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Il Covile N° 702 - Roberto Manfredini spiega il cattoadelphismo.

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dalla scomparsa del “teologo fuori dal coro”,<br />

denunciò <strong>il</strong> «brutale attacco postmortem del<br />

“tradizionalista” Vassallo che lo definisce<br />

miscredente»:<br />

«[Quinzio fu] così saldo nella fede, quanto<br />

deluso da una Chiesa che lasciava nell’ombra<br />

i temi cardine delle Scritture, come la<br />

salvezza nella Resurrezione e <strong>il</strong> mistero del<br />

Male, per limitarsi ad auspici etici (pace,<br />

solidarietà eccetera) “buoni anche per gli<br />

atei”. […] <strong>Il</strong> ritorno di quelle pagine [la ristampa<br />

del Diario del ’58, ndr] è un’implicita<br />

risposta al furibondo attacco postmortem<br />

con cui un leader dei cattolici tradizionalisti,<br />

Piero Vassallo (già noto [alle forze dell’ordine?,<br />

ndr] come l’“inquisitore laico”<br />

del cardinale Siri), ha celebrato <strong>il</strong> trigesimo<br />

di Quinzio, definito “immaginario biblista e<br />

credente miscredente”, accusato di “irridere<br />

Dio e la creazione, nascondendo la sua empietà<br />

sotto la maschera di un giustizialismo<br />

libertineggiante”. Può apparire strano che i<br />

tradizionalisti attacchino Quinzio, inflessib<strong>il</strong>e<br />

testimone del contenuto biblico originale<br />

contro le esegesi simboliche “più consone<br />

ai tempi” dei moderni esegeti. Ma quei<br />

lontani pensieri maturati a Gaeta chiariscono<br />

<strong>il</strong> paradosso. Quinzio, ad esempio, parla<br />

di eterno contrasto tra “profeti” e “uccisori<br />

di profeti”, isolati e “religione ufficiale”: da<br />

un lato i martiri (da Girolamo a Montano,<br />

da Iacopone a Savonarola), […] dall’altro<br />

l’equ<strong>il</strong>ibrio dei pontificati, l’abolizione di<br />

ogni eccesso, <strong>il</strong> moderno potere temporale,<br />

<strong>il</strong> tendere la mano verso la politica, eccetera…<br />

[…] Quinzio accusa la Chiesa di non<br />

parlare da secoli della Resurrezione dei<br />

morti e del mistero dell’iniquità: “Sebbene<br />

non abbia negato nulla, ha ibernato verità<br />

che erano essenziali, per non affrontare difficoltà<br />

e contraddizioni al cospetto del<br />

mondo”. E ciò gli fa concludere che Roma<br />

porta in sé anche l’Anticristo, poiché nelle<br />

lettere di San Paolo è scritto che questi “sie-<br />

| ( 15 ) |<br />

de nel Tempio” ed è “rappresentato da chi<br />

amministra <strong>il</strong> culto”» 20 .<br />

Roma sede dell’Antricristo: una tesi non<br />

molto originale, a dire <strong>il</strong> vero. L’ardore (poco<br />

profetico) con cui Quinzio estirpa “radici”<br />

inesistenti (<strong>il</strong> «contenuto biblico originale»),<br />

rovescia l’Albero della Vita in una grottesca<br />

Croce capovolta.<br />

<strong>Il</strong> «secolare tradimento delle Scritture da<br />

parte della Chiesa» di cui Quinzio vuole essere<br />

<strong>il</strong> riparatore, mettendosi in capo la tiara di<br />

Pietro II, non è roba per quelli che la domenica<br />

ripetono di credere nella risurrezione<br />

dei morti, ignorando evidentemente che Dio<br />

è sconfitto e che <strong>il</strong> papa è l’anticristo, che <strong>il</strong><br />

voodoo val bene una messa, e che <strong>Roberto</strong> Calasso<br />

è un colto gent<strong>il</strong>uomo diviso tra Fabio<br />

Fazio e Georges Simenon (ma non disdegnoso<br />

di abbordare qualche “ninfa”, quando sente<br />

<strong>il</strong> “bisogno del sacro”).<br />

<strong>Il</strong> <strong>cattoadelphismo</strong> resiste, in molti continuano<br />

a provare dispiacere per <strong>il</strong> “Calasso<br />

perduto”. Nella mia ingenuità, trovo più<br />

sconvolgente l’aver “sprecato” <strong>il</strong> cardinale<br />

Siri al momento opportuno.<br />

ROBERTO MANFREDINI<br />

Una prima versione del saggio è stata pubblicata nell'ottobre<br />

2009 in: http://totalitarismo.altervista.org.<br />

20 “Quinzio, una fede di ferro contro la Chiesa che tace”,<br />

Corriere, 24.4.1996.<br />

4 Giugno 2012 Anno XII

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