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Impero

storia di Roma

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Evidentemente il decurione è rimasto a lungo sul posto ed entrambi hanno<br />

approfittato della confusione della festa…<br />

Ora, però, deve essere pronto prima dell‟ordine di adunata della turma fuori del<br />

forte di Cataractonium. È un abbraccio appassionato quello che precede l‟addio tra i<br />

due. Entrambi sanno che difficilmente si rivedranno. Dopo un ultimo, profondo<br />

sguardo della ragazza il decurione si dirige al luogo dell‟adunata. Poi si ferma, si<br />

rigira verso la ragazza e le lancia un‟ultima, intensa occhiata, con un sorriso che<br />

illumina il suo volto. La ragazza ha le guance rigate dalle lacrime e si stringe con<br />

forza nella coperta.<br />

Quello che i due non sanno è che una parte del decurione rimarrà qui… Tra nove<br />

mesi la ragazza avrà un figlio, che con il tempo mostrerà una caratteristica del padre:<br />

due maliziose pieghe ai lati della bocca. Le stesse che ora fanno da cornice al suo<br />

sorriso. Il decurione chiude gli occhi e riprende il cammino verso il luogo<br />

dell‟adunata.<br />

Mentre cammina sente nel borsellino che porta appeso alla cintura qualcosa che gli<br />

batte sul fianco. Lo credeva vuoto. Ci infila la mano e trova il sesterzio che gli ha<br />

regalato il governatore. Lo guarda, sorride e lo stringe prima di riprendere il passo.<br />

Quando arriva al piazzale, il suo gigantesco attendente biondo gli ha già sellato il<br />

cavallo e lo aspetta sull‟attenti, confermandogli che gli altri due decurioni hanno già<br />

prelevato l‟ultimo carico di sesterzi da consegnare, depositato per sicurezza nel forte.<br />

In pochi minuti la turma si raduna, al completo, fuori dal forte. Alcuni soldati<br />

tossiscono. Un altro si soffia il naso con le dita. Il freddo e la pioggia di questi giorni<br />

hanno colpito… E non solo il clima. Uno dei soldati ha il volto gonfio per una rissa.<br />

Un altro è cupo e sta smaltendo gli effetti di una memorabile sbornia. Questa sosta a<br />

Cataractonium la ricorderanno in tanti…<br />

Il decurione sorride, sapendo però che ora bisognerà tenere gli occhi aperti, per via<br />

del pericolo di possibili attacchi. Guarda i suoi uomini, poi gonfia il petto e urla<br />

l‟ordine di messa in marcia. La turma si muove lentamente sulla strada principale,<br />

con insegne e vessilli ben in vista, attirando sguardi e curiosità.<br />

Poi, in pochi minuti, esce dalla cittadina e seguendo la strada giunge in cima a un<br />

dosso. Uno sguardo segue la turma fino a quando l‟ultima cappa color porpora<br />

svanisce oltre il colle. È velato dalle lacrime. È quello della ragazza.<br />

Vindolanda<br />

È stata una marcia all‟insegna dell‟allarme per il minimo rumore, soprattutto<br />

quando attraversavano zone boscose, ma ora la meta del lungo viaggio è prossima. Il<br />

forte appare all‟orizzonte, svetta come una lunga linea di torri e tetti, sotto una coltre<br />

di enormi nuvole grigie e bianche. Tutt‟attorno i boschi sono stati tagliati, c‟è solo<br />

l‟erba di un verde intenso. La neve rimane ancorata in molte zone del paesaggio,<br />

quasi non volesse accettare che la cattiva stagione sia finita.<br />

Accanto al forte, su un lato, si sviluppa un piccolo villaggio che ospita le famiglie<br />

dei soldati, alcuni artigiani ecc. Ufficialmente i soldati non possono sposarsi prima<br />

della fine del servizio (che dura venticinque anni!), ma i legami si creano<br />

inevitabilmente, soprattutto in luoghi così sperduti, dove si rimane fermi per anni:

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