SoldatiniArteNavale

Su una barca a vela
di 13 mt non sono
tanti i posti sotto
e sopra coperta
dove poter suonare
senza intruppare
con l’arco, ma
quei pochi sono
infinitamente più
belli di qualsiasi
teatro.
On a 42 ft. sailing
boat there are not
many places above
and below deck
where it is possible
to play without
the bow hitting
something, but
those few places
are infinitely more
beautiful than any
theatre.
«La vita è così, una continua
alternanza tra arsi e tesi: se
è equilibrata va tutto bene,
l’una compensa l’altra. Quando il grafico
però si fissa su una delle due cominciano i
problemi». In queste parole scritte sul suo
diario di bordo durante una veleggiata nel
mar di Sicilia, Roberto Soldatini prende
in prestito il linguaggio della musica e
dei venti per raccontare com’è delicato e
forte al contempo l’equilibrio che regola
le cose della vita. Un giorno sei un celebre
violoncellista, un compositore e un direttore
d’orchestra, il giorno dopo decidi di
cambiare tutto, di girare la boa e lanciarti
di bolina sparata in una nuova dimensione.
Per lui, la dimensione del mare. Senza
abbandonare la musica, anzi, dandole
ancora più fiato, più vento, più respiro.
A 50 anni Soldatini prende con sé il violoncello
e per il resto si lascia tutto alle
spalle, prendendo il largo nel vero senso
della parola. Classe 1960, una carriera
di tutto rispetto sia nella musica classica
is like that, a continuous
alternating between tense
“Life
and loose: if balanced, everything
is fine, one makes up for the other.
When the diagram is fixed on one of the
two, the problems begin.”
In these words written in his log during a
trip in the sea of Sicily, Roberto Soldatini
borrows the language of sails and winds
to say how delicate and strong the balance
is that regulates the things of life. One day
you are a famous cellist, a composer and
conductor. And the next day you decide to
change everything, to round the buoy and
throw yourself close to the wind in a new
dimension.
For him, the dimension of the sea, but
without giving up music, on the contrary,
giving it even more breath, more wind and
more air. At 50, Soldatini takes with him
his cello and leaves everything else behind
him, setting sail in the true meaning of
the word. Born in 1960, a highly respectable
career in classical and light music, he