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Parliamo pur sempre del regista con maggiori incassi nella storia del cinema: il suo
mestiere è tenerci inchiodati alla poltrona, commuoverci e arrivare a tutti, ma soprattutto
divertirci con emozioni dalle tinte sempre vivaci. Cinema come fuoco d’artificio continuo,
un turbinio di effetti, e affetti.
SALLAH Scusate ma cos’è questo “Junior” con cui vi chiamate?
HENRY È il suo nome! Henry Jones “Junior”!
INDIANA Io sono Indiana!
HENRY Si chiamava il tuo cane “Indiana”.
SALLAH Un cane? Tu porti il nome di un cane? [Ride]
INDIANA Ho un sacco di bei ricordi di quel cane!
da Indiana Jones e l’ultima crociata
È del 1987 L’impero del sole, storia ambientata durante l’invasione di Shanghai da
parte dei giapponesi, e vissuta tutta attraverso gli occhi di un bambino di famiglia ricca,
dapprima separato dai genitori nel mezzo dell’attacco agli inglesi, in seguito deportato
durante i fondamentali anni della crescita in un campo di concentramento giapponese.
L’energia vitale, la stramberia, l’immensa immaginazione del ragazzino, interpretato
da Christian Bale già attore navigato, sono la chiave di lettura di questa favola cruda e
emblematica, dura da digerire per un bambino di oggi, ma che resta una visione necessaria
tanto quando il sognante ET.
Jim ha undici anni ed è mistico e coraggioso come dovrebbero sempre essere i
bambini. Vive di colpo l’esperienza dell’abbandono, che viene accentuata dalle sue origini
privilegiate, dal forte contrasto tra il prima e il dopo; il passaggio dagli agi alle sofferenze
prima lo annienta ma poi fa scattare in lui una forza talmente grande da farlo diventare una
figura di riferimento per tutti gli adulti che popolano il campo di prigionia.
Nei momenti di difficoltà i ragazzi di Spielberg mostrano più resistenza e più adattabilità
degli adulti, e Jim ha in sé una spiritualità radicata che lo aiuterà nei momenti più
dolorosi. Il film è tratto dal romanzo autobiografico di J.G. Ballard, e viene definito nel saggio
Cineland Express (Edizioni Sovera, 2008) un film sulla morte dell’innocenza.
Anche qui ritroviamo le tematiche casa, che senza i genitori si deteriora e non protegge
più, e volo, esaltato dalla passione sconfinata del bambino per gli aeroplani da guerra.
“Nomen atque omen. È un caso che Spielberg in tedesco significhi la montagna del
gioco? L’infanzia, la paura, il volo sono i motivi conduttori del suo cinema, il volo
implica la nozione di leggerezza.”
Morando Morandini
Risale al 1991 il fiasco commerciale di Hook, un totale tuffo nell’infanzia vissuta dal
punto di vista dei leggendari bambini di Peter Pan, orfani liberi dalle costrizioni adulte che
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