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notizie<br />
storia<br />
Patrimonio<br />
<strong>La</strong> capoeira è ora considerata patrimonio culturale brasiliano.<br />
Così, è aumentato a 15 il numero di voci considerate dall’Instituto<br />
do Patrimônio Histórico e Artístico Nacional (Iphan) del<br />
ministero della Cultura come patrimonio culturale di questo paese.<br />
Il Frevo, il Samba carioca,<br />
il mestiere di venditrici<br />
di acarajé delle baiane<br />
e le capixabas che fanno<br />
le pentole di terracotta<br />
sono alcuni degli esempi<br />
degli altri patrimoni culturali<br />
brasiliani. Mescolanza<br />
di danza, sport e lotta, la<br />
capoeira è conosciuta fin<br />
dal 18° secolo, quando era<br />
praticata da schiavi, soprattutto<br />
quelli angolani.<br />
Fino alla fine del 1930, era<br />
giocata praticata clandestinamente perché era considerata un reato.<br />
Attualmente, viene ‘giocata’ liberamente in 150 paesi. In<br />
Brasile ci sono perlomeno 20 grandi gruppi di capoeira sparsi negli<br />
stati di Rio de Janeiro, Bahia e Pernambuco.<br />
Arrestato<br />
<strong>La</strong> Polícia Federal a Ilhabela, sul litorale di São Paulo, ha arrestato<br />
il mese scorso l’italiano Pierluigi Bragaglia. Era ricercato<br />
dalle autorità italiane da più di 26 anni, sotto accusa di far parte<br />
del gruppo terrorista di estrema destra Nuclei Armati Rivoluzionari<br />
(NAR). È stato condannato dalla Corte d’Appello di Roma il 17 giugno<br />
1988, senza possibilità di riapertura del processo, per banda<br />
armata, rapina aggravata, sequestro di persona e detenzione e<br />
porto abusivo di armi da guerra. <strong>La</strong> polizia <strong>italiana</strong> indagava dove<br />
si nascondeva Bragaglia in Brasile da un anno e appena è stata<br />
confermata la sua localizzazione è stata messa in azione la polizia<br />
brasiliana. L’italiano era proprietario di una locanda ad Ilhabela. È<br />
stato arrestato anche per documenti falsi (patente di guida e carta<br />
d’identità a nome di Paolo Luigi Rossini Lugo), porto illegale<br />
di arma (possedeva un revolver calibro 38 senza registro presso la<br />
sua residenza) e frode della Lei dos Estrangeiros.<br />
Falso diplomatico<br />
<strong>La</strong> Polícia Federal brasiliana ha arrestato, il mese scorso, a São<br />
Paulo, un italiano accusato di farsi passare per diplomata per<br />
poter spacciare droga. Facendosi passare per diplomata in Italia,<br />
con un passaporto falso, l’uomo passava con facilità alle dogane<br />
degli aeroporti. L’italiano farebbe parte di un’organizzazione legata<br />
alla ‘Ndrangheta, la mafia calabrese che ha sorpassato, in termini<br />
di potere, la mafia siciliana grazie al traffico di stupefacenti.<br />
In spiaggia<br />
Lungo una buona parte del litorale di Copacabana, a Rio de<br />
Janeiro, si può già usufruire dell’internet wireless. Il servizio<br />
è stato installato il mese scorso nel tratto tra l’avenida Princesa<br />
Isabel e la rua Santa Clara. Entro la fine di agosto il servizio sarà<br />
presente su tutto il litorale di Copacabana. E l’intero stato avrà la<br />
copertura totale della rete entro il 2010. A questo fine, è previsto<br />
un investimento di 40 milioni di reali.<br />
Casa di Pietra<br />
Il ministero della Cultura del Brasile restaurerà uno dei monumenti<br />
storici della colonizzazione <strong>italiana</strong> a Nova Venécia, nello<br />
stato di Espírito Santo. Si tratta della Casa de Pedra, costruita<br />
negli anni ’20 dal commerciante italiano Battista Perletti. Il luogo<br />
ha già funzionato come casa di macchine a vapore, centro di commercio<br />
all’ingrosso, fabbrica di bevande gassate, officina meccanica<br />
e deposito del Comune. Ma negli ultimi anni era in stato di<br />
abbandono. <strong>La</strong> restaurazione costerà 500mila reali. I lavori dovrebbero<br />
cominciare agli inizi del 2009, quando il luogo ospiterà<br />
la collezione culturale del comune.<br />
Campione<br />
I<br />
l Brasile, rappresentato dal Serviço Social da Indústria (SESI),<br />
è stato il grande vincitore dei Jogos da Confederação Esportiva<br />
Internacional do Trabalho (CSIT), realizzati in luglio a Rimini, in<br />
Italia. <strong>La</strong> delegazione brasiliana è arrivata sul podio per sei delle<br />
