posizione<br />
corretta e l’utensile si chiude, questo<br />
può portare a riparazioni che costano<br />
non solo in termini di denaro, ma – forse<br />
ancor più importante – anche di tempo.<br />
Per evitare che questo accada, eliminando<br />
allo stesso tempo lo sforzo di installare<br />
dei cavi, che sono anche soggetti<br />
ad usura, l’utilizzatore può optare per un<br />
interruttore di posizione wireless oppure<br />
un sensore induttivo wireless di Steute.<br />
L’interruttore o sensore wireless registra<br />
la posizione finale della slitta e trasmette<br />
un segnale corrispondente al ricevitore<br />
wireless posto all’interno del quadro elettrico.<br />
Il successivo processo di stampaggio<br />
a iniezione non si avvia fino a quando<br />
il ricevitore non trasmette il segnale “slitta<br />
chiusa” al sistema di controllo della<br />
macchina.<br />
Poiché questa soluzione è il modo più<br />
elegante, semplice da installare e privo<br />
di usura per ottenere la trasmissione di<br />
un segnale da parte di un elemento rotante<br />
di una macchina, è già utilizzata<br />
dalle principali aziende che trasformano<br />
le materie plastiche. <strong>La</strong> maggior parte di<br />
loro ha potato per un interruttore di posizione<br />
della gamma Steute (ES 13, ad<br />
esempio) che diventa poi “compatibile<br />
con il wireless” in combinazione con un<br />
trasmettitore wireless universale (RF 96<br />
ST oppure RF I/O). In alternativa, sono<br />
disponibili anche i sensori induttivi wireless<br />
della gamma RF IS.<br />
Il costo di installazione di un interruttore<br />
o di un sensore wireless (incluso<br />
il ricevitore e l’integrazione nel sistema<br />
di controllo della macchina) è gestibile,<br />
mentre i vantaggi sono elevati, grazie<br />
al fatto che questa opzione è un modo<br />
semplice e affidabile per evitare danni<br />
all’utensile. Tra l’altro, soluzioni similari<br />
sono utilizzate anche per la lavorazione<br />
dei metalli – ad esempio per monitorare<br />
il posizionamento dei pezzi nelle presse<br />
piegatrici.<br />
Macchina a iniezione all electric fino a 450 tons<br />
Il pezzo<br />
stampato:<br />
piattino<br />
finger<br />
food<br />
Negri Bossi è stata presente alla fiera<br />
MECSPE di Bologna dove ha esposto<br />
una macchina della nuova generazione<br />
all electric della serie Nova eT, nella versione<br />
180-H490. <strong>La</strong> serie Nova eT rappresenta<br />
uno dei modelli di punta e di<br />
cui l’azienda milanese ha un’esperienza<br />
collaudata negli anni. Il prodotto Nova<br />
eT è disponibile a partire dai 50 tons<br />
e recentemente Negri Bossi<br />
ha sviluppato il modello fino a 450 tons<br />
con l’intenzione di ampliare ulteriormente<br />
il range, secondo le esigenze del<br />
mercato sempre più attento ai vantaggi<br />
che la pressa elettrica comporta. Il controllo<br />
user friendly e Multitouch Tactum<br />
completa la pressa e in unione con il<br />
Sistema brevettato di Tele-Assistenza<br />
AMICO.4.0., creato nel 1998 da NB che<br />
ad oggi conta migliaia di clienti utilizzatori,<br />
garantisce il supporto postvendita<br />
tramite connessione WAN, permettendo<br />
di gestire la produzione al meglio e<br />
l’interconnessione dei dati pressa ai vari<br />
sistemi informatici sempre più nell’ottica<br />
dell’Industry 4.0 (predisposto ai recenti<br />
standard di comunicazione OPC-UA).<br />
<strong>La</strong> pressa a iniezione, adatta principalmente<br />
per i mercati del medicale, packaging<br />
e stampaggio tecnico, stampa per<br />
l’evento un piattino finger food grazie allo<br />
stampo 12 cavità prodotto dalla società FB<br />
Moldus che ha sede in provincia di Bergamo.<br />
Questa soluzione di stampaggio<br />
veloce con un tempo di ciclo di 6 secondi<br />
utilizza materiale PS e il peso della stampata<br />
si aggira intorno ai 4 grammi.<br />
<strong>La</strong> pressa è, inoltre, equipaggiata con il<br />
Robot di Sytrama società del gruppo con<br />
sede a Vignate (MI).<br />
38 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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stampa 3D<br />
Materiali compositi al<br />
servizio di Ducati Corse<br />
Roboze, fornitore di soluzioni avanzate<br />
di produzione additiva con le stampanti<br />
3D più precise al mondo specializzate nella<br />
produzione di componenti finiti in materiali<br />
compositi e super polimeri, sarà Technical<br />
Partner di Ducati Corse per la stagione <strong>2022</strong><br />
appena iniziata a Losail in Qatar. <strong>La</strong> tecnologia<br />
Roboze applicata alle stampanti 3D è<br />
focalizzata sull’utilizzo di materiali compositi<br />
e polimeri ad alte prestazioni – materiali<br />
che hanno evidenziato importanti vantaggi<br />
nel mondo delle competizioni – al posto dei<br />
metalli. Ducati Corse nel <strong>2022</strong> sfrutterà al<br />
massimo questa innovativa tecnologia offerta<br />
dall’azienda barese.<br />
“<strong>La</strong>voriamo con Roboze da più di un<br />
anno oramai e grazie alla tecnologia di<br />
stampa 3D per super polimeri e compositi<br />
di Roboze siamo riusciti a velocizzare notevolmente<br />
la produzione di componenti<br />
aerodinamici con incredibili proprietà<br />
meccaniche”, racconta Riccardo Savin,<br />
Ducati Corse Vehicle Dynamics and Design<br />
Manager. “Siamo molto felici di questa<br />
partnership tecnica e prevediamo di incrementare<br />
l’utilizzo della loro tecnologia<br />
visti gli incoraggianti risultati ottenuti”.<br />
Ducati Corse, infatti, ha utilizzato nelle delicate<br />
fasi di test la tecnologia Roboze per<br />
produrre parti delle Desmosedici GP, come<br />
alcune sezioni della carena e i paracalore.<br />
Roboze si è distinta nel mondo per aver<br />
sviluppato una tecnologia innovativa che<br />
sposta il focus della stampa 3D dalla semplice<br />
prototipazione alla produzione di parti<br />
finite con standard produttivi equiparabili ai<br />
metodi tradizionali. L’elevato know-how del<br />
team nella scienza dei materiali e nella meccatronica<br />
si è tradotto in un sistema ripetibile,<br />
e dunque scalabile nel mondo, per la produzione<br />
di componenti con super-materiali<br />
come PEEK, Carbon PEEK, ULTEM e Carbon<br />
PA. Polimeri e materiali compositi che non<br />
garantiscano solo un ottimo rapporto tra<br />
resistenza meccanica e peso, ma anche<br />
proprietà chimiche e termiche adeguate alla<br />
specifica applicazione di interesse.<br />
“<strong>La</strong>voriamo costantemente per aumentare<br />
le performance dei nostri super materiali<br />
e la velocità delle nostre stampanti<br />
3D. Supportare Ducati Corse in MotoGP ci<br />
riempie di orgoglio”, dichiara Alessio Lorusso,<br />
Founder & CEO di Roboze. “<strong>La</strong>vorare<br />
fianco a fianco con i tecnici di Ducati<br />
Corse ci ha permesso di apprendere molto<br />
bene le loro esigenze”.<br />
Polimero per sinterizzazione laser<br />
Igus continua ad ampliare il suo servizio<br />
di stampa 3D sviluppando materiali<br />
innovativi per realizzare – tramite<br />
sinterizzazione laser selettiva (SLS) –<br />
componenti in tribopolimeri resistenti<br />
agli agenti chimici ed esenti da lubrificazione.<br />
Focus su iglidur I10: il nuovo<br />
materiale per stampa SLS, resistente<br />
ad acidi, basi, alcoli e grassi. Un polimero<br />
particolarmente indicato sia per<br />
impianti di lavorazione alimentare che<br />
per impianti di galvanica.<br />
Il nuovo materiale per stampa da<br />
sinterizzazione laser iglidur I10 non si<br />
distingue solo per la sua resistenza ad<br />
acidi, basi, alcoli e grassi, ma anche per<br />
il suo ridotto livello di assorbimento di<br />
umidità, per la sua robustezza e per la<br />
sua grande duttilità. Quest’ultima è la<br />
caratteristica dei materiali capaci di deformarsi<br />
in presenza di forze di taglio<br />
prima della rottura. iglidur I10 risulta<br />
quindi essere il materiale ideale per<br />
produrre componenti funzionali industriali<br />
leggeri con proprietà elastiche.<br />
Questo innovativo materiale di stampa,<br />
iglidur I10, si presta a svariate applicazioni<br />
e verrà utilizzato sempre di<br />
più anche negli impianti e processi di<br />
galvanizzazione. I componenti stampati<br />
in 3D che vengono impiegati nei<br />
processi di rivestimento per cataforesi<br />
devono resistere alle sostanze acide<br />
per ridurre al minimo il rischio di difetti<br />
e di possibili guasti. “Questo materiale<br />
risulta interessante in applicazione per<br />
il settore alimentare e del packaging”,<br />
spiega Tom Krause, responsabile delle<br />
tecnologie di produzione additiva<br />
in igus. “Siamo infatti uno dei pochi<br />
produttori ad aver ottenuto la certificazione<br />
del materiale di stampa SLS<br />
in conformità alle specifiche della Food<br />
and Drug Administration (FDA) statunitense”.<br />
Il nuovo materiale è anche<br />
conforme al Regolamento UE 10/2011<br />
che certifica che il polimero è innocuo<br />
a contatto con gli alimenti.<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 39<br />
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Apparecchiature<br />
ausiliarie<br />
Per Moretto sostenibilità e redditività rappresentano un binomio imprescindibile per l’industria<br />
globale del futuro. Essere sostenibili significa anche sviluppare e realizzare soluzioni che<br />
permettano di ridurre l’utilizzo di materie prime naturali provenienti da risorse esauribili.<br />
Macchinari evoluti per una<br />
redditività sostenibile<br />
Moretto è impegnata da anni sul<br />
fronte del risparmio energetico e<br />
del rispetto per l’ambiente. Investendo<br />
in media il 6% del fatturato annuale in<br />
attività di R&D, l’azienda dedica grande attenzione<br />
alla ricerca di soluzioni innovative e originali<br />
per affrontare tematiche fondamentali<br />
come il contenimento del consumo energetico,<br />
