Diario di Viaggio in Norvegia, isole
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(segue da pag. 37)<br />
Secondo tratto: Penisola Antartica<br />
Punto <strong>di</strong> partenza: Isole Shetland del Sud<br />
Punto <strong>di</strong> arrivo: Penisola Antartica<br />
Durata: 3 giorni<br />
Proseguendo verso sud s’<strong>in</strong>contrano altre basi<br />
scientifiche <strong>di</strong> varie nazionalità e tante colonie <strong>di</strong><br />
p<strong>in</strong>gu<strong>in</strong>i. L’ambiente è montagnoso con vette nerastre<br />
a picco sul mare e una grande quantità <strong>di</strong> <strong>isole</strong><br />
e canali <strong>in</strong>terni che riparano dai venti <strong>di</strong> Ponente.<br />
Ad <strong>in</strong>izio stagione (turisticamente parlando) il paesaggio<br />
è totalmente <strong>in</strong>nevato, mentre nei mesi<br />
successivi la neve lungo la costa cede il posto ad<br />
un manto erboso e alle nude rocce.<br />
Entrati nello Stretto <strong>di</strong> Gerlache, l’isola <strong>di</strong><br />
Cuverville è una delle soste programmate per<br />
ammirare da vic<strong>in</strong>o la colonia <strong>di</strong> p<strong>in</strong>gu<strong>in</strong>i popolata<br />
abitualmente da migliaia <strong>di</strong> esemplari. Navigando<br />
poi lungo il Canale Errera si giunge alla Baia <strong>di</strong><br />
Andvord e a Neko Harbour, una località attorniata<br />
dal vasto fronte dei ghiacciai Bagshaw e<br />
Rudolph che scivolano <strong>in</strong> mare con alte pareti,<br />
dove si trova una baracca <strong>di</strong> legno utilizzata come<br />
rifugio e luogo preferito da un’altra colonia <strong>di</strong> p<strong>in</strong>gu<strong>in</strong>i.<br />
Scesi a terra si può <strong>di</strong>re <strong>di</strong> aver messo piede<br />
<strong>in</strong> terra antartica: risalendo il pen<strong>di</strong>o si ammira uno<br />
degli scorci più belli della penisola, col fronte del<br />
ghiacciaio che precipita nella baia.<br />
Proseguendo verso sud s’<strong>in</strong>contra la Baia<br />
Para<strong>di</strong>se (sosta notturna) e si oltrepassa la Baia<br />
Flandres prima <strong>di</strong> entrare nell’angusto e spettacolare<br />
Canale Lemaire, attorniato da alte vette, che<br />
term<strong>in</strong>a con lo Stretto <strong>di</strong> Penola spesso ostruito<br />
dagli iceberg. Se le con<strong>di</strong>zioni dei ghiacci lo permettono<br />
si può visitare la Base ucra<strong>in</strong>a<br />
Vernadskiy, poi s’<strong>in</strong>verte la rotta e si risale f<strong>in</strong>o a<br />
Port Lockroy dove si fa tappa per visitare il<br />
museo <strong>di</strong> Base A, storica base britannica utilizzata<br />
durante le esplorazioni antartiche.<br />
Ripresa la navigazione verso nord si segue il<br />
Canale Neumayer per puntare verso le Isole<br />
Shetland del Sud. Giunti all’isola <strong>di</strong> Deception si<br />
entra nello stretto passaggio <strong>di</strong> Neptune’s Bellows<br />
che immette nella Whaler’s Bay, dove si trova l’antico<br />
<strong>in</strong>se<strong>di</strong>amento baleniero <strong>di</strong> Hector Whal<strong>in</strong>g<br />
Station. La baia <strong>in</strong>terna si è formata dopo l’esplosione<br />
del vulcano (ancora <strong>in</strong> attività) che <strong>di</strong>strusse<br />
una base spagnola e <strong>di</strong>verse baracche abbandonate<br />
dai balenieri. Sbarcati a terra, oltre ad osservare<br />
le varie specie <strong>di</strong> uccelli e la colonia <strong>di</strong> foche è<br />
possibile fare il bagno nel gelido mare antartico e<br />
subito dopo riscaldarsi con le acque termali che<br />
provengono dal sottosuolo, sorseggiando un bicchiere<br />
d’acquavite offerto dalle guide.<br />
Terzo tratto: Antartide-Cile<br />
Punto <strong>di</strong> partenza: Isole Shetland del Sud<br />
Punto <strong>di</strong> arrivo: Punta Arenas<br />
Durata: 3 giorni<br />
Dopo aver doppiato a nord le Isole Shetland del<br />
Sud si attraversa nuovamente il Passaggio <strong>di</strong><br />
Drake - che riserva spesso situazioni <strong>di</strong> mare<br />
mosso o molto mosso - e si ritorna all’estremità del<br />
cont<strong>in</strong>ente sudamericano. Il tratto <strong>in</strong>iziale è sempre<br />
caratterizzato da iceberg alla deriva, talvolta dalle<br />
<strong>di</strong>mensioni impressionanti: sono i cosiddetti iceberg<br />
“tabulari”, lunghi <strong>di</strong>versi chilometri e sporgenti<br />
dall’acqua per trenta e più metri.<br />
Dopo quasi due giorni <strong>di</strong> navigazione si arriva a<br />
Capo Horn, luogo leggendario e temuto dai navigatori.<br />
L’isola si presenta scura e brulla, ricoperta<br />
solo da cespi d’erba. Lo sbarco su Capo Horn<br />
<strong>di</strong>pende sempre dalle con<strong>di</strong>zioni del mare e dei<br />
venti che arrivano improvvisi. Si scende a terra <strong>in</strong><br />
una piccola baia a nord e con una scal<strong>in</strong>ata si raggiungono<br />
le poche abitazioni, dove è possibile<br />
acquistare cartol<strong>in</strong>e e souvenir.<br />
Si cont<strong>in</strong>ua verso nord ed entrati nel Canale<br />
Beagle si giunge a Puerto Williams, sull’isola <strong>di</strong><br />
Navar<strong>in</strong>o <strong>in</strong> territorio cileno. Nella citta<strong>di</strong>na (2000<br />
abitanti), sorta <strong>in</strong>torno alla base militare, si visita il