sette modalità a cui ha partecipato. In tutto, hanno partecipato<br />
all’evento 23 paesi. <strong>La</strong> gara ha festeggiato i 95 anni della CSIT<br />
e i 60 anni dell’Unione Italiana Sport per Tutti (UISP), che organizzava<br />
l’evento. Il SESI è arrivato al primo posto nell’atletica. Il<br />
catarinense Cleide Kühl, delle Poste, ha vinto tre medaglie d’oro.<br />
Il Brasile ha vinto l’oro anche nel calcio e nel beach volley femminile.<br />
Per questa modalità, il Brasile ha vinto anche il bronzo.<br />
Nel nuoto, sono state 29 medaglie, mettendo in enfasi il matogrossense<br />
Luiz Pedro Pereira, 17 anni, che ha vinto dieci medaglie,<br />
di cui due d’oro, tre d’argento e cinque di bronzo. Il Brasile<br />
ha inoltre conquistato il vice-campionato di volley.<br />
Gaffe<br />
Il quotidiano <strong>La</strong> Stampa, di Torino, ha commesso una grande<br />
gaffe il mese scorso. Dando la notizia dell’arresto, in Brasile,<br />
del banchiere Daniel Dantas, ha stampato un’enorme foto di<br />
un omonimo attore brasiliano. Dantas, l’attore, è il protagonista<br />
della telenovela Ciranda de Pedra, trasmessa dalla TV Globo alle<br />
18.00. Dantas, il banchiere, è il proprietario dell’Opportunity, che<br />
è già stato il ramo brasiliano della Telecom Italia. Questo Dantas<br />
è stato arrestato, l’8 luglio, insieme all’investitore Naji Nahas e<br />
all’ex sindaco di São Paulo, Celso Pitta, dalla Polícia Federal, in<br />
un’operazione chiamata Satiagraha, che indaga casi di corruzione<br />
e traffico di influenze tra parlamentari, membri del governo e<br />
imprenditori. È stato Nahas ad intermediare l’accordo tra il gruppo<br />
Opportunity e la Telecom Italia, che ha permesso l’inizio, in<br />
Brasile, delle operazioni della TIM. Sei giorni dopo lo sbaglio, <strong>La</strong><br />
Stampa ha reso nota una errata corrige scusandosi dell’inganno.<br />
Attacco<br />
<strong>La</strong> polizia civile di Porto Alegre (RS) indaga la responsabilità di<br />
chi ha attaccato la sede del Consolato Italiano. Secondo indagini<br />
preliminari, la porta del Consolato è stata raggiunta da due<br />
bottiglie molotov, tirate da due persone che erano su una moto nera<br />
modello Titan. Le bottiglie con il combustibile sono esplose sulla<br />
soglia della porta in legno dell’edificio, sito al numero 313 della<br />
rua José de Alencar, nel quartiere Menino Deus. L’attacco si è svolto<br />
verso le 16.00 dell’11 luglio, quando non c’era servizio al pubblico.<br />
Tra le ipotesi fatte dalla polizia c’è quella che si tratti di un atto di<br />
vandalismo o un gesto commesso da qualcuno insoddisfatto di un<br />
possibile rifiuto alla richiesta di cittadinanza.<br />
Un ritorno<br />
nel tempo<br />
Nella città catarinense <strong>La</strong>guna, culla della guerriglia, messa in scena ricorda<br />
con ricchezza di dettagli la storia degli eroi Giuseppe e Anita Garibaldi<br />
Duelli di spade, spari di<br />
cannoni, esplosioni, manifestazioni<br />
popolari e<br />
grandi battaglie in pieno<br />
centro storico della città <strong>La</strong>guna,<br />
al sud di Santa Catarina, hanno<br />
recuperato i momenti più significativi<br />
della Revolução Farroupilha.<br />
Il mese scorso, la messa<br />
in scena dello spettacolo República<br />
em <strong>La</strong>guna ha raccontato la<br />
storia del movimento che voleva<br />
l’indipendenza degli stati di Santa<br />
Catarina e Rio Grande do Sul<br />
dal Brasil Império, nel 1839.<br />
Sotto forma teatrale, estremamente<br />
fedele ai fatti, la presentazione<br />
ha esaltato l’epopea<br />
della guerra che ha proclamato<br />
la República Juliana e i suoi eroi.<br />
<strong>La</strong> saga delle lotte comandate<br />
dalla coppia Anita e Giuseppe<br />
Garibaldi è stata raccontata sul<br />
luogo dove tutto è cominciato.<br />
L’attore Thiago <strong>La</strong>cerda, che aveva<br />
già interpretato il personaggio<br />
rivoluzionario nella fiction<br />
della TV Globo A Casa das Sete<br />
Mulheres (2003), ha ancora una<br />
volta interpretato Giuseppe Garibaldi.<br />
Stavolta, è stato in scena<br />
insieme alla moglie nella vita<br />
reale, l’attrice Vanessa Lóes, che<br />
ha interpretato Anita Garibaldi.<br />
— Questo personaggio già<br />