l’ottimizzazione della performance dei<br />
propri prodotti per evitare scarti di produzione<br />
e la realizzazione di un’intera gamma di automazioni<br />
ausiliarie per l’industria della trasformazione<br />
della plastica riciclata.<br />
“Immaginare un mondo senza plastica significa<br />
ignorare il progresso. Importante è piuttosto ripensarne<br />
la produzione, l’utilizzo, la trasformazione<br />
e il suo riciclo in termini sempre più sostenibili<br />
per l’uomo e per l’ambiente”, commenta<br />
Silvia Moretto, Marketing Manager.<br />
<strong>La</strong> necessità da parte delle aziende trasformatrici<br />
di dotarsi di macchinari evoluti in grado<br />
di processare non solo materiali vergini,<br />
ma anche con elevate percentuali di riciclato<br />
è forte e si sussegue l’impegno da parte delle<br />
istituzioni nel favorire un impiego sempre<br />
più massivo di materiali riciclati. <strong>La</strong> gamma di<br />
prodotti Moretto dedicati al riciclo copre tutte<br />
le fasi critiche che anticipano il processo di<br />
estrusione o iniezione. Si va dai granulatori<br />
per macinare scarti pre e post consumo, ai<br />
dispositivi per lo stoccaggio e il trattamento<br />
del flakes, chips e scaglie, ai deumidificatori<br />
sviluppati per grandi quantità di materiale riciclato.<br />
Soluzioni che sono state protagoniste<br />
alla fiera Greenplast <strong>2022</strong>.<br />
“Un appuntamento che mancava nel panorama<br />
fieristico e che risponde, grazie alle<br />
molteplici innovazioni presenti, alla necessità<br />
di raccontare la plastica da un nuovo punto<br />
di vista, quello della sostenibilità”, aggiunge<br />
Silvia Moretto.<br />
I sistemi di cristallizzazione<br />
Tra i prodotti di punta per realizzare una lavorazione<br />
di qualità che permetta il riciclo, certamente<br />
i sistemi di cristallizzazione occupano<br />
un posto fondamentale. Il cristallizzatore<br />
MPK Moretto è un sistema che permette di<br />
cristallizzare i materiali provenienti da<br />
post-consumo, rimacinati e lavati per poter<br />
essere poi trasformati. Perfettamente rigranulati<br />
e rigenerati per poterli riutilizzare con il<br />
polimero vergine in nuovi processi produttivi.<br />
MPK si distingue per l’elevata efficienza<br />
energetica, per facilità di utilizzo e pulizia, feature<br />
fondamentali in macchinari che trattano<br />
materiale proveniente da post consumo<br />
40 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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Apparecchiature<br />
ausiliarie<br />
DGM gravix, dosatore gravimetrico<br />
a batch<br />
soprattutto per limitare i tempi di cambio<br />
produzione. Il cono apribile con dispositivo<br />
assistito permette infatti di procedere rapidamente<br />
alla pulizia e manutenzione, un fattore<br />
di usabilità eccezionale in una macchina che<br />
tratta materiali critici come rimacinato e flakes.<br />
<strong>La</strong> movimentazione omogenea del materiale<br />
rimacinato è assicurata dalla particolare<br />
conformazione dell’albero miscelatore<br />
interno con pale rimovibili che si possono<br />
adattare alle diverse tipologie di materiale<br />
trattato evitando la formazione di grumi. Gli<br />
accessori che completano MPK sono il dispositivo<br />
di filtrazione Vortex che intercetta le<br />
polveri del circuito di processo e fa aumentare<br />
l’autonomia dello stesso. A separare i<br />
condensati Purex è un dispositivo che filtra il<br />
flusso del circuito di ritorno intercettando le<br />
sostanze oleose e/o resinose contenute nei<br />
vapori, impurità tipicamente presenti nei materiali<br />
di origine post-consumo. Purex contiene<br />
drasticamente le emissioni in atmosfera,<br />
dannose per le persone e per l’ambiente.<br />
Provvisto di interfaccia grafica intuitiva con<br />
controllo touch, questo sistema può essere<br />
connesso alle altre automazioni dell’impianto<br />
via web e controllato da remoto attraverso il<br />
software di supervisione Mowis che realizza<br />
una connettività completa via OPC UA,<br />
ETHERNET, MODBUS.<br />
MPK è solo una delle innovative soluzioni<br />
Moretto dedicate alla lavorazione di materiale<br />
da post-consumo che potranno essere<br />
visionate in fiera.<br />
Cristallizzatore Serie MPK<br />
Una particolare attenzione va posta alla<br />
gamma di dosatori adatti alla calibrazione<br />
delle miscele di materiale vergine, rigranulati<br />
e/o additivi. Sono disponibili dosatori gravimetrici<br />
a batch o anche loss-in-weight con<br />
produzioni fino a 12 ton/ora e dedicati al trattamento<br />
di ogni tipo di materiale. Rigranulato,<br />
vergine, rimacinati, scaglie, flakes, polvere;<br />
un’ampia gamma di applicazioni fino<br />
anche a 12 componenti.<br />
Progetti eco-responsabili<br />
I temi della sostenibilità e del risparmio energetico<br />
per Moretto si concretizzano non solo<br />
nei prodotti, ma anche nella quotidianità lavorativa<br />
con attività ed investimenti eco-responsabili<br />
che coinvolgono l’intera azienda.<br />
Da qui il progetto “Be Tomorrow” per la riduzione<br />
dell’impatto ambientale dei processi<br />
produttivi armonizzando gli obiettivi economici,<br />
ecologici e sociali dell’impresa. Tra le<br />
varie iniziative la scelta fatta da Moretto di<br />
utilizzare nei propri stabilimenti solo energia<br />
proveniente da fonti rinnovabili a cui si aggiungono<br />
una serie di accorgimenti atti a<br />
monitorare il consumo di risorse come l’installazione<br />
in ogni impianto di un rilevatore di<br />
consumo per i diversi orari di lavoro così da<br />
organizzare i cicli produttivi all’insegna<br />
dell’efficienza energetica.<br />
Uno degli obiettivi di Moretto è contribuire a<br />
diffondere la cultura dell’utilizzo intelligente<br />
della plastica. Il riciclo è un percorso obbligato<br />
nel panorama futuro e va affrontato<br />
con professionalità e determinazione nel rispetto<br />
dell’uomo e dell’ambiente in cui viviamo.<br />
<strong>La</strong> realizzazione di impianti ausiliari<br />
per la produzione e il trattamento di materiale<br />
PIR e PCR è solamente uno dei fronti in<br />
cui è impegnata l’azienda. Altri aspetti distintivi<br />
sono l’alta efficienza e l’alto grado di<br />
tecnologia impiegata. Più tecnologia significa<br />
migliori risultati, migliorare la performance<br />
di un prodotto significa migliorare il nostro<br />
futuro.<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 41<br />
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componenti<br />
Linea di estrusione Weber per tubi dotata<br />
di sistema per schiumatura fisica Promix<br />
Tubi portacavi<br />
che rispettano<br />
l’ambiente<br />
Grazie ai tubi portacavi schiumati fisicamente Promix garantisce<br />
la riduzione di CO 2<br />
e il risparmio sui costi di produzione.<br />
Promix Solutions AG, fornitore di componenti<br />
e soluzioni chiave nel settore<br />
della miscelazione, schiumatura e<br />
raffreddamento nella lavorazione della plastica<br />
e nella produzione di polimeri propone un<br />
nuovo approccio per ridurre i costi e il consumo<br />
di materia prima. Si tratta dei tubi con<br />
schiume termoplastiche con gas ecocompatibili,<br />
che portano a risparmiare sul quantitativo<br />
di plastica impiegata.<br />
Se si considera l’attuale difficoltà nel reperire<br />
polimeri e l’elevato costo delle materie prime<br />
in costante aumento, la schiumatura microcellulare<br />
dei tubi in plastica è tra le migliori<br />
soluzioni per risparmiare materiale e ridurre<br />
l’impatto della CO 2<br />
nella produzione di tubi.<br />
I tubi in plastica Promix per la protezione di<br />
cavi interrati sono disponibili in un’ampia varietà<br />
di diametri e spessori di parete. Un principio<br />
vale in tutti i casi: i cavi all’interno del<br />
tubo devono essere protetti dagli agenti<br />
esterni e dai danni accidentali. Per garantire<br />
ciò, devono essere soddisfatti standard appropriati<br />
che identifichino chiaramente le<br />
proprietà del condotto.<br />
Tra le altre cose, questi standard specificano<br />
il rapporto diametro/spessore della parete,<br />
che fissa la quantità di materiale per metro<br />
lineare di tubo. Per risparmiare sui costi, vengono<br />
spesso utilizzati materiali riciclati o di<br />
seconda scelta, le cui proprietà tecniche e<br />
caratteristiche di trasformazione dipendono<br />
fortemente dal lotto di produzione.<br />
Un altro approccio, per ridurre i costi e anche<br />
il consumo di materia prima, è di produrre<br />
tubi con schiume termoplastiche. In tal caso,<br />
gas ecocompatibili come l’anidride carbonica<br />
o l’azoto vengono iniettati nel polimero<br />
fuso e miscelati con esso nell’estrusore. Nella<br />
fase successiva di estrusione, questi gas<br />
formano nello strato interno della parete del<br />
tubo una schiuma microcellulare che porta<br />
ad una riduzione del peso e quindi al risparmio<br />
del quantitativo di plastica impiegata.<br />
<strong>La</strong>vorare insieme per migliorare<br />
il risultato<br />
In un progetto congiunto delle società Hans<br />
Weber Maschinenfabrik GmbH e Promix Solutions<br />
AG, sono ora stati determinati la fattibilità,<br />
la praticità e il potenziale di risparmio. A<br />
tale scopo, Weber ha fornito un estrusore<br />
con cilindro rigato tipo NE7.40 per lo strato<br />
intermedio schiumato (foam) e un estrusore<br />
con cilindro rigato tipo NE5.40 per gli strati<br />
interno ed esterno. Come filiera è stata utilizzata<br />
una testa a 3 strati WEBER PKM250.<br />
Inoltre, sono state utilizzate delle apparecchiature<br />
a valle disponibili nel centro tecnico<br />
di Hans Weber GmbH: sezioni di raffreddamento,<br />
traino e taglio. Promix Solutions ha<br />
fornito una centralina di dosaggio gas N400<br />
con un iniettore specifico per il dosaggio preciso<br />
dell’azoto e un melt cooler P1 180<br />
