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Il Covile N° 702 - Roberto Manfredini spiega il cattoadelphismo.

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no Dio buono– ma è opera del diavolo e di<br />

Satana, <strong>il</strong> Dio malvagio: lo chiamano infatti<br />

Dio maligno”.<br />

La scissione della divinità in due princìpi<br />

eterni e irriducib<strong>il</strong>i, suggerisce, inoltre, una<br />

disperante idea del destino universale, una<br />

visione che introduce <strong>il</strong> più cieco determinismo:<br />

“[Dio] scientemente e con piena cognizione<br />

di causa ha creato i suoi angeli di<br />

una imperfezione tale per cui, nella sua<br />

mente, era impossib<strong>il</strong>e fin dall’eternità che<br />

non bramassero la sua bellezza e grandezza.<br />

Perciò bisogna concludere che gli angeli in<br />

questione non hanno ricevuto da Dio <strong>il</strong> libero<br />

arbitrio, grazie al quale avrebbero potuto<br />

evitare completamente la brama”.<br />

[….] Per dimostrare che San Francesco aderì<br />

all’eresia catara occorre dunque attribuirgli<br />

la più radicale intenzione nich<strong>il</strong>ista. Nel<br />

tentativo di ribaltare l’ovvia verità sulla fede<br />

di San Francesco, Spadaro fa uso della sua<br />

vasta erudizione e della sua acribia, ma non<br />

riesce a convincere <strong>il</strong> lettore».<br />

È una prova che ormai <strong>il</strong> “regressismo”<br />

non ha più neanche una giustificazione politica.<br />

La tesi che <strong>il</strong> Poverello d’Assisi fosse un<br />

cataro nacque e prosperò in ambienti “sinistri”,<br />

che interpretarono la povertà non come<br />

un mezzo per affermare la dipendenza da<br />

Dio e la fiducia nella Provvidenza, ma come<br />

<strong>il</strong> fine al quale doveva tendere una fantomatica<br />

“Chiesa Perfetta”, spogliata di tutto, evanescente<br />

e “incorporea”.<br />

Dunque <strong>il</strong> “catto-adelphismo” è un tradimento<br />

già perpetrato, l’adulterio della cultura<br />

cattolica che ha generato figli in entrambi<br />

gli “schieramenti”.<br />

<strong>Il</strong> terzo punto, la rivolta ebraica contro la<br />

Bibbia consumatasi nel XX secolo, è un tema<br />

tipicamente vassalliano.<br />

In questo caso, <strong>il</strong> testo dal quale partire è<br />

L’ombra e la grazia di Simone We<strong>il</strong> del 1947<br />

(pubblicato da Bompiani nel 2002). L’opera<br />

| ( 9 ) |<br />

chiarisce definitivamente i concetti di “pesantezza”<br />

e “leggerezza” nella mistica della<br />

We<strong>il</strong>.<br />

La pesanteur sarebbe quella vetero-testamentaria,<br />

la morale ebraica che ha reso la<br />

cristianità «totalitaria, conquistatrice e sterminatrice».<br />

La “teologia cristiana” è intesa in contrapposizione<br />

sia ad Israele che a Roma,<br />

identificati rispettivamente con la «burletta<br />

atroce del Dio educatore» e la «sozzura imperiale».<br />

Vassallo inquadra la mistica we<strong>il</strong>iana come<br />

parte del «progetto gnostico inteso a separare<br />

Cristo dal Padre» 7 , che in ambito ebraico si<br />

traduce nel<br />

«suicidio culturale concomitante con <strong>il</strong><br />

marxismo (secondo <strong>il</strong> Marx del saggio sull’ebraismo<br />

l’avvento del comunismo avrebbe<br />

liquidato l’identità religiosa degli ebrei e<br />

con ciò rimosso la causa della loro infelice<br />

diversità) e con <strong>il</strong> freudismo (Freud scrisse<br />

un saggio in cui affermava l’appartenenza di<br />

Mosé alla stirpe degli oppressori egiziani,<br />

saggio la cui conclusione era l’affermazione<br />

della non ebraicità della teologia biblica).<br />

Nel XX secolo la rivolta ebraica contro la<br />

Bibbia è condotta prima da Kafka (penso alla<br />

figura di Klamm/L’Inganno nel romanzo<br />

<strong>Il</strong> Castello) poi da Walter Benjamin e Ernst<br />

Bloch, i quali avanzarono fino all’apprezzamento<br />

dell'eresia antibiblica di Marcione e<br />

– addirittura – le tesi marcionite serpeggianti<br />

nel cristianesimo tedesco e nell’ideologia<br />

nazista».<br />

<strong>Il</strong> “tradimento ebraico” della We<strong>il</strong> è consistito<br />

nel sottomettere la radice veterotestamentaria<br />

del cristianesimo alla “rivelazione<br />

egiziana”, «tesa verso la salvezza eterna dell’anima»<br />

quando <strong>il</strong> «Dio carnale e collettivo»<br />

degli ebrei realizzava «promesse puramente<br />

7 Cfr. Certamen, n. 15, Luglio-Settembre 2002, p. 126.<br />

4 Giugno 2012 Anno XII

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