era un mio oggetto di studio molto<br />
prima di essere invitato per la<br />
prima interpretazione. Giuseppe<br />
Garibaldi era un corsaro che<br />
lottava per mangiare, ma che è<br />
diventato un grande uomo pieno<br />
di valori che devono essere coltivati.<br />
Tipi come lui ci stimolano a<br />
porci domande e a ripensare concetti<br />
— commenta <strong>La</strong>cerda.<br />
<strong>La</strong> conoscenza dell’attore della<br />
storia della repubblica ha aiutato<br />
anche sua moglie a prepararsi al<br />
ruolo di Ana Maria de Jesus Ribeiro,<br />
più conosciuta come Anita.<br />
— Thiago sa tutto di questa<br />
storia. Qualsiasi dubbio che<br />
avessi, domandavo a lui. Un’altra<br />
cosa che mi ha aiutata molto è<br />
stato sentire le storie che la gente<br />
di qui mi raccontava, le cose<br />
che avevano sentito dire su Anita.<br />
Il fatto di dover raccontare<br />
una storia vissuta qui ha aumentato<br />
molto la nostra responsabilità<br />
— dice l’attrice.<br />
Sulle rive della <strong>La</strong>goa de Santo<br />
Antônio dos Anjos il tempo è tornato<br />
indietro di 169 anni. Là, dove<br />
la guerriglia è realmente accaduta,<br />
è stata costruita un’arena di<br />
10mila metri quadrati con capienza<br />
per 4mila spettatori. Uno scenario<br />
dettagliato riproduceva costruzioni<br />
del tempo della rivoluzione come la<br />
chiesa e la casa in cui Anita abitava.<br />
Dall’altro lato dello scenario<br />
c’era la Câmara de Vereadores, da<br />
dove è stata proclamata la República<br />
Juliana. Una pittura d’invecchiamento<br />
ha dato il tocco finale all’insieme<br />
architettonico della scenografia,<br />
tutta costruita in legno.<br />
Persino la Fonte da Figueirinha<br />
è stata riprodotta con la maggior<br />
ricchezza di dettagli possibile,<br />
con l’aiuto di studi storici.<br />
È stato qui che Giuseppe e Anita<br />
si sono incontrati la prima volta<br />
e hanno cominciato a vivere una<br />
grande storia d’amore. <strong>La</strong> fontana<br />
è lo scenario di una delle scene<br />
più romantiche dello spettacolo.<br />
Divisa in 11 atti, la messa in<br />
scena comincia dalla fondazione<br />
di <strong>La</strong>guna da parte di Domingos<br />
de Brito Peixoto. In seguito,<br />
<strong>La</strong> coppia di attori Thiago <strong>La</strong>cerda e Vanessa Lóes ha interpretato gli eroi<br />
Giuseppe e Anita, che come simbolo di lotta hanno una statua<br />
Divulgaçao Santur<br />
Sarah Castro<br />
Correspondente • Florianópolis<br />
entrano in scena, dalla <strong>La</strong>goa de<br />
Santo Antônio dos Anjos, le barche<br />
dei “farrapos” comandate da<br />
Garibaldi e quelle dei suoi nemici,<br />
i “caramurus imperialistas”. Da lì<br />
iniziano le battaglie Farroupilhas<br />
per la presa di <strong>La</strong>guna, guidata dai<br />
repubblicani per terra e per mare.<br />
Circa 150 spade, nove copie<br />
di cannoni d’epoca, 45mila watt<br />
di suono e quasi 300 riflettori<br />
hanno garantito la “fedeltà dei<br />
fatti” con l’aiuto di 60 tecnici.<br />
<strong>La</strong> 7ª edizione dello spettacolo,<br />
che presenta una sceneggiatura<br />
basata sulla pièce De Aninha à Anita,<br />
di Jairo Barcelos, ha presentato<br />
una rilettura del testo, preoccupata<br />
specialmente a valorizzare i costumi<br />
della cultura azzorriana.<br />
— Il cambiamento significa<br />
un ritorno dello spettacolo alla<br />
sua sceneggiatura originale, raccontando<br />
la storia in una bella<br />
maniera, per aumentare l’autostima<br />
della nostra gente e sensibilizzarla<br />
per l’importanza della<br />
cultura locale. È il riconoscimento<br />
della stessa Anita come guerriera<br />
ed eroina, come lei è stata<br />
veramente — spiega Barcelos.<br />
Per recuperare queste tradizioni<br />
azzorriane, circa 500 figurazioni<br />
del gruppo teatrale locale<br />
Terra e persone comuni della popolazione<br />
cittadina hanno partecipato<br />
alla pièce, per poter far<br />
avere agli spettatori la maggior<br />
vericidità possibile, grazie ai costumi<br />
d’epoca e all’accento caratteristico<br />
del villaggio, che viene<br />
conservato ancora oggi.<br />
Fotos: Divulgaçao<br />
52 C o m u n i t à I t a l i a n a / Ag o s t o 2008<br />
A g o s t o 2008 / Co m u n i t à I t a l i a n a 53