42 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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componenti<br />
Particolare attenzione è stata riservata alla<br />
rigidità anulare e al test di caduta secondo<br />
DIN EN 744. Sulla base di questi risultati<br />
positivi, il test è stato ripetuto con uno strato<br />
interno schiumato in HDPE riciclato. Anche<br />
questo ha dimostrato una buona lavorabilità<br />
e un processo stabile.<br />
<strong>Maggio</strong>re sostenibilità<br />
In considerazione dell’attuale frangente di<br />
difficoltà per la reperibilità dei polimeri e per i<br />
prezzi delle materie prime in costante aumento,<br />
la schiumatura microcellulare dei tubi<br />
Il tubo portacavi con schiuma<br />
microcellulare utilizza dal 15 al 26%<br />
in meno di materia prima rispetto ai<br />
prodotti convenzionali. Ciò consente<br />
di risparmiare sui costi di produzione<br />
e aumenta la sostenibilità<br />
(scambiatore di calore miscelante) per l’omogeneizzazione<br />
e la riduzione della temperatura<br />
del fuso. Durante le prove iniziali è stato<br />
impiegato e schiumato con azoto un<br />
HDPE HE3490 LS di Borealis per la produzione<br />
di un tubo portacavi DN110 x 6,3.<br />
Dopo la produzione di un campione di riferimento<br />
non schiumato, la quantità di gas<br />
dosato è stata gradualmente aumentata,<br />
determinando una riduzione del peso fino al<br />
26% con materiale vergine e fino al 15% circa<br />
con materiale riciclato - calcolata sul<br />
tubo intero. Il tubo così prodotto è stato<br />
successivamente testato secondo le norme<br />
DIN 16876 e GA KSR 2010 (Svizzera) ed è<br />
stato in grado di soddisfare tutti i requisiti.<br />
in plastica è il modo perfetto per risparmiare<br />
materiale e ridurre l’impatto della CO 2<br />
nella<br />
produzione di tubi. Contrariamente alla produzione<br />
di schiume termoplastiche con<br />
agenti espandenti chimici esotermici, non<br />
vengono utilizzati additivi elencati SVHC (sostanze<br />
estremamente problematiche) e si<br />
evita così anche l’accumulo di additivi tramite<br />
l’impiego di rimacinati. Naturalmente, questa<br />
tecnologia può essere utilizzata anche<br />
per altre tipologie di tubazioni. Gli esperti di<br />
<strong>La</strong> schiumatura microcellulare dei tubi in plastica<br />
è un modo efficace per risparmiare materiale e ridurre<br />
l’impatto della CO 2<br />
nella produzione di tubi<br />
Hans Weber Maschinenfabrik GmbH e Promix<br />
Solutions AG saranno lieti di fornire ulteriori<br />
informazioni su questo argomento.<br />
Nei prossimi mesi i test congiunti di WEBER<br />
e Promix continueranno con l’impiego di<br />
questa tecnologia per la schiumatura di ulteriori<br />
categorie di tubi, con altre portate e anche<br />
altri polimeri. Inoltre, le due aziende<br />
stanno lavorando insieme su una soluzione<br />
per l’estrusione di PVC espanso fisicamente.<br />
Promix Solutions AG è il fornitore di componenti<br />
e soluzioni chiave uniche nel settore<br />
della miscelazione, schiumatura e raffreddamento<br />
nella lavorazione della plastica e<br />
nella produzione di polimeri. Promix serve<br />
l’industria con soluzioni efficaci per la riduzione<br />
dell’impatto ambientale, il risparmio<br />
dei costi e il miglioramento della qualità<br />
nell’estrusione e nello stampaggio a iniezione.<br />
Un team motivato con una lunga esperienza<br />
e un ampio know-how sui processi e<br />
sulle applicazioni assicura una consulenza e<br />
un servizio eccellenti. Il portafoglio di prodotti<br />
comprende sistemi di estrusione di<br />
schiuma, stazioni di dosaggio di gas CO 2<br />
/<br />
N 2<br />
, additivi di nucleazione, componenti<br />
chiave per la produzione di schiume leggere,<br />
ugelli di miscelazione, miscelatori di fusione,<br />
raffreddatori di fusione e sistemi di<br />
misurazione della viscosità in linea.<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 43<br />
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automazione<br />
Robot per ottenere elevate prestazioni a costi ridotti<br />
Il valore della<br />
partnership<br />
Comau amplia la sua<br />
gamma di prodotti con<br />
il nuovo N-220-2.7 (N-<br />
220), un robot con capacità<br />
di carico di 220 kg dalla configurazione modulare,<br />
cinematica diretta, calibrazione e algoritmi<br />
migliorati. Queste caratteristiche offrono una semplicità<br />
d’uso, una facile integrazione e una manutenzione<br />
post-installazione più rapida, garantendo<br />
al contempo precisione, flessibilità, ripetibilità e minimizzazione<br />
dei giochi agli assi. Prodotto con una<br />
linea di assemblaggio automatizzata all’interno del<br />
suo centro di innovazione di Advanced Robotics a<br />
Torino, il robot di nuova generazione di Comau beneficia<br />
di livelli di qualità crescenti e flessibilità della<br />
catena di approvvigionamento, oltre a costi operativi<br />
contenuti, come risulta sempre più richiesto dai<br />
segmenti di mercato oggi in forte sviluppo.<br />
“Secondo la relazione IFR (International Federation<br />
of Robotics) 2021, ci aspettiamo che i robot<br />
articolati con carico utile di 160-220 kg rappresentino<br />
circa il 30% del mercato totale installato,<br />
composto da 250.000-300.000 unità nel <strong>2022</strong>, con<br />
un potenziale tasso di crescita annuale composto<br />
(CAGR) per il <strong>2022</strong>-2026 del 2%”, ha spiegato Nicole<br />
Clement, Chief Marketing Officer. “L’obiettivo è<br />
quello di migliorare l’automazione, a costi bassi, per<br />
aziende di tutte le dimensioni”.<br />
Il nuovo robot industriale N-220 di Comau si<br />
avvale di un approccio architetturale innovativo<br />
basato su una modularità progressiva, la riduzione<br />
del numero di componenti, motori e driver APC innovativi.<br />
Grazie alla sua ampia area di lavoro e alle<br />
caratteristiche di sicurezza cartesiana Performance<br />
Level D, il robot ad alta capacità di carico (220 kg) è<br />
perfetto per una vasta gamma di settori compresi,<br />
tra gli altri, l’automotive, il Food & Beverage e la<br />
logistica. É dotato di un avambraccio cavo e beneficia<br />
anche dell’utilizzo della cinematica diretta, della<br />
calibrazione assoluta e di algoritmi di movimento<br />
evoluti.<br />
Primo di una nuova generazione di robot articolati<br />
a 6 assi, N-220 risponde alla specifica esigenza<br />
del mercato di una robotica attenta ai costi<br />
e facile da integrare, che offra anche prestazioni<br />
industriali ad alta velocità. Inoltre, il design olistico<br />
e l’architettura modulare di N-220 facilitano<br />
l’installazione, l’utilizzo e la manutenzione. L’algoritmo<br />
per software e-Motion di Comau migliora il<br />
tempo di ciclo, la qualità del movimento e il controllo<br />
del percorso. Grazie all’uso di un sistema di<br />
bilanciamento ad azoto sull’asse 2 e di fine corsa<br />
più grandi sull’asse 3, N-220 gode di una maggiore<br />
agilità e di un’ampia area di lavoro all’indietro,<br />
ideale per applicazioni di piegatura e manipolazione.<br />
Poiché N-220 usa solo due taglie di motore e<br />
un solo tipo di olio, sostituire un motore difettoso<br />
diventa facile e veloce. <strong>La</strong> manutenzione generale<br />
è più semplice e il tempo medio fra i guasti migliore<br />
(MTBF) grazie alla riduzione del 50% dei<br />
componenti del robot.<br />
“Comau ha sfruttato la sua lunga esperienza nella<br />
robotica industriale per rispondere alla crescente<br />
necessità di un’automazione di nuova generazione<br />
che sia facile da usare e abbia costi contenuti” ha<br />
dichiarato Pietro Ottavis, Chief Technology Officer.<br />
“È il prodotto giusto al momento giusto”.<br />
In occasione di Mecspe<br />
Yaskawa ha promosso l’Area<br />
System Integrator by Yaskawa,<br />
un’iniziativa pensata per evidenziare<br />
il valore derivante dalla<br />
collaborazione tra l’azienda ed i<br />
propri System Integrator.<br />
Nell’area attigua allo stand<br />
Yaskawa hanno gravitato infatti<br />
altri 6 spazi minori in cui alcuni<br />
integratori dell’azienda, esempi<br />
di una rete di realtà molto<br />
più ampia, hanno mostrato al<br />
pubblico di visitatori le loro applicazioni<br />
salienti realizzate con<br />
robot e sistemi di motion control<br />
Yaskawa.<br />
L’intero progetto rientra a<br />
pieno titolo nella vision strategica<br />
dell’azienda, che crede<br />
fermamente nel valore e nella<br />
promozione di partnership tecniche<br />
e commerciali di rilievo, a<br />
livello sia locale sia globale. Fare<br />
squadra è indispensabile per accrescere<br />
ulteriormente il valore<br />
aggiunto da mettere a servizio<br />
del mercato: i benefici ottenibili<br />
dall’uso dei prodotti Yaskawa,<br />
già di per sé molto elevati dal<br />
punto di vista tecnologico, vengono<br />
infatti esaltati attraverso<br />
l’abbinamento a competenze<br />
specialistiche e prodotti complementari<br />
di elevata qualità.<br />
44 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
44_47_News AUTOMAZIONE.indd 44 16/06/22 14:28
automazione<br />
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<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 45<br />
44_47_News AUTOMAZIONE.indd 45 16/06/22 14:28
automazione<br />
Dispositivi IO-Link per far crescere l’automazione<br />
Gefran – multinazionale italiana specializzata<br />
nella progettazione e produzione di sensori,<br />
strumentazione per il controllo di processi industriali,<br />
azionamenti elettrici e sistemi per l’automazione<br />
– ha partecipato alla decima edizione<br />
di SPS Italia.<br />
L’evento è stato la cornice ideale per presentare<br />
i nuovi dispositivi intelligenti con architetture<br />
basate su IO-Link, in forte crescita nell’automazione<br />
industriale. In questo senso, spiccano le<br />
soluzioni della serie GR di relè monofase a stato<br />
solido, una piattaforma scalabile dalle prestazioni<br />
