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IL RITORNO DEI KATATONIA<br />
INDICE MUSICA<br />
Trent'anni di oscurità e cuori infranti<br />
È uscito Sky void of stars, nuovo album del gruppo<br />
metal svedese ormai divenuto sin<strong>on</strong>imo di una delle<br />
migliori espressi<strong>on</strong>i della malinc<strong>on</strong>ia nella musica<br />
c<strong>on</strong>temporanea: i Katat<strong>on</strong>ia.<br />
Il quintetto di Stoccolma, da sempre guidato dal possente<br />
cantante J<strong>on</strong>as Renkse e dal chitarrista Anders<br />
Nyström, ritorna sulle scene a tre anni dal precedente<br />
disco City Burials per proseguire una vasta discografia<br />
iniziata nel l<strong>on</strong>tano 1993 c<strong>on</strong> l'album d'esordio Dance<br />
of December Souls.<br />
Un'ottima occasi<strong>on</strong>e per rispolverare i vecchi album<br />
del gruppo (se li avete in cd, come il sottoscritto... altrimenti<br />
procurateveli, magari dopo aver ascoltato qualcosa<br />
su Internet!), come il citato Dance..., che la prima<br />
formazi<strong>on</strong>e dei Katat<strong>on</strong>ia aveva pubblicato dopo il<br />
primo, oscurissimo demo intitolato Jhwa Elohim Meth<br />
(oggi disp<strong>on</strong>ibile nella raccolta Brave Yester Days del<br />
2004). All'epoca, infatti, gli adolescenti Katat<strong>on</strong>ia (che<br />
inizialmente comprendevano in formazi<strong>on</strong>e anche<br />
Guillaume Le Huche al basso e il tastierista/polistrumentista/produttore...<br />
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Jari Padoan
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