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Una sintesi
studiata
di creatività
spontanea
e maestria
artistica
che lo tira fortemente in ballo
per propagandare le sue ideologie
e promuovere mostre di disegni
di bambini –
“Il bambino non
sa nulla dell’arte”,
semplicemente esprime se stesso senza
filtri, ma l’artista può partire dal
disegno infantile per rinnovare il suo
sguardo coniugandolo alle sue
conoscenze, puntando non alla
semplicità del tratto infantile ma ad una
semplificazione tecnica di base che ad
esso si ispira.
Ecco da dove vengono i numerosi angeli,
i gatti, i paesaggi dai colori tenui, i
notturni, i titoli giocosi, la colorazione
sommaria, le puntinature e i tasselli, la
poesia degli acquarelli.
E poi c’è la musica. E poi c’è il teatro.
Sfere d’influenza ed ispirazione infinite
per Klee.
Paul Klee ama ogni genere teatrale, dal
teatro lirico a quello di prosa fino al
teatro popolare minore: burattini,
marionette e circo. Le arti
performative, il gioco delle parti, il
mondo dei personaggi e delle maschere
lo affascinano, ne condizionano il
comportamento: la sua osservazione del
mondo circostante va a caccia di “tipi” e
“scene”. Le sue raffigurazioni accolgono
personaggi inventati o tratti da opere
conosciute; marionette, buffoni,
pagliacci, figurini, interi cori; nei titoli
rientrano termini musico-teatrali come
assolo o terzetto per indicare una o tre
figure; spesso la scena ha piani o sfondi
o quinte e sipari.
Eppure Klee non realizza mai una vera
e propria produzione per il teatro, non
annovera collaborazioni teatrali come
ad esempio Picasso.
Però in lui è forte il gusto della
commedia, del burlesco, del grottesco e
questo va a braccetto col recupero di
uno sguardo infantile e con la passione
per le maschere.
Particolare è certo la produzione di
burattini, creati tra 1916 e 1925.
Questi strambi, anche inquietanti figuri
nascono per assecondare un desiderio
del figlio Felix, e questo è il motivo per
cui Klee non li include nel suo corpus
produttivo e non li espone alle mostre.
Sono burattini della tradizione popolare
come Kasperl, la Morte o il Diavolo,
insieme ad altri inventati da Klee: da il
Sultano, tratto da Le mille e una notte,
al Barbiere di Baghdad, dall’opera
omonima di Petere Cornelius; dal
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