incrementali, con diagnostica integrata, per il<br />
controllo di resistenze elettriche nel riscaldamento<br />
industriale. Si tratta dei modelli GRS-H,<br />
GRP-H e degli inediti GRM-H, tutti caratterizzati<br />
da un design ultracompatto e da taglie di corrente<br />
da 15A a 120A. In particolare, i GRP-H e<br />
i GRM-H si distinguono sul mercato per essere<br />
i primi relè al mondo con connettività IO-Link e<br />
per la possibilità di essere facilmente configurati<br />
sul campo grazie all’App Gefran NFC (Near Field<br />
Communication). I GRM-H integrano le caratteristiche<br />
tipiche di un power controller all’interno<br />
delle dimensioni di un SSR e permettono di gestire<br />
carichi resistivi lineari e non lineari come<br />
MoSi2, Sic, SWIR, grafite e trasformatori. Sono<br />
inoltre dotati di una funzione Soft Start ancora<br />
più sofisticata per il controllo di lampade a infrarossi<br />
onde corte.<br />
SPS è stata anche l’occasione per scoprire G-Vision,<br />
la nuova Piattaforma Gefran di Panel PC<br />
capacitivi multitouch, certificati UL, con Web<br />
Server integrato e connettività 4.0 per comunicare<br />
con tutti i principali protocolli fieldbus.<br />
<strong>La</strong>to Drives&Motion, Gefran ha presentato due<br />
linee di inverter: ADV200-SP, per i sistemi di<br />
pompaggio con alimentazione fotovoltaica e<br />
ADL500, per il sollevamento civile. Soluzioni<br />
che testimoniano la volontà di Gefran Drives&-<br />
Motion di differenziare la propria capacità di<br />
sviluppo tecnologico, orientandosi verso settori<br />
sempre più green ed evoluti, sia dal punto di vista<br />
del controllo di sistema che della comunicazione<br />
smart.<br />
In dettaglio, ADV200-SP è la linea di Drives AC,<br />
con controllo MPPT integrato, più idonea per<br />
rispondere alle necessità di ogni tipologia di<br />
impianto e di utilizzatore, grazie ad una gamma<br />
di potenza estesa fino a 1,8MW, un’interfaccia<br />
semplice e la capacità di gestire sistemi anche<br />
ibridi con doppia alimentazione. ADL500 è invece<br />
la nuova generazione di inverter Gefran<br />
dedicata al mondo degli ascensori, che si distingue<br />
per le più avanzate integrazioni, in termini di<br />
safety, energy saving, comunicazione wireless<br />
e remota. In tal senso, viene introdotto l’innovativo<br />
concetto di Zero Contactors, grazie alle<br />
funzioni Safe Torque Off SIL3, Safe Brake Test e<br />
Electronic Brake Control SIL3. Infine, gli inverter<br />
ADL500 sono dotati della nuova APP Gefran<br />
GF_Liftouch, che consente di interagire con il<br />
drive via WiFi da qualsiasi dispositivo mobile,<br />
attraverso una User Interface semplice ed intuitiva,<br />
per il monitoraggio e controllo del proprio<br />
sistema.<br />
Completa il portfolio di novità G-START, il dispositivo<br />
di comando compatto per motori trifase<br />
fino a 500Vca e correnti fino a 7A. G-START<br />
consente di selezionare la direzione di rotazione<br />
di marcia del motore ed è in grado di proteggere<br />
dall’assenza o dallo sbilanciamento delle fasi.<br />
Una nuova<br />
generazione<br />
di pannelli web<br />
<strong>La</strong> nuova gamma di pannelli<br />
web WP 6000 di Phoenix Contact<br />
è una piattaforma flessibile<br />
che esegue compiti operativi e<br />
di monitoraggio.<br />
I pannelli web sono scalabili<br />
grazie a varie dimensioni di<br />
display ed offrono opzioni di<br />
montaggio flessibili. Con il sistema<br />
operativo Linux e il browser<br />
web Qt-HTML5, i dispositivi<br />
trovano applicazione in qualsiasi<br />
sistema di automazione con<br />
applicazioni web-based. Con la<br />
più recente tecnologia touch capacitiva<br />
in vetro ed una custodia<br />
metallica, i pannelli convincono<br />
per accuratezza nella fattura ed<br />
elevata qualità. I dispositivi operativi<br />
ad alte prestazioni sono in<br />
grado di aprire fino a quattro<br />
schede contemporaneamente.<br />
A partire da una dimensione<br />
dello schermo di 12,1 pollici, i<br />
pannelli web dispongono di un<br />
sensore di prossimità che permette<br />
l’automatica attenuazione<br />
o lo spegnimento completo<br />
della retroilluminazione dello<br />
schermo. Inoltre, anche le applicazioni<br />
non basate sul web<br />
possono essere gestite con il<br />
server VNC integrato. L’impostazione<br />
dei dispositivi avviene<br />
attraverso il cockpit integrato.<br />
46 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
44_47_News AUTOMAZIONE.indd 46 16/06/22 14:28
automazione<br />
Ottimizzare i costi grazie al monitoraggio energetico<br />
Martoni Spa è un’azienda italiana che da più di 30 anni opera<br />
nel mercato italiano ed estero delle materie plastiche, producendo<br />
tubi e raccordi per il settore edile, termosanitario,<br />
industriale ed agricolo. Recentemente l’azienda ha convertito<br />
un capannone dedito allo stoccaggio in uno stabilimento<br />
produttivo, con l’obiettivo di ospitare nuove linee di estrusione<br />
acquistate da un sub-fornitore rimasto bloccato a causa<br />
della pandemia.<br />
<strong>La</strong> sfida, colta dallo studio tecnico PMTechs, dal quadrista<br />
Gardin Quadri, (entrambi partner EcoXpert di<br />
Schneider Electric) e dall’impiantista FG Automazioni<br />
SRL, è stata quella di ripensare il sistema di approvvigionamento<br />
e gestione dell’energia dell’intero edificio,<br />
adattandolo alle nuove esigenze.<br />
“Gli obiettivi principali da perseguire nel nuovo stabilimento<br />
produttivo a San Vito al Tagliamento (PN) consistevano<br />
nel consentirci di allocare correttamente a ogni commessa<br />
i relativi costi energetici, ottimizzare la rete elettrica, semplificare<br />
le operazioni di manutenzione e porre l’attenzione<br />
ai consumi energetici per contenerli ed abbassare l’impatto<br />
ambientale”, spiega Corrado Martorel, CEO di Martoni Spa.<br />
“Il primo step è stato lavorare sull’approccio dell’energia a<br />
partire dalla cabina esistente e, in sinergia con cliente e installatore,<br />
è iniziata la programmazione in ottica Transizione<br />
4.0. Era importante per un’azienda così energivora avere<br />
report dettagliati riguardo i consumi”, commenta Matteo<br />
Pozzobon, Studio Tecnico PMTech.<br />
L’introduzione di nuovi condensatori in grado di assorbire<br />
l’energia reattiva, l’adozione del sistema di monitoraggio<br />
EcoStruxure Power Monitoring Expert e l’utilizzo di un<br />
software di interfaccia uomo macchina basato sulla realtà<br />
aumentata come EcoStruxure Augmented Operator Advisor<br />
di Schneider Electric, hanno permesso al cliente di contenere<br />
i consumi energetici e i costi in bolletta grazie a report<br />
dettagliati riguardo i consumi, e guadagnare in efficienza<br />
operativa. Il software di monitoraggio energetico ed elettrico<br />
EcoStruxure Power Monitoring Expert di Schneider Electric<br />
è progettato per aiutare le strutture ad alto consumo energetico<br />
per massimizzare i tempi di attività, oltre che l’efficienza<br />
energetica ed operativa dei propri siti. Fornisce informazioni<br />
sullo stato di salute del sistema in modo da poter prendere<br />
decisioni informate per migliorare le prestazioni del sistema<br />
di alimentazione.<br />
Supporto completo per la revisione dei processi<br />
SedApta è un gruppo internazionale che<br />
da 25 anni si occupa di Manufacturing IT e<br />
Supply Chain per l’industria.<br />
SedApta, in collaborazione con Quin, ha<br />
supportato l’azienda Pibiplast - specializzata<br />
nel packaging primario in plastica per la<br />
cosmetica e il make-up – nella revisione dei<br />
processi di pianificazione e di produzione.<br />
Intorno al 2011, Pibiplast ha dovuto affrontare<br />
la complessità tipica nella programmazione<br />
della produzione del settore plastico.<br />
Il progetto ha richiesto l’ottimizzazione<br />
della produzione grazie all’implementazione<br />
dei seguenti moduli applicativi della suite di<br />
sedApta: Factory Scheduling e Resource&-<br />
Supply Planning.<br />
Gli obiettivi primari dell’azione strategica<br />
sono stati:<br />
• datazione degli ordini di vendita: fornire<br />
date affidabili e costantemente aggiornate<br />
delle consegne dell’intero portafoglio<br />
ordini;<br />
• mantenimento di un piano aggiornato e<br />
ottimizzato della produzione;<br />
• ottimizzazione dei setup e incremento<br />
della produttività.<br />
Una seconda fase ha invece ha riguardato<br />
il Sales&Operation Planning, con:<br />
• verifica della fattibilità produttiva del piano<br />
di budget;<br />
• identificazione di eventuali risorse colli<br />
di bottiglia e della necessità di incremento<br />
della capacità produttiva (aumento<br />
di numero di turni in particolari periodi<br />
dell’anno, acquisto di nuovi macchinari,<br />
outsourcing di alcune attività, …);<br />
• indicazione alle vendite su quali prodotti<br />
spingere o quali modifiche al mix produttivo<br />
effettuare in modo da sfruttare capacità<br />
produttive di risorse non completamente<br />
cariche;<br />
• confronto nel corso dell’anno fra valore<br />
di budget e valori consuntivati e modifica<br />
della proiezione del fatturato a fine anno<br />
in base al consuntivato.<br />
I principali risultati ottenuti dal progetto<br />
sono stati:<br />
• riduzione dei tempi di setup (-10-15%);<br />
• riduzione dei tempi di aggiornamento<br />
del piano in caso di mutate condizioni<br />
(-80%);<br />
• incremento del livello di servizio al cliente;<br />
• riduzione del tempo impiegato nella programmazione<br />
della produzione (- 10h/week).<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 47<br />
44_47_News AUTOMAZIONE.indd 47 16/06/22 14:28
automazione<br />
Un progetto per realizzare<br />
l’azienda del futuro<br />
Che ci sia il sole, piova o tiri vento, che<br />
sia giorno o notte, indifferenti a condizioni<br />
atmosferiche o temporali, la flotta<br />
