Turismo del Gusto Magazine - Marzo 2023
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E sono prodotti valorizzati nei piccoli ristoranti o
“ristori” sparsi ovunque, come la Locanda Maraman
di Celle di Macra o La Tano di Grich di San Michele
di Prazzo: pochi tavoli, anche all’aperto e recupero di
vecchie ricette, capunet o involtini di verze, patate e aioli,
cinghiale al civet, doba, uno stracotto a base di vino, i
ravioles che sono gnocchi e non ravioli e l’immancabile
bagnacauda.
Senza dimenticare, per concludere in dolcezza, i
famosi droneresi al rum, forse progenitori dei cuneesi.
Prendono il nome da Dronero, dove furono inventati
alle fine dell’800 e oggi sono prodotti dalla pasticceria
Brignone con la stessa ricetta già premiata nel 1905
all’Esposizione Campionaria di Torino. Due soffici e
croccanti meringhe bianche si uniscono per custodire
una ganache di gianduja delicato oppure una ganache
al rum: quindi il dronerese è incartato a mano pronto
al piacere della gola.
Se la gastronomia in Val Maira è una vera scoperta,
Torino rappresenta una grande conferma. Il buon
gusto è una qualità di Torino e dei torinesi. Buon gusto
che è eleganza, raffinatezza nei modi, discrezione. Ed
è anche buon gusto a tavola. Sarà per merito di una
corte reale, sarà per merito di una ricca nobiltà, sarà
per merito di chef blasonati che hanno importato
e creato ricette eccellenti.
Accompagnate, non c’è bisogno di dirlo, da vini
superbi. La Torino del gusto e della gola è sempre una
esperienza che appaga tutti i sensi, dal palato agli occhi.
Perché anche il contesto vuole la sua parte e sedersi a
tavola tra specchi dorati, stucchi e passamanerie d’epoca
è un’esperienza che vale doppio.
TuttoFood
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