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tardi udì il ronzio dell'apparecchio. La prima pagina era una copertina indirizzata
a Theresa Osborne presso il Boston Times.
La guardò scivolare nell'apposito vassoio mentre udiva il rumore del fax che
riga dopo riga copiava la lettera. Ci mise poco, solo dieci secondi per riprodurre
una pagina, ma persino quell'attesa così breve le parve eterna. Poi iniziò la
stampa di una terza pagina, e Theresa capì che anche questa lettera, come quella
da lei trovata, occupava due facciate.
Recuperò i fogli mentre la macchina segnalava la fine della trasmissione con
un bip. Li portò alla scrivania senza leggerli e li lasciò a faccia in giù per un paio
di minuti, cercando di calmarsi. E' soltanto una lettera, si disse.
Con un profondo respiro, sollevò il primo foglio. Il disegno di una barca a
vela le dimostrò che si trattava dello stesso autore. Mise la pagina sotto la luce e
cominciò a leggere.
6 marzo 1994
Mia amata Catherine, dove sei? E perché, mi chiedo mentre siedo in una
casa buia, ci hanno costretto a separarci?
Non conosco la risposta a queste domande, per quanto mi sforzi di
comprendere. La ragione è semplice, ma la mia mente mi obbliga a scartarla, e
l'angoscia tormenta ogni ora della mia veglia. Senza di te sono perduto. Non ho
anima, sono un vagabondo senza casa, un uccello solitario che vola senza meta.
Sono tutte queste cose e non sono nulla. Questa è la mia vita senza di te, tesoro
mio. Vorrei con tutto il cuore che mi insegnassi come ricominciare a vivere.
Cerco di ricordare come eravamo un tempo, sul ponte spazzato dal vento
della Happenstance. Ricordi come ci lavoravamo insieme? Mentre la
ricostruivamo, siamo diventati parte dell'oceano, perché sapevamo che era stato
l'oceano a farci incontrare. In momenti come quelli capivo il significato della
vera felicità. Di notte navigavamo sul mare oscuro, e guardavo il chiaro di luna
riflettere la tua bellezza. Ti guardavo ammaliato, e in cuor mio sapevo che
saremmo rimasti insieme per l'eternità. E' sempre così, mi chiedo, quando due
persone si amano? Non lo so,ma se la mia vita da quando mi sei stata portata
via può servire da indizio, credo di conoscere la risposta. D'ora in poi, so che
sarò solo.
Penso a te, ti sogno, ti evoco quando ho più bisogno di te. E' tutto ciò che
posso fare, ma non mi basta. Non sarà mai abbastanza, lo so, ma che altro mi
resta? Se fossi qui, me lo diresti tu, ma anche questo mi è stato sottratto. Tu
avevi sempre le parole adatte per alleviare il mio dolore. Sapevi sempre come
farmi sentire bene.
E' possibile che tu sappia come mi sento senza di te?