di navette all’interno dello stabilimento Michelin<br />
di Cuneo continua il suo andirivieni senza sosta.<br />
Sono sei veicoli a guida autonoma (AGV), con<br />
motore elettrico e dimensioni di un TIR che percorrono<br />
ininterrottamente, H24x7, i 1500 metri<br />
che separano il polo di fine produzione e il magazzino<br />
di stoccaggio, secondo disposizioni di<br />
carico e scarico che arrivano direttamente dal<br />
sistema di supervisione Livello 2 che dialoga<br />
l’automazione Rockwell Automation con cui le<br />
navette sono connesse.<br />
Uno stabilimento 4.0<br />
Chi percorre il cavalcavia che sovrasta lo stabilimento<br />
resta incantato poiché ha l’impressione<br />
di vedere la riproduzione gigante delle<br />
macchinine telecomandate con cui giocano i<br />
Veicoli autonomi e sicuri, una soluzione di intralogistica con<br />
movimentazione in esterno: sono questi alcuni dei risultati ottenuti<br />
da Michelin, grazie all’innovativo progetto realizzato da Giordano&C. con<br />
la tecnologia di Rockwell Automation presso lo stabilimento di Cuneo.<br />
con conducente che, per eseguire le operavativo<br />
che, al momento, non ha eguali nel<br />
mondo, realizzato per Michelin da Giordano&C.<br />
in collaborazione con Rockwell Automation.<br />
È un esempio di eccellenza nell’applicazione<br />
delle più avanzate tecnologie a<br />
supporto della digital transformation e del<br />
modello Industry 4.0. la cui realizzazione ha<br />
permesso a Michelin di ottenere importanti<br />
benefici in termini di sostenibilità, sicurezza,<br />
efficienza e di costi operativi. Un progetto<br />
customizzabile e quindi adattabile a qualsiasi<br />
azienda che deve movimentare in esterno<br />
grandi carichi, e che ha generato molto interesse<br />
poiché sono già in corso di valutazione<br />
eventuali repliche in altri siti produttivi Michelin<br />
e implementazioni presso importanti real-<br />
bambini. Si tratta invece di un progetto innotà<br />
industriali italiane che operano nel settore<br />
food&beverage e farmaceutico.<br />
Come spesso accade in questi casi, il tutto è<br />
nato da un’esigenza specifica espressa dal<br />
cliente. Michelin, azienda da sempre caratterizzata<br />
da una forte vocazione all’innovazione<br />
e a un modello di fabbrica eccellente, desiderava<br />
ottimizzare all’interno del proprio<br />
stabilimento di Cuneo il sistema di trasporto<br />
e di carico e scarico di prodotti finiti. Ciò presupponeva<br />
l’introduzione di un nuovo sistema<br />
di movimentazione dei carichi che andasse<br />
a rimpiazzare i camion impiegati per<br />
traferire i pneumatici dal polo di fine produzione<br />
al polo logistico, così come i muletti<br />
48 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
48_49_ART_ROCKWELL.indd 48 16/06/22 14:32
automazione<br />
zioni di carico e scarico, entravano e uscivano<br />
fisicamente dal corpo del camion.<br />
Come integrare il sistema AGV<br />
Non potendo ricorrere a sistemi di handling<br />
tradizionali vista la configurazione dello stabilimento,<br />
Michelin ha chiesto a diversi fornitori<br />
di proporre possibili soluzioni di movimentazione.<br />
Il fatto di dover operare in esterno e<br />
di dover coprire una distanza di 1500 metri<br />
rappresentavano elementi di complessità<br />
che avrebbero potuto mettere in difficoltà anche<br />
i fornitori più esperti. Era necessario<br />
pensare fuori dagli schemi e, impiegare lo<br />
stesso approccio che viene adottato negli<br />
stabilimenti brown-field dove si parte da ciò<br />
che c’è e si trae il massimo vantaggio da tutto<br />
ciò che si ha a disposizione. È stato proprio<br />
questo lo spirito con cui Giordano & C.,<br />
azienda storica nel territorio dal 1924 e oggi<br />
affermato system integrator a livello globale,<br />
ha affrontato la sfida, non lasciandosi intimorire<br />
dalle opere edili necessarie per creare<br />
un’infrastruttura di transito per le navette e<br />
Lo stabilimento Michelin di Cuneo<br />
Grazie all’impiego di avanzate<br />
tecnologie digitali Michelin ha potuto<br />
ridurre di 50 tonnellate le emissioni<br />
annue di CO 2<br />
coinvolgendo Esatroll per la fornitura di veicoli<br />
con caratteristiche adeguate. Giordano<br />
& C. si è rivolto poi a Rockwell Automation,<br />
azienda con la quale esiste una collaborazione<br />
di lunga data consolidata anche dal fatto<br />
di essere un Rockwell Automation OEM<br />
Gold Partner. Era infatti indispensabile, per il<br />
governo delle navette, integrare il sistema<br />
AGV con quello di comunicazione con il livello<br />
2 che Rockwell Automation ha come standard<br />
negli stabilimenti Michelin.<br />
A prima vista si potrebbe pensare a una<br />
Il progetto realizzato per Michelin da Giordano&C. in<br />
collaborazione con Rockwell Automation è un esempio di<br />
eccellenza nell’applicazione delle più avanzate tecnologie a<br />
supporto della digital transformation e del modello Industry 4.0.<br />
semplice esternalizzazione di una logistica di<br />
magazzino gestita con AGV. In realtà siamo<br />
in presenza di peculiarità che non è usuale<br />
riscontrare in altri progetti similari. In primo<br />
luogo, la grande distanza tra i poli di produzione<br />
e logistico e che ha richiesto un’importante<br />
opera edile. A differenza di un AGV<br />
progettato per interni, queste navette hanno<br />
caratteristiche meccaniche che le rendono<br />
assimilabili a un camion/TIR che gira su strada<br />
e quindi sono dotate di assali, ruote, telai<br />
etc. Un altro elemento di differenziazione è<br />
rappresentato dal software, questi veicoli<br />
sono dotati di un sistema di navigazione che<br />
permette di far fronte a qualsiasi agente atmosferico.<br />
Inoltre, il sistema di controllo della<br />
navigazione è connesso ala comunicazione<br />
con livello 2 di Rockwell Automation, ciò fa sì<br />
che le navette operino in base a ordini che<br />
ricevono direttamente da questo sistema<br />
centrale. Tutti i quadri di comando delle baie<br />
di carico e scarico così come tutta l’interfaccia<br />
tra il livello 2 di stabilimento e la flotta,<br />
vengono gestiti tramite tecnologie fornite da<br />
Rockwell Automation e questo abilita la connessione<br />
tra la parte produttiva dell’azienda<br />
e la parte di trasporto. Una volta terminata la<br />
produzione il Livello 2 comunica, secondo<br />
regole stabilite dal cliente e integrate da Giordano<br />
& C. nel sistema di navigazione, che<br />
c’è del materiale da caricare presso la baia<br />
indicata all’interno del polo di fine produzione<br />
e da scaricare presso un’altra specifica<br />
baia del polo logistico. Una volta completata<br />
l’operazione informazione viene inviata al Livello<br />
2 in modo che Michelin possa sempre<br />
conoscere il numero di bancali arrivati a<br />
stock.<br />
Grazie all’impiego di avanzate tecnologie digitali<br />
Michelin ha potuto ridurre di 50 tonnellate<br />
le emissioni annue di CO2 e, nello specifico<br />
la scelta di utilizzare navette con motore<br />
elettrico le cui batterie si ricaricano durante le<br />
fasi di carico e scarico ha permesso di raggiungere<br />
un obiettivo di zero emissioni.<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 49<br />
48_49_ART_ROCKWELL.indd 49 16/06/22 14:32
strumentazione<br />
Motion control per ogni applicazione<br />
Le funzioni di sicurezza del servoazionamento ACOPOS<br />
P3 di B&R sono ora disponibili anche per i motori con<br />
encoder sicuro Hiperface DSL. I costruttori di macchine<br />
hanno adesso una scelta più ampia di motori per l’implementazione<br />
di applicazioni safe motion control.<br />
Hiperface DSL Safety si è affermato sul mercato insieme<br />
a EnDat 2.2 Safety come standard industriale leader per<br />
il trasferimento sicuro dei dati tra motori e servoazionamenti.<br />
Proprio come EnDat 2.2, HDSL Safety è compatibile<br />
con tutte le funzioni di sicurezza B&R. Ciò include funzioni<br />
come Safely Limited Speed (SLS), Safe Operating Stop<br />
(SOS) e Safe Limited Increment (SLI).<br />
Il supporto di sicurezza HDSL è disponibile con un facile<br />
aggiornamento del firmware. Il tipo di encoder è definito da<br />
parametri sul modulo di sicurezza del servoazionamento.<br />
I moduli possono essere combinati liberamente, indipendentemente<br />
dal fatto che siano stati configurati con EnDat<br />
2.2 o con HDSL Safety. Gli sviluppatori di applicazioni sono<br />
in grado di scegliere il miglior sistema di encoder per qualsiasi<br />
applicazione.<br />
Misura di pressione robusta per una produzione sostenibile<br />
<strong>La</strong> sostenibilità è il megatrend<br />
per le diverse centinaia di stabilimenti<br />
di pneumatici in tutto il<br />
mondo. Tra le altre cose, questo<br />
include la misura di pressione con<br />
strumenti dalla robusta esecuzione<br />
che permettono l’aumento dell’efficienza<br />
energetica e produttiva,<br />
evitando gli scarti e accorciando<br />
contemporaneamente i cicli di produzione.<br />
I produttori di pneumatici assicurano<br />
il rispetto dei loro requisiti<br />
di qualità attraverso test approfonditi<br />
delle materie prime, test<br />
durante e dopo le singole fasi di<br />
produzione, così come attraverso<br />
vari test sul pneumatico finito.<br />
Naturalmente, il tasso di scarto dovrebbe<br />
essere ridotto al minimo e<br />
ogni fase di produzione dovrebbe<br />
funzionare in modo sostenibile a<br />
lungo termine. Proprio per questo<br />
è necessaria una tecnologia<br />
di misura di pressione precisa e<br />
affidabile.<br />
I macchinari e i sistemi moderni,<br />
anche con un monitoraggio completo<br />
delle condizioni e la connessione<br />
IIoT, non possono cambiare<br />
il fatto che la produzione di pneumatici<br />
sia un processo grezzo. In<br />
questo ambiente, i sensori utilizzati<br />
per la misura di pressione non devono<br />
solo sopravvivere. Devono<br />
