Libera - Associazione Generale Cooperative Italiane
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I MOTI DEL 1820-21:<br />
DALLA LOTTA PER LE<br />
COSTITUZIONI ALL’IDEA DI UNITÀ<br />
NAZIONALE - REGNO DI NAPOLI,<br />
REGNO DI SARDEGNA,<br />
LOMBARDO-VENETO E<br />
DUCATO DI MODENA (PARTE 1^)<br />
elle sètte segrete e nella Carboneria i militari<br />
erano numerosi, molti provenienti da esperienze<br />
nell’armata napoleonica. Essendo, peraltro,<br />
provvisti di armi, essi potevano fronteggiare la<br />
reazione meglio di altri congiurati. Furono proprio<br />
i militari, dopo la Restaurazione, a dare origine<br />
ai primi moti insurrezionali tendenti ad<br />
ottenere garanzie costituzionali.<br />
Nel marzo 1820, in Spagna, la ribellione dell’esercito<br />
costrinse il re Ferdinando VII a ripristinare la<br />
Costituzione di Cadice del 1812, ritirata dopo il Congresso<br />
di Vienna. In Portogallo il re Giovanni VI dovette emanarne<br />
una analoga. In Grecia la setta patriottica Eteria, formata dal<br />
cèto mercantile e da militari, fece scoppiare la rivolta contro<br />
il dominio turco. Vi avrebbero trovato<br />
la morte il poeta inglese Byron,<br />
accorso in aiuto del popolo greco e<br />
spentosi di meningite a Missolungi,<br />
ed il conte Santorre di Santarosa,<br />
maggiore dell’esercito reduce dai<br />
moti piemontesi, caduto a Sfacteria<br />
nel 1825.<br />
Sempre per mano di militari scoppiò<br />
la rivolta nel Regno di Napoli: il 2<br />
luglio 1820 Michele Morelli, comandante<br />
del reggimento di Nola nonché<br />
capo della locale Carboneria, ed<br />
Morelli e Silvati.<br />
<strong>Libera</strong><br />
il sottotenente Giuseppe Silvati<br />
si unirono alla sollevazione del<br />
<strong>Generale</strong> Guglielmo Pepe che<br />
comandava la II Divisione di<br />
Avellino e Foggia. Il 6 luglio il re<br />
Ferdinando I si vide costretto a<br />
concedere una costituzione<br />
analoga a quella spagnola e le<br />
giurò fedeltà. Racconta Pietro<br />
Colletta nella Storia del reame<br />
di Napoli: “Ma il cielo, che nel<br />
mattino era sereno, all’uscir del corteo reale si fece scuro, e<br />
mentre il re giurava si addensarono nubi, e cadde violenta<br />
pioggia. Fu un caso, ma il popolino superstizioso diceva che<br />
Dio, prevedendo il futuro, sdegnato per i premeditati spergiuri,<br />
aveva improvvisamente celato gli spettacoli luminosi<br />
della natura”. L’Austria non tollerò il grave colpo alla<br />
Restaurazione e Metternich convocò i rappresentanti della<br />
Santa Alleanza a Troppau. Ferdinando I fu chiamato a partecipare<br />
ad un secondo convegno a Lubiana, e chiese l’intervento<br />
dell’Austria tradendo il proprio giuramento. Il 7<br />
marzo 1821 il generale Pepe fu battuto dagli austriaci del<br />
generale Frimont ad Antrodoco, nell’attuale provincia di<br />
Rieti, in quella che è ricordata come la prima battaglia del<br />
Risorgimento (ritroveremo Pepe in difesa di Venezia repubblicana,<br />
nel 1848/1849). Della feroce<br />
repressione a Napoli si occupò il<br />
famigerato ministro di polizia<br />
Antonio Capece Minutolo dei prìncipi<br />
di Canosa, e giova riportare un<br />
passo di Pietro Colletta (Storia del<br />
reame di Napoli, 1,X,c.II §V) per dare<br />
l’idea di quello che hanno sofferto i<br />
patrioti per un’Italia libera ed unita:<br />
“A mezzo il giorno, nella popolosa<br />
via Toledo, fu visto in militare ordi-<br />
cooperazione<br />
ARCHIVIO STORICO-CULTURALE<br />
Guglielmo Pepe<br />
nanza numeroso stuolo di soldati<br />
tedeschi, poi l’assistente del carnefi-