misurare il più a lungo, nel modo<br />
più preciso e affidabile possibile.<br />
Per il controllo di sensori, pressostati<br />
e manometri, WIKA offre<br />
anche gli strumenti di calibrazione<br />
appropriati. Dai palmari per l’uso in<br />
produzione, agli strumenti fissi da<br />
tavolo per la sala prove dell’assicurazione<br />
qualità, ai sistemi di prova<br />
personalizzati.<br />
Gli strumenti di misura di pressione<br />
Wika MW e S-20 di alta<br />
qualità danno un contributo alla<br />
sostenibilità. <strong>La</strong> loro durata previene<br />
gli scarti nella produzione,<br />
così come i conseguenti costosi<br />
tempi morti, e riduce il costo delle<br />
parti di ricambio. Test approfonditi<br />
sul campo da parte di un “global<br />
player” mostrano tempi di funzionamento<br />
significativamente più<br />
lunghi per i pressostati e i sensori<br />
di pressione WIKA, e quindi risparmi<br />
sostenibili nella manutenzione<br />
e nell’assistenza. In particolare, i<br />
guasti prematuri dei pressostati e<br />
dei sensori di pressione sulle presse<br />
di polimerizzazione in precedenza<br />
portavano a frequenti fermi della<br />
linea di produzione. Questo era<br />
dovuto a carichi molto particolari.<br />
Le rapide variazioni di pressione<br />
e di temperatura causate dai cicli<br />
di produzione più brevi, insieme<br />
al vapore surriscaldato e alle atmosfere<br />
solforose, sollecitano gli<br />
strumenti di misura e portano ad<br />
un rapido invecchiamento.<br />
Ancora oggi, il cliente Wika è<br />
sorpreso del fatto che in precedenza<br />
aveva accettato questi frequenti<br />
guasti come un dato tecnico, come<br />
inevitabile. Nel frattempo, Wika rifornisce<br />
gli impianti di produzione<br />
del gruppo in tutto il mondo.<br />
<strong>La</strong> gamma di prodotti WIKA copre<br />
tutte le variabili di misura rilevanti<br />
necessarie per il controllo e<br />
la regolazione di tutti i macchinari<br />
per pneumatici: pressione, temperatura,<br />
livello e portata. Potete trovare<br />
molti altri esempi di applicazione<br />
nella sezione “Costruttori di<br />
macchine e automazione” del sito<br />
WIKA e nella nostra brochure. Non<br />
esitate a contattarci per ulteriori informazioni.<br />
Per ulteriori informazioni sul<br />
calibratore di processo portatile<br />
CPH7000, sul pressostato a membrana<br />
MW e sul trasmettitore di<br />
pressione S-20 consulta il nostro<br />
sito web.<br />
50 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
50_51_News STRUMENTAZIONE.indd 50 16/06/22 14:34
strumentazione<br />
Barcode scanner<br />
con connettività IIOT e cloud<br />
Sensori induttivi senza contatto<br />
Ancora più flessibile e robusta:<br />
parliamo della innovativa serie di<br />
sensori induttivi INTT sviluppata<br />
da Wenglor Sensoric Group,<br />
azienda tedesca che sviluppa e<br />
produce sensori intelligenti, dispositivi<br />
di sicurezza e sistemi<br />
avanzati di elaborazione di immagini.<br />
I sensori induttivi INTT<br />
sono in grado di riconoscere<br />
oggetti metallici senza contatto<br />
in ambienti con temperature che<br />
possono raggiungere i 250°C.<br />
I nuovi dispositivi sono ancora<br />
più performanti, soprattutto<br />
per applicazioni dinamiche in<br />
ambienti ad elevate temperature.<br />
I costruttori di macchine e<br />
impianti hanno ora a disposizione<br />
sensori con cavi flessibili e<br />
semplici connettori push-pull,<br />
che rendono le teste a innesto<br />
di questi dispositivi facilmente<br />
intercambiabili. Inoltre, la centralina<br />
di analisi si trova direttamente<br />
all’interno del connettore<br />
M12. Si tratta di una caratteristica<br />
innovativa che offre un<br />
grande valore aggiunto.<br />
Cinque anni è la durata di vita<br />
media dei sensori induttivi INTT<br />
per ambienti con temperature<br />
estreme. Grazie alle nuove ed<br />
innovative caratteristiche, la sostituzione<br />
– quando si renderà<br />
necessaria – avverrà in modo<br />
semplice e con un solo veloce<br />
passaggio, anche in ambienti<br />
molto caldi.<br />
Le caratteristiche principali<br />
di questi sensori induttivi includono<br />
la lunga durata di oltre<br />
cinque anni, l’ampia fascia<br />
di temperatura compresa tra<br />
–10°C e +250°C e le grandi<br />
distanze di commutazione tra<br />
15 mm e 40 mm. <strong>La</strong> serie INTT<br />
senza PWIS può essere parametrizzata<br />
tramite un’interfaccia<br />
IO- Link. Grazie alla tecnologia<br />
weproTec integrata, è<br />
possibile installare più sensori<br />
uno accanto all’altro in spazi<br />
ristretti, senza che questi si influenzino<br />
reciprocamente.<br />
I sensori vengono impiegati<br />
soprattutto nei forni di essiccazione<br />
dell’industria automobilistica<br />
o per il posizionamento<br />
preciso dei skid- carrier. I sensori<br />
induttivi sono adatti anche<br />
per l’estrusione di profili in alluminio,<br />
per il riconoscimento<br />
di supporti merce nell’industria<br />
siderurgica o per il rilevamento<br />
di piastre da forno in panifici di<br />
grandi dimensioni.<br />
Caratteristiche principali:<br />
• Fascia di temperatura da<br />
–10°C a +250°C<br />
• Vita media del prodotto superiore<br />
a 5 anni<br />
• Distanze di commutazione<br />
da 15 mm a 40 mm<br />
• Connettore M12 con centralina<br />
di analisi integrata<br />
• Cavo flessibile per applicazioni<br />
dinamiche<br />
• IO- Link 1.1<br />
• Testa del sensore intercambiabile<br />
• Senza PWIS.<br />
Sick presenta il primo barcode scanner con IIOT<br />
integrato e connettività cloud. In combinazione con<br />
l’IO-Link Master SIG200, i dati letti dal dispositivo<br />
possono essere direttamente integrati e trasmessi ai<br />
principali sistemi IT tramite interfaccia REST API. Il<br />
CLV615 IO-Link viene utilizzato nei processi di produzione<br />
interni e nei cicli intralogistici per l’identificazione<br />
dei diversi tipi di prodotto durante la fase di<br />
stoccaggio e di movimentazione nei sistemi di imballaggio.<br />
Grazie ad una velocità di trasmissione di<br />
230,4 kBaud, consente l’integrazione semplificata e<br />
standardizzata del barcode scanner in diversi sistemi<br />
IT e in bus di campo.<br />
Con l’aiuto del software di configurazione SOPAS<br />
ET, la messa in servizio iniziale del CLV615 IO-Link<br />
è rapida e semplice, senza richiedere la conoscenza<br />
di PLC. Le logiche di processo del dispositivo riducono<br />
infine al minimo la necessità di programmazione<br />
all’interno del sistema di automazione principale,<br />
poiché i dati possono essere trasferiti all’unità<br />
di controllo nel formato desiderato. Adatto per una<br />
vasta gamma di codici 1D il CLV615 IO-Link è uno<br />
scanner lineare che può leggere numerosi tipi di codici<br />
a barre comunemente usati nell’industria, compresi<br />
Code 39, Code 128, Code 93, Codabar, UPC/<br />
GTIN/EAN, 2/5 Interleaved, Pharmacode. <strong>La</strong> frequenza<br />
di scansione può essere impostata fino ad un<br />
massimo di 1.000 scansioni al secondo e può quindi<br />
essere adattata a diverse velocità di movimentazione<br />
e per coprire le più comuni distanze operative che la<br />
maggior parte dei sistemi di movimentazione richiedono,<br />
con distanze di lettura tra 25 mm e 330 mm.<br />
Infine, la custodia compatta in alluminio pressofuso,<br />
con grado di protezione IP65, rende il barcode scanner<br />
molto affidabile e a prova d’usura.<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 51<br />
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materiali<br />
Per realizzare lo stabilimento<br />
di polimerizzazione Solvay<br />
ha investito 31 milioni di euro,<br />
impiegato due anni di lavori<br />
e 120 persone, adottato i<br />
migliori standard progettuali<br />
per la sicurezza e la protezione<br />
ambientale, applicazioni e<br />
soluzioni innovative per la<br />
mobilità sostenibile.<br />
Un impianto all’avanguardia<br />
per la polimerizzazione<br />
Lo stabilimento Spinetta Marengo (AL),<br />
uno dei più importanti al mondo del<br />
Gruppo Solvay, è esperto nello sviluppo<br />
di materiali innovativi riconosciuti per la<br />
capacità di essere durevoli e resistenti se sottoposti<br />
a sforzi meccanici, termici, corrosivi<br />
anche di forte intensità. <strong>La</strong> combinazione di<br />
elevati standard e grande versatilità permette<br />
ai prodotti Solvay di essere fondamentali nella<br />
progettazione dell’industria dell’auto, delle<br />
batterie, dell’elettronica di consumo, dell’aerospaziale,<br />
dell’oil&gas, della sanità, dell’edilizia<br />
e in molti altri settori di applicazione. Ed è<br />
proprio nello stabilimento Solvay di Spinetta<br />
Marengo che è stato inaugurato il nuovo impianto<br />
di polimerizzazione Tecnoflon ® , in grado<br />
di potenziare la struttura già esistente e<br />
ampliare la gamma di produzione dei polimeri<br />
Tecnoflon.<br />
mente più consistente nella storia, ormai<br />
ventennale, di Solvay a Spinetta Marengo.<br />
“Dal primo giorno della sua presenza a Spinetta<br />
Marengo, Solvay ha sempre investito in tecnologia<br />
e sostenibilità per fare del sito industriale<br />
un’eccellenza del Gruppo e della<br />
chimica nel mondo. In questo continuo per-<br />
tegicamente più importante ed economicacorso<br />
di sviluppo, abbiamo aggiunto un ulteriore<br />
significativo tassello con l’installazione del<br />
nuovo impianto di polimerizzazione Tecnoflon”,<br />
ha commentato Andrea Diotto, Spinetta<br />
Marengo Site Manager di Solvay.<br />
L’impianto, la cui progettazione ha avuto inizio<br />
nel 2019, è stato completato in circa due anni<br />
Gli investimenti<br />
Con 31 milioni di Euro investiti, il nuovo impianto<br />
costituisce il singolo investimento stra-<br />
L’impianto Tecnoflon consentirà di rispondere alla crescente richiesta<br />
di applicazioni e soluzioni innovative e sostenibili per diversi settori tra i quali<br />
quello automobilistico, aeronautico ed elettronico<br />
52 ı <strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong><br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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vestire in sostenibilità. Sono infatti due i promateriali<br />
di lavoro e ha visto impegnate 120 persone in<br />
cantiere per un totale di 90.000 ore lavorate con<br />
l’applicazione dei più alti standard di sicurezza.<br />
L’impianto Tecnoflon adotta i migliori standard<br />
progettuali per la sicurezza e la protezione ambientale<br />
e consentirà allo stabilimento di Spinetta<br />
Marengo di rispondere adeguatamente<br />
alla crescente richiesta di applicazioni e soluzioni<br />
innovative e sostenibili per diversi settori<br />
tra i quali quello automobilistico, aeronautico<br />
ed elettronico.<br />
<strong>La</strong> squadra di Solvay durante la cerimonia di inaugurazione<br />
presso lo stabilimento di Spinetta Marengo (AL)<br />
I polimeri ad alte prestazioni prodotti a Spinetta<br />
Marengo svolgono un ruolo chiave nello sviluppo<br />
della mobilità sostenibile e tra i principali<br />
ambiti di applicazione si segnalano i motori<br />
elettrici, le auto ibride ed elettriche. Il Tecnoflon<br />
rappresenta una famiglia di gomme sintetiche<br />
straordinariamente versatili e con un’eccellente<br />
resistenza agli agenti atmosferici.<br />
“Sono orgoglioso che il nostro settore stia trasformando<br />
molti mercati e consenta all’industria<br />
di creare un futuro sostenibile”, ha spiegato<br />
Carmelo Lo Faro, Presidente del settore<br />
Materials del Gruppo Solvay, che comprende<br />
le attività di Special Polymers e Composite<br />
Materials. “Con oltre 35 famiglie di prodotti e<br />
1.500 formulazioni, grazie alla forte sinergia tra<br />
ricerca e applicazione, Solvay Specialty Polymers<br />
è leader nello sviluppo di materiali innovativi.<br />
Prodotti che sono in grado di rispondere<br />
alle crescenti necessità di energia alternativa,<br />
acqua pulita, qualità della vita, nel pieno rispetto<br />
di sostenibilità e sicurezza sul lavoro”.<br />
L’investimento di 31 milioni di euro per la realizzazione<br />
del nuovo impianto Tecnoflon, è<br />
solo l’ultimo degli ingenti investimenti economici<br />
effettuati a Spinetta Marengo da Solvay,<br />
che dal 2002 ha investito circa 600 milioni di<br />
euro per lo sviluppo, la modernizzazione e la<br />
sostenibilità ambientale di tutti gli impianti del<br />
sito industriale.<br />
Il ruolo della sostenibilità<br />
Per un importo complessivo di 40 milioni di<br />
Euro – che avrà una ricaduta importante sul<br />
territorio perché le imprese coinvolte sono per<br />
la quasi totalità locali –, Solvay continua ad in-<br />
getti in corso che nello stabilimento Solvay di<br />
Spinetta Marengo contribuiranno al miglioramento<br />
ambientale e che porteranno l’attuale<br />
efficacia dei sistemi di trattamento delle acque<br />
alla rimozione pressoché totale dei PFAS. Infatti,<br />
se le performance richieste a livello Europeo<br />
sono dell’80%, gli attuali valori di rimozione<br />
a Spinetta Marengo con le migliori<br />
tecnologie disponibili BAT (resine a scambio<br />
ionico e carboni attivi) già in utilizzo sono superiori<br />
al 99% e, con i nuovi impianti, si potrà arrivare<br />
praticamente al cosiddetto “zero tecnico”<br />
(prossimo al 100%).<br />
“Oltre all’inaugurazione dell’impianto Tecnoflon<br />
siamo orgogliosi di poter annunciare il<br />
nostro impegno in questi nuovi impianti che,<br />
economicamente, rappresentano più di quanto<br />
investiamo per la crescita industriale ma,<br />
soprattutto, dimostrano che per noi la sostenibilità<br />
è una priorità attestata concretamente<br />
nei fatti”, ha commentato Andrea Diotto, Site<br />
Manager Solvay di Spinetta Marengo.<br />
L’impianto Osmosi Inversa per il trattamento<br />
dei reflui acquosi di processo separa efficacemente<br />
i tensioattivi PFAS delle acque, e risolve<br />
il problema tecnologico del cosiddetto “solido<br />
sospeso”. L’acqua demineralizzata verrà riutilizzata<br />
nei processi industriali del sito. L’impianto,<br />
che sorge su un’area di 6.500 mq,<br />
tratterà 40 mc/h di acque reflue. Nella sua realizzazione<br />
sono impiegate 80 persone e la<br />
costruzione dell’impianto richiederà 8.000 ore<br />
di lavoro.<br />
Il trattamento con carboni attivi costituirà il<br />
passaggio finale di un’ulteriore filtrazione delle<br />
acque industriali di raffreddamento. Su 1 ettaro<br />
di superficie, sorgerà un impianto altamente<br />
tecnologico formato da 40 colonne di filtrazione<br />
per trattare 3.700 mc/h di acque equivalenti<br />
a 40 piscine olimpioniche al giorno. Il progetto<br />
coinvolge 100 persone e la costruzione<br />
dell’impianto richiederà 10.000 ore di lavoro.<br />
Alla guida di entrambi i progetti vi sono tre giovani<br />
ingegneri donna: Serena Grispo, Cristina<br />
Zanirato e Luisa Baila.<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 53<br />
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materiali<br />
Schiume da MDI a impatto climatico zero<br />
Covestro persegue il suo percorso<br />
verso un’economia circolare e offre ai<br />
clienti un MDI (difenildiisocianato di<br />
metilene) neutro per il clima. È neutro<br />
dalla culla al cancello della fabbrica di<br />
Covestro, grazie all’uso di materie prime<br />
alternative – basate su rifiuti vegetali<br />
– che vengono assegnate ai prodotti<br />
con l’aiuto di un bilanciamento<br />
di massa certificato ISCC Plus. L’MDI<br />
neutro per il clima e i suoi pre-cursori<br />
sono prodotti negli stabilimenti<br />
Covestro certificati ISCC Plus di Krefeld-Uerdingen,<br />
Anversa e Shanghai.<br />
“Con il lancio del nostro MDI neutro<br />
per il clima, stiamo espandendo<br />
ulteriormente il nostro portafoglio di<br />
prodotti neutri per il clima”, commenta<br />
Sucheta Govil, Chief Commercial<br />
Officer di Covestro. “Questo ci permetterà<br />
di sostenere ancora meglio i<br />
nostri clienti in gran parte del mondo<br />
nel raggiungimento dei loro obiettivi<br />
di sostenibilità e nella transizione<br />
verso un’economia circolare”. Solo lo<br />
scorso dicembre l’azienda ha annunciato<br />
il lancio del suo policarbonato<br />
neutro per il clima.<br />
“I prodotti climaneutrali sono un<br />
fattore importante per raggiungere i<br />
nostri obiettivi di sostenibilità”, spiega<br />
Hermann-Josef Dörholt, responsabile<br />
del segmento Performance Materials.<br />
“Il nostro MDI neutro per il clima ha un<br />
altro grande vantaggio: è una soluzione<br />
drop-in, così i nostri clienti possono<br />
utilizzarlo immediatamente nella loro<br />
produzione senza alcun cambiamento e<br />
senza compromettere la qualità”.<br />
Questo è il caso, per esempio,<br />
dell’isolamento degli edifici. L’MDI è<br />
una materia prima indispensabile per<br />
la produzione di pannelli isolanti in<br />
poliuretano (PU) e pannelli sandwich,<br />
tra gli altri prodotti. Il fabbisogno di<br />
riscaldamento o raffreddamento degli<br />
edifici può essere ridotto fino al<br />
70% attraverso l’uso dell’isolamento<br />
in PU. Questo fa risparmiare emissioni<br />
di CO2 e fa bene al portafoglio dei<br />
residenti. Poiché gli elementi isolanti<br />
in PU possono essere progettati più<br />
sottili per ottenere già una buona prestazione<br />
di isolamento, essi permettono<br />
di risparmiare risorse e rendere<br />
accessibile più spazio utilizzabile rispetto<br />
ad altri materiali isolanti.<br />
Oltre alle buone proprietà di isolamento<br />
termico dei materiali isolanti<br />
in PU, l’MDI climaticamente neutro di<br />
Covestro offre ora un ulteriore vantaggio<br />
in termini di sostenibilità: evitando<br />
praticamente le emissioni durante la<br />
sua produzione, contribuisce a ridurre<br />
il carbonio incorporato nel corso del<br />
ciclo di vita di un edificio.<br />
Polimero solubile per applicazioni sostenibili<br />
Fondata dalla Solar Impulse Foundation,<br />
la Solar Impulse Efficient Solution <strong>La</strong>bel<br />
segnala le soluzioni sostenibili ed economicamente<br />
efficienti, tra quelle attualmente<br />
esistenti. Il polimero solubile in acqua Addibond<br />
di Solvay, utilizzato come strato<br />
sottile per rinforzare l’aderenza tra alluminio<br />
e adesivi nelle applicazioni automobilistiche,<br />
ha ottenuto l’etichettatura Solar Impulse<br />
Efficient Solution. Con l’aggiunta di Addibond,<br />
Solvay schiera 13 soluzioni efficienti<br />
con questa etichettatura che, in linea con gli<br />
obiettivi di Solvay One Planet, forniscono<br />
anche soluzioni sostenibili per batterie, trattamenti<br />
dei gas di scarico, applicazioni per<br />
semiconduttori, compositi termoindurenti<br />
sviluppati per applicazioni automobilistiche<br />
di grande serie, formulazioni a base di terre<br />
rare, biostimolanti per l’agricoltura, adsorbenti<br />
per acque reflue, impiegate in vari settori<br />
quali acqua, energia e agricoltura.<br />
“Rinforzare il legame adesivo metallo su<br />
metallo nei pezzi in alluminio permette ai<br />
costruttori automobilistici di ridurre o eliminare<br />
una quantità di elementi di fissaggio un<br />
fattore che contribuisce all’alleggerimento<br />
dei veicoli, offrendo una migliore efficienza<br />
nei consumi e nell’energia”, commenta Marie-Pierre<br />
<strong>La</strong>beau, capo progetto della piattaforma<br />
di trattamento metalli di Solvay.<br />
I polimeri Addibond di Solvay sono progettati<br />
per offrire un pretrattamento della superficie<br />
che massimizza la forza dei legami<br />
adesivi attraverso due gruppi funzionali: il<br />
primo, che reagisce con il substrato metallico,<br />
normalmente prima che questo riceva<br />
una formatura e, il secondo, che reagisce<br />
con l’adesivo durante il montaggio.<br />
Inoltre, Addibond aiuta i produttori di<br />
componenti e gli assemblatori ad allineare<br />
i loro trattamenti di superfici metalliche alle<br />
norme e ai più severi regolamenti in materia<br />
di HSE. I prodotti sono privi di cromati, metalli<br />
pesanti e fluoruri, eliminando il rischio di<br />
esposizione tossica per gli operatori.<br />
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<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
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materiali<br />
Alleanza strategica per lo sviluppo degli OEM<br />
Con il motto “Join our Journey”<br />
Kraiburg TPE invita clienti e partner<br />
interessati a creare alleanze per lo<br />
sviluppo. L’attenzione si concentra a<br />
grande richiesta sul tema del futuro,<br />
i TPE termoconduttivi. L’obiettivo è<br />
lo sviluppo di soluzioni e componenti<br />
per il mercato dell’automobile<br />
e dell’industria.<br />
Sulla base dei primi sviluppi e dei<br />
primi test Kraiburg TPE è guidata<br />
dalla consapevolezza che l’unione<br />
tra materie plastiche termoconduttive<br />
e isolamento elettrico costituisca<br />
un autentico valore aggiunto<br />
per l’industria automobilistica, in<br />
particolare gli OEM con focus su<br />
mobilità elettrica e produttori di batterie.<br />
Ma anche per la stessa industria<br />
queste soluzioni saranno una<br />
conquista: una gestione avanzata<br />
del calore nel campo dell’elettronica<br />
porterà vantaggi a produttori di<br />
power tool, sistemi di illuminazione<br />
a LED, stazioni di ricarica e caricatori,<br />
fabbricanti di periferiche per<br />
e-bike e accessori nonché di materiali<br />
elettrici ed elettronici (E&E).<br />
Finora, scenari applicativi simili<br />
fanno ricorso di frequente a dissipatori<br />
di calore in alluminio con siliconi,<br />
pad e paste, che in genere implicano<br />
sfide in termini di lavorazione<br />
e sicurezza dei processi. Rispetto a<br />
questi materiali termoconduttivi, i<br />
TPE offrono una lavorabilità termoplastica<br />
superiore a quella dei metodi<br />
tradizionali. Inoltre, una soluzione<br />
in TPE può sfruttare al meglio i<br />
propri punti di forza:<br />
• disponibilità di durezze da 55 a<br />
75 Shore A;<br />
• disponibilità di diverse conduttività<br />
termiche fino a 3 W/(m*K);<br />
• possibilità di adesione a poliolefine<br />
o poliammidi nello stampaggio<br />
a iniezione a 2 componenti;<br />
• assenza di PVC e siliconi.<br />
Grazie alla sicurezza dei processi<br />
dello stampaggio a iniezione<br />
dei TPE termoconduttivi, il TPE<br />
durante il processo di montaggio<br />
e durante l’utilizzo rimane stabile.<br />
Kraiburg TPE, con la sua visione<br />
del TPE termoconduttivo, è all’avanguardia;<br />
finora infatti la combinazione<br />
di adesione a PP o PA,<br />
come anche la conduttività termica<br />
non rientravano nel portfolio<br />
dei TPE.<br />
<strong>La</strong>stre per il settore medicale<br />
<strong>La</strong> famiglia Med di Exolon Group<br />
accoglie un nuovo prodotto: Inspria<br />
® Med, prodotto con copoliestere<br />
Eastman TritanTM. Le lastre<br />
compatte per applicazioni medicali<br />
integrano i materiali per lastre Exolon<br />
® Med e Vivak ® Med.<br />
“Grazie all’ampliamento della<br />
nostra gamma di lastre per applicazioni<br />
medicali, ora siamo in grado<br />
di coprire un’ampia gamma di applicazioni<br />
con il nostro materiale”,<br />
afferma Jens Becker, CEO di Exolon<br />
Group.<br />
I campi di applicazione della famiglia<br />
di prodotti Med di Exolon<br />
Group spaziano dagli allineatori<br />
dentali agli imballaggi medici rigidi,<br />
fino ai contenitori e ai vassoi<br />
per dispositivi medici.<br />
Il nuovo Inspria ® Med può essere<br />
sottoposto a termoformatura con<br />
rapporti di imbutitura estremi ed<br />
elevata riproducibilità di impronta<br />
ed è quindi adatto, tra l’altro, alla<br />
produzione di allineatori dentali.<br />
Le lastre trasparenti in copoliestere<br />
sono inoltre ideali per le forti resistenze<br />
alle temperature: possono<br />
pertanto resistere a temperature<br />
fino a 90 °C e sono facili da lavorare.<br />
Il materiale è idoneo per diversi<br />
metodi di sterilizzazione, tra cui irradiazione<br />
gamma e ossido di etilene.<br />
Vivak Med, realizzato in Eastman<br />
Eastar 6763, è ideale per contenitori<br />
e vaschette imbutiti per dispositivi<br />
medici e applicazioni a contatto<br />
con la pelle, come le protesi. Il<br />
materiale può essere termoformato<br />
rapidamente con un basso consumo<br />
energetico, cicli di produzione<br />
brevi, livelli di allungamento estremi<br />
e riproduzione accurata della<br />
superficie dello stampo senza preessiccamento.<br />
L’apprezzato Exolon Med in policarbonato<br />
è resistente agli urti ed<br />
è adatto per imballaggi rigidi e dispositivi<br />
di protezione trasparenti<br />
su dispositivi medici. Le lastre Exolon<br />
Med possono essere facilmente<br />
modellate termicamente, piegate a<br />
freddo e lavorate a macchina. Resiste<br />
a temperature fino a 120°C.<br />
Tutti i prodotti della gamma Med<br />
sono prodotti nuovi al 100%, conformi<br />
ai requisiti della norma ISO<br />
10993 per la valutazione biologica<br />
dei dispositivi medici. Le lastre sono<br />
prodotte in conformità alle buone<br />
pratiche di fabbricazione (GMP).<br />
Il processo produttivo è costantemente<br />
controllato da un sistema di<br />
gestione della qualità conforme allo<br />
standard ISO 9001:2015.<br />
<strong>Maggio</strong>/<strong>Giugno</strong> <strong>2022</strong><br />
<strong>La</strong><strong>Plastica</strong><strong>Oggi</strong>e<strong>Domani</strong> ı 55<br />
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00_00_COVER 02-<strong>2022</strong>.qxp_<strong>La</strong>yout 1 16/06/22 09:58 Pagina I<br />
Appliances<br />
ANNO XI - NUMERO 2 - MAGGIO/GIUGNO <strong>2022</strong><br />
ATTUALITÀ<br />
<strong>La</strong> crescita di un'impresa<br />
parte dall'ESG<br />
AMBIENTE<br />
Trovare le materie prime<br />
grazie all'economia circolare<br />
APPARECCHIATURE<br />
AUSILIARIE<br />
Macchinari evoluti<br />
per una redditività sostenibile<br />
Automotive<br />
Closure<br />
Crates,<br />
Pallets and Bins<br />
Disposable<br />
Cutlery &<br />
Dishes<br />
Houseware<br />
product<br />
Follow us on social media<br />
www.interprogettied.com<br />
Medical and<br />
Pharmaceutical<br />
Industry<br />
Pet preform<br />
Packaging<br />
our history, our strength<br />
Technical<br />
molding<br />
elenco<br />
inserzionisti<br />
POSTE ITALIANE SPA•SPED. IN ABB. POSTALE•70%•LO/MI•COSTO COPIA € 8,00<br />
la<br />
plastic a<br />
OGGI DOMANI<br />
e<br />
ANNO XI NUMERO 2<br />
MAGGIO/GIUGNO <strong>2022</strong><br />
la plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
from 1897<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi<br />
REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Eva De Vecchis<br />
(e.devecchis@interprogettied.com)<br />
GRAFICA: Studio Grafico Page Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana - www.studiopage.it<br />
www.campetella.com<br />
In questo numero<br />
abbiamo parlato di...<br />
(in nero sono indicate le inserzioni<br />
pubblicitarie)<br />
ACIMAC ...........................................................................18<br />
ALIPLAST.........................................................................30<br />
AMAPLAST ......................................................................18<br />
AMB ................................................................................32<br />
ASSOBIOPLASTICHE ........................................................23<br />
B&R .................................................................................50<br />
BASF ...............................................................................12<br />
BAUSANO ........................................................................20<br />
CALDARA PLAST ..............................................................1<br />
CAMPETELLA ROBOTIC CENTER ...................... 1A COP., 6<br />
CANNON ..........................................................................36<br />
CMG ................................................................................33<br />
CNR .................................................................................22<br />
COLORTECH ...................................................................11<br />
COMAU ............................................................................44<br />
COVESTRO ................................................................27, 54<br />
ECOPOLIETILENE .............................................................32<br />
EIOM ...............................................................................45<br />
ENEA ...............................................................................24<br />
EXOLON...........................................................................55<br />
FANUC .............................................................................36<br />
GEFRAN ...........................................................................46<br />
GREENPLAST ...................................................................20<br />
HANS WEBER ..................................................................42<br />
HAITIAN MM ITALY ..................................... BATT. 1A COP.<br />
IGUS ................................................................................39<br />
IMAC TECNOLOGIE .........................................................13<br />
IPM ........................................................................ 2A COP.<br />
IRPLAST ..........................................................................12<br />
K .....................................................................................22<br />
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